Gianna Nannini: nuova data a Milano il 13 aprile

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Ottime news per Gianna Nannini.
Le date del 4 dicembre al Mediolanum Forum di Assago e del 6 dicembre al Nelson Mandela Forum di Firenze sono già completamente esaurite e, a grandissima richiesta, si aggiunge una data milanese di Fenomenale – Il Tour prevista per il 13 aprile 2018.

Il nuovo appuntamento si inserisce nel calendario del nuovo viaggio live della rocker prodotto e organizzato da F&P Group che partirà il prossimo 9 marzo e arriverà il 10 marzo all’Alte Oper di Francoforte e che la vedrà protagonista sui palchi italiani e tedeschi.
I biglietti per la nuova data saranno disponibili in prevendita dalle ore 11.00 del 24 novembre online su TicketOne (www.ticketone.it) e dalle ore 11.00 di lunedì 27 novembre in tutti i punti vendita abituali.
Gianna Nannini Live
Rimini – 30 novembre (RDS Stadium) anteprima

Roma – 2 dicembre (Palalottomatica)
Milano – 4 dicembre (Mediolanum Forum Assago) SOLD OUT
Firenze – 6 dicembre (Nelson Mandela Forum) SOLD OUT
Firenze – 7 dicembre (Nelson Mandela Forum)
Kempten – 9 marzo (Bigbox Allgau)
Frankfurt – 10 marzo 2018 (Aof)
Hamburg – 13 marzo 2018 (Laeiszhalle)
Berlin – 14 marzo 2018 (Friedrichsstadtpalast)
Düsseldorf – 15 marzo 2018 (Mitsubishi Electric Halle)
Ludwigsburg – 17 marzo 2018 (Mhp Arena)
München – 18 marzo 2018 (Philarmonie)
Fenomenale – Il Tour
Bologna – 29 marzo 2018 (Unipol Arena)

Genova – 3 aprile 2018 (RDS Stadium)
Montichiari – 4 aprile 2018 (Pala George)
Conegliano (TV) – 6 aprile 2018 (Zoppas Arena)
Padova – 7 aprile 2018 (Kioene Arena)
Milano – 13 aprile 2018 (Mediolanum Forum Assago) NUOVA DATA
Torino – 14 aprile 2018 (Pala Alpitour)
Bari – 18 aprile 2018 (Pala Florio)
Eboli (SA) – 19 aprile 2018 (Pala Sele)
Acireale (CT) – 21 aprile 2018 (Pal’Art Hotel)

Annunciata la prima doppia data di Luglio Suona Bene 2018: 22 e 23 luglio 2018 King Crimson

ANNUNCIATA LA PRIMA DOPPIA DATA DI LUGLIO SUONA BENE 2018 

KING CRIMSON

Uncertain Times European Tour 2018

22 E 23 LUGLIO 2018 CAVEA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA 

 

E’ stata annunciata oggi la prima doppia data di Luglio Suona Bene 2018: fa tappa a Roma il tour europeo dei King Crimson, la band che  ha fatto la storia del progressive rock  e che durante il corso della sua  carriera ha influenzato ed ispirato molti artisti contemporanei dai diversi generi musicali creando una sorta di culto attorno al suo nome. Con tre batteristi, Pat MastelottoGavin Harrison e Jeremy Stacey, e con il ritorno del poli-strumentista Bill Rieflin alle tastiere, Robert Fripp, chitarrista e fondatore originale, dice che questa “formazione a doppio quartetto” farà probabilmente più baccano di sempre. A completare la line-up di otto elementi, troviamo il chitarrista e vocalist Jakko Jakszyk, il bassista e membro di lungo corso Tony Levin e il sassofonista e flautista Mel Collins che è stato un pilastro dei King Crimson dal 1970-1972. Lo show di tre ore serrate trae materiali da tutti i periodi della storia della band, incluse sei tracce storiche che i Crimson non hanno mai suonato live prima, insieme ad arrangiamenti di alcuni classici del gruppo – “la musica è nuova in qualsiasi momento sia stata scritta” – e, ovviamente, un’energica dose di nuovo materiale, comprese le composizioni per tre batteristi che sono regolarmente uno dei piatti forti.

VASCO MODENA PARK – Dal 1° dicembre al cinema e poi un libro e un DVD

01-07-2017, VASCO MODENA PARK

A sei mesi dalla storica data:

VENERDI 1 DICEMBRE:

– IL FILM, in anteprima

e dal 4 al 7 in tutti i cinema

e

Colpa d’Alfredo

l’ironico Primo brano della scaletta torna in radio

accompagnato da un video, tratto daL FILM

e poi..Un LIBRO già in edicola e in libreria 

– Un DVD  in diverse versioni, con cd e /o vinile

 

Tutti  gli imperdibili documenti per la “combriccola” dei 225.000 per vivere o rivivere le emozioni del concerto Unico et Irripetibile del 1 Luglio 017, in quel di Modena…Modena Park.

