#MUSICANUOVA: Nashley, Amerika

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“Volevo nascere in America. Il sogno di ogni ragazzo nato nell’ultimo ventennio. I grattacieli, i quartieri con le super ville nelle boulevard più benestanti di LA, le ragazze in costume a Miami Beach. L’America è sempre stata il desiderio proibito di tutti già dall’800, quando milioni di Italiani emigrarono negli States per inseguire il proprio a sogno, nella Terra Della Libertà e Della Ricchezza. Per questo nel brano sottolineo più volte il fatto che avrei voluto nascere in America, nella boulevard più ricca, dove non esistono i problemi economici e si vive la vita con grande leggerezza.”

Prodotto da Nardi, Amerika è il nuovo singolo di Nashley e anticipa il nuovo album del rapper vicentino, in uscita a settembre.

DrefGold, la simpatica Kanaglia della trap

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Sulla copertina dell’album il suo viso e i suoi dread rossi e gialli spuntano in un mare di marshmallow, e il booklet è un tripudio di immagini ipercolorate di ispirazione cartoonistica, tropicale e iperpop: spontaneo chiedersi cosa c’entri tutto questo con la musica di DrefGold, pupillo di Sfera Ebbasta.
Beh, se pensate ai contenuti delle canzoni, non c’entra niente, ma il rimando a quel mondo in technicolor non è certo casuale, perché per Elia Specolizzi, primo artista messo sotto contratto dalla BHMG, etichetta del “trap King” di Cinisello, la musica deve prima di tutto associarsi a un’immagine, un colore, un colpo d’occhio. Il significato e il messaggio vengono dopo; stesso discorso per le parole, i cui accostamenti devono prima di tutto rimandare a immagini efficaci, suoni che si sposano bene tra loro, lasciando all’interpretazione un ruolo di secondo piano.
Bolognese, 21enne, DrefGold scrive da quando era in seconda media e ci tiene a specificare: “Non è che le mie parole sono scelte del tutto a caso, non scrivo da ubriaco. Quello che voglio dire è che se ascolto una canzone in inglese e la melodia mi colpisce, io quella canzone inizio a cantarla lo stesso, anche se non conosco il significato del testo: la stessa cosa succede quando scrivo un brano”.
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Quello con Sfera Ebbasta lo definisce un incontro 2.0, segno dei tempi: “Tutto è iniziato con dei semplici like che lui metteva ai miei post, poi Charlie Charles (produttore e strettissimo collaboratore di Sfera, ndr) mi ha proposto di incontrarci quando sarei passato da Milano e solo dopo è maturata l’idea di lavorare insieme, e io sono diventato il primo artista del suo roster. Ne sono orgoglioso, e so che in futuro Sfera e Charlie vorranno probabilmente ingrandire l’etichetta e arriveranno altri artisti: è il business, ci sta”.
Intanto però, come primo e unico protetto di Sfera, DrefGold pubblica adesso il suo primo album ufficiale, Kanaglia: “Sono io, perché questo era il nome con cui mi facevo chiamare anni fa ed era anche il titolo di un mixtape che avevo fatto uscire nei primi anni. La mia crew invece usava l’acronimo KNGL”. Un album in cui a farla da padrona è naturalmente la trap: “Avevo scritto almeno 30 canzoni per questo album, ma ho scelto di inserire solo le 11 più forti, scegliendo quelle che non avrebbero lasciato scoperta nessuna lacuna. Con Daves The Kid, produttore del disco, abbiamo cercato di uscire dallo schema della rima perfetta, incastrata, come ero abituato a fare a Bologna. La mia è una musica dai suoni molto acquosi, mentre per esempio Sfera propone dei beat diversi”, ed è qui che si svela un piccolo retroscena: “Nel mio disco ci sarebbe dovuta essere anche Sciroppo, ma quando l’ho fatta sentire a Sfera a lui è piaciuta talmente tanto che ha voluto metterla nel suo album, e io ho naturalmente accettato”. A proposito di “sciroppo” (alla codeina, ndr), dopo l’apologia che ne ha fatto Sfera Ebbasta nei suoi album, non sono mancate alcune polemiche, soprattutto da parte dei genitori dei giovani fan dei due artisti: “Lo sciroppo fa un po’ parte della nostra immagine, è una sorta di sbandata, ma non ha niente a che vedere con quello che succede in America, dove i rapper si sballano davvero e muoiono con queste sostanze. Lo sciroppo di cui parliamo noi è illegale in Italia, ma già in Svizzera lo si trova. Ci tengo comunque a dire che non mi drogo, non fumo e non ho mai assunto psicofarmaci”.
Sfera Ebbasta è anche l’unico ospite di Kanaglia: “Volevo che questo album fosse solo mio, per cui non ho chiamato altri ospiti. Wave, la canzone insieme a Sfera, parla del nostro intento di fare una musica che arrivi a tutti, una musica virale, mainstream, che attraverso immagini pop racconti il nostro mondo”. Immagini pop come quella di Bugs Bunny, che DrefGold si è fatto addirittura tatuare sulla pancia: “E’ slanciato e magro come me, e anche lui è una kanaglia. Ormai anche i fan mi taggano nelle foto con le magliette o i pupazzi di Bugs Bunny”.
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Cresciuto con i modelli dei rapper americani, da Norious a 50 Cent a Eminem, DrefGold è stato però da sempre soprattutto un ascoltatore di musica italiana: “Ho ascoltato tutto, a cominciare dai primi lavori dei Club Dogo e Marracash, fino alla scena napoletana di Vale Lambo, Luchè, Co’Sang. Quando ero piccolo andavo spesso a trovare un cugino più grande che abitava a Cormano e grazie a lui ho conosciuto tuta la scuola del rap italiano e poi a casa andavo alla scoperta di artisti nuovi usando eMule”.

