Mamma mia! Ci risiamo… mica tanto!

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Mamma mia! Ci risiamo
, Mamma mia! 2, chiamatelo come volete, l’importante è capirci.

Il seguito del film uscito nel 2008 e con protagonisti Meryl Streep, Amanda Seyfried e Pierce Brosnan (e tanti altri) conferma una delle regole inossidabili del cinema: quella cioè che i sequel sono, nella gran maggioranza dei casi, delle gran belle montature. Magari costruite con arte sublime e sapiente, ma pur sempre montature rimangono, e sono quindi destinati a deludere le aspettative.

La pellicola arriverà nei cinema italiani il prossimo 6 settembre, ma nella giornata di domenica 12 agosto diverse sale davano l’opportunità di vederla in anteprima.
Io, memore del grande entusiasmo con cui ero uscito dalla visione del primo film (visto tra l’altro due volte di seguito in un cinema di Pavia) ho colto l’opportunità, sperando, non dico di riceverne la stessa folgorazione, ma almeno di godere di uno spettacolo altrettanto brioso. E invece…
La trama parte da dove la vicenda si era interrotta, e tutto il film procede in un continuo avanti-e-indietro tra quello che è successo dopo la fine di Mamma mia! (ovvero la festa per la grande riapertura dell’hotel sull’isoletta greca) e i flash-back di quello che era successo prima (ovvero gli incontri tra la giovane Donna Sheridan e i tre futuri “forse-padri” di sua figlia Sophie). 
Ma tanto il primo film era stato brillante, vivo e colorato di ritmo, tanto il nuovo è lento e indirizzato più verso la commozione che alla ristata. Le sorti si risollevano un po’ nella seconda parte, con l’arrivo di Cher, il cui personaggio (nonna Ruby) resta comunque un po’ appeso al nulla e il suo ruolo si riduce a poco più di un cameo di mezz’oretta complessiva. Ancora meno fa Meryl Streep, che, nonostante la presenza in locandina…. va beh, questo non ve lo dico, altrimenti cado nello spoiler. Preparatevi però a vederla poco, pochissimo, seppure quel poco sia di grande effetto, va detto.
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Passando alle canzoni, importanti tanto quanto la storia, c’è da dire purtroppo che non possono reggere il confronto con la prima colonna sonora, che era composta dai successoni degli ABBA, quelli irrinunciabili, quelli che tutti, ma proprio tutti conoscono: per il primo film la discografia del quartetto svedese era tutta a disposizione, ma questa volta gli assi erano già stati calati, per cui si è dovuti ricorrere ai brani meno conosciuti, che sono poi anche quelli di minor impatto. Dove si è potuto si è messa in atto un’operazione di “riciclo” (vedi le immancabili Mamma mia!, Dancing Queen, Super Trouper), ma trattandosi di un altro film più di tanto non si poteva azzardare.

A salvare la baracca ci provano le due amiche di Donna, Tanya e Rosie, e qualche nuova comparsa inserita qua e là, ma il tutto non basta a giustificare un sequel che ha il gusto di un bicchiere di ouzo (per restare in tema greco) annacquato.
Nel complesso, un gran peccato: su certe scelte si poteva forse lavorare meglio, alcune carte potevano essere giocate con maggior astuzia e poi va beh, il film rivela tutte le debolezze che hanno i sequel fatti con il mero scopo di battere cassa, e che nessuna guest star riuscirà mai a giustificare, nemmeno con la più platinata apparizione.
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PS: se proprio volete andare a vederlo, portatevi un paio di kleenex, potreste ritrovarvi con un paio di lacrimoni….

Rainbow – The Film: Kesha racconta la sua rinascita in un documentario

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A un anno dall’uscita di Rainbow, l’album che ha segnato il suo ritorno sulle scene dopo le tristi vicende giudiziarie e i problemi personali, Kesha ha deciso di festeggiare con un documentario disponibile su Apple Music dal 10 agosto.

Diretto da Kesha stessa insieme a suo fratello Legan Sebert e a Kevin Hayden e prodotto da Magic Seed Productions, Rainbow – The Film svela i dettagli della creazione dell’album e ne enfatizza il potente messaggio di forza, perseveranza e amore per se stessi.
Il documentario è una storia di redenzione che racconta come sono stati affrontati momenti molto bui, demoni interiori e problemi quotidiani, ma mostra anche Kesha mentre si diverte in giro per i rock club del suo Paese, mentre scrive e registra L’album o si prepara all’esibizione durante l’ultima cerimonia dei Grammy.

