Cristina D'Avena, la nostra icona pop

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Cristina D’Avena
è un mito, uno di quelli veri.

Una leggenda, una figura sicuramente unica panorama italiano, e forse anche oltre. Le sue sigle dei cartoni ormai da anni non sono più sigle, ma a tutti gli effetti pezzi irremovibili di storia della canzone nostrana: Kiss Me Licia, Sailor Moon, Pollon, Occhi di gatto si sono prese il loro posto vicino a classiconi d’autore, canzoni d’amore e di protesta. E Cristina D’Avena ha smesso da anni di essere considerata una cantante per bambini, guadagnandosi lo statuto di icona, al pari una Carrà o di una Pausini, capace di riempire palazzetti con un pubblico cresciuto insieme a lei, ma che in lei non vede la nostalgia dell’infanzia, ma lo splendore di una diva.
Eppure da un po’ di tempi a Cristina D’Avena veniva chiesto di provare a uscire dal suo mondo incantato per buttarsi finalmente nel pop, quello “vero”, senza capire che lei pop lo è da sempre. Anzi, forse è la più pop di tutte le popstar.
Negli anni Cristina ha resistito alle lusinghe del palco sanremese (tranne che salirci da ospite, in gran tripudio, cantando i La canzone dei Puffi), ha resistito all’idea di vestire i panni della fatalona provocante, come i dettami del pop chiedono, ha resistito al richiamo delle radio, che notoriamente non sono tanto propense a trasmettere le sigle dei cartoni. In tutti questi anni Cristina D’Avena ha avuto la forza di restare fedele a se stessa, e il tempo ci dice che ha avuto ragione, perché diversamente Cristina D’Avena non sarebbe stata Cristina D’Avena.
A lei i panni dell’interprete da sigle non sono mai stati stretti, lei in quelle canzoni ci crede ancora davvero, si cala nelle storie di quei personaggi e diventa parte di loro. E mica è roba facile! Perché un conto è cantare le gioie dell’amore o la disperazione di un abbandono, un altro è essere credibili e mantenere una dignità impersonando una giocatrice di pallavolo, una paladina della luna o una bambina dotata di un braccialetto magico.
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Per quello bisogna crederci davvero dentro al cuore.
Lo avevano capito già anni fa i Gem Boy, che l’avevano coinvolta in una serie di fortunatissimi concerti, a cui lei partecipava dimostrando un grandissimo senso dell’umorismo.
La devozione dei fan è però diventata così grande che a un certo punto anche Cristina ha capito che il suo pop doveva e poteva incontrarsi con quell’altro, quello “da grandi”, senza doverlo per forza guardare dal basso.
Ed ecco l’idea per un compromesso perfetto, la sintesi ottimale per far entrare finalmente i suoi successi nella grande festa pop: un album di duetti con i protagonisti della musica italiana. Ma anche in questo caso, è stata Cristina a vincere: non è lei a essere uscita dal suo mondo in technicolor, ma ci ha fatto entrare i colleghi. Li ha voluti, li ha cercati personalmente e ha aperto le porte di casa sua. E loro ci sono entrati al volo.
Tutto questo è successo in Duets, il vero miracolo discografico italiano degli ultimi mesi: sedici sigle storiche riarrangiate e reinterpretate con altrettanti nomi della musica di casa nostra. Da Noemi a J Ax, da Emma a Loredana Bertè, da Baby K a Elio, “tutti cantano Cristina”, come di fatto recita il sottotitolo del disco. Una festa in musica in cui rock, hip hop e cantautorato si mettono al servizio di un genere che forse non ha neanche un nome, se non quello – assolutamente riduttivo – di “musica per bambini”.
Cover Cristina D'Avena - Duets Tutti cantano Cristina
Alcune coppie funzionano perfettamente (ascoltare Baby K alle prese con Kiss Me Licia o Noemi che canta Lady Oscar, o ancora Ermal Meta che trasforma Piccoli problemi di cuore in un momento commovente), altri meno (il nuovo arrangiamento di Occhi di gatto spegne un po’ il brano e Loredana non riesce a dare il meglio), ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: non è questione di età o di stile, se la musica vuole arrivare lo fa senza chiedere permesso.
E Cristina D’Avena è una vera, iconica popstar. E continua a cantare le sigle dei cartoni.