VENERDI 1 DICEMBRE 2017: iniziano i festeggiamenti nel sesto mese “dopo” Modena Park,  al cinema in anteprima  IL FILM, e nelle radio  il singolo Colpa d’Alfredo.

Per quelli che c’erano e per quelli che non c’erano. Per rimarcare il segno che sta ancora lasciando VASCO MODENA PARK, l’irrinunciabile festa epocale per i fan, il concerto dei record per la storia.

Soltanto un anno fa sembrava un sogno: una festa rock in quegli oltre 400mila metri quadrati di parco in città, “fuori” Modena…Modena Park! Là dove, per “Colpa d’Alfredo”, tutto è cominciato 40 anni fa.

Poi la sorpresa, il sogno che si avvera: il parco c’è, la festa si fa e sarà epocale!  Il 27 gennaio 017 i prenotati ammontano a  225.000! Un record e…mondiale!

Una bella impresa riuscire a farli arrivare tutti entro le 21 del 1 luglio!

Potevano essere anche di più ma “ci siamo fermati a 225.000 “- ha detto Vasco “in base alla capienza  e al buon senso di volerceli fare stare tutti comodi e di  farli divertire. “             

Missione compiuta, alle 21 precise i 5 megaschermi si univano per proiettare un gigantesco sole rosso mentre si diffondeva in ogni angolo di tutto il parco la musica di Also Sprach Zarathustra e in contemporanea partiva l’urlo liberatorio dei 225.000 spalmati all’infinito per i Pit 1, 2 e 3 …E Vasco che attaccava con “Colpa d’Alfredo”.  Oltre tre ore e mezza di puro divertimento e godimento, “il concerto che non ha mai fine”.

Qualche ora prima il suo commento alla visione dall’elicottero dell’immensa folla, infinita e colorata:

”Un’ impressione straordinaria dall’alto… vedere tutta quella gente… Tutta quella gente… radunata insieme non l’avevo vista mai… un’emozione che non si può spiegare qui”.

01-07-017, Modena Capitale Mondiale del Rock e …14mo Comune per numero di  abitanti.

È andato tutto alla grandissima: la generosa accoglienza dei modenesi è stata ricambiata con educazione e rispetto, il popolo rock di Vasco ha smentito parecchie voci, dimostrandosi colorato paziente e disciplinato! Grazie soprattutto alla piena collaborazione tra istituzioni pubbliche e privato, promosso con lode  il modello organizzativo Modena Park  divenuto un esempio  per il mondo intero.

Grandissima soddisfazione e una emozione unica et irripetibile vedere la carica dei 225.000, il popolo rock di Vasco, una folla pacifica, gioiosa e colorata di persone accedere al parco già dalla notte precedente.

Un evento tutto made in Italy” a partire dalla società nuova e innovativa, con sede a Bologna, che ne ha distribuito in esclusiva i biglietti (VivaTicket) fino alla scelta di Modena Capitale Mondiale del Rock per una indimenticabile e magica notte. 

A dirla tutta – ha scherzato Vasco con i fan: “le due persone che hanno rischiato di più in questa straordinaria avventura, siamo stati: il Sindaco Muzzarelli, mio fan tra l’altro, che si è preso la responsabilità nei confronti della sua città…e se qualcosa andava storto, gli toccava …cambiare mestiere… E io, beh io avrei dovuto restare molto, molto lontano da Modena!”

 

La Tempesta perfetta, la scaletta divisa in 3 parti:

“Siamo partiti dagli anni 80 poi i 90, infine i 2000, mio percorso artistico attraverso una quarantina di canzoni.

All’inizio ho fatto un duro incontro, con questa storia qua, mi sono ritrovato di fronte a quello che ero, mi sono confrontato con me, non ero più quello lì, ovviamente…Piano piano però, mi sono riconosciuto, ritrovato, recuperato e…alla fine posso dire che adesso sono competo?!

E’ stata per me come una seduta psicanalitica, mi sono ripreso in mano la mia storia umana e tutta la mia storia artistica. Un bel viaggio.

Eh…Modena Park, 40 anni di canzoni! Un avvenimento Unico et Irripetibile! Non si ripeterà mai più! – conclude Vasco – “L’anno prossimo procediamo per stadi dove tutto sarà chiaro, si sa dove si entra e si sa dove si esce”.

IL FILM

In anteprima  venerdì 1 Dicembre  e dal 4 al 7 dicembre in tutti i cinema

 

Il ‘multitasking’ regista Pepsy Romanoff lo ha concepito così:

La folla, le sue parole e il concerto vissuto come stare sul palco accanto a Vasco”.

 Spettacolare, travolgente, un lungometraggio in presa diretta di oltre due ore e mezza di musica condivisa dai 225.000 spettatori protagonisti e immagini che raccontano 40 anni di vita spericolata in 1 un giorno. Un giorno speciale che comincia al tramonto e finisce all’alba chiara.  La narrazione  tutta in bianconero dell’inizio film rende ancora più  suggestive le immagini e le parole di Vasco, espresse dal suo sguardo, impresse sul suo viso.

