Rainbow – The Film: Kesha racconta la sua rinascita in un documentario

kesha_film
A un anno dall’uscita di Rainbow, l’album che ha segnato il suo ritorno sulle scene dopo le tristi vicende giudiziarie e i problemi personali, Kesha ha deciso di festeggiare con un documentario disponibile su Apple Music dal 10 agosto.

Diretto da Kesha stessa insieme a suo fratello Legan Sebert e a Kevin Hayden e prodotto da Magic Seed Productions, Rainbow – The Film svela i dettagli della creazione dell’album e ne enfatizza il potente messaggio di forza, perseveranza e amore per se stessi.
Il documentario è una storia di redenzione che racconta come sono stati affrontati momenti molto bui, demoni interiori e problemi quotidiani, ma mostra anche Kesha mentre si diverte in giro per i rock club del suo Paese, mentre scrive e registra L’album o si prepara all’esibizione durante l’ultima cerimonia dei Grammy.

“Dedicarmi all’album Rainbow è stato un processo terapeutico e mi ha dato l’opportunità di scoprire persino una terza dimensione dell’arte che mi ha aiutato a raggiungere una guarigione e una catarsi ancora più profonda. Spero che questo film in un certo senso ti faccia sentire vulnerabile, come se stessi per farti male, in questo caso spero di essere colei che può farti stare meglio”, ha spiegato la cantante.

La sfida di un musicista: Dave Grohl presenta Play

image001
“Guardare i miei bambini che iniziavano a suonare musica e imparavano a cantare o a suonare la batteria mi ha portato indietro nel tempo a quando avevo la loro età e ascoltavo i miei album, imparavo anzi ad ascoltarli. Quando poi ho portato i miei figli nelle scuole dove studiano musica ho visto queste stanze piene di bimbi che si impegnavano sul serio e mi sono emozionato. Anche io che sono un uomo di 49 anni mi sono reso conto di continuare a impegnarmi a imparare anche se non è una cosa che può esserti insegnata realmente.  Ma si è sempre pronti alla prossima sfida e si prova sempre a trovare il modo di migliorare ciò che si è imparato”. Sono le parole pronunciate da Dave Grohl, leader dei Foo Fighters.

Mentre la band è ancora alle prese con il tour di Concrete and Gold, Grohl annuncia un progetto inedito e fuori dall’ordinario per una delle sfide più importanti della sua carriera: Play, un mini-doc diviso in due parti diretto da lui stesso e dal suo collaboratore di SoundCity/Sonic Highways Mark Monroe, incentrato sulla realizzazione di un unico brano, della durata di 23 minuti che celebra le sfide e le ricompense, le gioie e le fatiche del dedicare la propria vita allo studio di uno strumento. 
Il brano è in uscita in streaming e in digitale il 10 agosto, mentre il 28 settembre sarà disponibile in vinile.

La prima parte inizia con il racconto del dietro le quinte dove si parla dell’amore per la musica e della passione per uno strumento, nonché delle difficoltà specifiche incontrate durante questa performance unica nel suo genere.
La seconda parte mostra invece la registrazione dal vivo di un brano di 23 minuti eseguito da una sola persona che suona tutti e 7 gli strumenti: Dave Grohl.
Si parte con la batteria, senza alcun foglio né guida scritta, solo a memoria, e si prosegue con la chitarra, quindi il basso, le tastiere e così via per poi assemblare tutto insieme.
È la registrazione dal vivo di una vera e propria one-man-band, dove Grohl si è prefissato di ricominciare da capo ogni volta che nel corso dei 23 minuti della canzone ci fosse il benché minimo errore oppure avesse soltanto la sensazione di poter suonare meglio.
Il compito di registrare è stato dell’ingegnere del suono già al fianco della band per Concrete and Gold, Darrell Thorp.
image002
Ripreso nel classico bianco e nero da Brandon Trost (The Disaster Artist, This is The End) con una illuminazione che fosse in grado di evidenziare luci e ombre di questo epico documentario strumentale, Play è stato montato in modo da unire le 7 registrazioni di Grohl.
L’esperienza online interattiva di Play offre all’ascoltatore/lettore/partecipante la possibilità di entrare ancora di più nel progetto, concentrandosi solo su uno strumento e scaricando gli spartiti.
Sul sito web si trova anche una lista di organizzazioni alle quali si possono donare tempo, soldi e strumenti per partecipare alla causa e un elenco di luoghi dove musicisti giovani e meno giovani posso avere l’opportunità di suonare musica dal vivo.
Le sfide che Grohl si è trovato ad affrontare nel suonare gli strumenti in “PLAY” sono le stesse che si presentano agli studenti tutti i giorni: gli sforzi per migliorarsi e per acquisire nuove abilità non sono diverse per una rockstar da stadio e tutti combattono per gli stessi obiettivi.
È proprio questa unità di intenti che ha ispirato la missione di Play, promuovere l’educazione musicale a livello mondiale, e per questo il film è inframezzato dalle immagini di studenti della scuola di San Fernando Valley che suonano e si sforzano di farlo al meglio, perché come conclude Grohl: “La ricompensa, per qualsiasi bambino e per tutti, è solo suonare”.

