Baby K torna con Icona: urban pop ai tempi dei social

“Il titolo non è autoreferenziale”, tiene a specificare, “ma si riferisce al fatto che nell’epoca dei social tutti si sentono protagonisti, tutti si sentono costantemente su un palcoscenico per mostrare qualcosa al loro pubblico, anche se questo pubblico a volte non c’è. Raccogliere i like è diventato il metro per valutare la qualità e rischiamo di creare continuamente nuove icone, spesso false”.
Icona è il terzo album di Baby K, in uscita il 16 novembre a tre anni di distanza da Kiss Kiss Bang Bang, l’album che conteneva Roma-Bangkok, il pezzo dei record, quello che ha aperto le porte le reggaeton anche per gli artisti italiani.
“Penso di non esagerare se dico che sono stata un’innovatrice e ho portato in Italia la moda del reggaeton, unito all’elettronica: sono i fatti a dirlo, prima di quel brano non si era mai sentito niente del genere qui da noi, e se oggi molti artisti italiani seguono il filone latino è anche merito di Roma-Bangkok“.
Claudia Nahum, nata a Singapore e con un’adolescenza trascorsa nella periferia londinese, si porta dietro lo spirito cosmopolita con cui è cresciuta e negli anni è riuscita a crearsi uno stile personale, che dal rap si è spostato nel territorio dell’urban pop, di cui è oggi la più importante esponente in Italia. “In Italia fa ancora scalpore che una donna faccia rap, perché è un genere troppo legato all’universo maschile e le persone hanno bisogno di scindere l’ambito maschile da quello femminile, mentre la mia natura è quella di unire. Ho sempre cercato di portare elementi nuovi nella mia musica e credo che in questo album ogni brano abbia un pezzetto del mio percorso”. Basta pensare, per esempio, all’ultimo singolo, Come no,con le sue sonorità orientali unite all’urban, evidenziate anche nel video: “Non avevo mai sentito niente del genere, è una base veramente originale. Sono cresciuta in Occidente, a Singapore sono rimasta solo fino a quando ero bambina e non ricordo molto, ma credo di essere legata all’Oriente per una condizione mentale”. Confessa anche di aver pensato di coinvolgere qualche idolo del K-pop, genere nato in Oriente ma sempre più in auge anche in America e in Europa, ma l’idea non si è poi concretizzata.

Di Icona parla come di un album positivo: “La femmina alpha di qualche anno fa non è scomparsa, ma si è evoluta, è meno agguerrita e più divertita di un tempo. Ma il rap non l’ho abbandonato, nel disco c’è, ed è molto quadrato”.
Sarebbe infatti un errore pensare che l’identità di Baby K sia solo quella rappresentata dai singoli estivi (che hanno comunque raccolto numeri di tutto rispetto): a dimostrarlo c’è un brano come Certe cose, in featuring con J-Ax, dove il rap è il grande protagonista e i versi diventano piccantini, o ancora Vibe, che vede la collaborazione di Vegas Jones e Gemitaiz, o ancora Sogni d’oro e di platino, quello a cui Baby K si sente più legata, “perché è un invito a sognare, e sognare è importante, soprattutto con tutte le difficoltà che la vita mette davanti ai giovani oggi”.
Dammi un buon motivo è invece dedicato alle donne: “Spesso la donna viene rappresentata come un vittima, ma è sbagliato, perché le donne di oggi sono molto forti. Lavorano, hanno una vita indipendente, spesso fanno anche molto di più degli uomini, ed era questo che volevo comunicare”.

Ma se i social creano falsi miti, quali sono le vere icone? E come si possono riconoscere? “Le icone sono quegli artisti che si sono sacrificati e hanno dimostrato completa dedizione all’arte. Hanno dovuto sudare e sacrificarsi per la loro causa, ma sono stati ricompensati da una fama eterna, che li rende riconoscibili anche solo da un dettaglio. Penso per esempio a Madonna o a Michael Jackson: basta vedere un guanto ricoperto di brillantini per capire che si tratta di lui”.