Dalla regia live a quella cinema, Pepsy Romanoff ha impiegato 100 operatori specializzati per girare Il Film e lo ha montato con circa 50 collaboratori.

 

IL LIBRO

“Vasco Mondiale, al Modena Park la tempesta perfetta” in libreria

L’autore Michele Monina scrive: “provate a pensarle, duecentoventicinquemila persone. Poi provate a portarle fuori Modena…Modena park. E fatele cantare, ballare, emozionarsi, godere per tre ore e mezza di musica e parole. Provateci. Vasco Rossi lo ha fatto il primo luglio 2017, iscrivendo il suo nome e il nome di Modena nel Guinness dei primati: il più grande concerto di sempre.  Il concerto, l’evento, la leggenda… Quella volta che Vasco Rossi ha radunato il suo popolo e gliele ha cantate tutte, ma proprio tutte…”

 

IL DVD

“Il concerto contro la paura, per la libertà”. “Siete voi il mondo migliore!”

Tutto il concerto minuto per minuto, la scaletta perfetta, 3 ore e mezza di musica e puro godimento:

BOX 3CD+2DVD:  musica e immagini del concerto record del mondo.

BOX DELUXE:  3CD, 2DVD , Bluray, 45 giri di Colpa D’Alfredo, poster e un libro fotografico

BOX SUPERDELUXE:  Edizione limitata e numerata di 2000 pz. Contiene 3CD, 2 DVD, Bluray, 10 pollici con il set acustico del concerto, una targa con la scaletta, un ritaglio di pellicola, poster, libro fotografico e un’esclusiva video card.

BOX 5 LP: Tutto il concerto su vinile 180gr. Edizione limitata e numerata di 2000 pz

LITTLE STEVEN AND THE DISCIPLES OF SOUL: i concerti di Padova e Roma si spostano all'estate

LITTLE STEVEN AND THE DISCIPLES OF SOUL

I CONCERTI DI PADOVA E ROMA SI SPOSTANO ALL’ESTATE

A causa di un sopraggiunto impegno, i concerti di Little Steven and The Disciples of Soul previsti per lunedì 11 dicembre al Gran Teatro Geox di Padova e mercoledì 13 dicembre all’Atlantico di Roma si spostano all’estate, in date ancora da definirsi.

Questa la dichiarazione ufficiale:

Little Steven and the Disciples of Soul informano che la seconda parte del loro tour europeo dovrà concludersi prima del previsto a causa di un sopraggiunto impegno di Steven, al quale è stato offerto un pilot televisivo.

“Arriverò a Padova e Roma durante l’estate, ma questa è un’opportunità alla quale non posso rinunciare”, dichiara il frontman Stevie (Little Steven) Van Zandt, che non può divulgare ulteriori dettagli sullo show in essere.

Mr. Van Zandt ha vinto due Screen Actors Guild awards e numerosi altri riconoscimenti per la parte di Silvio Dante nei Soprano, oltre al premio Best Comedy Actor agli International TV Awards di Monte Carlo per due anni di fila per Lilyhammer, la prima serie prodotta da Netflix, che all’interno dello stesso contesto si è aggiudicata il titolo di Best Comedy in the World.

Little Steven and The Disciples of Soul concluderanno il loro secondo tour europeo a Madrid il 9 dicembre, e il Soulfire Tour 2017 al Count Basie Theater di Red Bank, New Jersey, dal quale ha preso il via.

Tutti i dettagli relativi al rimborso dei biglietti saranno diffusi domani, giovedì 23 novembre, insieme alle indicazioni per gli eventuali cambi di nominativo per il concerto di Milano del 5 dicembre.

LITTLE STEVEN AND THE DISCIPLES OF SOUL

SOULFIRE TOUR 2017

Martedì 5 Dicembre 2017

Milano, Alcatraz – via Valtellina, 25

Inizio concerti h. 20:30

Posto unico in piedi: € 40,00 + prev.

 

Lunedì 11 Dicembre 2017 – RINVIATO!!!

Padova, Gran Teatro Geox – via Tassinari, 1

 

Mercoledì 13 Dicembre 2017 – RINVIATO!!!

Roma, Atlantico – viale dell’Oceano Atlantico, 271d

Biglietti per il concerto di Milano disponibili su Vivaticket (online e punti vendita).

