“A Silent Night”, il Natale in minore di Carlot-ta

Quattro classici natalizi di varie epoche, riarrangiati e completamente riarmonizzati in minore, per dare al Natale un tono misterioso, cupo e nostalgico. È questa l’anima che scorre tra le note di di A Silent Night, il nuovo EP di Carlot-ta, in uscita il 9 dicembre.

Non un disco anti-natalizio, ma un tributo a un immaginario che cela un’anima malinconica nutrita di ricordi. Ecco allora che Silent Night, austera e drammatica, tradisce le origini mitteleuropee e fa pensare a un pianoforte ottocentesco che suona nella neve, All I want for Christmas is you, superhit di Mariah Carey, diventa una ballad dai suoni anni ‘80, Santa Claus is coming to town è viene trasformata in una versione honky-tonk con percussioni scalcagnate e il suono fantasmatico del theremin a evidenziare i tratti grotteschi del personaggio di Santa Claus, e infine The Little Drummer Boy, storia di un piccolo suonatore di tamburo, raccontata in tono intimo e viscerale.

Murmure, il nuovo album di Carlot-ta tra organo, percussioni ed elettronica

Carlotta-Murmure1
Murmure è il suono che l’aria produce quando entra nei polmoni.
In questo disco è il respiro delle canne d’organo, strumento che Carlot-ta ha scelto per comporre questi undici brani, abbandonando per la prima volta il pianoforte.
Registri a volte imponenti, altre intimi e malinconici si alternano tra composizioni solenni e impetuose, ballate romantiche, valse musette, danze macabre, motivetti synth-pop. Percussioni e tessiture elettroniche dettano il tempo.

Il risultato è un canzoniere cupo e barocco, in cui la musica risente delle influenze nord-europee, del cabaret weimariano, del chamber folk, della canzone francese.
Un disco fuori dal tempo che coniuga sonorità arcaiche a una scrittura contemporanea e marcatamente pop.
L’album è in uscita a marzo 2018.
Registrato tra Italia, Svezia e Danimarca, è prodotto da Paul Evans, parte del team del Greenhouse Studio di Reykjavik che annovera tra le sue produzioni lavori di Bjork, Sigur Ros, Damon Albarn, Cocorosie e molti altri.
Per le registrazioni sono stati utilizzati un organo mesotonico di epoca barocca e un organo romantico, entrambi italiani.
Il disco è realizzato grazie al contributo di SIAE, del Micbat e di S’Illumina.