Forever Words: in un album, le poesie e i testi sconosciuti di Johnny Cash

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Uscirà il prossimo 6 aprile in CD e vinile Forever Words, un album composto da canzoni nate dalla poesia, dai testi e dalle lettere sconosciute di Johnny Cash e trasferite in musica da un gruppo di grandi artisti contemporanei. 

Dopo la scomparsa di Johnny e June Carter Cash, il figlio John ha trovato un “mostruoso ammasso” di cose, un tesoro composto da materiale inedito fatto di lettere scritte a mano, poesie e documenti.
Negli ultimi due anni, proprio in veste di produttore, John Carter Cash assieme a Steve Berkowitz ha deciso di invitare un cast stellare di musicisti a creare nuove musiche che potessero rappresentare questi scritti sconosciuti.
Molte delle canzoni traggono ispirazione dal libro Forever Words: The Unknown Poems, mentre altre sono basate su scritti inediti. Il mood dell’album è chiaro già dal brano di apertura Forever / I Still Miss Someone, in cui Kris Kristofferson recita un poema con l’accompagnamento della chitarra di Willie Nelson. Si passa poi alla più intima A June This Morning, una lettera che Johnny aveva scritto a sua moglie June, qui interpretata dalla coppia Ruston Kelly e Kacey Musgraves.

Tra i tesori del disco, You Never Knew My Mind, una delle ultime registrazioni realizzate da Chris Cornell, il leader dei Soundgarden morto suicida lo scorso anno: un modo con cui l’artista ha ricambiato il favore a Cash, che nel 1996 aveva inciso la cover di Rusty Cage dei Soundgarden per l’album Unchained.

“La scelta dell’artista da abbinare ad ogni canzone è stata solo una questione di cuore” ha dichiarato John Carter Cash. “Ho scelto gli artisti che sono più legati a mio padre, che avevano un vissuto personale con lui; è stato un sforzo eccitante mettere insieme questi lavori e presentarli a persone diverse che li avrebbero portati a termine nel modo in cui papà avrebbe voluto”.
L’obiettivo dell’album non è stato quello di creare le memorie “perdute” di Johnny Cash, piuttosto un modo per far sì che i musicisti lavorassero su queste poesie permettendogli di restare vive per sempre in un nuovo mondo fatto di sola musica.

Questa la tracklist:
Forever/I Still Miss Someone – Kris Kristofferson and Willie Nelson
To June This Morning – Ruston Kelly and Kacey Musgraves
Gold All Over the Ground – Brad Paisley
You Never Knew My Mind – Chris Cornell
The Captain’s Daughter – Alison Krauss and Union Station
Jellico Coal Man – T. Bone Burnett
The Walking Wounded – Rosanne Cash
Them Double Blues – John Mellencamp
Body on Body – Jewel
I’ll Still Love You – Elvis Costello
June’s Sundown – Carlene Carter
He Bore It All – Daily and Vincent
Chinky Pin Hill – I’m With Her
Goin’, Goin’, Gone – Robert Glasper featuring Ro James, and Anu Sun
What Would I Dreamer Do? – The Jayhawks
Spirit Rider – Jamey Johnson

A Perfect Circle: il 20 aprile il nuovo album Eat The Elephant

APC_2017_credit Tim Cadiente
Il quarto album degli A Perfect Circle,  Eat The Elephant, uscirà il 20 aprile, a quattordici anni dal precedente Emotive.
L’album arriva dopo anni di anticipazioni e speculazioni ed è stato anticipato dai singoli The Doomed e Disillusioned.
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Il cantante della band, Maynard Keenan ha affermato: “Nonostante sia emozionato per la pubblicazione di questo album, dopo una pausa di ben 14 anni, lo sono ancora di più perché il 20 aprile è il compleanno di una cara amica, Carina Round.”
“I demo rappresentano l’idea che ami nella fase iniziale,” ha aggiunto il chitarrista Billy Howerdel, “Poi aggiungi nuove idee e le guardi progredire. Queste sono le dinamiche che si celano dietro ad un grande album. Penso proprio che Eat The Elephant sia un grande album.”