Gigi d'Alessio: a grande richiesta si aggiunge una terza data a Napoli!

GIGI D’ALESSIO

“GIGI D’ALESSIO LIVE TOUR 2017”

A GRANDE RICHIESTA SI AGGIUNGE

LA TERZA DATA A NAPOLI:

26, 27 E 28 DICEMBRE | PALAPARTENOPE

Prosegue il successo del “Gigi D’Alessio Live Tour 2017”: oltre ai concerti in programma al Palapartenope di Napoli il 26 dicembre (sold out a pochi giorni dall’annuncio della tournée) e il 27 dicembre, si aggiunge a grande richiesta la terza data, il 28 dicembre.

Per il nuovo tour, prodotto da Live Nation, Gigi ha scelto la dimensione magica del teatro per “abbracciare” idealmente il suo pubblico in un’atmosfera più intima, accompagnato sul palco da una band con la quale il cantante ha ormai raggiunto una grande alchimia: Alfredo Golino alla batteria, Giorgio Savarese e Lorenzo Maffia alle tastiere, Roberto D’Aquino al basso, Maurizio Fiordiliso e Pippo Seno alle chitarre.

Nei concerti D’Alessio ripercorre 25 anni di carriera, con le canzoni e le hit che hanno fatto cantare intere generazioni: “Non dirgli mai”, “Il cammino dell’età, “Quanti amori”, “Non mollare mai”, “Un nuovo bacio”, e tante altre ancora. Fino ad arrivare alle novità del suo ultimo progetto discografico “24.02.1967” (GGD Edizioni srl/Sony Music), uscito in occasione del suo 50° compleanno, dalla sanremese “La prima stella”, a “T’innamori e poi”, il singolo estivo “Benvenuto amore” tra i più suonati dalle radio, fino al nuovo “Emozione senza fine”.

Questi i prossimi concerti in calendario: 21 novembre Milano – Teatro degli Arcimboldi, 24 novembre Bergamo – Teatro Creberg, 25 novembre Sanremo (IM) – Teatro Ariston, 28 novembre Bari – Teatro Team, 26, 27 e 28 dicembre Napoli – Palapartenope.

I biglietti per i concerti sono disponibili in tutti i punti vendita autorizzati e online su www.ticketone.it ad eccezione della data di Bari che è acquistabile solo tramite il circuito del teatro su www.teatroteam.it; RTL 102.5 è partner ufficiale di “Gigi D’Alessio Live Tour 2017”.

Il “Gigi D’Alessio Live Tour 2017” è una produzione Live Nation, per info e prevendite: www.livenation.it – info@livenation.it, tel. 02 53006501.

EUGENIO BENNATO: il 25 novembre inizia da MILANO il suo tour teatrale in cui presenta il nuovo disco "DA CHE SUD È SUD"!

EUGENIO BENNATO 

AL VIA DAL 25 NOVEMBRE A MILANO IL TOUR TEATRALE

DA CHE SUD È SUD 

È DISPONIBILE IL NUOVO DISCO DI INEDITI

DA CHE SUD È SUD

 
Partirà sabato 25 novembre dall’Auditorium La Verdi di MILANO il nuovo tour teatrale di EUGENIO BENNATO, “DA CHE SUD È SUD”, in cui presenterà dal vivo il nuovo omonimo disco di inediti. 
Queste tutte le date ad ora confermate, prodotte e organizzate da MusicShow International:
25 novembre – AUDITORIUM DI MILANO-FONDAZIONE CARIPLO di MILANO;
4 dicembre – TEATRO DIANA di NAPOLI;
15 dicembre – TEATRO PALAZZO di BARI;
18 dicembre – TEATRO STABILE di POTENZA;
1 febbraio – TEATRO PUCCINI di FIRENZE;
2 febbraio – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA di ROMA;
12 aprile – TEATRO ARISTON di SANREMO.
 

È possibile acquistare in prevendita i biglietti per la data di Milano su www.vivaticket.it e presso l’Auditorium; per la data di Napoli sui siti www.teatrodiana.itwww.azzurroservice.it e presso il Teatro Diana; per la data di Bari presso tutti i punti vendita Bookingshow, Box Office Feltrinelli, presso il botteghino del Teatro Palazzo e su www.bookingshow.itper le date di Firenze e Roma suwww.ticketone.it.

