Grimes: il video di “You’ll Miss Me When I’m Not Around” lo realizzano i fan


Visionaria e lontana dalle convenzioni, Grimes pubblica il video del suo ultimo singolo, You’ll Miss Me When I’m Not Around, con il green screen, lasciando libero sfogo alla creatività dei fan.

La cantautrice canadese non ha mai fatto mistero di essere cresciuta tra campionamenti di bootleg e creazioni artistiche fai-da-te, al punto da considerare questa attività una parte vitale dell’esplorazione dello stile personale e della creatività.
Per questo ha scelto di condividere il suo ultimo video con il green screen, incoraggiando i creatori del web a dare la loro personale interpretazione del video, come parte di un progetto artistico collettivo, usando i file grezzi e le basi audio, messi a disposizione.
L’intero pacchetto di file e tool è disponibile a questo link.

L’operazione, unica nel suo genere, vede Grimes collaborare con WeTransfer, ArtStation e Native Instruments per estendere l’invito alla più ampia comunità creativa possibile.

I creatori possono pubblicare i loro video su YouTube e condividere il link su Twitter utilizzando l’hashtag #grimesartkit.
I video migliori saranno pubblicati sui canali social di Grimes.

“4ÆM”, il nuovo singolo Grimes tra musica e videogioco


Per presentare il suo nuovo singolo 4ÆM, Grimes ha scelto il mondo virtuale dei videogiochi.
Lo scorso 12 dicembre la visionaria artista canadese ha infatti eseguito dal vivo il brano durante la cerimonia dei The Game Awards, con un’esibizione in cui faceva da sfondo l’ambientazione di  Cyberpunk 2077, il videogioco d’azione e avventura di CD PROJEKT RED disponibile dal 16 aprile in cui Grimes presta la voce al personaggio di LIzzy Wizzy.

4ÆM fa parte di Miss Anthropocene, l’atteso nuovo album in uscita il 21 febbraio e già disponibile in pre-order.

Cyberpunk 2077 è ambientato nella città più pericolosa del futuro, dove il protagonista V, un cyber-mercenario fuorilegge, insegue la chiave per l’immortalità.
Il giocatore ha la possibilità di personalizzare strumenti e abilità, esplorando una gigantesca città del futuro in cui tutti sono ossessionati dal potere, dalla moda e dalle modificazioni del corpo.

#MUSICANUOVA: Samantha Togni, Queen Nemesis ft. Janset

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Queen Nemesis
è il primo singolo ufficiale di Samantha Togni, dj/producer italiana residente a Londra, dove si è costruita una forte credibilità suonando in diversi club e crendo la propria serata “Church Of Dreams”.

Il brano è in collaborazione con la rapper Janset (ex Stinkahbell), nome tra i più apprezzati nella scena grime londinese.
La trama del video è ispirata dalla storia di Medusa e vuole lanciare un messaggio di tolleranza e unione a prescindere da aspetto fisico, etnia, orientamento sessuale e cultura di riferimento.

Brooke Candy. La più cattiva delle popstar

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Per questione di sintesi, nel titolo di questo articolo ho scritto “popstar”, ma il mondo di Brooke Candy ruota in realtà attorno tanto al pop quanto all’hip hop, e non è raro leggere per lei la definizione di “rapper”. Resta comunque il fatto che il suo è il volto più perverso e più cattivo tra quelli attualmente in circolazione nel pop e nell’hip hop: un volto sfrontato, provocatorio e provocante, distorto, assolutamente affascinante.