“Dedicarmi all’album Rainbow è stato un processo terapeutico e mi ha dato l’opportunità di scoprire persino una terza dimensione dell’arte che mi ha aiutato a raggiungere una guarigione e una catarsi ancora più profonda. Spero che questo film in un certo senso ti faccia sentire vulnerabile, come se stessi per farti male, in questo caso spero di essere colei che può farti stare meglio”, ha spiegato la cantante.

Mamma Mia! Here We Go Again: la colonna sonora già in digitale. Dal 7 settembre nei negozi

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Già disponibile in digitale
, la colonna sonora di Mamma mia! Here We Go Again, uscirà anche in formato fisico il prossimo 7 settembre, mentre la pellicola arriverà nelle sale italiane il giorno precedente.

A interpretare i 18 classici degli ABBA sono Meryl Streep, Amanda Seyfried, Pierce Brosnan, Colin Firth, Christine Baranski, Stellan Skarsgård, Dominic Cooper e Julie Walters, che riprendono i ruoli già ricoperti nel film precedente, a cui si aggiungono Lily James e Cher, new entry del cast insieme ad Andy Garcia, Jeremy Irvine, Hugh Skinner, Josh Dylan, Jessica Keenan Wynn e Alexa Davies.

Tra i brani degli ABBA che non erano stati inseriti nella prima pellicola ci sono Fernando, cantato da Cher e Andy Garcia, When I Kissed The Teacher, cantato da Lily James e dalla sua band The Dynamos, e Knowing You, Knowing Me, interepretato da Jeremy Irvine, Lily James, Pierce Brosnan e Amanda Seyfried, mentre una nuova esibizione corale prende forma per Dancing Queen e Super Trouper.

Questa la tracklist:
When I Kissed The Teacher
Lily James, Jessica Keenan Wynn, Alexa Davies & Celia Imrie

I Wonder (Departure)
Lily James, Jessica Keenan Wynn & Alexa Davies

One Of Us
Amanda Seyfried & Dominic Cooper

Waterloo
Hugh Skinner & Lily James

Why Did It Have To Be Me?
Josh Dylan, Lily James & Hugh Skinner

I Have A Dream
Lily James

Kisses Of Fire
Panos Mouzourakis, Jessica Keenan Wynn & Alexa Davies

Andante, Andante
Lily James

The Name Of The Game
Lily James

Knowing You, Knowing Me

Jeremy Irvine, Lily James, Pierce Brosnan & Amanda Seyfried

Angel Eye
Julie Walters, Christine Baranski & Amanda Seyfried

Mamma Mia!
Lily James, Jessica Keenan Wynn & Alexa Davies

Dancing Queen
Pierce Bronsnan, Christine Baranski, Julie Walters, Colin Firth, Stellan Skarsgard, Dominic Cooper & Amanda Seyfried

I’ve Been Waiting For You
Amanda Seyfried, Christine Baranski & Julie Walters

Fernando
Cher & Andy Garcia

My Love, My Life
Lily James, Meryl Streep & Amanda Seyfried

Super Trouper
Whole Cast

The Day Before You Came
Meryl Streep

Fabrizio De Andrè. Principe libero. Arriva al cinema e in TV il film sulla vita di Faber

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Arriverà al cinema il 23 e il 24 gennaio, e poi su Rai 1 in due puntate il 13 e 14 febbraio, Fabrizio De Andrè. Principe libero, film ispirato all’esistenza di uno dei più influenti poeti della canzone italiana.