Dal 6 luglio, giorno di uscita dell’album, DrefGold parte per il suo primo instore tour, la prima vera occasione che ha di incontrare e conoscere il suo pubblico, mentre in agosto ha già fissato alcuni appuntamenti dal vivo: “Si tratterà di concerti di 20 minuti, mezz’ora, mentre il tour vero e proprio ci sarà in autunno. Ci saranno le canzoni più famose, quelle che conosce tutto il pubblico: le sceglieremo anche in base agli streaming e ai risultati di Spotify”.

Kanaglia Instore Tour
6 luglio Varese, Varese dischi 1500

6 luglio Milano, Mondadori Duomo 1800
7 luglio Genova, Feltrinelli 1500
7 luglio Torino, Feltrinelli 1800
8 luglio Bologna, Mondadori 15:00
8 luglio Modena, Mondadori 18:00
9 luglio Roma, Discoteca laziale 15:00
9 luglio Frosinone, Mondadori 18:00
10 luglio Salerno, Feltrinelli 15:00
10 luglio Napoli, Feltrinelli 18:00
11 luglio Bari, Feltrinelli 15.00
11 luglio Lecce, Feltrinelli 18:00
12 luglio Padova, Mondadori 15:00
12 luglio Mestre, Feltrinelli 18:00
13 luglio Monza, Feltrinelli 15:00
13 luglio Saronno, Mondadori 17:00
15 luglio Firenze, Galleria del disco 14:30
15. luglio Massa, Mondadori 18:00
16 luglio Catania, Feltrinelli 15:00
16 luglio Messina, Feltrinelli 18:00
17 luglio Palermo, Mondadori 16:00
18 luglio Cagliari, Feltrinelli ore 16:00
19 luglio Alghero, Mondadori ore 16:00

Kanaglia Summer Tour
4 agosto Marina di Ravenna (RA), Touchè Santafè

10 agosto Latina, Ombelico disco
15 agosto Gallipoli (LE), Sottosopra Fest
19 agosto Taranto, Monkey Island
22 agosto San Benedetto del Tronto (AP), Discoteca La Terrazza BB
23 agosto Riccione (RN) Deejay Onstage

#MUSICANUOVA: Emis Killa , Rollercoaster

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“Tutti abbiamo o abbiamo avuto qualcuno a cui siamo legati da un rapporto che non si può catalogare. Una persona speciale a metà tra amicizia e qualcosa in più. Con Rollercoaster ho voluto descrivere questa sensazione. “Alè alè alè”, che fa da slogan a tutto il pezzo, è nato immediatamente durante una session in studio con Don Joe. Come tutte le cose nate dall’empatia è genuina e spero che arrivi a più gente possibile.”