Per marzo sono inoltre stati annunciati due appuntamenti live, il 28 al Fabrique di Milano e il 29 a Largo Venue di Roma. Si tratta dei primi due concerti di Baby K: “In questi anni penso di essermi costruita un repertorio forte, e voglio che i concerti mi rappresentino totalmente. Mi viene riconosciuta una grande energia sul palco, che voglio alternare a momenti più intimi”. Prevendite aperte dalle ore 11 di venerdì 16 novembre su Ticketone.

Nel nome di Marlena. I Maneskin al debutto con Il ballo della vita

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A distanza di quasi un anno lo possiamo dire senza troppi dubbi: se l’ultima edizione di X Factor ha avuto un vincitore, sono i Maneskin. O meglio, i Måneskin, scritto con il circolino sulla a, visto che il loro nome è un termine danese che vuol dire “chiaro di luna”.

D’altronde, a dirlo sono i numeri, con il doppio platino dei singoli Chosen e Morirò da re e il disco d’oro che si è già aggiudicato Torna a casa, l’ultimo singolo pubblicato solo poche settima fa. E poi c’è un tour in partenza a novembre che sta facendo incetta di sold out in tutta Italia.
In meno di un anno, Damiano, Victoria, Thomas e Ethan si sono visti stravolgere la vita, anche se assicurano di essere rimasti i ragazzi che erano prima di arrivare ad X Factor, quando le loro giornate erano ancora divise tra la scuola al mattino e le prove al pomeriggio: vivono ancora con i genitori, non fanno tardi la sera e con i primi guadagni dicono di essersi tolti solo dei piccoli sfizi, “robetta”, come dice Damiano. D’altronde, con in tasca solo 18 anni (questa l’eta media della band) le follie da rockstar hanno ancora tutto il tempo per arrivare. Per il momento il loro pensiero si concentra sulla musica e sugli studi da finire come privatisti tra un impegno e l’altro.

Di sicuro, in quest’ultimo anno sono cresciuti tanto, si sono responsabilizzati, hanno acquisito qualche sicurezza in più e sono migliorati anche dal punto di vista tecnico, tanto da essere ora pronti all’uscita del loro primo album, Il ballo della vita.
Un titolo che vuole riassumere tutti i movimenti e le emozioni dell’esistenza.

Dentro all’album, assicurano, c’è tutta la loro essenza, quella di quattro personalità differenti, ma che trovano punti in comune nell’unione del rock e del funk, stile che è ormai diventato il loro marchio di fabbrica. In effetti, per essere una band solo agli inizi, stanno dimostrando di possedere un’identità già molto ben definita: hanno punti di riferimento che spaziano dai Led Zeppelin a Bowie e possiedono una gustosa voglia di giocare con la moda e il look, con abbinamenti non sempre scontati e quel tanto di ironia che gli permette di mantenere ancora un sano sorriso su quello che fanno.
Insomma, quella famosa esibizione sul palco di X Factor con Damiano in tacchi e mascara alle prese con la pole dance non sembra essere stata solo la trovata spettacolare di un momento, ma si inserisce in un contesto di piena libertà creativa che la band ha intenzione di continuare a seguire.

Anche nei confronti degli haters i ragazzi hanno imparato a mettere in atto una sana leggerezza lasciandosi scivolare addosso i commenti negativi e le critiche apparse sui social: anzi, l’uscita del disco è stata anticipata dalla pubblicazione su manifesti dei messaggi negativi che hanno ricevuto. Come dire, “parlate pure, noi facciamo la nostra strada”.
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Hanno anche dato vita a un personaggio immaginario, Marlena, una sorta di musa che incarna la spirito della band e che viene evocata in diversi brani dell’album, quasi a creare un filo conduttore di un vero e proprio concept.