Per informazioni e per vedere l’avanzamento delle donazioni: play.roswellfilms.com.

Elephants On Acid: il ritorno visionario dei Cypress Hill tra hip-hop e spunti mediorentali

unnamed (3)
I Cypress Hill annunciano l’uscita del nono album in studio, il primo in otto anni: si intitolerà Elephants On Acid e sarà disponibile dal 28 settembre.
L’album vede DJ Muggs al timone della produzione e segna la nuova partnership della band con BMG.

Riguardo al nuovo album, Sen Dog ha così commentato: “Può succedere di tutto quando Muggs, B-Real ed io ci ritroviamo insieme a registrare. Eravamo dei ragazzi quando ci siamo trovati per la prima volta, ora siamo uomini, ma la chimica è ancora la stessa. Quando siamo usciti negli anni ’90, il nostro suono non assomigliava a quello di nessuno, era solo il nostro. Questa è una continuazione. Il nuovo album è allo stesso tempo un viaggio nelle radici del passato e una fuga in un mondo completamente nuovo”.

Composto da 21 tracce con intermezzi, Elephants On Acid suona come un’Odissea rap in giro per il mondo, attraverso altre dimensioni, per poi ritornare nel quartiere. Muggs ha iniziato a raccogliere possibili idee per un nuovo album già nel 2013: dopo aver sognato un’esperienza extra corporale da uomo con la testa d’elefante, ha creato beat in giro per il mondo, registrando in Egitto nella sua permanenza solitaria nella Tomba di Re Salomone, producendo nel Giordano dopo aver fluttuato nel Mar Morto, e sperimentando il Joshua Tree con il terzo occhio spalancato.

Su questi spunti, B-Real e Sen Dog hanno aggiunto i loro versi incisivi in tracce come il singolo Band of Gypsies, Crazy, Stairway to Heaven.
L’album inoltre contiene le voci di ospiti del calibro di Gonjasufi in Jesus was A Stoner, Brevi Wood in Crazy e il contributo in Locos della batteria di Eric “Bobo” Correa, che rimarrà una forza chiave nella line-up del tour.
unnamed (2)
In occasione di Elephants on Acid, i Cypress Hill si lanceranno in un esteso tour mondiale durante il resto dell’anno attraverso Sud America, Messico e Stati Uniti prima di giungere in Europa, dove saliranno sul palco per cinque show in UK.