È disponibile nei negozi e in digitale “DA CHE SUD È SUD” (FoxBand), il nuovo disco di inediti di EUGENIO BENNATO, anticipato in radio dal singolo “NO LOGIC SONG”.

Il disco “Da che Sud è Sud” è composto da 12 brani, quasi pagine di un diario di viaggio in giro per il mondo, dall’America del Sud e del Nord all’Africa dei tamburi e delle carovane della disperazione e della speranza, al Mediterraneo degli scambi e delle barriere, all’Estremo Oriente del mistero e delle leggende.

Ogni brano ha una sua storia e una sua identità, ma tutti sono accomunati dalla presenza, accanto alla voce di Eugenio Bennato, di una voce che fa risuonare la musicalità di una lingua diversa, dal francese all’inglese, dallo spagnolo al brasiliano, ma anche dall’arabo, con una forte valenza ritmica ed evocativa dei movimenti del presente.

 
In “DA CHE SUD È SUD” Eugenio ritrova l’energia degli anni recentemente vissuti e la presenza di compagni di viaggio che testimoniano e arricchiscono il senso musicale del racconto, dall’inconfondibile e maestosa vocalità di Pietra Montecorvino, alla vocina tenue della figlia italo-francesina Eugenia, che cresce e si trasforma mentre scrive queste canzoni, al timbro ruvido e sensuale di Sonia, che balla la taranta e viaggia con lui da dieci anni, all’accento di Giorgia, madre brasiliana e padre napoletano, all’inglese di Francesca Del Duca, che vive in America e suona le percussioni e del figlio di Eugenio, Fulvio, che vive in Australia e suona la chitarra e scrive canzoni nel deserto, all’arabo classico e moderno di Mohammed che viene dal Marocco e di Marwan che viene dalla Siria e attraverso la Tunisia arriva in Italia.
Per la parte strumentale, che corrisponde ad una fuga in avanti rispetto al punto di partenza, che è il sud di Bennato con le sue sonorità e le sue regole armoniche, semplici e circolari, si è avvalso della creatività di Stefano (Mujura) e di Ezio, oltre ad Erasmo ed Angelo, che lo seguono da anni.
Nell’ultimo brano, “Tarantella a sud di Mozart”, è presente l’ensemble vocale “Le voci del sud”, recentemente fondato per realizzare il concerto “Sinfonia per un Brigante” in onore di Carlo D’Angiò, che ha debuttato al San Carlo di Napoli la scorsa primavera.
 
EUGENIO BENNATO si aggiudica inoltre il Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito ventiduesima edizione per DA CHE SUD È SUD” come progetto musicale e teatrale dell’anno. Il riconoscimento sarà ufficialmente consegnato a Eugenio Bennato il 28 ottobre al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento durante una serata-evento.
 
Il video del singolo “No logic song”, diretto da Bruno Colella, è visibile al seguente link: https://youtu.be/yrYFpENhxu4
Il video ha per protagonista l’attrice Sonia Totaro nei panni di una donna in carriera che viaggia con un autista e che, conquistata dal ritmo musicale, viene colta dal “raptus” che è un tipico effetto della musica di taranta.
 