L’album si divide tra testi in italiano e inglese e vede la presenza di un solo ospite, forse non quello che ci si sarebbe potuti immaginare più facilmente: Vegas Jones.
“Lo stimiamo molto, abbiamo anche suonato una sua cover, e la trap è un genere che in questo momento ci influenza molto, anche se non siamo artisti trap”, dice Damiano.
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Quasi in contemporanea al disco, il 24 ottobre è stato anche proiettato al cinema This Is Måneskin, il docu-film scritto dalla band. Una serata-evento a cui i Måneskin hanno partecipato con una performance live trasmessa in diretta in tutte le sale.
Il docu-film, che racconta il rapporto di amicizia tra i membri della band e segue le fasi della realizzazione dell’album, andrà in onda su Sky Uno il 26 ottobre alle 20:15, in replica domenica 28 ottobre alle 18:40 e poi su Sky Atlantic.
Dal 26 ottobre sarà disponibile in esclusiva on demand su TIMVISION dove si potrà rivedere ogni volta che si vorrà.

Il 10 novembre i ragazzi partiranno per un tour che li terrà impegnati fino a fine anno per poi riprendere a marzo, con date che si stanno via via aggiungendo.

Questo il calendario:
10 novembre 2018 – SENIGALLIA (ANCONA) – MAMAMIA – DATA ZERO – SOLD OUT
14 novembre 2018 – FIRENZE – OBIHALL – SOLD OUT
15 novembre 2018 – PADOVA – GRAN TEATRO GEOX – SOLD OUT
17 novembre 2018 – BOLOGNA – ESTRAGON – SOLD OUT
18 novembre 2018 – BOLOGNA – ESTRAGON – SOLD OUT
23 novembre 2018 – MILANO – FABRIQUE – SOLD OUT
24 novembre 2018 – MILANO – FABRIQUE – SOLD OUT
30 novembre 2018 – BARI – DEMODE’ – SOLD OUT
1 dicembre 2018 – NAPOLI – CASA DELLA MUSICA – SOLD OUT
6 dicembre 2018 – BRESCIA – GRAN TEATRO MORATO – SOLD OUT
9 dicembre 2018 – VENARIA (TORINO) – TEATRO DELLA CONCORDIA – SOLD OUT
12 dicembre 2018 – FIRENZE – OBIHALL – SOLD OUT
14 dicembre 2018 – ROMA – ATLANTICO – SOLD OUT
15 dicembre 2018 – ROMA – ATLANTICO – SOLD OUT
20 dicembre 2018 – MILANO – FABRIQUE – SOLD OUT

7 marzo 2019 – Bologna @ Estragon –  NUOVA DATA
 8 marzo 2019 – Bologna @ Estragon – SOLD OUT
13 marzo 2019 – Firenze @ OBIHall
15 marzo 2019 – Fontaneto d’Agogna (Novara) @ Phenomenon
16 marzo 2019 – Venaria (Torino) @ Teatro della Concordia SOLD OUT
22 marzo 2019 – Padova @ Gran Teatro Geox

24 marzo 2019 – Milano @ Fabrique – SOLD OUT
30 marzo 2019 – Roma @ Atlantico Live – SOLD OUT
6 aprile 2019 || Roma @ Atlantico Live – NUOVA DATA
7 aprile 2019 || Milano @ Fabrique – NUOVA DATA

 

Vegas Jones: repack dell’album e rinvio del tour. Concerto-evento il 17 febbraio a Milano

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Bellaria: Gran Turismo
è il titolo del repack dell’ultimo album di Vegas Jones, uscito a marzo. Le nuova edizione del disco conterrà 7 tracce inedite e diverse collaborazioni.

La creazione e l’ideazione del nuovo progetto hanno portato l’artista al rinvio delle cinque date live del suo Bellaria: Il Tour.
Vegas Jones si esibirà il 17 febbraio 2019 al Fabrique di Milano per un’incredibile data-evento, dove il pubblico avrà la possibilità di ascoltare i nuovi brani dal vivo per la prima volta (Inizio Concerto: ore 21.00 Prezzi: Posto Unico – €20,00 + € 3,00 diritti di prevendita).

I biglietti per la nuova data di Milano sono in vendita online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati.