Rollercoaster
Il nuovo singolo di Emis Killa si muove tra sonorità caraibiche, un ritmo reggaeton atmosfere chill, mentre il video racconta la storia d’amore di due anziani, vissuta però con lo stesso spirito di due ragazzini alla prima esperienza.

Ghali primo e unico artista italiano all’OpenairFrauenfeld

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Il 5 luglio Ghali salirà sul palco del OpenairFrauenfeld, il festival di musica hip-hop e urban più importante d’Europa che ospiterà i più grandi nomi della scena internazionale tra i quali Eminem, N*E*R*D*, Joey Bada$$, Migos, French Montana, J Cole e Skepta.

Sarà la prima volta nella storia del festival (nato nel 1985), che un artista italiano salirà sul quel palco che ogni anno raduna più di 100.000 persone a Frauenfeld, in Svizzera.

Dopo la partecipazione all’ Openair Frauenfeld, Ghali sarà impegnato con la preparazione di Ghali in Tour, il suo primo tour nelle più importanti arene indoor italiane che partirà il 20 ottobre dal Pala Alpitour di Torino e si chiuderà al Palalottomatica di Roma il 13 novembre.

Queste le date:
20 ottobre – TORINO – PALA ALPITOUR
25 ottobre – FIRENZE – MANDELA FORUM
26 ottobre – GENOVA – RDS STADIUM
27 ottobre – BOLOGNA – UNIPOLARENA
29 ottobre – MILANO – MEDIOLANUM FORUM
2 novembre – PADOVA – KIOENE ARENA
3 novembre – ANCONA – PALA PROMETEO
4 novembre – BARI – PALA FLORIO
8 novembre – NAPOLI – PALAPARTENOPE
10 novembre – ACIREALE – PAL’ART HOTEL
13 novembre – ROMA – PALALOTTOMATICA

#MUSICANUOVA: Junior Cally, Valzer

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«L’Italia è felice ascoltando le hit estive? Io no, non mi divertono. Guardo più a fondo e penso a tutti quelli dimenticati, a chi non può permettersi una cena fuori o un aperitivo in spiaggia, ma sorride lo stesso e va avanti senza abbassare la testa! Non mi divertono le hit estive e non mi divertono quelli che pensano che per divertirsi servano i soldi. A me bastano un paio di birre, il mare, un pedalò, gli amici e i problemi diventano per un po’ un ricordo lontano».
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Junior Cally non è un drogato, non è un tronista, non è il tuo migliore amico, in fondo non è nemmeno un rapper.
Con il volto coperto dalla maschera antigas, Junior Cally è un artista, e Valzer è il suo nuovo singolo pubblicato da Sugar, che arriva dopo i precedenti Magicabula, Auto blu e Capelli Rossi.

L’artwork della copertina porta la forma di Mecna.

Pour L’amour: Achille Lauro tra futuro, libertà e sambatrap

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Benvenuti nel futuro.
Potrebbe essere questo il saluto rivolto all’ascoltatore dall’angelo glam che campeggia sulla copertina di Pour L’amour, il nuovo album di Achille Lauro, lavorato e prodotto in tandem con il fidato Boss Doms. “Questo disco ha il suono del futuro, perché dentro abbiamo mescolato generi diversi, come nessuno aveva mai fatto prima”, dichiara con fierezza il diretto interessato. “I miei fan lo sanno, non faccio mai un disco uguale all’altro, non mi piace creare un follow up di qualcosa che ho già fatto, per cui questo album è completamente diverso dal precedente, e così lo saranno i successivi”.
Quando parla dei prossimi dischi, Achille Lauro lo fa a ragion veduta, dal momento che lui stesso ha dichiarato che durante la lavorazione di questo album è stato prodotto materiale sufficiente anche per i prossimi due album: “Ci siamo chiusi in una villa lussuosa dispersa da qualche parte in Italia, e per un paio di mesi siamo rimasti lì dentro con 15 persone e un sacco di altra gente e amici che ci sono venuti a trovare, come Gemitaiz, con cui abbiamo scritto Purple Rain, una sorta di tributo alla nostra maniera a Maria Maria di Santana. In questa villa abbiamo vissuto in completa libertà, come se fossimo nel 1970, con 10 chili di marijuana, e abbiamo prodotto materiale per una trilogia di album, di cui questo è il primo capitolo: ognuno dei tre avrà un mood differente”.