Eugenio Bennato (Napoli, 1948) è musicista, ricercatore di musica popolare, interprete, cantautore e autore di musica per cinema e teatro. Nel 1969 fonda con Carlo D’Angiò la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il primo e più importante gruppo di ricerca etnica e revival della musica popolare dell’Italia del Sud, che ben presto diviene punto di riferimento per i giovani musicisti rock degli anni ’70 che erano alla ricerca delle proprie radici, aprendo nuove prospettive sulle possibilità di sviluppo della musica del nostro background e sulla musica del Mediterraneo. La Nuova Compagnia di Canto Popolare, con la direzione musicale di Roberto De Simone, viene scoperta da Eduardo De Filippo che, nel 1972, la presenta a Spoleto alFestival dei Due Mondi di Romolo Valli e Giancarlo Menotti. In quegli anni, con la produzione artistica di Renato Marengo, la Nuova Compagnia di Canto Popolare si impone tra i gruppi di maggior successo. Nel 1976 Eugenio lascia la NCCP e passa alla composizione di nuovi brani nel progetto Musicanova in cui oltre a Carlo D’Angiò sono presenti Tony Esposito, Gigi De Rienzo, Bob Fix e la giovane Teresa De Sio scoperta da Eugenio. Eugenio Bennato realizza così numerosi LP di successo fra cui “Brigante se more” (1979), contenente brani sul brigantaggio meridionale, e la celebre omonima ballata ancora oggi estremamente popolare anche tra il pubblico giovanile che l’ha proclamata vero inno del sud. Nel suo libro “Ninco Nanco deve morire” (Rubettino 2013) Eugenio racconta la genesi e la straordinaria storia di questa canzone traendo spunto per parlare della storia negata della resistenza del sud all’invasione dei Savoia e ponendo nuovamente la Questione Meridionale al centro dell’attenzione, con nuove analisi e valutazioni storiche. Parallelamente svolge una intensa attività di autore di colonne sonore per cinema, teatro e balletto classico. Nel 1998 fonda il movimento “Taranta Power” che parte con un concerto al mitico centro sociale Leoncavallo di Milano dove sono presenti intorno ad Eugenio tutti i grandi maestri della musica di Taranta. L’evento dà l’avvio ad uno straordinario rinnovato interesse del pubblico giovanile per i ritmi tradizionali e propone nuove strade di creatività artistica e segna una frattura con il passato modo d’intendere la musica popolare in Italia, a partire dal Womad di Peter Gabriel in Australia (2001), la sua nuova musica lo porta quindi a tenere concerti in tutti i continenti. Nel 2002 pubblica “Che il mediterraneo sia” che sdogana le sonorità extracomunitarie presenti in Italia. Il brano diventa sigla del programma ” Shukran ” e successivamente ” Linea Blu ” dove ancora oggi viene trasmessa settimanalmente. Nel 2006 realizza “Napoli Mediterranea” di Pietra Montecorvino, che verrà scelta come voce protagonista del film “Passione” di Joe Turturro, pubblicato con successo in America e Italia. Nel 2008 partecipa al Festival di Sanremo dove il brano “Grande Sud” propone per la prima volta alla grande platea nazional-popolare gli strumenti ed i ritmi della musica rituale del sud. Nel 2011 esce “Questione Meridionale“, che ritorna sul tema della storia negata e propone ritratti di uomini-contro che escono dal l’anonimato e diventano famosi, prima fra tutti il capobrigante Ninco Nanco. Nel 2017 Eugenio è impegnato in numerosi concerti in tutta Italia tra i quali a febbraio, lo spettacolo ‘Canzoni di contrabbando’, sold out all’Auditorium di Roma Parco della Musica.

NEGRITA: da oggi il nuovo singolo "ADIOS PARANOIA"

NEGRITA

“ADIOS PARANOIA”

Il nuovo singolo in radio dal 17 novembre

https://umi.lnk.to/adiosparanoia

Ad aprile 2018 tre nuove date live

a Bologna, Roma e Milano

 

I Negrita tornano con un brano inedito dal titolo “ADIOS PARANOIA”, che anticipa il nuovo album atteso agli inizi del prossimo anno. Dal 17 novembre il singolo sarà in radio e disponibile su tutte le piattaforme digitali.

ADIOS PARANOIA” è un brano scritto e composto dai Negrita, prodotto da Fabrizio Barbacci. Così la band ne racconta la genesi: Quando entri in una band, sottoscrivi delle regole non dette che saranno l’ABC del tuo futuro. Le regole variano da band a band. Nei Negrita vige da sempre la regola dei 3\3. Un terzo attitudine, un altro contenuti e l’ultimo, se non il primo, è il sound. Cos’è una band senza un suo sound? Poco o niente. Noi giochiamo da sempre col nostro sound. Lo stropicciamo, lo arricchiamo e lo rinnoviamo. Adios Paranoia non sfugge a questo trattamento. L’abbiamo composta in California, a due passi dal Messico. Parla di quei giorni e del carico di problemi e paranoie che ci siamo portati dietro lasciando l’Italia. Ma è nel sound che si concentra maggiormente il cambiamento. Via la paranoia, ma soprattutto via i vecchi concetti di composizione e arrangiamento. Nel videoclip ci siamo divertiti a girare fra cielo e sabbia, mete e miraggi, fuga ed esplorazione. Torniamo rinnovati, contemporanei e con la voglia di spaccare il domani. È la nostra ricetta per non invecchiare mai.