Quest la tracklist:
Tusko (Intro)
Band of Gypsies
Put Em in the Ground
Satao (Interval)
Jesus Was a Stoner
Pass the Knife
LSD (Interval)
Oh Na Na
 Holy Mountain (Interval)
Locos
Falling Down
Elephant Acid (Interlude)
Insane OG
The 5th Angel (Instrumental)
Warlord
Reefer Man
Thru the Rabbit Hole (Interlude)
Crazy
Muggs is Dead
Blood on my Hands Again
Stairway to Heaven

BITS-CHAT: Un punto tra il viaggio e la musica. Quattro chiacchiere con… Greta

Greta_foto di Laura Penna_5_b
Greta Elizabeth Mariani
è nata a Roma nel 2001, ma il suo cuore è abituato a fare la spola sulle due sponde dell’Oceano Atlantico: figlia del musicista Roberto Mariani, attivo negli anni ’90, e di Giulia Elizabeth, assistente di volo e marketing manager, italo-americana, in casa ha da sempre respirato viaggio e musica, iniziando a comporre fin da bambina ed esibendosi in manifestazioni musicali tra Londra e Stati Uniti.

Quest’anno ha finalmente potuto mettere un “punto fermo” nella sua carriera pubblicando il suo primo EP, Wonderful, realizzato a Londra sotto la supervisione di David Ezra.

Quattro tracce tra indie e pop che sono la manifestazione spontanea di un’“urgenza artistica”, ma che testimoniano anche la voglia di evasione, come il nuovo singolo estratto, Song N.5.

Greta_cover_foto di Laura Penna_b
Come ti sei trovata a lavorare al tuo primo Ep, Wonderful? Era la prima volta che ti mettevi alla prova con la scrittura dei brani?

Mi sono trovata molto bene. Io e mio padre, che mi segue artisticamente, abbiamo passato una settimana nell’Hilltop Recording Studio londinese di David Ezra. È stata un’esperienza intensa e indimenticabile. Ho sempre scritto, la musica è sempre stata nella mia vita. Considero questo Ep come un punto fermo dopo una serie di virgole. Scrivo da quando ho 11 anni e ho cominciato a pubblicare singoli all’età di 14 anni.

Pensi che la presenza di un padre musicista ti abbia influenzata nella decisione di intraprendere questa strada?
Sicuramente vivere in una casa di artisti ma soprattutto essere sempre stata a contatto con la musica ha influito sulla mia artisticità, su quella che sono ora. Credo anche che, anche se in parte, provenga dal mio carattere, dal mio modo di essere. Mia sorella minore, Zoe, ad esempio, è appassionata di musica, ma lo è ancora di più per l’arte figurativa, in tutte le sue forme. Di certo però avere un padre musicista ha influito positivamente, mi ritengo fortunata anche se non mi ha mai forzata, anzi, mi ha sempre lasciata libera di intraprendere il mio percorso musicale. Amo fare musica, ha sempre fatto parte della mia vita. Finora ma soprattutto da bambina non ho mai cantato e scritto perché obbligata, ma per me stessa, per dare spazio alle mie emozioni e per sentirmi bene.

Chi sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzata?
Gli artisti che porto nel cuore e che mi hanno sempre accompagnata e formata negli anni sono Joss Stone, George Ezra, Aretha Franklin, Sigur Ros, Bijork, James Bay, Alt J, X Ambassadors, Amy Winehouse, ma avrei una lista infinita!! Ora i miei artisti di riferimento sono Anne Marie, Dua Lipa, Jessie Reyez, Macklemore, Rudimental, Labirinth, Post Malone, Billie Eilish, James Arthur. Sperimento sempre e cerco di ascoltare più musica possibile, diversa, nuova, che mi possa ispirare.
Greta_foto di Laura Penna_3_b
Che importanza ha il viaggio nella tua vita?
Il viaggio nella mia vita ha avuto e ha attualmente un ruolo fondamentale. Provengo da una famiglia italo-americana, ho sempre fatto avanti e indietro tra gli States e l’Italia. Il viaggio quindi mi ha permesso di restare in contatto negli anni con la mia famiglia, mia nonna, mia zia, i miei cugini Oltre alla necessità di questi viaggi, amo molto viaggiare, amo scoprire posti nuovi e rendersi conto di quante altre realtà lontane dalla nostra ci sono nel mondo. Credo che viaggiare, oltre a farti crescere, ti apre anche la mente.