Il risultato è qualcosa di ibrido, folle, esagerato, sicuramente ambiguo, come del resto Achille Lauro ha da sempre voluto apparire, a cominciare dalla sua immagine: “Sono stato il primo a presentarmi con un’immagine ambigua, indossando abiti femminili, e oggi lo fanno tutti, oggi l’ambiguità è una moda: i miei coetanei sono figli miei. Volendo fare un paragone, io e Boss siamo i David Bowie del 2018, i miei riferimenti pescano soprattutto dal passato, perché la vera musica era lì: Nirvana, Jim Morrison, Mina, Califano, ma anche da un film come Velvet Goldmine. Ho sempre anticipato i tempi, e anche oggi l’ho fatto con un disco come questo, proponendo un’altra invenzione mia e di Boss Doms, la sambatrap“.
Ecco, se Pour L’amour ha una parola chiave, forse è proprio sambatrap. A spiegarne il significato da dietro i suoi occhiali da sole rossi e psichedelici è Boss Doms: “Il nome è legato anche a un’esigenza estetica: avremmo potuto chiamarlo anche cariocatrap o mambotrap, perché sono tutte sfumature diverse di uno scenario musicale più ampio che rimanda all’America latina. Sambatrap è sembrata la definizione più immediata per rendere l’idea anche a chi non ha una conoscenza approfondita di quella musica”.

Foto Posata Achille Lauro e Boss Doms
ph. Virginia Bettoja e Floriana Serani

Vietato restare confinati nell’ambito del rap quindi, come è già molto evidente fin dalla prima traccia, Angelo blu, realizzata insieme a Cosmo, nome abbagliante della nuova scena elettro-indie italiana: un pezzo techno ed elettronico (“è la fusione di almeno quattro o cinque cose diverse, ma sorprendentemente Cosmo ha prodotto la parte più samba, Boss quella più techno”, sottolinea Lauro) che ruota attorno a immagini metaforiche di droga per descrivere la dipendenza dell’amore.
Subito a seguire è invece uno degli episodi più deliranti dell’album, BVLGARI, che non si limita però – come ci si aspetterebbe da un rapper – a un’ostentazione di lusso: qui l’immaginario corre all’attualità e alla cronaca, con il riferimento ai Casamonica e allo scandaloso funerale con carrozza, cavalli bianchi e petali di rosa, il richiamo al mondo degli zingari: il tutto immerso in un’overdose di beat sparati a mille, con la voce che alterna toni maschili e femminili, sempre all’insegna della totale libertà. Come del resto emerge in Non sei come me, pezzo nato per rompere le barriere dell’omologazione.
Inevitabile che il discorso si sposti verso la questione dei migranti, con i recenti sviluppi di cronaca, ma Lauro non si sbilancia molto: “Il rispetto per i diritti dell’uomo va garantito, e il razzismo è una stronzata”.
Si parla di amore sofferto in Mamacita, frutto della fusione di 15 tracce diverse, fino ad arrivare al risultato sperato: “Sentivo il bisogno di qualcosa di diverso, meno cazzone del resto dell’album, meno danzereccio”, spiega Boss Doms.
Sorprendente la chiusura, affidata a Penelope: “Volevamo un pezzo che restasse per i prossimi dieci anni: questo è un pezzo in cui parlo dei miei amori finiti male, ma anche dell’amore per il mio lavoro, ed è volutamente spoglio e acustico”.
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Mentre i live sono in fase di allestimento e si pensa già a qualcosa di teatrale con l’accompagnamento della “band più stronza in circolazione”, Achille Lauro annuncia anche di essere impegnato alla sua prima regia nella lavorazione di un primo docu-musical della durata di 60 minuti. Saranno in totale tre e andranno in proiezione al cinema, ognuno incentrato su una diversa canzone dell’album, ma riprendendo anche materiale degli anni passati.