Nel 2018 i Negrita torneranno a suonare dal vivo il 10 aprile a Bologna, Unipol Arena; il 12 aprile a Roma, Palalottomatica e il 14 aprile a Milano, Mediolanum Forum.

 
MESSA IN VENDITA BIGLIETTI
www.negrita.com
(per gli iscritti al Fan Club)
20.11 ore 10.00
general sale su ticketone.it
22.11 ore 10.00

Nuovo impero: The RRR Mob inaugura l'era della trap tra Italia e Africa

The RRR Mob (WEB)
Sono solo al disco d’esordio, ma hanno già dato una bella scossa alla scena hip hop italiana, e da qui in avanti hanno tutta l’intenzione di imprimere ancora più a fondo la loro impronta.
D’altronde, che The RRR Mob sia qui per fare sul serio e non abbia paura di niente lo si capisce fin dal titolo dell’album, solenne e minaccioso nello stesso tempo: Nuovo impero.
Se fino a qualche anno fa la trap si muoveva piuttosto silenziosa nel sottobosco musicale, oggi sta scuotendo la scena mainstream con colpi sempre più forti, contendendosi i piani alti delle classifiche con il pop e il rock: la nascita di un vero e proprio impero, dunque, una sorta di evoluzione più estrema dell’ondata rap che da ormai qualche anno è entrata a gamba tesa nel mercato discografico nostrano.
Ma quello della RRR Mob è un “nuovo impero” anche per motivi che vanno ben al di là della musica: si tratta infatti della prima crew interamente composta da italiani di seconda generazione. Un collettivo nato in Italia, a Torino per la precisione, dall’incontro di Laïoung, Isi Noice, Momoney e Hichy Bangz, tutti nati tra l’89 e il ’94 e tutti con alle spalle storie famigliari di sogni e speranze in fuga, immigrazione, clandestinità. Hanno conosciuto, e conoscono, l’ombra del razzismo, della diffidenza, del sentirsi stranieri, e la loro musica pulsa di tutto questo.
Il loro è un progetto di rottura e di sdoganamento culturale, che potrebbe addirittura trasformarsi in un modello per le nuove generazioni di figli di stranieri, ma anche per le nuove generazioni di italiani. Loro lo sanno, e mentre ne parlano nei loro occhi c’è il fuoco della rabbia e della passione, della voglia di farcela e della consapevolezza di potercela fare.
La sentono la responsabilità di essere i primi rappresentanti di un modello multiculturale diverso, e non ne hanno paura, anzi, per il loro pubblico vogliono diventare come dei fratelli maggiori, quelli che ti dicono cosa è giusto fare e di cui tu non puoi fare altro che fidarti. E oggi, la cosa giusta da fare è aprire gli occhi sul mondo, guardarlo in tutte le sue sfaccettature, in tutta la sua varietà umana. In una parola, integrare, anche nella musica. “Se ci pensiamo, nell’uso delle terzine e delle onomatopee la trap ha qualcosa che la lega all’Africa, ai suoni delle tribù. È un elemento che accomuna tutti gli afroamericani e quelli che hanno origini in Africa”, sottolinea Laïoung, “oggi si sta assistendo a un nuovo ritorno dell’Africa, il seme gettato secoli fa sta portando i suoi frutti, anche grazie a Internet”.
Nel suo obiettivo dichiarato di riempire un vuoto culturale e musicale, la trap della RRR Mob potrebbe assumere anche contorni politici e arrivare dove le istituzioni e l’opinione pubblica ancora vacillano.
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In Nuovo impero le lingue utilizzate sono quattro, talvolta all’interno dello stesso brano: c’è l’italiano, lingua d’adozione, l’inglese, lingua internazionale per statuto, il francese, lingua madre di Laïoung, nato in Belgio, e l’arabo, lingua delle origini comuni a quasi tutti i componenti della crew. Una convivenza pacifica, frutto di un lavoro di affiatamento tra tutti i componenti. È Isi Noice a spiegare: “Quello che ci interessava mantenere nel disco era la spontaneità. Ci fidiamo uno dell’altro e sappiamo che quando uno di noi propone qualcosa lo fa dando sempre il massimo per rispetto agli altri”. Fa eco Laïoung: “Produciamo tantissimo, ma per mantenere la genuinità ognuno deve trovare l’ambiente ideale per lavorare: io mi sono attrezzato con una postazione in casa. Perché devo per forza uscire? Registrare al momento mi permette di restare spontaneo, cosa che non farei se dovessi sempre andare in studio”.
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Nata nel 2013, The RRR Mob (il nome sta per The Real Recognize Real Mob) si è presto creata una grande credibilità nell’ambiente dell’hip hop, che oggi le ha permesso di avere nell’album ospiti come Guè Pequeno e Luchè, accanto a nomi meno noti come Malcky G e Sedrick (“Era con noi all’inizio, quando le cose andavano male, ed era con noi quando abbiamo lavorato all’album, c’è sempre stato: alcuni di noi hanno iniziato a fare trap in italiano grazie a lui, è uno zio e un nipote, doveva esserci”, dice orgoglioso Momoney), fino a rapper marocchini come 7Liwa, Inkonnu e The Wind.