PATTI SMITH: la sacerdotessa del rock torna in Italia a dicembre per una serie di eventi speciali

A chiusura di un anno che l’ha vista protagonista con più eventi a dimostrazione dell’inossidabile stima e affetto 

che l’Italia nutre nei suoi confronti – dopo la consegna della laurea ad honorem in Lettere classiche e moderne, 

la recente mostra a Parma ed il tour “Grateful” –  la sacerdotessa del rock torna per una serie di concerti-reading 

speciali a dicembre,  accompagnata sul palco dalla figlia Jesse 

 

WORDS AND MUSIC WITH PATTI SMITH                  

AND JESSE PARIS SMITH

 
Martedì 13 Dicembre 2017
ROMA – TEATRO DELL’OPERA 
Patti Smith, Omaggio a Roma
An evening of words and music with Patti Smith. Jesse Smith al piano
Piazza Beniamino Gigli, 1
apertura porte ore: 20.00 – inizio concerto ore: 21.00
prezzi dei biglietti: 
da 25,00 a 35,00 € + diritti di prevendita
Prevendite attive su www.ticketone.it  
  
Giovedì 14 Dicembre 2017
CASERTA – DUOMO DI CASERTAVECCHIA 
all’interno dell’evento “La Musica Nei Cieli”, 
An evening of words and music with Patti Smith. Jesse Smith al piano
Piazza Vescovado, Casertavecchia (CE)
apertura porte ore: 19.30 – inizio concerto ore: 20.00
prezzo dei biglietti: offerta simbolica 2 €. Info al numero 0823 353336
 
Sabato 16 Dicembre 2017
ROMA – CITTA’ DEL VATICANO 
Aula Paolo VI
25° Edizione del Concerto di Natale
Patti Smith, accompagnata sul palco dalla figlia Jesse Smith e Giovanni Sollima
Piazza del Sant’Uffizio
apertura porte per il pubblico ore: 15.30 fino alle 17:30 – inizio concerto ore: 18.30
prezzi dei biglietti: da 60 € a 100 € + diritti di prevendita
info: www.concertodinatale.it – www.clappit.com/biglietti-concerto-di-natale/homePage.html
06.68 13 67 38 – biglietteria@concertodinatale.it 
 
Informazioni su come acquistare i biglietti:
Ticketone – 892.101 – www.ticketone.it
www.clappit.com/biglietti-concerto-di-natale/homePage.html 
info tour: www.internationalmusic.it – 059.644688 
 

E’ stato un anno importante per Patti Smith, un anno ricco di eventi e manifestazioni che hanno espresso la stima ed il rinoscimento che l’Italia da sempre nutre nei confronti di questa straordinaria artista. Dopo la consegna della laurea ad honorem in Lettere classiche e moderne presso l’Università degli Studi di Parma, la mostra fotografica “Higher Learning” (tenutasi sempre a Parma da maggio a luglio 2017) ed un tour dal titolo “Grateful” con il quale l’artista ha espresso il suo affetto nei confronti dell’Italia, la sacerdotessa del rock torna nel nostro paese per una serie di speciali eventi a dicembre in cui sarà accompagnata sul palco dalla figlia Jesse Smith al piano, a cui si aggiunge la presenza per alcuni concerti del violoncellista e compositore Giovanni Sollima, mentre alcune esibizioni saranno dei reading della stessa Patti, in compagnia della figlia Jesse.

Foto di pura gioia: trent'anni di Afterhours tra vecchie fotografie e una rivoluzione

Le ultime notizie che si avevano degli Afterhours risalivano alla primavera dell’anno scorso, con la pubblicazione di Folfiri o folfox, uno dei capitoli più oscuri e funerei della loro lunga carriera. Manuel Agnelli doveva ancora metabolizzare la scomparsa del padre e il disco trovava nella morte uno dei suoi cardini principali.
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A distanza di un anno, l’atmosfera è decisamente cambiata. Nel frattempo Agnelli è entrato nella cultura pop sedendo alla scrivania dei giudici di X Factor, ma soprattutto quest’anno la band festeggia il trentesimo anniversario di attività.
Era infatti l’87 quando il gruppo ha fatto il suo esordio sulle scene, in un’epoca che, musicalmente e storicamente parlando, aveva tutto il sapore della rivoluzione.
“Sembrava davvero che il mondo stesse cambiando: era l’epoca di mani pulite, il muro di Berlino stava per cadere, l’URSS si stava disgregando, e i Nirvana erano in cima alle classifiche, quasi impensabile oggi, era il periodo del grunge”, ricorda il leader del gruppo.
In questo clima di rivoluzione gli Afterhours ci si sono buttati a capofitto, ponendosi come gli esponenti di una nuova era del rock italiano: si parlava di scena indie, quella da cui sarebbero venuti fuori anche i Marlene Kuntz, c’era la scena alternativa, c’era un fermento potente, ed era italiano. Tra le pietre miliari della loro carriera, l’album Hai paura del buio?, targato 1997 e riconosciuto come uno dei capolavori della musica italiana: è lì dentro Sui giovani d’oggi ci scatarro su, divenuto un brano simbolo dello spirito di quegli anni.
In questi trent’anni gli Afterhours sono cambiati, nella musica e nella formazione, per esempio assoldando negli ultimi anni uno come Rodrigo D’Erasmo o passando a un certo punto – dall’album Germi, nel 1995 – dall’inglese all’italiano: “Non ho mai avuto la spinta a cantare in italiano per una ragione artistica, anche se tutti intorno a me insistevano. Però ci siamo accorti che c’era un pubblico che stava crescendo con noi e con il quale dovevamo iniziare a comunicare direttamente, e non potevamo continuare a farlo attraverso l’inglese. Per un periodo siamo andati a suonare anche negli Stati Uniti e potevamo avere la possibilità di sfondare, ma per avere successo negli USA devi stare là, non puoi viverli da lontano, e questo avrebbe comportato un trasferimento quasi definitivo. Il fatto di non aver aver avuto successo in America però ci ha permesso di crescere qui in Italia, diventando parte di un momento. Se fossimo cresciuti in America, lo avremmo fatto forse poi in fretta e con più mezzi a disposizione, ma non avremmo rappresentato nulla né qui né là”, afferma Agnelli.
 