Tra Europa e Stati Uniti, dove senti di avere le tue radici? Che piani hai per il futuro?
Sono nata a Roma, sento di avere le radici in Europa, in Italia. Sono bilingue quindi non ho preferenze per quanto riguarda la lingua, ho sempre parlato entrambe. Amo molto i miei paesi d’origine, ho lasciato un pezzo di cuore in entrambi. Mi sento di dire però che l’Italia è ammirata in tutto il mondo per la sua bellezza, nonostante tutte le sue aporie. Mi sento fortunata ad essere nata nella mia Roma.
Sto lavorando a qualcosa in italiano, non lo nascondo. Sto anche lavorando ad un nuovo singolo con vibes molto cubane. Chissà se forse tutti questi “progetti” faranno parte di un album in futuro… Per ora mi godo l’estate, i miei amici, il mare, la musica. Attualmente mi sto concentrando sulla promozione del singolo e del video estivo Song N.5.

#MUSICANUOVA: Rose Villain, Funeral Party

RV
La sua è stata la prima firma italiana a siglare un accordo con la statunitense Republic Records (Universal Music Group), label che ha tra i suoi artisti anche Drake, Ariana Grande, The Weeknd e Nicki Minaj.

Adesso per Rose Villain è il momento di passare ai fatti.
La cantante e autrice pop/hip-pop di Milano, dopo essersi fatta notare il singolo d’esordio Get The Fuck Out Of My Pool e il featuring con Salmo in Don Medellin, pubblica il primo singolo per l’etichetta americana, Funeral Party.
Una traccia pop urban con influenze latine che racconta una storia d’amore dal finale burrascoso.

Il video, scritto e diretto dalla stessa Rose, appassionata di cinema thriller e di Tarantino, è stato girato a Kingston e la vede nei panni della Morte stessa intenta a pescare pesci con un fucile, ballare con i locali e far fuori l’unico, malcapitato turista.

Love Is Here To Stay: Tony Bennett e Diana Krall rendono omaggio ai fratelli Gershwin

image003
Tony Bennett
e Diana Krall celebrano il comune amore per la musica di George e Ira Gershwin collaborando nel nuovo album Love Is Here To Stay, in uscita il 14 settembre su etichetta Verve/Columbia Records.

Tony Bennett, che festeggia il 3 agosto il suo 92° compleanno, è amico di Diana da un ventennio. I due sono stati insieme in tour nel 2000 e hanno già registrato alcuni duetti, ma questo è il primo album completamente realizzato insieme.
L’uscita dell’album arriva a ridosso del 120° anniversario della nascita di George Gershwin, che cade il 26 settembre.

Danny Bennett, Presidente e CEO del Verve Label Group comment, ha così commentato il progetto discografico: “Quando Tony Bennett e Diana Krall cantano i brani dei Gershwin, raggiungono il perfetto equilibrio tra la qualità del canto e la consumata maestria del comporre. È una di quelle registrazioni che all’ascolto ti fanno pensare che tutto questo dovesse accadere – si trattava solo di portare questi due straordinari interpreti in studio e metter loro di fronte il songbook dei Gershwin.”

Love Is Here To Stay è stato registrato con il trio di Bill Charlap e il risultato è una delicata e sentita lettera d’amore per la musica dei Gershwin, per il loro esser stati fra i primi creatori della canzone americana.
Tra i duetti, Love Is Here to Stay, S’Wonderful, They Can’t Take That Away from Me e Fascinating Rhythm. Quest’ultima era stata la prima registrazione discografica mai realizzata di Bennett, ai tempi sotto il nome di Joe Bari: ora il pezzo viene rivisitato sotto forma di duetto. Due dei brani affrontati in duo non erano mai stati incisi dai due cantanti, My One and Only e I’ve Got A Crush on You.

