Una profonda riflessione sul concetto di tempo, in relazione alle sue immense sfumature, un pensiero sugli istanti della nostra esistenza, su come li trascorriamo e sui momenti che impieghiamo per riflettere, piuttosto che vivere.
Si intitola semplicemente Tempo il brano che segna il ritorno di Luciano D’Abbruzzo.
Nel video, girato e diretto da Laura Rossi, viene enfatizzata la metafora del “tempo che ci scorre addosso” attraverso la proiezione di alcune immagini sul corpo del cantautore; altre, invece, vengono riprodotte sul suo volto e raffigurano alcuni personaggi di una serie televisiva, nettamente proiettata al futuro, dunque a sostegno di un invito che il cantautore rivolge a sua figlia Cristiana: avere la capacità di proiettare il proprio sguardo verso il futuro.
D’altronde lo stesso Luciano ha abbracciato negli anni questa filosofia, che gli ha consentito di costruire una carriera artistica costellata di momenti importanti: le vittorie del Premio De Andrè nel 2016 (con il brano L’Ultima Festa) e del Premio Città di Recanati (ora Musicultura) con la canzone Da grande.
Da frontman della sua band di allora, i MIG, nel 2002 si è esibito sul palco del Primo Maggio a Roma; l’anno successivo è stato il protagonista di due grandi opening act (Sonic Youth e Luciano Ligabue, allo Stadio Olimpico di Roma). Ai tanti live in giro per l’Italia e ai passaggi radiofonici e televisivi, si aggiungono i suoi numerosi incontri nelle scuole: è molto attivo nel sociale, e proprio per questa sua propensione ha ricevuto nel 2010 la targa come Difensore dei Diritti Umani.
Nel corso del 2018 Luciano D’Abbruzzo ha pubblicato l’EP Come Acqua, e ha all’attivo due album: il primo, come MIG, N€uro, il secondo come Luciano D’Abbruzzo e MIG, Come un’Arancia in Norvegia, uscito nel 2013.