L’occasione di celebrare degnamente questi primi trent’anni è arrivata dopo un incendio che ha distrutto l’edificio in cui la band aveva lo studio di registrazione, dal quale sono stati miracolosamente recuperati tutti i materiali accumulati negli anni: “Le fiamme sono arrivare fino alle pareti esterne, ma non sono entrate e neppure il calore ha rovinato i nastri dei vecchi materiali. Nel recuperarli abbiamo trovato tantissime registrazioni di cui non ci ricordavamo, molte demo, e anche qualche inedito. I trent’anni del gruppo sono stati il momento giusto per pubblicare una parte di queste rarità, insieme ai successi che il pubblico ha conosciuto: una raccolta per chi non conosce gli Afterhours, ma destinata anche a chi li conosce già ma non ha mai ascoltato le prime versioni di alcuni brani, molto più pazze di quelle finite sugli album.”
La raccolta, mastodontica, si intitola Foto di pura gioia, e prende nome dalle prime parole di Quello che non c’è: si compone di quattro dischi, di cui tre di Best of e uno di rarità, e a parte le demo, tra i 76 brani non ha al suo interno inediti. Nella versione deluxe anche un libro con foto e interviste.
“Questi trent’anni sono stati un po’ un mattone, come questo cofanetto – scherza Agnelli -, ma realizzarlo serviva prima di tutto a noi per razionalizzare, per capire che quelle cose le abbiamo davvero fatte. Avevamo pronto del materiale inedito, ma non aveva senso buttarlo qui dentro, sarebbe andato perso. Per promuovere il progetto serviva un brano rappresentativo, e Bianca è sembrata la scelta giusta. Dopo averla suonata in studio nella nuova versione abbiamo pensato che per completarla servisse una donna, una come Carmen Consoli. È una personalità forte, un’artista dotata di una voce antica, di quelle cioè che riconosci subito; anche lei ha esordito negli anni ’90 e ha una matrice rock in comune con noi. Abbiamo fatto percorsi paralleli, ma non ci eravamo mai incontrati”.
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Ispirata a quegli stessi versi di Quello che non c’è è anche la foto in copertina, che ritrae Manuel bambino: “È stata scattata ad Abbiategrasso, davanti alla casa dove abitavo. La pistola che ho in mano è un regalo che mio padre mi ha portato da uno dei suoi viaggi in Africa, penso l’abbia presa in aeroporto ricordandosi del mio amore per i western. È una foto che mi fa pensare alle mie radici, e per questo è molto importante. Ho letto che Springsteen quando aveva un momento di crisi prendeva la macchina e guidava fino a casa di suo padre, faceva qualche giro intorno e poi tornava indietro. È una cosa che facevo anch’io, perché mi aiutava a ricordare che la mia storia era anche altro rispetto a quei momenti, era iniziata altrove”.

Il 10 aprile 2018 gli Afterhours approderanno al Forum di Assago per una data live celebrativa del trentennale: “Sarà un concerto più che uno spettacolo, e di sicuro durerà almeno tre ore, perché vogliamo riproporre il più possibile. Recentemente ho assistito al concerto di Nick Cave, proprio al Forum, ed è stato forse uno dei più belli che abbia visto: scenografia ridotta al minimo, luci sul pubblico e gli spettatori in un silenzio quasi liturgico. Si è creato un contatto vero tra l’artista e gli spettatori, cosa che oggi capita raramente”. Continua Agnelli: “Oggi se non riempi gli stadi, se non suoni a Wembley non sei nessuno, tutto ruota sui numeri e sulla visibilità: ecco, anche noi ad aprile potremo vantarci di aver suonato in un palazzetto e non soffriremo più di inferiorità verso gli altri gruppi”, dice con un tono ironico.
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Ma oggi, dopo trent’anni, dopo essere usciti vivi (“ma un po’ malconci”) dagli anni ’90, quel profumo di rivoluzione si sente ancora nell’aria? “No, non c’è più, ma semplicemente perché oggi alla musica non viene più chiesto di essere rivoluzionaria, ma solo intrattenimento”, dichiara Rodrigo D’Erasmo. “La colpa però è anche un po’ nostra, perché non abbiamo saputo trasmettere niente alla nuova generazione: noi abbiamo imparato l’arte dell’autoproduzione, dell’autodeterminazione, della controcultura, del concepire la musica come una professione, ma cosa abbiamo insegnato a chi è venuto dopo? Non nascondo di essere rimasto un po’ male quando mi sono accorto che per il pubblico di X Factor io non ero nessuno, se non un cinquantenne con i capelli lunghi, ma mi ha fatto bene, perché mi ha costretto a rimettermi in gioco. Per una nuova rivoluzione ci vorrebbe qualcosa come il punk, qualcosa che dia una scossa e che abbia una forza propulsiva, ma oggi c’è in giro qualcosa di simile? L’unico genere che potrebbe rappresentare una rivoluzione è la trap, ma non ha la stessa spinta del punk, è molto più passiva. Oggi si preferisce aspettare che la rivoluzione venga fatta da altri, non c’è la rabbia di volerla scatenare. E sì, è un po’ anche colpa nostra”.