Non un documentario e neppure una biografia, la pellicola, diretta di Luca Facchini e prodotta da Angelo Barbagallo, è una rilettura delle vicende legate alla vita di De Andrè, con particolare attenzione agli anni e agli eventi più significati, dall’infanzia e la giovinezza tra i vicoli di Genova, al matrimonio con Puny e la storia d’amore con Dori Ghezzi, passando per i mesi drammatici del rapimento in Gallura.
Realizzato sotto la costante supervisione e consulenza di Dori Ghezzi, il film vede nel ruolo di protagonista uno straordinario Luca Marinelli, che è riuscito nella spaventosa impresa di restituire non solo il volto e le movenze, ma anche la voce e lo spirito di De Andrè, mentre Valentina Bellè si è ritrovata a vestire i panni di Dori, con il suo personaggio ad osservarla in carne e ossa dall’altra parte del set, ed Elena Radonicich quelli della prima moglie Puny. Da segnalare la partecipazione straordinaria di Ennio Fantastichini nel ruolo del padre, Giuseppe De Andrè.
Il progetto non nasce tanto con l’intento di raccontare la storia di Faber, quanto piuttosto di mettere in luce la sua costante ricerca della libertà, fin da bambino, contro le imposizioni sociali, culturali, morali, e contro i conformismi. Una spinta alla libertà che è stata violentemente schiacciata quando il cantautore è stato rapito con Dori Ghezzi tra i monti della Sardegna.
Quello di Fabrizio De Andrè. Principe libero non è un racconto sempre fedele alla realtà, perché – come sottolinea il regista insieme agli sceneggiatori Giordano Meacci e Francesca Serafini – è stato talvolta necessario sacrificare il vero per andare incontro alle necessità della drammaturgia. Il che ha comportato, non senza qualche dolore da parte di Dori Ghezzi, la rinuncia alla presenza di personaggi significativi nella vita di Fabrizio, tra amici, collaboratori e persone che in modo diverso hanno attraversato la sua esistenza lasciandovi un segno.
Non potevano però mancare Paolo Villaggio, con il volto di Gianluca Gobbi, Luigi Tenco, interpretato da Matteo Martari, e Fernanda Pivano (Orietta otari), che talvolta assumono i caratteri dei personaggi non presenti.
La colonna sonora è composta quasi interamente dalle canzoni di Faber, talvolta reinterpretate con grande credibilità da Marinelli.
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Quello che emerge dal film è prima di tutto l’uomo-Fabrizio, con le sue virtù, i suoi vizi (fumo e alcool su tutti) e le sue debolezze, talvolta distante dall’aura celebrativa del cantautore, mentre l’artista resta sullo sfondo, quasi schiacciato dalla volontà di un individuo che desiderava prima di tutto essere libero e mantenere vivo il suo spirito anarchico: non vivendo senza regole, ma dandosene di proprie.
“Forse qualcuno si sentirà tradito da questo ritratto di Fabrizio”, ha dichiarato Dori Ghezzi, “ma chi lo ha conosciuto davvero lo ritroverà”.
Fabrizio De Andrè. Principe libero sarà proiettato in 300 sale in tutta Italia. L’elenco completo è disponibile a questo link.

Dal 26 marzo Cielo festeggia gli 84 anni di Tinto Brass

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Il 26 marzo Cielo festeggia l’84° compleanno di Tinto Brass con La passione secondo Tinto, una speciale rassegna cinematografica dedicata al maestro dell’eros.

Domenica 26 marzo e i 4 sabati successivi, alle ore 21.15, 5 appuntamenti con alcune delle sue più celebri pellicole e, in prima visione assoluta, il documentario Istintobrass.
La rassegna si apre il 26 marzo con un doppio appuntamento speciale per il compleanno del regista. In prima serata va in onda La Chiave (1983), con interprete protagonista la conturbante Stefania Sandrelli e a seguire, in prima visione assoluta, Istintobrass, documentario di Massimiliano Zanin del 2013 dedicato al regista e presentato fuori concorso alla 70ª Mostra internazionale del Cinema di Venezia.
Il ciclo prosegue con Miranda (1 aprile), liberamente ispirato a La Locandiera di Goldoni, interpretata da Serena Grandi, icona della bellezza casereccia e abbondante che spesso compare nelle sue opere, presente anche in Monella (8 aprile), film del 1998, che vede l’esordio di Anna Ammirati nei panni di Lola, ragazza sensuale, disinibita e desiderosa di esplorare la carnalità. Action (15 aprile), film del 1980, è la pellicola più complessa del maestro per la presenza di tematiche politico-sociali raccontate attraverso un registro misto, caratterizzato dalla presenza di musical, erotismo, umorismo grottesco e ironia nei confronti di un cinema-fiaba, in assoluto stile Brass, un omaggio al cinema anni ’60-‘70.
Infine in 1^TV assoluta Io, Caligola (22 aprile), controversa pellicola del 1979 sulla vita dello spregiudicato imperatore romano, con un cast d’eccellenza: Malcom McDowell, Peter O’Toole, Adriana Asti, Helen Mirren. All’insegna de ‘la trasgressione al potere’, in questa pellicola si segna il passaggio definitivo del maestro alla sfera erotica e alle perversioni del desiderio, contraddistinta dalla presenza di immagini che celebrano una decadenza in favore della libertà e dello scandalo.
Le cinque serate sono aperte dallo stesso Tinto Brass che in esclusiva per Cielo svela, attraverso il suo sguardo provocatorio e dissacrante, retroscena piccanti e curiosità inedite sul suo cinema. Partendo dall’assunto che permea tutta la sua filosofia, secondo cui «Il lato B è lo specchio dell’anima», il regista fornisce allo spettatore, come solo un maestro sa fare, una chiave di lettura intima e originale delle sue opere: un’estetica del corpo femminile e della donna personalissima, una poetica erotizzante fatta di ossessioni, trasgressione, coazione a ripetere, ma soprattutto desiderio e volontà di essere liberi di fare e raccontare.
Di seguito la programmazione completa:
La Chiave, con Frank Finlay, Stefania Sandrelli
Domenica 26 marzo
h 21.15
Istintobrass di Massimiliano Zanin
Domenica 26 marzo
h 23.00
Miranda, con Serena Grandi
Sabato 1 aprile
h 21.15
Monella, con Anna Ammirati, Patrick Mower, Max Parodi
Sabato 8 aprile
h 21.15
Action
Sabato 15 aprile
h 21.15
Io, Caligola di Tinto Brass e Bob Guccione
Sabato 22 aprile
h 21.15