L’album è già disponibile per il pre-ordine e sarà disponibile in diversi formati: CD, LP 180g accompagnato da un box-set e digitale.
È inoltre possibile acquistare il mazzo di carte customizzato. In occasione del Record Store Day, sarà possibile acquistare l’edizione limitata del vinile bianco 180g con copertina alternativa.
Questa la track list:
Eat The Elephant
Disillusioned
The Contrarian
The Doomed
So Long, And Thanks For All The Fish
TalkTalk
By And Down The River
Delicious
DLB
Hourglass
Feathers
Get The Lead Out
Ad aprile la band partirà per un tour mondiale che la porterà anche in Italia il 1 luglio al Rock The Castle Festival di Villafranca (Verona).

Emilio Isgrò – Roger Waters: pace fatta, ovviamente

La battaglia legale di Emilio Isgrò contro Roger Waters è finita nell’unico, sensato modo in cui poteva finire: un nulla di fatto.
Piccolo riassunto per chi si fosse perso qualcosa: all’inizio di giugno Waters ha pubblicato il suo ultimo album, Is This The Life We Really Want?, la cui copertina era stata realizzata con la tecnica della “cancellatura”. In pratica, nell’immagine si vedono delle righe di testo completamente cancellate, salvo che per le parole che vanno a comporre il titolo dell’album.
ROGER WATERS_Is This The Life - Artwork

Una tecnica molto simile, se non proprio identica, a quella utilizzata anche in molte opere di Emilio Isgrò, artista e scrittore siciliano divenuto celebre proprio anche grazie alle sue “Cancellature” realizzate negli anni ’60, che hanno fatto di lui uno dei più importanti esponenti dell’arte concettuale italiana. 
La somiglianza aveva spinto Isgrò a fare causa a Waters, accusandolo di plagio, tanto che a luglio il giudice del tribunale di Milano aveva ordinato lo stop alla vendita del disco e alla diffusione della copertina e del booklet. Nel frattempo, numerose erano le voci che si erano levate a sostegno del musicista, tra cui quella di Vittorio Sgarbi, che aveva ricordato come lo stesso Isgrò non avesse inventato la tecnica della cancellatura, ma piuttosto avesse intercettato “un’atmosfera e sviluppato una tecnica espressiva creatasi, in un clima di avanguardia, quasi un secolo fa, e l’ha diffusa, intensificandola ossessivamente”.
L’epilogo della vicenda è arrivato pochi giorni fa, quando è stata diffusa una nota dei legali di Sony Music, Roger Waters ed Emilio Isgrò:
“Siamo lieti di annunciare che Emilio Isgrò e Roger Waters hanno posto termine alla loro controversia relativa al materiale grafico del nuovo album del signor Waters, Is This The Life We Really Want?.
Pertanto, Emilio Isgrò ha inequivocabilmente rinunciato alla sua azione relativa alla violazione del copyright nei confronti di Roger Waters, delle cui opere è grande fan e ammiratore. Isgrò riconosce con piacere che la buona fede di Waters non è in discussione e il fatto che, come da Waters stesso dichiarato, questo materiale grafico è stato sviluppato da lui stesso e dai suoi creativi collaboratori, in modo indipendente dall’opera di Isgrò.
Roger Waters ha avuto, a sua volta, attraverso questa vicenda, l’opportunità di venire a conoscenza del grande artista italiano e delle sue opere, considerato nella cerchia dei critici come uno dei più importanti rappresentanti dell’arte contemporanea italiana e creatore della “Cancellatura”.
Roger Waters ha dichiarato: “Con la copertina di Is This The Life We Really Want? parlo della censura, una cosa che, da allora, ho scoperto di avere in comune con le opere di Emilio Isgrò”.
Questi grandi artisti, Isgrò e Water, sono lieti di avere l’opportunità, quali artisti contemporanei in campi diversi, di unirsi e sottolineare l’ingiustizia sociale nonché i pericoli della censura attraverso i mezzi della musica e dell’arte contemporanea.”
Sì insomma, tarallucci e vino, con buona pubblicità per tutti.