MANNARINO: "L'IMPERO CROLLERA'", il nuovo concept tour dal 23 marzo 2018

MANNARINO

“L’IMPERO CROLLERÀ”

IL NUOVO CONCEPT TOUR

DAL 23 MARZO 2018

Prevendite aperte da venerdì 24 novembre

Dopo l’uscita del primo album dal vivo “Apriti Cielo Live”, nato sulla scia di un tour da oltre 100mila paganti, dal 23 marzo MANNARINO è pronto per ritornare al suo pubblico con “L’IMPERO CROLLERÀ”, un nuovo concept tour.

Qualunque sia il tuo Impero, ovunque si trovi, qualsiasi nome abbia,

ci deve essere da qualche parte un suono che lo farà crollare 

Ancora una volta, dopo un tour legato all’uscita di un album, MANNARINO si ritaglia uno spazio live di sperimentazione. “L’IMPERO CROLLERÀ” nasce proprio da questa esigenza.MANNARINO, artista eclettico e coraggioso, torna sul palco con un nuovo concept pensato per una dimensione “più intima” e per offrire uno spettacolo inedito al pubblico che continua a seguire la sua evoluzione.

La parola impero è presente in varie canzoni. È un simbolo ma anche una metafora; è anche quel luogo immaginario e distopico che fa da sfondo a molte delle sue storie. Con questo tour sarà come entrarci dentro, sentirne i suoni e le voci.

“L’IMPERO CROLLERÀ” arriverà nei principali teatri italiani: DATA ZERO – 23 marzo Fermo (Teatro dell’Aquila), 26 marzo Firenze (Teatro Verdi), 29 marzo Padova (Gran Teatro Geox), 30 marzo Genova (Teatro Carlo Felice) 31 marzo Parma (Teatro Regio), 5 aprile Milano (Teatro degli Arcimboldi), 8 aprile Roma (Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia), 10 aprile Bari (TeatroTeam), 12 aprile Catania (Teatro Metropolitan), 16 aprile Napoli (Teatro Augusteo), 24 aprile Bologna (Teatro EuropAuditorium), 27 aprile Brescia (Gran Teatro Morato), 28 aprile Torino (Auditorium Giovanni Agnelli), 2 maggio Trieste (Politeama Rossetti).

Le prevendite saranno in vendita dalle ore 10:00 di venerdì 24 novembre online su TicketOne (www.ticketone.it) e dalle ore 10:00 di lunedì 27 novembre in tutti i punti vendita e su tutti i circuiti autorizzati.

Con il 2017 e l’uscita dell’ultimo album di inediti “Apriti Cielo”, Mannarino ha conquistato un pubblico ancora più ampio. L’album certificato disco d’oro, ha superato i 15 milioni di streaming su Spotify.

Mannarino ha ottenuto anche la Targa Faber (già Premio alla Carriera), prestigioso riconoscimento, che verrà ritirato sabato 25 novembre al Teatro Italia di Gallipoli. 

Il tour è prodotto da VIVO CONCERTI in collaborazione con VIGNAPR.

IMG LIVE CANDIANI presenta “SIGN O’ THE TIMES”, il film concerto di Prince, il geniale folletto del pop.

Il 21 e 22 novembre evento speciale ad un anno dalla scomparsa del cantante americano: 

torna nelle sale, restaurato, il film da lui scritto e diretto nel 1987 

IMG LIVE CANDIANI PRESENTA “SIGN O’ THE TIMES”, IL 

FILM CONCERTO DI PRINCE, IL GENIALE FOLLETTO DEL POP

Martedì 21 novembre (ore 20.00) e mercoledì 22 novembre (ore 20.35) arriva a IMG Cinemas Candiani di Mestre Sign o’ the times, il film concerto diretto da Prince, che lo battezza e lo consacra di fronte al suo pubblico come uno dei più grandi musicisti e compositori di tutti i tempi.

A un anno dalla scomparsa della grande popstar americana, il film arriva nelle sale italiane in una versione restaurata digitalmente a distanza 30 anni dalla sua prima uscita, per celebrare il talento di uno dei musicisti più camaleontici di tutti i tempi e per ricordare e godere ancora una volta della sua musica e della sua straordinaria arte.

