#MUSICANUOVA: TLC, Way Back

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Le TLC hanno segnato il corso dell’r’n’b e dell’hip-hop femminile degli ’90, diventando uno dei gruppi di maggior successo di tutti i tempi. La loro storia venne tremendamente funestata nel 2002, quando Lisa “Left Eye”, morì in un incidente durante le registrazioni del quarto album, 3D, che vide comunque la luce.
Da allora, le pubblicazioni del gruppo si sono limitate a un paio di raccolte e a qualche sporadica apparizione in pubblico, fino a quando non sono iniziate a circolare le voci di di un ritorno.
Oggi quel ritorno trova conferma in Way Back, nuovissimo singolo che vede T-Box e Chilli collaborare con un altro asso dell’hip-hop mondiale, Snoop Dogg. Il brano non tradisce la storia delle TLC ed è l’inizio di un nuovo capitolo che si concretizzerà il prossimo 30 giugno con il nuovo album.
“It’s Been A Long, Long Time Coming”, recitano le primissime parole di Way Back: abbiamo aspettato davvero a lungo, ma l’attesa è finita, e di colpo sono di nuovo gli anni ’90…

#MUSICANUOVA: Rose Villain, Kitty Kitty


Kitty Kitty è il nuovo singolo di Rose Villain, milanese di stanza a New York, dove si è formata studiando musical e arti drammatiche e si è stabilita dopo aver frequentato il conservatorio di musica contemporanea di Los Angeles.
Rose è la prima artista italiana che canta in inglese ad aver firmato con una major all’estero, ovvero la Universal in Germania. Qui in Italia si è fatta conoscere anche per aver collaborato con Salmo per il singolo Don Medellin.
Appassionata di horror, cinema – trae i suoi registi preferiti, Quentin Tarantino, i fratelli Coen, Stanley Kubrick e David Lynch – e devota alla moda, i suoi interessi spaziano tra mondi diversi portando nei testi sprazzi di poesia, rimandi ad alieni, catastrofi naturali, spunti presi dalla criminologia.
Cresciuta da amante del rock, Rose è stata presto attratta dall’hip hop e la sua musica fonde elettro-pop underground con beat hip hop.
Dopo aver pubblicato in Italia, i primi due brani Get The Fuck Out Of My Pool e Geisha, rilancia ora il nuovo singolo.
Stupendo il video, tra horror e splatter, immerso in un’ambientazione notturna in cui una coppia vaga per portare a termine una missione non del tutto prevedibile…
E’ arrivata una nuova, cattivissima ragazza: tenetela d’occhio.
Rose

BITS-RECE: Angelo Sava, Miasmi. Disperazione e estasi

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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I progetti indipendenti – in qualunque modo vogliate considerare questo termine – sono quasi sempre quelli che riservano le sorprese più grandi, perché nella loro immensa libertà hanno la possibilità di spaziare come matti, andando a dissotterrare sensazioni inaspettate.
Prendere Miasmi, ultimo lavoro di Angelo Sava. Sei brani, ognuno con un titolo di una sola parola che già da sola la dice lunga sulla tensione visionaria del suo autore – Merlo, Disagio, Miasmi, Circe, Brusio, Carestia -.
Dentro c’è un magma sonoro fatto di chitarra stirate, distorte, accartocciate, graffiate, al punto che il confine tra suono e rumore sembra sempre sul punto di perdersi. E poi eccola prendere forma poco a poco come un fluido, la melodia, e con lei il canto, disperatissimo e allucinato farsi strada sotto strati di corde di metallo.
Miasmi è un disco soffocante come il più caldo dei tramonti d’estate, è pauroso come la notte più delirante, oscuro come il labirinto più intricato, violento come il più forte dei pugni nello stomaco. Un progetto che non si lascia intrappolare da nessuna catena di genere e – ovviamente – di mercato, ma vaga libero, liberissimo, e quando ti incontra ti si butta addosso senza pietà.
Angelo Sava foto promo
Ci sono dischi fatti per far sentire bene chi li ascolta, e dischi fatti per sconvolgere. Miasmi sembra meravigliosamente fatto per quest’ultimo scopo.
D’altronde, l’estasi non deriva forse dal caos?

#MUSICANUOVA: Benny Benassi, Lush & Simon, We Light Forever Upm (feat. Frederick)

Basterebbe citare solo i nomi degli artisti coinvolti in questo progetto per rendere l’idea della portata di We Light Forever Up.
A collaborare a questa traccia sono stati infatti tre pesi massimi della scena dance mondiale, tutti e tre italiani: Benny Benassi e Lush & Simon.
Se il primo è una vera e propria star internazionale, gli altri due sono ormai molto più di una rivelazione, ma una concreta realtà della scena EDM internazionale.
Per l’occasione i tre DJ e produttori si sono avvalsi dell’apporto vocale di Frederick.

BITS-RECE: Drive Like Maria, Creator Preserver Destroyer. Muscoli rock

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Per realizzare il loro ultimo lavoro, Creator Preserver Destroyer, i Drive Like Maria sono venuti in Italia, in terra fiorentina per la precisione, dove si sono presi lo studio di registrazione, e si sono affidati a un inedito processo di scrittura collettiva dei pezzi.
Quello che ne è venuto fuori è un rock’n’roll che tira fuori i muscoli, soprattutto quando ci sono da far vibrare le corde delle chitarre. Un rock che non si perde tra chiacchiere e ornamenti, ma dritto spedito al punto, in tutta la sua possanza, non nascondendo il debito con la vecchia scuola americana e persino con il blues e il country.
In questo tripudio di nervosa tensione sonora si colloca poi il concept del progetto, ovvero un ciclo che dalla creazione delle idee passa al loro sviluppo per poi chiudersi inevitabilmente nella loro distruzione, creator, preserver, destroyer, appunto.
In mezzo a tanta carica, c’è spazio anche per un pezzo crepuscolare e riflessivo come When The Lights Go Down. Che poi è anche il migliore.

Pumarosa, tra impegno e suggestioni

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Tra i progetti più interessanti su cui porre lo sguardo nei prossimi mesi c’è sicuramente quello dei Pumarosa, band inglese capitanata dalla carismatica Isabel Munoz-Newsome.
Nei mesi scorsi hanno rilasciato un primo EP di quattro brani, ottima anticipazione di quello che sarà il primo vero album, a The Witch, atteso per il prossimo 19 maggio.
Il sound dei Pumarosa si piazza proprio al centro di quel pop che prende un po’ dall’elettronica e un po’ dall’indie-rock, e che sul profilo Facebook ufficiale la band definisce “industrial spiritual”: una musica che non indulge troppo a giri armonici eccessivamente accessibili, ma che non si dimentica nemmeno di essere in fondo pop. Una miscela oscura, onirica, ipnotica, sensuale, che – assicura chi li ha visti all’opera – la band sa trasferire molto bene nei live.
Nei loro testi, i cinque ragazzi di Londra – che hanno però affinato il loro suono in Italia, pare all’interno di un cinema abbandonato – pescano anche da tematiche di carattere politico e sociale, come la difesa delle donne, celebrata nel quasi liturgico e imponente singolo Priestess.
Con buona speranza, The Witch potrebbe essere uno di quei debutti capaci di dare un bel scossone a tutta l’aria intorno.