Pensate alla Lady Gaga di qualche anno fa (diciamo il periodo Bad Romance/Alejandro), prima cioè che decidesse di vestire i panni di dama del jazz: outfit estremi, e un deciso gusto per il “non bello”, il blasfemo, persino il macabro (vi ricordate i teschi, i litri di sangue finto, l’abito di carne cruda?). Ecco, pensate a quella Lady Gaga e poi ripensatela al quadrato o al cubo, e avrete un’idea più o meno precisa di quello che è Brooke Candy.
Probabilmente, se non fosse arrivata Lady Gaga a buttare sul pop quella secchiata di vernice color petrolio, oggi non avremmo Brooke Candy (così come non avremmo mai avuto Gaga se non ci fosse stata prima Madonna, che a sua volta deve molto a icone come Debbie Harry, e via così all’indietro, con buona pace di tutti): questo non perché Lady Gaga abbia davvero inventato qualcosa, ma è stato il personaggio che è riuscito a dare enorme visibilità a certe scelte di stile.
Ecco, la giovane Brooke si è messa su questa strada: nonostante il confronto inevitabile, pare però che non ami essere accostata alla Germanotta, ma piuttosto ha dichiarato di ispirarsi a un’altra diva del music biz, Lil’ Kim.

Nata a Oxnard, in California, nel 1989, Brooke è figlia del direttore finanziario della rivista a tinte porno Hustler. I primi passi nella musica li ha mossi nel 2012, quando i suoi primi video sono apparsi su Youtube: fra questi c’era Das Me, che la vedeva in versione cyber con capelli fucsia e mega zatteroni. Sono arrivate le prime collaborazioni (Charlie XCX, Grimes), le prime citazioni su magazine di musica e di moda e il suo nome ha iniziato a girare.

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Il primo punto di svolta è però arrivato nel 2014, quando Brooke ha fatto il colpaccio aggiudicandosi la regia dell’arcipatinato Steven Klein per il video di Opulence, il singolo – firmato anche da Sia e prodotto da Diplo – che avrebbe dato il titolo al primo EP: scenario violentissimo, atmosfere claustrofobiche, distopiche, visionarie, un’orgia di delirio e sesso. In poche hanno osato così tanto, Brooke Candy si è spinta ben al di là delle bistecche crude di Gaga, ci ha mostrato il lato più malato e perverso a cui può arrivare il pop.
Ad oggi il video conta solo 2 milioni di visualizzazioni, il disco non ha lasciato segno in classifica e il nome di Brooke Candy è rimasto nel limbo dell’underground o poco più.
Forse ci si aspettava un altro riscontro…

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La ragazza non si è comunque fermata, ma anzi si è legata sempre di più al mondo del fashion, seguendo la stessa ricetta delle colleghe più celebri, ma facendo le cose a modo suo: come aveva fatto Lady Gaga nel periodo Born This Way, ha lavorato a stretto contatto con lo stylist Nicola Formichetti, un altro a cui piacciono molto le bizzarrie noir, e si è fatta splendidamente immortalare – tra gli altri – da Klein, Terry Richardson, Richard Burbridge, in servizi fotografici che difficilmente hanno lasciato indifferenti. Tra il 2015 e il 2016 ha collaborato con il colosso M.A.C. per lanciare sul mercato due linee di cosmetici.
Non bisogna certo essere Madonna per sapere quanto sia fondamentale per una popstar vendere bene la propria immagine: Brooke Candy lo fa portando il gioco all’estremo, con un’immagine potente e sfacciata, eppure bellissima. Restando perfettamente a metà strada tra pop e hip hop, Brooke li concentra anche nel suo universo visivo: più patinata di Lil’ Kim, più cattiva di Lady Gaga, molto più sporca di Nicki Minaj, ancora più eccessiva di Rihanna. 

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Se volete fidanzarvi con lei, sappiate che si definisce “pansessuale”, mentre se entrerete a far parte della schiera dei suoi fan, sarete dei #FagMob.

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Nell’ultimo anno Brooke Candy ha pubblicato diversi singoli (quasi tutti accompagnati dai relativi video), molti dei quali quali finiranno probabilmente in The Daddy Issues, il suo primo album, che dovrebbe arrivare entro la fine del 2016: uscirà per la Sony e si parla di una produzione curatissima, in cui è stata coinvolta anche Sia.

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Insomma, sembra arrivato anche per lei il momento del grande salto.
E io lo aspetto, con una certa impazienza.

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