Sign o’ the times, disco inciso da Prince nel 1986, contiene il suo più grande sforzo in termini di songwriting e performance, un viaggio straordinario nel suo universo musicale che si espande in tutti i generi musicali, dal rock al soul, dal funk alla ballad spirituale, mentre i testi sono un condensato di tutte le principali tematiche della sua poetica – sesso, spiritualità, amore, gelosia, rimpianti, paura, speranza – incrociate al racconto di un decennio, quello degli anni ’80, che è sullo sfondo di tutta la narrazione.

L’anno successivo (1987) il “folletto di Minneapolis” decise di realizzare il film concerto dell’omonimo album, per l’appunto Sign o’ the times.

Accompagnato da Cat Glover, Boni Boyer, Levi Seacer Jr., Miko Weaver, Sheila E. e Dr. Fink, Prince ha messo in scaletta il meglio di quest’ultimo doppio album, insieme a numerose jam e omaggi agli artisti che amava di più, come Charlie Parker.

Biglietti: Intero € 10.00 – Ridotto over 60 e studenti € 8.00 – Img card € 7.00

Da ieri i biglietti per i concerti Barley Arts disponibili anche su Di It Yourself

Barley Arts

comunica

 I BIGLIETTI PER I CONCERTI BARLEY ARTS DISPONIBILI ANCHE SU DO IT YOURSELF

Barley Arts Promotion annuncia che è possibile acquistare i biglietti per i propri concerti ed eventi anche sul circuito ufficiale di vendita DO IT YOURSELF. I titoli di ingressopotranno essere prenotati su www.diyticket.it  oppure al numero 892.369* e pagati e ritirati negli oltre 40.000 Punti SisalPay, tra bar, tabacchi ed edicole in tutta Italia (per trovare il Punto SisalPay più vicino: http://locator.sisal.com).

La vendita non trascurerà i canali tradizionali ai quali si è affidata finora Barley Arts e i biglietti saranno disponibili come sempre anche su Vivaticket (sito e punti vendita) e su Ticketone (sito e punti vendita).

Per contrastare il fenomeno del secondary ticketing stiamo lavorando da mesi a procedure di vario genere e a miglioramenti delle norme di trasparenza e di sicurezza. Forti dell’esperienza di Casalecchio di Reno (BO) per il concerto dei Queen e del successo del biglietto nominale crediamo che, per quanto riguarda i concerti promossi da Barley Arts, il fenomeno del secondary ticketing potrà essere arginato del tutto in tempi brevissimi.

Come sempre, Barley Arts invita il pubblico a diffidare dai circuiti di vendita alternativi non comunicati da noi.

BITS-CHAT: Sguazzare nei propri limiti. Quattro chiacchiere con… Francesco Gabbani

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27 novembre 2015
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È questa la data che ha dato inizio al periodo mirabilis di Francesco Gabbani. Quella sera infatti, durante lo speciale in diretta su Rai 1 la sua Amen si è guadagnata l’accesso tra le Nuove Proposte di Sanremo 2016 e soprattutto portava il suo nome davanti al grande pubblico.
Da lì in avanti è stato un susseguirsi di successi, impegni, concerti: la partecipazione al Festival e la vittoria, i primi dischi di platino, il ritorno a Sanremo nel 2017 con Occidentali’s Karma e la nuova vittoria, questa volta nella categoria principale, i cinque dischi di platino del singolo e le oltre 160 milioni di visualizzazioni del video, l’album Magellano certificato platino e il lungo tour estivo.
Tutto fino ad arrivare oggi alla riedizione dell’album, chiusura perfetta di un cerchio: Magellano torna infatti in vendita con un secondo disco registrato dal vivo durante i concerti di questa estate, con all’interno anche molti brani di Eternamente ora, l’album pubblicato lo scorso anno.
Gabbani mette così il punto finale a un folgorante capitolo di vita e di carriera.
Si chiude l’era “della scimmia” – che in realtà è stata anche molto, molto di più – tra note di filosofia e un’ironia non sempre compresa.