Hidden Figures: il funky di Pharrell dà voce alle grandi donne della NASA

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Essere donne e essere nere non era facile negli anni’60. In certi contesti non lo è neanche oggi, a dire il vero, ma negli anni ’60 era praticamente la norma.
Anche se lavoravi alla NASA al più importante progetto spaziale mai realizzato prima. Katherine Johnson fu una delle menti che presero parte alla missione che nel 1962 portò nello spazio John Glenn, il primo uomo lanciato in orbita, e poi alla missione Apollo 11, che nel 1969 fece approdare il genere umano sulla luna.
Eppure il nome della Johnson è sconosciuto ai più e quasi del tutto assente nei libri di storia, anche se il suo apporto si dimostro fondamentale, insieme a quello delle colleghe Dorothy Vaughan e Mary Jackson.
A ridare un po’ di giustizia alle tre scienziate statunitensi arriva Hidden Figures, pellicola cinematografica che in Italia esce proprio l’8 marzo con il titolo di Il diritto di contare. Al centro, le vicende di queste tre donne, impegnate nel dare il loro contributo alla buona riuscita dell’impresa.
Diretta da Theodore Melfi, e con Taraji Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae nei ruoli delle protagoniste, la pellicola si arrichisce delle musiche di Pharrell, con la produzione di un gigante come Hans Zimmer e di Benjamin Wallfisch.
Un trionfo di funky e r’n’b in cui, al fianco del genietto della musica Pharrell, sguazzano interpreti come Mary J Blige, Kim Burrell, Lalah Hathaway e la stessa Janelle Monae. Una colonna sonora orgogliosamente black, zeppa di ritmi e di voci nerissimi.
Un entusiastico omaggio al girl power… prima del girl power.

Espana Carnal: torna su Cielo la serie di film su eros e passione

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Riparte su Cielo il ciclo Espana Carnal con una serie di film incentrata su eros e passione, tematiche affrontate attraverso la prospettiva interpretativa di alcuni tra i più grandi registi spagnoli del nostro tempo.

Dal 24 febbraio fino al mese di maggio appuntamento doppio con i grandi film d’autore spagnoli, ogni venerdì in prima e in seconda serata a partire dalle 21:15 su Cielo, al canale 26 del digitale terrestre.
Il ciclo di film dall’anima ispanica si arricchisce della presenza di titoli nuovi, alcuni del tutto inediti sulla tv italiana, all’insegna di un viaggio nei labirinti più segreti e intriganti dell’amore, dell’erotismo, della passione, della gelosia e della perversione.
Mondi surreali e grotteschi scenari di ricatti sessuali in Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze delmucchio, lungometraggio esordio di Pedro Almodóvar; maestri d’arte del calibro di Francisco Goya e sospette maya desnude possibili omicide sono i protagonisti nell’allusivo Volaverunt di Bigas Luna; donne âgée dall’umorismo irresistibile alla scoperta della menopausa e di un rinnovato appetito sessuale in Mai stata meglio di Dolores Payás; passioni proibite e triangoli amorosi in Carmen di Vincente Aranda; donne sole, mogli tradite e la morte di un amore per la riscoperta di sé nel profondo e sinuoso Il fiore del mio segreto di Pedro Almodóvar; seduzione, passione e tradimento, il mare e l’amore che ridesta i cuori in Son de mar di Bigas Luna.
A completare il ciclo, titoli apprezzatissimi dell’universo cinematografico spagnolo come Le età di Lulù, Carne tremula, Donne sull’orlo di una crisi di nervi.
Questi gli appuntamenti:

L’età di Lulù (1990) di Bigas Luna
24 febbraio h 21.15
Perché chiamarlo amore quando è solo sesso? (1992) di Manuel Gomez Pereira
24 febbraio h 23.00
Volaverunt (1999) di Bigas Luna
03 marzo h 21.15
Amantes – amanti (1991) di Vincente Aranda
03 marzo h 23.00
Carmen (2003) di Vicente Aranda con Paz Vega, Leonardo Sbaraglia
10 marzo h 21.15
Lo sguardo dell’altro (1998) di Vicente Aranda
10 marzo h 23.00
Il Fiore del mio Segreto (1995) di Pedro Almodovar
17 marzo h 21.15
Legami! (1989) di Pedro Almodovar
17 marzo h 23.00
Matador (1986) di Pedro Almodovar
24 marzo h 21.15
Donne sull’orlo di una crisi di Nervi (1998) di Pedro Almodovar
24 marzo h 23.00
Carne tremula (1997) di Pedro Almodóvar
31 marzo h 21.15
Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio (1980) di Pedro Almodovar
31 marzo h 23.00
Celos – gelosia (1999) di Vincent Aranda 
07 aprile h 21.15
Passione violenta (1984) di Vincent Aranda
07 aprile h 23.00
Tra le gambe (1999) di Manuel Gomez Pereira
14 aprile h 21.15
Seconda Pelle (1999) di Gerardo Vera
14 aprile h 23.00
Son De Mar (2001) di Bigas Luna
21 aprile h 21.15
Le età di Lulù (1990) di Bigas Luna
21 aprile h 23.00
Mai stata Meglio (2008) di Dolores Payas
05 maggio h 21.15
D’Amore e Ombra (1994) di Betty Kaplan
05 maggio h 23.00
Room in Rome (2010) di Julio Medem
19 maggio h 21.15
Volaverunt (1999) di Bigas Luna
19 maggio 23.10
Belle Epoque (1992) di Fernando Trueba
26 maggio h 21.15
Beltenebros (1991) di Pilar Mirò
26 maggio h 23.00

Perché dovremmo tutti vedere Florence

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Da alcune settimane è arrivato anche nelle sale italiane Florence, deliziosa commedia diretta da Stephen Frears incentrata sulla figura di Florence Foster Jenkins, improbabile cantante lirica che fece molto parlare di sé nell’America degli anni ’30 e ’40.

Quanto la pellicola sia fedele alla reale biografia del personaggio non saprei dire, e non escludo che alcuni particolari siano stati enfatizzati o girati “a favore di camera”, ma la pellicola merita senza dubbio il prezzo del biglietto (o il noleggio dello streaming) per più di una ragione.
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Prima di tutto, Florence racconta la storia di una donna che a suo modo ha fatto storia, ma di cui fino ad oggi si è poco sentito parlare: stonatissima e con scarsissimo senso del ritmo, la Jenkins ha usato l’eredità del padre per realizzare il suo sogno di cantante, nonostante la famiglia avesse sempre cercato di dissuaderla. Non solo è riuscita a incidere un paio di (vendutissimi) dischi, ma nell’ottobre del 1944, all’età di 76 anni, ha tenuto un memorabile concerto alla Carnegie Hall, rimasto negli annali come uno degli eventi di maggior successo di pubblico per il prestigioso teatro newyorkese.
In secondo luogo, Florence è una commedia di grande leggerezza, con momenti di vero divertimento (provate a trattenere le risate ascoltando la prima “performance” di Florence), ma è anche in grado di far riflettere su quanto la determinazione e la forza di volontà siano fondamentali per realizzare un sogno, anche il più piccolo e allo stesso tempo irraggiungibile, sfidando le critiche e l’ironia. Secondo alcune teorie, Florence era ben consapevole dei suoi limiti artistici e avrebbe organizzato le sue esibizioni solo per prendersi gioco del pubblico: difficile stabilirlo, e resta comunque il fatto che ogni sua apparizione in scena era preceduta da grande entusiasmo.

