Habla Kadabra: la nuova grammatica dei Bambooze tra pop e Africa

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Il progetto Bambooze è nato tra le pareti del CPM Music Institute di Milano nel 2016, dove si sono incontrati Federico Dal Maso (voce e chitarra ritmica) Elia Baccinelli, (chitarra solista e cori), Simone Colombaretti (basso elettrico e cori) e Francesco Falsiroli (batteria).

Quello che i quattro ragazzi si sono messi in testa di fare è stato pensare di unire quante più influenze musicali possibili, mettendo in un unico insieme i ritmi compulsivi e ancestrali dell’Africa con il pop (che non guasta mai), un po’ di sano rock ‘n’ roll e, perché no?, anche il grunge.
Il tutto con la precisa missione di destrutturare il linguaggio verbale per arrivare a un linguaggio pre-grammaticale, scavando nelle radici della cultura umana fino a trovare un sostrato comune di culture, tradizioni e riti. Una sorta di riscoperta di quella parte incorrotta e incontaminata, il “fanciullino” di pascoliana memoria insomma, totalmente pulito dalle brutture del mondo.
E proprio a questo fanciullino che vive nella pancia di ogni individuo le canzoni sono dirette, non al cervello.
Un’altra componente fondamentali dei testi dei Bambooze è la giovinezza, sempre vista con apparente semplicità, ma in realtà complessa, una meraviglia verso l’ignoto che spesso si tende a minimizzare. Un tema affrontato contemporaneamente in maniera scanzonata e profonda, dipingendo tutte le possibili sfaccettature della vita di un giovane uomo o di una giovane donna.

Il primo risultato di tutti questi spunti ha preso forma nel singolo Bidibibodibi Boom Chacha, registrato a poche settimane dal primo incontro dei ragazzi, seguito ora da un secondo brano, Habla Kadabra.