E se Gabbani vi dicesse che vi ha dedicato una canzone… beh, aspettate ad ascoltarla prima di farvene un vanto!
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Siamo arrivati alla conclusione di un ciclo?
Direi di sì. In questi due anni ho avuto tante soddisfazioni, ma adesso mi sento stanco, è stata una corsa continua. Proprio pochi giorni fa ho finito le riprese del video di La mia versione dei ricordi, che arriverà in radio il 24 novembre: l’abbiamo girato in montagna, sulle Dolomiti, dove c’erano 7 gradi sotto zero. Anche questa esperienza ha contribuito a provarmi un po’.
Qual è la soddisfazione più grande che ti sei tolto dal successo di Amen ad oggi?
Al di là dei messaggi poetici, devo dire che la soddisfazione più grande è stata essere riuscito a vivere di musica. Dopotutto, la vita è fatta di lavoro: solo così si guadagna un posto nella società, e io da quest’anno ho ottenuto l’indipendenza facendo quello che mi piace.
Un aspetto negativo in tutto quello che ti è successo riesci a trovarlo?
Il non poter stare per conto mio, tra me e me. È un prezzo che devi pagare con la notorietà, e ne ero consapevole.
Il CD live che accompagna la nuova edizione di Magellano si intitola Sudore, fiato e cuore, tre parole simbolo degli ultimi mesi?
Fanno parte del ritornello di Magellano, e descrivono bene lo stato d’animo che ha accompagnato il tour, e più in generale tutto il percorso che mi ha fatto arrivare qui: sudore, perché ce n’è stato tanto, fiato, perché è servita parecchia resistenza, e cuore, perché è stato tutto pieno di emozioni.
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È un successo che ti ha colto di sorpresa?
Sì, soprattutto perché un caso come il mio non si vedeva da parecchio in Italia: ho sempre creduto in quello che ho fatto, ma quando il pubblico mi ha conosciuto con Amen, a Sanremo, non avevo alle spalle una grande esposizione mediatica o televisiva, non faccio parte del mondo dei talent e non sono più giovanissimo. Era da diversi anni che non succedeva qualcosa di simile.
Dopo il successo di Occidentali’s Karma, all’Eurovision si è creata una pressione fortissima su di te, e in molti ti davano per favorito. Sei rimasto deluso per come è andata?
Proprio per come è andata sono sicuro di aver vissuto quell’esperienza con lo spirito giusto, e cioè non essendo per nulla convinto di poter vincere. A me il successo è arrivato quando nessuno ci avrebbe scommesso, per cui immaginavo che il destino avrebbe riservato la stessa sorte a qualcun altro, e così è stato. Al di là di tutto però, l’Eurovision ha permesso a Occidentali’s Karma di prendere un respiro internazionale, e sono molto contento dell’accoglienza che ho ricevuto. Inoltre, se avessi vinto non mi sarei potuto concentrare sul pubblico italiano.
C’è un mercato straniero in cui ti piacerebbe lasciare un segno?
D’istinto ti direi l’America, perché è un po’ la grande ambizione, ma so che è quasi impossibile. Non ci ho mai pensato molto, anche perché per poter lasciare davvero un segno all’estero serve l’inglese, ma io non lo padroneggio ancora abbastanza bene nella scrittura per poterne fare una licenza poetica.
Non temi un po’ di essere ricordato solo come “quello della scimmia”?
Per strada mi capita ancora di sentire “Gabbani, dove hai lasciato la scimmia?”, ma fortunatamente sono sempre meno, e ci sono invece quelli che apprezzano il fatto di aver citato Desmond Morris. Sapevo che poteva succedere, me ne prendo la responsabilità, e mi rendo anche conto che la presenza della scimmia è stato forse l’elemento che ha permesso alla canzone di restare più impressa. Devo anche dire che mi dispiace un po’ che Tra le granite e le granate non sia stata compresa da tutti fino in fondo, e che molti si siano fermati al divertimento del gioco di parole e delle sonorità orecchiabili. È una riflessione che ho fatto, e con cui però ho fatto pace, perché in fondo mi ha fatto capire che le mie canzoni hanno due tipi di pubblico: quello che le capisce e quello a cui sono dedicate.

Hai già nuovi pezzi pronti?
No, in questi mesi non sono riuscito a scrivere niente. Però sul telefono ho qualche centinaio di note vocali che mi sono registrato quando mi veniva in mente qualcosa da utilizzare in futuro.
Le celebrazioni degli ultimi successi si concluderanno il 20 gennaio al Mandela Forum di Firenze: cosa hai in mente?
Posso ancora dire poco su quello che succederà sul palco. Di sicuro però, so già che quel concerto rappresenterà una sorta di upgrade di quanto ho fatto sinora. Ci saranno più musicisti e porterò in scena una sorpresa a cui tengo molto, da tempo, e che finalmente si concretizzerà. Per me sarà anche l’esordio nei palazzetti, visto che sarà la prima volta che suonerò in una location simile.
Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
Si prende una lunga pausa per pensare, poi mi guarda e scandendo le parole dichiara: La ribellione è il coraggio di rinunciare alla libertà dei propri limiti. Sì, lo so che detta così non vuole dire niente, ma adesso ti spiego. Normalmente ci viene detto che bisogna fare di tutto per superare i propri limiti, invece io credo che uno degli errori che si possano fare è diventare qualcosa che non si è, soprattutto perché ci sono dei limiti che non dipendono da noi, ci vengono imposti. La consapevolezza dei limiti non deve servire a infrangerli, ma deve spingerti a sguazzarci dentro, a tirare fuori il massimo da quello spazio in cui il tuo territorio è delimitato. Prendiamo la mia voce ad esempio: io so che oltre a una certa nota non posso andare, e se ci provassi sarei ridicolo, non ci riuscirei. Quello che devo fare è capire come sfruttarla al meglio per dare emozioni restando dentro ai miei limiti. Un po’ come la scimmia, che è stata il mio limite ma anche la mia libertà.