BITS-RECE: Vertical, Equoreaction. Nel nome del groove

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
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Groove. Incessantemente groove. Instancabilmente groove.
Groove come una religione, una legge non scritta, ma ovviamente suonata.
Nell’universo interspaziale dei Vertical, popolato da afro-alieni, l’aria pulsa di groove in ogni angolo tra beat, giri di basso e squilli di fiati. Un groove che prende ora le forme del funk, ora quelle dell’afrobeat, ora quelle del blues, ora quelle di un pop psichedelico figlio degli anni ’70.
Tutto questo è concentrato e mescolato nelle quattro tracce di Equoreaction, secondo EP di una trilogia della band vicentina, che segue la pubblicazione di Alpha.
Nel nome del groove.

Le Vibrazioni ripartono da Sanremo. Galeotto fu Palermo….

Galeotto fu Palermo, insieme a Radio Italia.
Se c’è qualcuno da ringraziare per aver convinto Le Vibrazioni a tornare insieme – a “scongelarsi” – sono proprio loro. E’ stato infatti durante il concerto di Radio Italia Live del 30 giugno scorso nella città siciliana che la band di Francesco Sarcina ha capito che potevano esserci i presupposti per riprendere il discorso, dopo 5 anni di stop. Durante questo periodo, ognuno dei componenti si è dedicato a progetti diversi, chi andando a suonare all’estero (Marco), chi facendo esperienza in varie formazioni (Alessandro), chi prendendo parte alla nascita di nuove realtà (Stefano), chi proseguendo il cammino da solista (Francesco).
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“E’ stato l’entusiasmo con cui il pubblico ha cantato a squarciagola Vieni da me a farci capire che forse nel cuore delle persone era rimasto qualcosa delle Vibrazioni”, ricorda Sarcina, “e abbiamo perciò iniziato a pensare a un ritorno. Messa da parte la commozione, ci siamo rimessi a suonare già dal giorno dopo e ci siamo scongelati”.
Un ritorno in grande, segnato non solo da un nuovo album, il quinto, in uscita il 9 febbraio, ma anche dalla partecipazione al prossimo festival di Sanremo con il brano Così sbagliato: “Il titolo del disco, V, è sicuramente un riferimento la fatto che è il nostro quinto lavoro, ma quella v sta anche per vittoria, e per vita, perché dentro c’è tutta la family che ci ha lavorato. E’ un album onesto: potremmo anche dire v per onesto!”
Un ritorno che, nel quindicesimo anniversario dall’esordio di Dedicato a te, si compie anche sotto il segno dell’indipendenza: “Oggi sappiamo come funziona il mondo della discografia, le esperienze fatte in questi anni da alcuni di noi sono servite a capire che all’estero l’indipendenza discografica funziona. Pensiamo di essere partiti con il piede giusto”.
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Nessuna nostalgia del passato però, nessuna ruggine da togliere dagli ingranaggi, “al contrario, ci sentiamo più sodi e tonici di prima, proprio per il rinnovato entusiasmo. Abbiamo messo a fuoco i suoni, perché suonando con persone nuove ci siamo dovuti adattare a contesti diversi, mentre prima eravamo abituati solo alle nostre dinamiche”, continua Sarcina. Nel 2012, dopo anni in cui la band ha riportato in auge il rock coniugandolo al pop, la decisione di fermarsi: “Alcuni di noi suonano insieme da quasi 30 anni, ma crescendo ci si ritrova distanti; magari ci si ama ancora, ma passa l’innamoramento. Le esperienze di questi ultimi anni sono state a volte difficili, abbiamo dovuto sbattere più volte la testa sul pavimento, e tutti abbiamo dovuto fare due passi indietro per ripartire insieme”. Nel nuovo album – che uscirà in CD, LP e in edizione limitata autografata in preorder su Music First –  trovano posto 10 inediti, divisi in due metà, come nei due lati di un vinile: “nella prima parte ci sono le canzoni più tradizionali, nella seconda quelle più coraggiose, con alcune scelte sperimentali”, precisa Marco, il bassista. 
In tutto questo come arriva Sanremo? “Direi che cade proprio a fagiolo: abbiamo registrato il disco in due settimane, ma con una pre-produzione già fatta in precedenza. Quando abbiamo presentato il pezzo ci siamo detti che poteva essere una buona occasione, si trattava solo di accelerare i tempi di lavorazione. Sicuramente, non  vivremo Sanremo come una gara, perché chi fa musica non fa gare, quelle le lasciamo agli sportivi; per noi la musica è soprattutto condivisione”, continua Francesco.
Quello che porteranno al festival è il primo brano non interamente scritto da loro: “Così sbagliato è una canzone introspettiva, in cui si parla dell’accettazione dei propri errori, riscoprendo il valore dell’affetto e del rispetto. La presenza di Luca Chiaravalli ci ha aiutati a mettere meglio a fuoco l’obiettivo di Sanremo”.