L’album sarà pubblicato in CD, vinile, digitale e su tutte le piattaforme di streaming.
The Bill Charlap Trio vede Bill Charlap al pianoforte, Peter Washington al contrabbasso e Kenny Washington alla batteria.

bennett_krall
ph. Mark Seliger

Questa la tracklist:
‘S Wonderful
My One and Only
But Not for Me (Diana Krall solo)
Nice Work If You Can Get It
Love Is Here to Stay
I Got Rhythm
Somebody Loves Me
Do It Again
I’ve Got A Crush on You
Fascinating Rhythm
They Can’t Take That Away from Me
12. Who Cares? (Tony Bennett solo)

Morto suicida “Zombie Boy”, la guest star del video di Born This Way

920_rick-genest-is-the-perfect-poster-boy-for-halloween-8696
Lo conoscevamo tutti come “Zombie Boy” per via di quel tappeto di tatuaggi steso su tutto il corpo che lo faceva apparire simile a un cadavere e che era diventato il suo tratto distintivo.
Il suo vero nome era Rick Genest, era canadese e avrebbe compiuto 33 anni il 7 agosto: nella giornata di mercoledì 1 agosto il suo corpo è però stato trovato privo di vita, e la causa della morte sarebbe il suicidio, come riportato dal sito JustJared.

Modello e attore, nel 2011 aveva conosciuto la fama mondiale nel mondo del pop grazie a Lady Gaga, che lo aveva voluto accanto a sé nel video di Born This Way, in cui anche lei si era fatta truccare il volto con le sue stesse fattezze scheletriche
Ha lavorato, tra gli altri, per Mugler, ha posato per le pagine di Vogue Hommes Japan, è comparso in alcune pellicole cinematografiche e aveva all’attivo anche alcuni lavori in ambito musicale (tra cui la collaborazione con SIKA per il singolo BadBoy).
Per pubblicizzare un fondotinta, nel 2014 L’Oreal lo ha scelto come protagonista di un video, divenuto poi virale, in cui il suo corpo veniva completamente “ripulito” di tutti i tatuaggi.


L’ultimo post pubblicato da Zombie Boy sulla pagina Facebook.

Rock Contest: aperte le iscrizioni alla trentesima edizione

unnamed
Rock Contest
compie 30 anni.

Il contest dedicato agli artisti e alle band emergenti under 35 ha aperto le iscrizioni alla nuova edizione che si svolgerà a Firenze il prossimo novembre, con la finale a dicembre presso l’Auditorium Flog.
La manifestazione è rivolta ai giovani musicisti italiani, organizzata da Controradio e Controradio Club in collaborazione con Comune di Firenze, Regione Toscana e SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori. Tante le iniziative collaterali per festeggiare il trentesimo compleanno del contest che saranno presto svelate.

Numerose le opportunità per i partecipanti grazie ai molti premi in palio.
Rock Contest già sostiene i vincitori delle selezioni live con un supporto produttivo alla loro attività con premi in denaro (primo premio 2000 euro) da investire nell’attività musicale ed in giorni di studio di registrazione (secondo premio: 5 giorni presso il SAM Recordings).
Inoltre Regione Toscana mette in palio 3000 euro per il vincitore dello speciale Premio Fondo Sociale Europeo, in collaborazione con Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani, assegnato all’artista o band partecipante al Rock Contest, che ha prodotto il brano cantato in italiano che meglio esprime desideri e inquietudini del mondo dei giovani e più in generale la condizione giovanile.
2.000 euro saranno assegnati per il Premio SIAE alla miglior composizione musicale presentata dagli artisti iscritti alla Società Italiana Autori ed Editori tra i 30 selezionati per il concorso.
Si conferma anche lo speciale Premio Ernesto de Pascale, dedicato alla memoria del conduttore radiofonico (RAI Stereonotte), giornalista, musicista e storico presidente di giuria del RockContest, prematuramente scomparso; al vincitore la registrazione del brano in studio.
unnamed (1)
Per partecipare al concorso, ed essere uno dei 30 artisti selezionati a esibirsi di fronte a una platea di esperti del settore e musicisti, basta avere meno di 35 anni (per le band la cifra di 35 è da intendersi come l’età media massima).
Fino al 7 ottobre, sarà possibile iscriversi sul sito www.rockcontest.it, compilando il modulo di preselezione, caricando sull’apposita pagina 3 brani inediti (sono escluse le cover version), una o più foto della band o dell’artista, una scheda biografica e uno stage plan (scheda tecnica live).
Per gli artisti provenienti da fuori Toscana è previsto un rimborso spese di trasferta relative alle serate della loro esibizione (sono previste agevolazioni per gli eventuali pernottamenti).