L’album arriva a pochi mesi della pubblicazione di Ave Cesare: Veni, vidi, vici di Laïoung. Anche in quel caso nel titolo c’era un riferimento altisonante all’antica Roma. Un motivo in particolare? “In comune ci sono anche i riferimenti alla strategia militare. È come un film, una successione di capitoli: prima è arrivato Cesare, poi per Roma si è aperta l’era dell’impero”.
Ecco, ci siamo, l’era della RRR Mob è iniziata, e ci siamo dentro tutti.

JACK SAVORETTI: si aggiungono nuove date: al TEATRO DAL VERME – MILANO e si raddoppia al TEATRO ARCHIVOLTO – GENOVA

JACK SAVORETTI 

PRESENTA

ACOUSTIC NIGHTS

LIVE

DAL 15 APRILE UN NUOVO TOUR ACUSTICO

NEI GRANDI TEATRI ITALIANI ED EUROPEI

IL 16 APRILE NUOVA DATA AL TEATRO DAL VERME DI MILANO

IL 21 APRILE SI RADDOPPIA A GENOVA

 

Si aggiungono nuove date all’“Acoustic Nights Live”, il nuovo tour acustico di Jack Savoretti che partirà il prossimo anno dal Teatro Ponchielli di Cremona. È la volta, infatti, della data a Milano che aprirà le prevendite questo mercoledì 15 novembree sarà lunedì 16 aprile al Teatro Dal Verme mentre sono aperte le prevendite per la seconda data a Genova che sarà sabato 21 aprile sempre al Teatro Archivolto. 

Il progetto nasce dopo il successo di “Sleep No More”, dell’edizione speciale Sleep No More – special edition” (Bmg Rights Management/Warner) contenente l’inedito “Whiskey Tango attualmente in rotazione in tutte le radio e ispirato dallo straordinario duetto con Kyle Minogue nel brano “Music’s Too Sad Without You”.

 
JACK SAVORETTI ACOUSTIC NIGHTS LIVE 
15 aprile – Teatro Ponchielli – Cremona;
16 aprile – Teatro Dal Verme – Milano;
18 aprile – Teatro Goldoni – Venezia;
20 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova;
21 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova;
21 maggio – Teatro dell’Opera – Roma;
22 maggio – Auditorium Manzoni – Bologna;
25 maggio – Teatro Verdi – Firenze;
26 maggio – Teatro Regio – Parma;
28 maggio – Teatro Filarmonico – Verona;
 
info su www.concerto.net e prevendite su www.ticketone.it
 
Sleep No More – special edition”, comprende un secondo disco che contiene, oltre all’inedito “Whiskey Tango, rare e finora inedite versioni acustiche di brani del repertorio del cantautore italo-inglese oltre ad emozionanti registrazioni live ricavate durante gli interminabili tour in Europa e nel mondo.

SAMUEL: IL CODICE DELLA BELLEZZA TOUR: Dopo il grande successo del tour estivo, domani riparte da Napoli la Tournée .