Nella serata dei duetti saranno accompagnati da Skin, cantante degli Skunk Anansie: “Chi la conosce sa che è una persona molto diretta, per cui è stato ancora più bello vedere che ha subito accettato volentieri di partecipare. Anzi, ha addirittura chiesto se poteva personalizzare la canzone, modificando la melodia, ha voluto entrarci dentro e farla sua”.
Se il gruppo torna con un entusiasmo rinnovato, non si può nascondere che il tempo lasci i suoi segni: “In Italia sono spariti i palchi per proporre il rock, e a Milano è stato da poco smantellato il barcone in cui abbiamo girato il video di Dedicato a te“.
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Dopo Sanremo, al via il tour: “Le canzoni sono fatte soprattutto per essere poi suonate dal vivo, le abbiamo sempre vissute così. Faremo un primo giro nei club, a partire da marzo. Sarà come un abbraccio”.
Queste le date confermate:
16 marzo – New Age Club – Roncade (TV)
23 marzo – Vox Club – Nonantola (MO)
3 – 4 aprile – Teatro Quirinetta – Roma
5 aprile – Casa della Musica – Napoli
6 aprile – Demodè Club – Bari
12 aprile – Teatro Mandanici – Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
13 aprile – Teatro Golden – Palermo
14 aprile – Land – Catania
19 aprile – Auditorium Flog – Firenze
20 aprile – Phenomenon – Novara
24 aprile – Live Club – Trezzo sull’Adda (MI)
Biglietti già in vendita nel circuito TicketOne e nei punti vendita autorizzati.

#MUSICANUOVA: Viito, Bella come Roma

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“Se bella come Roma, stronza come Milano”.

Un inciso efficace che va dritto al punto, una di quelle dichiarazioni d’amore che si presterebbero perfettamente a essere stampate su qualche t-shirt.
Inizia così il ritornello di Bella come Roma, primo singolo dei Viito, duo di fuorisede romani che proprio in questi giorni hanno movimentato non poco la Viral 50 Italia chart di Spotify, conquistandone addirittura la vetta.
Un esordio “elettro-vintage”, indie nell’attitudine, ma potentemente mainstream nel risultato, al punto da convincere Sugar a metterli sotto contratto.
Fatevi un giro sulla loro pagina Facebook e scoprite se siete pronti a diventare delle “anime”….
Ah, il ritornello continua così: “stasera mi sbronzo, domani ti amo”.
Ci piace assai!