Rock Contest darà inoltre ai giovani artisti e gruppi musicali, assieme ai corposi premi, le migliori condizioni di visibilità e di relazione con la stampa specializzata e le realtà discografiche italiane, al fine di facilitare lo sviluppo di un percorso artistico e professionale. I migliori gruppi realizzeranno poi progetti musicali, partecipando a importanti festival nazionali o internazionali e faranno tournée, grazie alle collaborazioni con promoter, direttori artistici e manager di locali di tutta Italia. Anche quest’anno SIAE conferma il supporto come sponsor del Rock Contest, un riconoscimento al concorso che da sempre si batte per la crescita e la tutela di gruppi e singoli artisti che suonano musica originale. A tale proposito per i giovani autori con età inferiore ai 31 anni, l’iscrizione a SIAE è gratuita. Si conferma anche la collaborazione con Audioglobe, una delle più consolidate realtà produttive e distributive in Italia.

Per tutte le informazioni, il regolamento completo e le schede di iscrizione:
www.rockcontest.it
tel. 055.73.999.46 (dal lunedi al venerdi ore 11.00-13.00 e 14.00-16.00)
contest@controradio.it.
Facebook: Rock Contest Controradio

Let Somebody Love You: nuovo singolo per Boy George e The Culture Club. A ottobre l’album

6505 6 008_f5COLOUR
Dopo aver segnato gli anni ’80 con la loro commistione di reggae, synthpop e new wave con singoli come Karma Chameleon, Do You Really Want To Hurt Me e Victims, e a 20 anni di distanza dall’ultima pubblicazione inedita, Boy George e i suoi The Culture Club pubblicano un nuovo singolo, Let Somebody Love You, prima anticipazione di un nuovo album, Life, in uscita il 26 ottobre per BMG.

Il nuovo singolo, che mantiene intatto il DNA della band, è stato scritto da Boy George con Roy Hay, Michael Craig, Jon Moss e Ritchie Stevens e vede la produzione di Future Cuts
BG_CC_SINGLEPACKSHOT_19_07_RGB
Band multirazziale, capitanata dall’iconico Boy George, leader carismatico dichiaratamente gay e dall’immagine androgina, i Culture Club sono stati uno dei gruppi simbolo degli anni ’80, arrivando a rompere le regole e i luoghi comuni del costume e del musicbiz, non senza destare scandalo.

Tra gli anni ’80 e oggi Boy George ha proseguito la carriera come solista, mentre la band si è più volte riunita per nuovi tour: l’arrivo di un nuovo disco era stato annunciato già alcuni anni fa, ma si faceva ancora attendere.

Oltre alla pubblicazione di Life, Boy George e Culture Club partiranno per un tour mondiale durante l’estate, prima di portare il The Life Tour nel Regno Unito dal 9 al 23 novembre, durante il quale ospiteranno Belinda Carlisle e Tom Bailey, membro fondatore dei Thompson Twins, band new wave inglese.

LIFE_PACKSHOT

Questa la tracklist di Life:
God & Love

Bad Blood
Human Zoo
Let Somebody Love You
What Does Sorry Mean
Runaway Train
Resting Bitch Face
Different Man
Oil & Water
More Than Silence
Life

Alessio Bernabei torna… Senza filtri

Cover Bernabei_Senza filtri
Anticipato dal singolo Ti ricordi di me? , esce il 7 settembre Senza filtri, il nuovo album di Alessio Bernabei.

A spiegare il significato del titolo è direttamente lui: “Non uso filtri sulle mie immagini sui social così come non sono capace di usarli nella vita. Volevo che questo album mi rappresentasse: Io sono spontaneo, istintivo, genuino, non c’è nulla di costruito o modificato in quello che sono e faccio. A volte sono stato criticato per questo, ma non amo nascondermi dietro a dei filtri, preferisco essere me stesso e mostrarmi sincero alla gente”.