FKA twigs annuncia il secondo album “Magdalene”

“Non ho mai pensato che il dolore per un cuore spezzato fosse così universale. Non ho mai pensato che il mio corpo avrebbe potuto smettere di funzionare fino al punto da non riuscire più ad esprimermi fisicamente nel modo in cui ho sempre amato farlo e in cui ho sempre trovato conforto. Mi sono sempre allenata ad essere il meglio che potevo, ma non potevo farlo questa volta, non avevo scelta se non fare a pezzi ogni processo. Ma il processo di creazione di questo nuovo album mi ha premesso, per la prima volta e nel modo più reale possibile, di trovare compassione nei momenti in cui mi sentivo sgraziata, confusa e rotta. Ho smesso di giudicare me stessa e in quel momento ho trovato la speranza in Magdalene. A lei sono eternamente grata.”


FKA twigs
annuncia i dettagli del suo atteso secondo album, Magdalene, disponibile dal prossimo 25 ottobre. L’album è il seguito dell’acclamato debutto LP1 nominato ai Brit Award e ai Mercury Prize

Composto in un periodo nel quale la fiducia in se stessa veniva a mancare per via di una rottura sentimentale e di un intervento di laparoscopia, Magdalene è il suono di twigs intenta a riconfigurare la sua vita sia dal punto di vista fisico che da quello emotivo.
Come lei stessa canta in Mary Magdalene, “A woman’s time / A woman’s work / A woman’s time to embrace / She must put herself first”.

Magdalene è prodotto da FKA twigs che, così come in LP1, ne ha curato il processo di registrazione in ogni sua fase. È stato registrato tra Londra, New York e Los Angeles, nel corso degli ultimi tre anni, e vede la collaborazione di Nicolas Jaar, tra gli altri.

Ad accompagnare l’annuncio del nuovo album è un nuovo singolo, holy terrain, che vede la partecipazione della superstar di Atlanta Future, con la produzione a cura di FKA twigs, Skrillex e Jack Antonoff.

Magdalene sarà disponibile su CD, in digitale e in due differenti formati su vinile, tra cui un’edizione limitata su vinile colore rosso.
La copertina dell’album è a cura dell’acclamato artista (e collaboratore di lunga data di FKA twigs) Matthew Stone.

Tracklist: 
1 thousand eyes 
2 home with you
3 sad day
4 holy terrain ft. Future
5 mary magdalene 
6 fallen alien 
7 mirrored heart 
8 daybed
9 cellophane 

Recentemente FKA twigs ha annunciato un tour americano in supporto al nuovo album: originariamente lanciato con una serie di date sold-out a Los Angeles, New York, Berlino, Londra e Sidney, il tour è una vera e propria esperienza tra suoni, performance, costumi, pole dance, Wushu, scenografie e luci.

BITS-RECE: Calvin Harris, Funk Wav Bounces vol. 1. La corte dei non-miracoli

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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È sempre molto interessante quando un dj decide di svincolarsi dalla singola hit per dar vita a un intero album, cioè a un progetto corposo firmato con il proprio nome. È interessante perché difficilmente un dj può fare tutto da solo, ma è quasi sempre costretto a chiamare a raccolta un numero più o meno consistente di altri artisti per dare anima ai brani e, molto più banalmente, renderli più appetibili al vasto pubblico.
Solo un paio di anni fa, è stato meraviglioso vedere quanti nomi blasonati (su tutti, Kylie, Britney e Sia) hanno risposto alla chiamata del decano dell’elettronica, Giorgio Moroder, per il suo ritorno dopo anni di silenzio, e oggi è altrettanto stupefacente vedere che razza di riunione di star è stato in grado di radunare Calvin Harris per il suo Funk Wav Bounces vol. 1.
Una parata di nomi da far impallidire un festival, che però non ha dato a questo disco il piglio che ci si sarebbe aspettato. Insomma, una corte dei miracoli che di miracoli non ne fa.

Il disco spazia tantissimo tra i generi, dal pop all’hip-hop, al funk (tantissimo), e paradossalmente quello che manca più di tutto è proprio la dance, o, meglio, l’EDM. Il titolo sembra infatti alludere all’arrivo di futuri capitoli di una saga che probabilmente non avrà tra i protagonisti la house e l’elettronica. Ponderata scelta programmatica di Harris, è chiaro, ma a cosa serve schierare in campo gente come Frank Ocean, Pharrell Williams, Future, Snoop Dogg, Katy Perry e Nicki Minaj – ma l’elenco è molto più lungo – se poi il risultato è avere tra le mani una manciata di canzoni che, dance o non dance, potrebbe aver scritto e interpretato chiunque? Non c’è niente di veramente brutto in questo album, ma date le premesse qui non ci si può accontentare: qui dentro c’è un concentrato di fuoriclasse, ognuno nel proprio campo, che si sono accontentati di prestare il nome a qualcosa di mediocre, mentre da un album così, prodotto da un gigante come Harris e con ospiti come questi, sarebbero dovuti partire missili atomici.

A volte l’unione non fa la forza.