 

Violence: il potente ritorno degli Editors è fissato per il 9 marzo

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Anticipato dal singolo Magazine, il nuovo album degli Editors si intitolerà Violence e uscirà il prossimo 9 marzo.

Magazine segna un cambio di stile per la band inglese: si tratta infatti di un inno pop “puntato contro coloro che sono al potere… politici e imprenditori corrotti”, come ha dichiarato il cantante Tom Smith. A marcare il pezzo, oltre alla voce del frontman, la carica di new wave e indie rock che ha reso inconfondibile il sound della band.

Il video che accompagna il brano è stato girato ad Amsterdam dal fotografo, direttore e collaboratore degli Editors, Rahi Rezvani.
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Violence è il sesto album degli Editors ed è prodotto da Leo Abrahams, Benjamin John Power e dagli stessi Editors.
Questa la tracklist:
Cold
Hallelujah (So Low)
Violence
Darkness At The Door
Nothingness
Magazine
No Sound But the Wind
Counting Spooks
Belong
Oltre alla versione standard in CD e download, dell’album saranno disponibili:
edizione limitata del cofanetto contenente il CD, due bonus track, 2 calamite, 12 inserti e un poster
edizione standard del vinile 180g. Include anche un codice per il download
edizione limitata del vinile 180g, di colore rosso. Include un codice per il download e due bonus track. Il vinile è contenuto in una custodia pieghevole, contenente 12 inserti
A marzo la band partirà inoltre per un tour europeo che la porterà anche in Italia: l’appuntamento è per il 22 aprile al Forum di Assago. Qui tutte le date e le info.

Dolores O’Riordan, si è spenta la voce di cristallo dell’Irlanda

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Per chi era giovane – o semplicemente per chi seguiva la musica – negli anni ’90, il nome dei Cranberries susciterà ben più di un ricordo, dal momento che la band è stata una di quelle che con le sue atmosfere nuvolose e inquiete ha marchiato con un tratto profondo e distintivo il rock di quel decennio, che poi è stato anche il più fortunato per la carriera del gruppo.

A dargli la voce, e a rappresentarne l’essenza, era una donna, all’epoca una ragazza: bassina, con gli occhi spesso bistrati di nero, nata a Limerick, si chiamava Dolores O’Riordan, e sarebbe passata alla storia per la sua voce, una delle più inconfondibili degli ultimi trent’anni, per non dire dell’intera storia della musica. E non esagero.
Chiunque si sia imbattuto almeno una volta in Zombie, Linger, Dreams o Ode To My Family restava colpito, talvolta incantato, prima ancora che dall’oggettiva bellezza di quei pezzi dal timbro così unico, limpidissimo e contemporaneamente increspato, della cantante, ed era impossibile non riconoscere che fosse la sua.
Una voce così particolare e personale da suscitare giudizi opposti, tra chi ne restava ammaliato e chi ne provava addirittura fastidio; una voce che si prestava per sua natura all’ironia e alle parodie, ma che nello stesso tempo era in grado di regalare alle interpretazioni un’aura quasi mistica, diafana e drammatica.