Negli ultimi mesi Vegas Jones ha collaborato nuovamente con Emis Killa sul singolo Claro, ha inciso un feat. con i Måneskin sul brano Immortale e ha partecipato al nuovo disco di Baby K sulla canzone Vibe insieme a Gemitaiz. Non ultima, la collaborazione internazionale con i One Republic in Start Again.
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MODALITÀ E TERMINI DI RIMBORSO

A seguito del rinvio delle date di Napoli, Bologna, Venaria e Roma tutti coloro che hanno acquistato il biglietto dovranno chiedere  il rimborso seguendo le istruzioni che trovate di seguito.

Tutti coloro che vorranno partecipare alla data-evento del 17 febbraio 2019 a Milano  avranno la possibilità, portando con sè la fotocopia del biglietto già acquistato per le date rinviate e la conferma del pagamento, di acquistare un biglietto usufruendo di uno sconto del 15% per la nuova data.

– Rimborso per i biglietti acquistati presso i Punti Vendita TicketOne:

Il rimborso dei biglietti potrà essere richiesto esclusivamente presso il Punto Vendita in cui è stato effettuato l’acquisto entro e non oltre Venerdì14 dicembre 2018.

I biglietti verranno rimborsati totalmente (compresi i diritti di prevendita). Non verranno rimborsate eventuali ulteriori commissioni (già effettuate e fatturate) applicate dal Punto Vendita in fase di acquisto.

Rimborso per i biglietti acquistati on line sul sito TicketOne.it o tramite call center TicketOne:

I biglietti acquistati on line sul sito TicketOne.it o telefonicamente tramite i Call Center TicketOne verranno rimborsati totalmente (compresi i diritti di prevendita), escludendo le commissioni di servizio ed i costi di spedizione (già effettuati e fatturati) ed eventuali altri servizi acquistati, entro e non oltre Venerdì14 dicembre 2018, come da modalità regolamentate nei termini e condizioni di acquisto del sito TicketOne. Qui di seguito le istruzioni per richiedere rimborso:

1) Biglietti con ritiro sul luogo dell’evento o Stampa @ Casa:
il cliente dovrà contattare il Costumer Service di Ticketone per chiedere il rimborso, entro e non oltre Venerdì 14 dicembre 2018, al seguente indirizzo e-mail: mailto:ecomm.customerservice@ticketone.it.Una volta effettuata la richiesta dovrà unicamente attendere il completamento delle operazioni di rimborso.

2) Biglietti ricevuti tramite Corriere Espresso:
Il cliente dovrà spedire i biglietti tramite raccomandata con ricevuta di ritorno entro e non oltre Venerdì 14 dicembre 2018 (farà fede la data del timbro postale) al seguente indirizzo, specificando che si tratta di una richiesta di rimborso:
TicketOne S.p.A.
Via Vittor Pisani 19
20124 Milano
C.a. Divisione Commercio Elettronico
Oggetto: RICHIESTA RIMBORSO

Il rimborso verrà effettuato mediante riaccredito sulla carta utilizzata per l’acquisto o altro metodo di pagamento utilizzato in fase di acquisto. Tale operazione di riaccredito avrà inizio a partire dal ricevimento della raccomandata e la visibilità del riaccredito sarà possibile dal mese successivo.

Chi avesse bisogno di ulteriori informazioni può scrivere all’indirizzo email:

http://info@vivoconcerti.com

Oro cromato, l’esordio di Cromo

Cover album Oro cromato
Anticipato dal singolo Ci Siamo, arriva è uscito Oro cromato, l’album di debutto di Cromo, giovane scommessa della scuderia Dogozilla di Don Joe.

L’album arriva dopo il successo di Italieno, che vedeva la collaborazione di Vegas Jones.

“Questo disco nasce dall’esigenza di trasformare in canzoni svariati momenti e aspetti della mia vita. Ho voluto dimostrare di saper essere poliedrico, unendo la vita di strada con la passione per la musica”.

