BITS-RECE: Saber Système, Nuevo Mundo. Un melting pot di musica

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
unnamed
Ci sono album che smettono di essere semplicemente dei dischi e si rivelano veri e propri universi.
Nuevo Mundo è uno di questi. Si tratta del primo progetto del collettivo Saber Système, sette ragazzi dai 18 ai 20 anni che suonano gli strumenti della tradizione musicale occitana mischiando lingue, suoni e, ovviamente, culture.
Francese, spagnolo, italiano e dioulà (la lingua della Costa d’Avorio) confluiscono in un caleidoscopio di musica che unisce tradizione e innovazione, folklore ed elettronica, world music, dance e sintetizzatori, tanti sintetizzatori.
Percorrendo la starda di Nuevo Mundo ci si trova immersi in un mondo di note e suggestioni, un vero e proprio melting pot sonoro dove le bandiere culturali sventolano allo stesso ritmo, un ritmo che è ovviamente vivacissimo e pensato per la danza: i generi si avvolgono uno addosso all’altro, tra pop, dance, reggaeton, persino trap, fino al coupé decalé ivoriano. Non sono da meno i testi, che affrontano temi come l’amicizia, l’immigrazione e le sue difficoltà.
Lo spirito del progetto viene riassunto nel nome che il giovanissimo collettivo ha scelto di darsi, Saber Système, ovvero il “sistema sapere”, una consapevolezza della contaminazione delle proprie origini con il “sound-system”.
Tra i momenti più interessanti di questo “nuovo mondo”, Il canto dei venti, intenso pezzo corale dalle coloriture africane e con un testo di Gino Giordanengo, poeta di Peveragno, La Libertat, autentico sfogo elettronico di beat, e L’amitiè, quasi sconvolgente nell’unire strumenti tradizionali a una potente anima da dancefloor (ma gli episodi “da cubo” sono numerosi).
Ogni tanto ci sono dischi che riescono realmente a stupire e creare intorno a sé una magia: l’incantesimo di Nuevo Mundo è quello di farci credere che esiste un mondo in cui le differenze culturali non faranno più paura.
No, non è retorica, è bellezza.

Jean-Michel Jarre chiude la trilogia di Oxygène per 40 anni di carriera

“Due anni fa, mentre registravo Electronica, ho scritto un brano (oggi Oxygène 19) che mi ha fatto pensare a cosa sarebbe Oxygène se lo scrivessi oggi. Così mi sono dato il 40° anniversario del mio album di esordio come termine entro il quale provare a comporre questo nuovo capitolo in sole sei settimane (proprio come avevo fatto con il primo disco), probabilmente per evitare di pensarci troppo, di riflettere troppo sulle idee, e anche per registrare tutto in un’unica session.
L’idea non era quella di copiare il primo album, quanto piuttosto di continuare a condurre gli ascoltatori in un viaggio dall’inizio alla fine del disco attraverso diversi capitoli interconnessi.”

Jean-Michel Jarre
negli ultimi 40 anni ha composto, inciso e prodotto musica che ha ispirato e conquistato gli ascoltatori di tutto il mondo.