Beyoncé e Jay Z, ovvero The Carters: a sorpresa, un album insieme

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Dopo averci piazzato i suoi ultimi due album a sorpresa, Beyoncé poteva forse fare diversamente con la nuova collaborazione che la vede impegnata insieme al marito – nonché stella illustrissima dell’hip-hop- Jay-Z

Certo che no!
E allora eccolo qui, annunciato co un semplice post su Facebook, Apeshit, il singolo che inaugura la nuova collaborazione di The Carters, ormai non più una coppia di sposi, ma un’istituzione dello showbiz.

Il video che accompagna il brano è stato girato nelle sale del Louvre, a Parigi.

Ma non è tutto: Apeshit è infatti solo il primo estratto di Everything Is Love, il primo album realizzato dalla coppia e già disponibile in esclusiva – per ora – solo su Tidal a questo link.

La coppia è attesa in Italia il 6 e l’8 luglio a Milano e Roma per due date dell’OTR II Tour.

Peligro: stasera showcase a Milano per presentare il nuovo album Mietta sono io

Stasera, mercoledì 13 giugno, alle 19 Peligro presenterà con uno showcase il suo nuovo album di inediti Mietta sono io a La Feltrinelli Red di Milano (viale Sabotino, 28).
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Prodotto da Marco Zangirolami e anticipato dal singolo La parte migliore, lalbum è un racconto introspettivo di Andrea Mietta – questo il vero nome di Peligro -, che si è dovuto mettere in discussione e ha dovuto superare alcuni suoi limiti per riuscire a scoprire un lato di sé finora nascosto: “Questo è probabilmente l’album più introspettivo che abbia mai realizzato. Mentre scrivevo sono entrato in contatto con dei lati di me che forse c’erano sempre stati, ma che avevo sempre ignorato. L’incontro con questo “nuovo me” mi ha, in un certo senso, stravolto, dandomi una nuova immagine di quello che sono».

Pillole, punchline e ambizione: Lowlow torna con Il bambino soldato

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“Lo ritengo il miglior disco rap degli ultimi 10 anni”.
Lo dichiara così, senza titubanza, con una sicurezza non comune per un artista della sua età (è del ’93). Solo l’anno scorso Lowlow pubblicava il suo primo album Redenzione, quello che ha portato le sue rime sotto occhi – ma soprattutto nelle orecchie – del grande pubblico, dopo la gavetta con il freestyle per le strade di Roma.
Adesso è già il momento di voltare pagina con un nuovo album, Il bambino sodato: “Dico che è il migliore degli ultimi 10 anni perché è così, perché io faccio qualcosa che in Italia non c’è, e penso che questo disco sia arrivato nel momento creativo migliore della mia vita. Sono l’unico che ha studiato tutta la storia del rap italiano rispettandone tutti i protagonisti, cosa che gli altri non fanno. Inoltre, io ho una sguardo proiettato all’America, guardo il rap del punto di vista tecnico, il mio punto di riferimento è la cosiddetta top 5 dei rapper americani, i cinque migliori in circolazione, dove c’è anche Eminem naturalmente. Questo album è una bomba al fosforo”.
Continua diretto. “Se parliamo di rime, di punchline, io sono il migliore. Gli altri fanno fatica a fare quello che faccio io, a me viene facile, è un dono, lo so, è sempre stato così. Con una metafora calcistica, è come la differenza che c’è tra un bravo giocatore e Messi, e io sono Messi. In Italia uno dei pochi veramente bravi a fare freestyle, cosa che io non faccio più da tempo, è Emis Killa, nessuno ha il suo stile”.