Non a caso nel 2004 è stata scelta proprio Dolores O’Riordan per reinterpretare la celebre Ave Maria in un disco di musiche ispirate alla Passione di Cristo di Mel Gibson.
La sua era una voce trasparente, tesa e fragile come un filo di cristallo.
Oltre ad aver segnato la storia della musica con i Cranberries, con i quali ha inciso 7 album in studio (l’ultimo, Something Else, è uscito lo scorso aprile) e venduto 40 milioni di dischi, Dolores ha pubblicato due album da solista e preso parte al progetto D.A.R.K., il cui primo album è uscito nel 2016.
Tra le sue collaborazioni, anche alcune italiane con Zucchero, nel duetto di Pure Love, e Giuliano Sangiorgi in Senza fiato.
Dolores O’Riordan è morta il 15 gennaio 2018 a Londra, dove si trovava per una sessione di registrazione con i Cranberries. Aveva 46 anni.
Nel momento in cui scrivo, i dettagli non sono ancora stati diffusi: il comunicato ufficiale parla solo di una morte improvvisa. Pare che la cantante fosse malata di cancro e che sia stata trovata priva di vita nella sua camera d’hotel. Già lo scorso luglio la band aveva dovuto interrompere i concerti per i suoi problemi di salute, ma in uno dei suoi ultimi post di dicembre, proprio Dolores aveva annunciato di aver ripreso a suonare, rassicurando di sentirsi bene.
Nei prossimi giorni ne sapremo probabilmente di più, ma importa davvero poco: la luce del più scintillante cristallo d’Irlanda si è spenta.

Justin Timberlake: Man Of The Woods esce il 2 febbraio

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Con il Super Bowl in programma per il prossimo 4 febbraio, l’uscita di un nuovo album era quasi scontata, mancava solo l’annuncio ufficiale. Ora c’è!

Justin Timberlake sta infatti per pubblicare il suo quarto album in studio, Man Of The Woods, in uscita il 2 febbraio.
Il pre-order sarà disponibile da venerdì 5 gennaio, quando arriverà anche il nuovo singolo, Filthyscritto e prodotto dallo stesso Timberlake insieme a Timbaland e Danja, con il contributo per i testi di James Fauntleroy e Larrance Dopson.


Man Of The Woods si annuncia come il lavoro più ambizioso che Justin abbia mai fatto sia per la musica che per i testi, unendo le sonorità del rock tradizionale americano con le influenze più moderne di collaboratori del calibro di The Neptunes, Timbaland, Chris Stapleton, Alicia Keys.
Il nuovo album esplora le diverse possibilità di racconto ispirate dal suo amore per il figlio, la moglie e il suo viaggio personale che da Memphis lo ha portato dove è ora.

Il colorato e futuristico video di Filthy è stato diretto da Mark Romanek. e vede Timberlake nei panni di un moderno inventore che sta presentando la sua ultima creazione al mondo.
Nell’attesa dell’uscita il 2 febbraio saranno poi pubblicati pubblicherà altri 3 video, ognuno con caratteristiche di stile e colore molto diverse, diretti da 3 registi differenti. Le tre canzoni saranno pubblicate ogni settimana, con inizio il 18 gennaio per arrivare alla pubblicazione dell’intero album.
Poi, il 4 febbraio sarà la volta del Pepsi Super Bowl LII Halftime Show.

Toto: per i quarant'anni una nuova raccolta e un tour

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Toto e Legacy Recordings celebrano i 40 anni di carriera della band con una nuova raccolta in uscita il 9 febbraio: Greatest Hits: 40 trips around the Sun

L’album conterrà tre registrazioni inediteSpanish Sea, “AloneStruck By Lightning e 14 grandi classici rimasterizzati. 
Steve Lukather, David Paich, Steve Porcaro e Joseph Williams sono rientrati in studio all’inizio dello scorso anno per lavorare a questa versione celebrativa, che sarà seguita dal 40 Trips Around The Sun Tour in partenza l’11 febbraio da Helsinki e che proseguirà poi nel resto del mondo fino ad aprile. Due le date italiane: il 10 marzo al Mediolanum Forum di Assago (Milano) e il 23 marzo alla Unipol Arena di Bologna.

Questa la tracklist del Greatest Hits:
Alone (Newly Recorded)
Spanish Sea (Newly Recorded)
I’ll Supply The Love
I’ll Be Over You
Stranger In Town
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Struck By Lightning (Newly Recorded)
Pamela
Afraid Of Love
I Won’t Hold You Back
Jake To The Bone
Stop Loving You
Lea
Hold The Line
George Porgy
Rosanna
Africa