Ci sarebbe poi da parlare di come è finita la sua storia, ma Dio me ne guardi dallo svelarvi il finale del film…..
Interessante inoltre il modo in cui viene dipinta la stampa dell’epoca, pronta a tessere elogi, o comunque a moderare le critiche, e riempire le recensioni con giudizi ambigui e focalizzati per lo più sugli abiti e il contorno delle esibizioni dietro i compensi elargiti dal marito della Jenkins che non voleva arrecare dispiaceri alla moglie.
Da ultimo, gli interpreti: Simon Helbergh offre un gioioso ritratto di Cosmé McMoon, pianista di Florence, Hugh Grant è perfetto nel vestire i panni del marito un po’ naïf Clair Bayfielfd e Nina Arianda è spassosissima nelle vesti dell’emancipata e volgarotta Agnes Stark. Ma più di tutto, Florence ci regala un’ennesima interpretazione-capolavoro di Meryl Streep: lei, che ci aveva dimostrato in Mamma mia! di saper cantare benissimo, riesce ora a storpiare la propria voce con altrettanta naturalezza e si cala nel nuovo personaggio con una bravura che non ha proprio bisogno di commenti. Lei che ha saputo essere la cattivissima Miranda Priesley, diventa adesso l’adorabile Florence Foster Jenkins. D’altra parte, stiamo parlando Meryl Streep, e questo sarebbe sufficiente per dedicare al film un paio di ore del nostro tempo.

Sono di Francesco Gabbani le musiche del nuovo film di Fausto Brizzi

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Un anno pieno di successi per Francesco Gabbani che, dopo la vittoria al Festival di Sanremo tra le Giovani Proposte con Amen, un tour in tutta Italia che ha registrato numeri altissimi, l’apertura di concerti di star nazionali e internazionali, è l’autore dell’intera colonna sonora del nuovo film di Natale di Fausto Brizzi Poveri ma ricchi, la cui uscita nelle sale è prevista giovedì 15 dicembre 2016.

“Devo ammettere che questo 2016, battezzato dai riconoscimenti sanremesi, continua a riservarmi grandi soddisfazioni. L’invito di Fausto Brizzi, che ringrazio sentitamente, a scrivere le musiche del suo nuovo film, rappresenta per me l’opportunità di potermi esprimere musicalmente in un modo nuovo e proprio per questo fortemente entusiasmante!”.

Fausto Brizzi, ha commentato con queste parole la sua decisione di affidare la colonna sonora a Gabbani: “A una certa età è fondamentale confrontarsi con la nuova generazione per rinnovarsi. E tra i musicisti nuovi Francesco è il più stimolante e creativo. Questo è il primo film che arreda di musica ma non sarà certo l’ultimo”.

Il film vede protagonisti Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro e Ubaldo Pantani .
La storia è quella della famiglia Tucci che, divenuta improvvisamente milionaria grazie alla vincita di una ingente somma di denaro grazie alla lotteria, si trova catapultata in una vita piena di agi, ma anche di scocciature derivanti dalla richiesta di aiuti economici da parte di amici e parenti che li costringono a cambiare città. sono tutti low profile , mangiano poco o niente, sono ecologisti, fanno beneficenza, si tengono in forma, vanno in giro con biciclette o macchinette elettriche. Presto scopriranno che essere ricchi, oggi, è diventata una gran scocciatura e questa scoperta renderà le cose molto diverse da come i Tucci se le aspettavano.

One More Time With Feeling: a settembre il 3D Movie sul nuovo album di Nick Cacve

Sarà presentato in anteprima alla 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Fuori Concorso One More Time With Feeling di Andrew Dominik .

La proiezione precederà l’uscita nelle sale di tutto il mondo del film (in programma in Italia il 27 e 28 settembre, elenco sale a breve su www.nexodigital.it) e sarà un’occasione straordinaria per ascoltare per la prima volta le canzoni del nuovo album di Nick Cave & the Bad Seeds, Skeleton Tree., in uscita il 9 settembre.
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Inizialmente pensato come un film live, One More Time With Feeling si è evoluto in qualcosa di molto più significativo quando Dominik ha posato il suo sguardo sullo sfondo tragico che ha accompagnato la scrittura e la registrazione dell’album. Performance live delle nuove canzoni si intrecciano a interviste e riprese, accompagnate dalla narrazione intermittente e da improvvisazioni e riflessioni estemporanee di Cave.

Lo stile fotografico del film – girato in bianco e nero, a colori e in 3D – riflette l’intimità e l’austerità dell’album.

Il film sarà distribuito in più di 650 cinema nel mondo.