SAMUEL

IL CODICE DELLA BELLEZZA TOUR 

DOPO IL SUCCESSO DEL TOUR ESTIVO E DELLA LEG EUROPEA

DOMANI RIPARTE DA NAPOLI

LA TOURNÉE NEI PIÙ IMPORTANTI CLUB ITALIANI

ULTIMA OCCASIONE PER ASCOLTARE SAMUEL LIVE DA SOLISTA

 

Riprenderà domani 16 novembre dalla Casa della Musica di Napoli IL CODICE DELLA BELLEZZA TOUR, il primo progetto da solista di Samuel, che torna in Italia dopo il successo della leg europea, in cui l’artista si è esibito nei club delle principali capitali. Gli altri appuntamenti sono: il 18 novembre a Marghera – VE (Cs Rivolta), il 25 novembre a Catania (Land), il 26 novembre a Palermo(Candelai), il 28 novembre a Milano (Alcatraz), il 1 dicembre a Roma (Quirinetta), il 2 dicembre a Perugia (Afterlife), l’8 dicembre a Rimini (RDS Stadium), il 9 dicembre a Bologna (Estragon), il 14 dicembre a Firenze (Auditorium Flog), il 16 dicembre ad Asti (Palco 19) e il 21 dicembre a Torino (Hiroshima Mon Amour).

Un anno incredibile, pieno di soddisfazioni, in cui Samuel ha dato vita al suo primo album solista mettendo a segno 6 singoli in alta rotazione, che vedrà il suo apice il 28 novembre con il grande ritorno all’Alcatraz per un’ultima data milanese imperdibile.

I prossimi appuntamenti vedranno l’artista portare il suo tour nella dimensione raccolta del club, tornando al suo pubblico in un modo speciale e autentico e valorizzando così un contatto intimo ed esclusivo. Questi concerti saranno le ultime occasioni per poter ascoltare Samuel dal vivo da solista, prima della pausa in cui si concentrerà sulla realizzazione dei progetti futuri.

Voluti e ideati dallo stesso Samuel, quelli de IL CODICE DELLA BELLEZZA TOUR sono concerti dinamici, che esaltano al meglio l’ecletticità dell’artista torinese, in cui all’energia dell’elettronica si mescolano momenti pop, rock e acustici. 

Protagoniste della scenografia sono tre postazioni musicali su pedane cilindriche che rappresentano al meglio le tre anime musicali di Samuel: il ritmo, l’armonia e la melodia.

PAOLO BENVEGNU': Dal 18 novembre in teatro lo spettacolo “H3+”. Dai primordi della terra al mondo vegetale.

Paolo Benvegnù è uno degli autori più importanti del panorama italiano, fondatore degli Scisma, vanta una lunga e fortunata carriera da solista: i suoi pezzi, che hanno lasciato il segno nella storia della canzone italiana, sono stati reinterpretati da artisti come Mina, Irene Grandi, Giusy Ferreri e Marina Rei. A teatro aveva già lavorato con David Riondino e Stefano Bollani, per lo spettacolo “Presepe vivente e cantante”, e con Gianni Micheli, per lo spettacolo in Rosa Lullaby: oggi torna con “H3+”, il primo spettacolo nato da un suo disco, che andrà in scena da novembre nei teatri.
Nello spettacolo “H3+”, accanto al teatrino di marionette, una autentica stanza delle meraviglie, le canzoni del disco omonimo, i brani degli altri due album della trilogia “con l’H” di Benvegnù, “Earth Hotel” ed “Hermann”, e un registratore, con il racconto di quello che è stato, quello che è e quello che sarà.
Calendario degli spettacoli

18 Novembre Teatro Mario Spina Castiglion Fiorentino (Ar)
19 Novembre Auditorium Le Fornaci Terranuova Bracciolini (Ar)
24 Novembre Nuovo Teatro delle Commedie Livorno
25 Novembre Teatro Estense Ferrara
2 Dicembre Teatro dei Rozzi Siena
7 Dicembre Teatro degli Illuminati Città di Castello (Pg)
9 Dicembre Teatro Ambra Albenga (Sv)
10 Dicembre Latteria Molloy Brescia
14 Dicembre Teatro 89 Milano