Il ritorno dei System Of A Down tra musica e coscienza civile


15 anni. Tanto è il tempo passato da quando i System Of A Down hanno pubblicato musica inedita.

Poi il richiamo all’impegno civile si è fatto sentire e la band non si è tirata indietro.
Il mese scorso John Dolmayan, profondamente scosso dagli attacchi a sorpresa ingiustificati e dai bombardamenti di civili perpetrati da Azerbaigian e Turchia (la Turchia è stata responsabile del genocidio di 1,5 milioni di armeni nel 1915 e di oltre 100 anni di negazionismo), ha mandato un messaggio ai tre compagni della band: «Ho scritto ‘non importa cosa pensiamo l’uno dell’altro, non importa quali problemi ci siano stati nel passato, dobbiamo metterli da parte perché quello che sta accadendo è più grande dei System Of A Down e più grande di tutti noi… dobbiamo fare qualcosa per sostenere il nostro popolo’».
Insieme, in una successiva call, tutti i membri del gruppo – Daron Malakian, Serj Tankian, Shavo Odadjian e John Dolmayan – hanno espresso la stessa preoccupazione e convenuto sull’importanza vitale di aiutare in qualche modo, nel modo in cui conoscevano meglio: la musica.
Da questa urgenza civile sono quindi nati due inediti rilasciati ora in digitale, Protect The Land e Genocidal Humanoidz.
Entrambe le tracce sono prodotte da Malakian, che ha anche scritto la musica e i testi.

Le royalties provenienti dallo streaming e dalla vendita sono destinate all’Armenia Fund.

«Le aggressioni e le ingiustizie continue contro il popolo armeno in Artsakh e in Armenia da parte dell’Azerbaigian e della Turchia sono una violazione dei diritti umani e un crimine di guerra – ha affermato Tankian – Tutti noi System ci rendiamo conto che questa è una battaglia esistenziale per la nostra gente, quindi è molto personale per noi. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è che il mondo metta da parte la politica e sostenga l’Armenia sanzionando la Turchia e l’Azerbaigian e riconoscendo l’Artsakh».

Nel video di Protect The Land sono presenti filmati recenti delle proteste e dei combattimenti sul campo in Artsakh, rivisitati in modo molto personale.
Come sempre, Odadjian ha prodotto il video musicale e ha curato la copertina e la grafica del progetto: «Volevo mostrare l’unione della nostra gente in tutto il mondo per una causa comune, illustrando il potere in numeri – ha spiegato – quindi abbiamo riunito persone di tutte le età e professioni che credono e lottano per questa stessa causa. Una cosa è avere un’idea, ma vederla prendere vita come è successo con questo video, è stato semplicemente incredibile».