I Discoverland rivisitano 8 classici in Drugstore

“Drugstore è un ipermercato di elementi musicali, sconvolto da un tornado: ogni parte ha perso la sua funzione e la sua collocazione, ne ha acquisite di nuove. Nulla è al suo posto, ma tutto è terribilmente affascinante.”

Così i Discoverland (progetto dietro a cui si celano Roberto Angelini e Pier Cortese) definiscono il loro ultimo album, Drugstore appunto, una raccolta di 8 classici della musica internazionale (e un inedito) completamente stravolti e riarrangiati alla discoverland-maniera. In pratica, 8 nuovi pezzi.

Si parte con I Still Haven’t Found What I’m Looking For degli U2, fingerstyle sulla chitarra, banjo, ukulele e pedasteel, voci che si rincorrono e si armonizzano e sul finale, un tocco di Somebody to love dei Queen.

Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles invece ha il suono del banjo, mentre The Drugs Don’t Work, meravigliosa ballad dei Verve, diventa una canzone da club. Suoni sintetici, corde e legni di chitarra, voci lavorate all’estremo, ritmica elettro. Impossibile non ballare.

Stayin’ Alive dei Bee Gees è il pezzo scelto lo scorso anno per anticipare il progetto al pubblico.

Arriva poi La cura di Battiato: l’idea di base è stata tradurre l’enfasi orchestrale nel suono in levare.

L’isola che non c’è di Bennato è passata dalla celebre melodia in maggiore a una in minore, acquistando tutto un altro sapore, sempre in un abilissimo gioco musicale.

All Apologies dei Nirvana è riproposta in versione “mantra”: campionamento di tablas e sitar dei Beatles, un bordone di digiridoo, una lapsteel che evoca suoni indiani, un arpeggio newage e un fischio in lontananza. In aggiunta, una bella dose di elettronica psichedelica.

Segue quindi l’inedito Il pusher, mentre il disco si chiude con Killing In The Name dei Rage Against The Machine, classico rock anni ‘90… destrutturato. Un riff leggendario di chitarra elettrica diventa uno sciancato giro di Banjo. Il finale, concitato e citato, riprende al centro un classico del cinema, Rocky Horror Picture Show.

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Il progetto Discoverland nasce nel 2011 da Pier Cortese e Roberto Angelini.
L’idea è quella di rileggere in un’ottica particolarmente originale brani di artisti che hanno fatto la storia.
Il primo capitolo del progetto, Discoverland esce nel 2012: sviluppa mescolanze suggestive e surreali, come quella tra Bjork e I Kings of Convenience o Ben Harper e Fabrizio De Andrè. Unisce fantasia, ricerca e paradosso, giocando con le strutture, le ambientazioni e i mondi sonori.