Nel nuovo album si scontrano umori diversi: c’è l’ironia di un pezzo come Basso Basso e c’è l’introspezione di Bipolare e Pillole, dove Giulio Elia Sabatello affronta a muso duro i suoi mostri e i suoi fantasmi: “Non penso di aver fatto una cosa coraggiosa trattando la tematica della bipolarità, che mi tocca da vicino: per me raccontarmi era un’esigenza, l’ho fatto con naturalezza. La sicurezza che dimostro oggi viene da un’insicurezza di fondo: per esempio, ancora oggi ho un rapporto difficile con il mio corpo. Un anno fa ho perso parecchio peso, ma se oggi qualcuno dovesse dirmi ancora che sono grasso la prenderei male”.
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Se Sfoghi di una vita complicata 4 è un po’ un nuovo manifesto – il quarto di una serie – con cui si apre l’album raccontando di chi è oggi, per la chiusura è stata scelta Storia di una farfalla, brano che però è disponibile solo nell’edizione deluxe del disco, distribuita in esclusiva negli store Mondadori: ” E’ il pezzo più delicato, l’unico vero story telling del disco. Parla del mio vivere sempre in punta di piedi, anzi, in punta di ali, ma anche di quando sono costretto a cantare, come una cicala”.
A Milano, città che lo ha adottato, è dedicata Strano: “Amo Milano, per me è sempre stata la città del lavoro, ed è la città che mi ha permesso di fare del rap un lavoro. Oggi avrei più di un motivo per festeggiare, ma non lo faccio, perché penso sempre al prossimo obiettivo: sacrifico tutto, la mia vita privata, i sogni di gloria. Per me è come essere nel mezzo di una corsa, ho tanta rabbia da comunicare ancora, e pretendo molto da me stesso”.

Un disco che probabilmente non sarebbe stato lo stesso senza l’apporto fondamentale di Big Fish alla produzione, “un altro killer come me”, come lo chiama Lowlow: “Fish ha saputo captare le mie intenzioni, le mie battaglie, è intervenuto dandomi sicurezza ma rispettando il mio territorio. Tra di noi c’è stata comunione d’intenti e mai invasione di campo”.

Infine, Lowlow demolisce un luogo comune: “Non è vero che bisogna star male per scrivere canzoni, e non è vero che bisogna ricercare la perfezione a ogni costo. Io mi sono rovinato la vita per farlo”. Eccola qui, la storia di un bambino soldato.

 

Instore tour:
08/06/2018: ROMA BOOKSTORE @ VIA TUSCOLANA
09/06/2018: FROSINONE
10/06/2018: SALERNO
11/06/2018: MARCIANISE (CE) @ C.C. CAMPANIA
12/06/2018: REGGIO CALABRIA  C.C. PORTO BOLARO
13/06/2018: FOGGIA
14/06/2018: ANDRIA
15/06/2018 COLONNELLA @ C.C. VAL VIBRATA TERAMO
16/06/2018 BOLOGNA + PADOVA
17/06/2018 MODENA @ VICTORIA CINEMA
18/06/2018 GENOVA + MASSA
19/06/2018 TORINO + MONCALIERI @ c.c. ENTERTAINMENT CENTER 45° NORD
20/06/2018 FIRENZE @ VIA DE GINORI
21/06/2018 MARGHERA @ c.c. NAVE DE VERO
22/06/2018 MILANO @ DUOMO
23/06/2018 CASTELSARDO (SS)
24/06/2018 ALGHERO
25/06/2018 PALERMO @ C.C. FORUM

Ernia: il tour estivo parte il 1 giugno

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Dopo l’uscita dell’album Come uccidere un usignolo/67 e dopo un tour invernale con oltre 35 date, il Come uccidere un usignolo/67 tour di Ernia ripartirà venerdì 1 giugno per la leg estiva da Pavia per proseguire per tutta l’estate nelle città italiane tra club, festival e summer arena.

L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus.

Di seguito il calendario con le prime date annunciate:
1 giugno Pavia, Camillo Beach

2 giugno Barzio (LC), Nameless Music Festival
10 giugno Olgiate Olona (VA), TOOCOOLPARTY
16 giugno Padova,Sherwood Festival
17 giugno Zurigo, Bella Zio
29 giugno Torre Annunziata (NA), Oplonti
10 luglio Marina di Montemarciano (AN), Naomi Optimisticlub
14 luglio Milano, Holi Dance Festival
20 luglio Roma, Ex Dogana
30 luglio Rapallo (GE), Villa Tigullio
08 agosto Brescia, Festa di Radio Onda d’Urto
15 agosto Marina di Ravenna (RA), Touchè Santafè