Tutto ha avuto inizio con la pubblicazione in Francia di Oxygène, un album che ha contribuito all’affermazione della musica elettronica e continua ad essere attuale ancora oggi.
jarre-oxygene-3-cover
Ora, a 40 anni di distanza dall’enorme successo di Oxygène in tutto il mondo e a 20 anni dall’uscita del secondo volume, Oxygène 7-13, Jean-Michel Jarre completa la trilogia con Oxygène 3, in arrivo il 2 diembre e contenente le nuove parts 14-20.
A ispirare questi nuovi brani, la voglia di aggiungere un tocco di contemporaneità a quel disco leggendario. Riprendendo l’ambiente di Oxygène con il suo linguaggio musicale cupo e a tratti piuttosto allegro, in Oxygène 3 Jarre cita composizioni tratte da tutto il suo repertorio, dalla produzione musicale classica e al contempo moderna.
“Ciò che all’epoca rese il primo Oxygène così particolare era probabilmente l’aspetto minimalista e la quasi totale assenza di batteria. Ho voluto mantenere questo approccio, creando il groove perlopiù con sequenze e la struttura delle melodie.
Quando realizzai il primo Oxygène all’epoca del vinile, avevo in mente una struttura divisa in due parti, il lato A e il lato B dell’album. Stavolta mi sono divertito a fare altrettanto: un lato più cupo e un lato più allegro. Per cui, a ben pensare, Oxygène 3 ha effettivamente due lati…
Il primo Oxygène l’ho fatto con un registratore a 8 tracce e pochissimi strumenti. Essere minimalista era una scelta obbligata. Lo stesso approccio minimalista che ho utilizzato per Oxygène 3: alcuni momenti del disco sono costruiti intorno a uno o due elementi, proprio come nel primo volume.”
jarre-cover-con-tracklist
In linea con la saga di Oxygène, il nuovo album esplora ulteriormente l’ambivalenza tra lo spazio cosmico e il nostro spazio vitale. Per questo motivo la copertina del disco riveste particolare importanza. Reinterpretando l’artwork che Michel Granger aveva curato per il primo album, per Oxygène 3 Jean-Michel Jarre ha fatto realizzare un modello in 3D del famoso teschio.
“40 anni fa scoprii l’universo visivo di Michel Granger e capii subito che si sposava bene con la musica che stavo componendo. Da allora la copertina del disco è diventata famosa: una sorta di monito ecologico, cupo e surreale, in grado di evocare lo spazio cosmico e il nostro spazio vitale. Per me questa immagine è ormai un tutt’uno con la musica. Volevo che il visual di Oxygène 3 mantenesse lo stesso concept e quindi ho voluto rivisitare l’artwork originario di Michel Granger semplicemente guardando l’immagine da un’altra angolazione, che poi è esattamente l’approccio che ho utilizzato per creare questo nuovo capitolo della mia musica. Ho quindi chiesto a Michel di realizzare un modello 3D della sua creazione per cambiare l’angolo della visuale, e lui ha gentilmente accettato.”
Oxygène 3 sarà disponibile su CD, vinile e Ultimate OXYGENE Trilogy Box Set, contenente tutti e tre gli album su CD e vinile più libro illustrato con foto rare e commenti sulla genesi di Oxygène.

BITS-RECE: Caravan Palace, °_°. Quando lo swing si veste di elettronica

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Caravan-Palace-album-cover-high-jpg
Immaginate di essere invitati a una grande festa in un grande palazzo, un grande party in costume a tema anni ’20, la golden age dello swing, del charleston e del jazz. Velette, gonne a frange, frac e cilindri. E poi immaginate che a questa meravigliosa serata venga aggiunto un tocco di modernità, piazzando in consolle un DJ che faccia sposare il passato al presente.

Cosa ne verrebbe fuori? Sicuramente qualcosa di molto, molto, molto simile al suono di <I°_°I>, l’ultimo album dei francesi Caravan Palace. Non provate a pronunciare il titolo, è scritto proprio così, e non provate a dare un nome a questa musica, perché qualsiasi definizione vi risulterebbe troppo “corta”, come una coperta che non riesca a coprire tutto.
Elettro-swing? New jazz? Jive? Boh! Ma in fondo, importa davvero?
Caravan-Palace-1-2015-A-AntoineDelaporte-jpg

Quello che invece conta è che <I°_°I> sia un disco freschissimo, vivo, luccicante di vitalità, nuovo e dirompente verso le regole del tempo e delle mode: pop, dance, hip hop, swing, jazz, jive. Qui dentro c’è proprio tutto, ed è mescolato con maestria da una band di grandissimi musicisti.

Se cercate qualcosa di “diverso” e che vi faccia scuotere i fianchi ma con stile, questo è il vostro album.

La belle époque non è mai stata tanto vicina.
Ladies & Gentlemen, si scende in pista!!

#NUOVAMUSICA: Christine & The Queens, Tilted

Mise en page 1
Héloïse Letissier è un’artista performer conosciuta come Christine And The Queens.
Il suo album di debutto, Chaleur Humaine, è stato già pubblicato in Francia disco di diamante con più di 600mila copie vendute. Superando le barriere di genere e di gender – ha più volte dichiarato di sentirsi un uomo e il suo nome si deve al fortunato e fortuito incontro con un gruppo di drag queen-, il suono unico di Christine And The Queens si affianca ad una scrittura pop con un forte connotato minimalista.

Il singolo Tilted è qualcosa di semplicemente magnetico.

Da tenere sicuramente d’occhio perché potrebbe fare grandissime cose!