L’11 maggio partirà inoltre l’instore tour nelle principali città italiane:
11 maggio Torino, Feltrinelli Stazione Porta Nuova ore 14:30 + Genova, Feltrinelli Via Ceccardi ore 18:00
13 maggio Milano, Mondadori Megastore Piazza Duomo ore 18.00
14 maggio Brescia, Feltrinelli Corso G. Zanardelli, 3 ore 15.00
17 maggio Firenze, Galleria del Disco ore 15.00 + Roma, Discoteca Laziale ore 18.00

Classe 1998, originario del quartiere genovese di Molassana, Cromo inizia a produrre musica nel 2013 assieme a Kalt e dopo vari live e singoli online, a fine 2015 produce il suo primo Mixtape ufficiale CK-47 (scaricabile da www.studiostile.it).
Fin dall’inizio ha deciso di mettere i linguaggi e la vita del suo quartiere nelle sue canzoni, che non mancano mai di uno slogan e guardano allo stile americano di Lil Uzi Vert e Gucci Mane. Si è fatto notare con il singolo White Widow raggiungendo circa 400k views su YouTube.

Bellaria: il viaggio di Vegas Jones tra rap e trap per uscire dalla trappola

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Vegas come il personaggio di Vincent Vega, protagonista di Pulp Fiction, Jones come tributo a Nasir Jones, ovvero il rapper NAS.
Quello di Vegas Jones è uno dei casi, sempre più numerosi in questi anni, di fenomeni esplosi sul web, per poi essere intercettati dalle grandi case discografiche ed essere spediti ai piani alti delle classifiche di vendita.
Nel suo caso, a intercettarlo è stata Universal, che pubblica ora il suo primo album ufficiale, Bellaria.
La storia di Vegas parte alcuni anni fa, esattamente nel 2016, quando Matteo Privitera – così è registrato per l’anagrafe – firma con la Dogozilla Empire di Don Joe e mette sul web in free download Chic Nisello, mixtape di 16 tracce, con collaborazioni con Emis Killa e Nitro. Il risultato è di quelli da veri campioni: oltre 200.000 download.
Il titolo, come si può ben intuire, era un riferimento a Cinisello Balsamo, il paesone alle porte di Milano dove ha vissuto, lo stesso che un paio d’anni fa ha portato alla ribalta un altro recente fenomeno della trap e delle classifiche, Sfera Ebbasta.
Cinisello come nuova culla del rap italiano quindi? “È molto creativa, ho amici che fanno i grafici, i fotografi, e che finiscono a lavorare lontano. Siamo come San Francisco!”, scherza Vegas.

Un riferimento a Cinisello è però anche nel titolo di questo primo album: Bellaria è il nome di un quartiere, ma non quello dove è cresciuto lui. La scelta di intitolarci il disco è dovuta a una felice coincidenza, visto che Bellaria è anche il suo soprannome, Veggie Belair, e il brand della sua acqua minerale realizzata in limited edition.  
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“Se fossi cresciuto a Milano sarebbe stato tutto diverso: la periferia ti spinge a un senso di rivalsa, a fare meglio, a uscire. Cinisello è ancora casa mia, chi mi conosce sa che può ancora trovarmi lì, sono sempre in giro. Ho provato a vivere in altri posti, anche a Roma, ma alla fine mi ritrovavo a raggiungere il resto della compagnia. Adesso che faccio musica c’è un entusiasmo maggiore, sono tutti presi bene. Non sono cresciuto nel quartiere di Bellaria, ma quello che mi interessa che la gente sappia è che sono di Cinisello, non voglio ragionare per quartieri”.

Eccolo allora qui Bellaria, 15 pezzi tra rap e trap. Ma lui come si considera, un rapper o un trapper? “Se è vero che il rap è per definizione l’unione di ritmo e poesia, io faccio rap, quindi sono un rapper, non un trapper. La trap è solo una corrente, non è un genere diverso e non è certo nata in questi ultimi anni: per me, già i Club Dogo facevano trap. Tutto quello che esce da due anni a questa parte sembra trap, soprattutto in Italia, perché ogni rapper dopo un po’ che fa le stesse cose sente il bisogno di cambiare. La trap non fa altro che portare all’estremo alcune tematiche dell’hip-hop, soldi, donne, droga: è un po’ quello che racconto anche in Trappola. Sono temi di cui parlo anch’io, ma non per adeguarmi a una corrente: se domani l’onda della trap dovesse spegnersi, io posso funzionare lo stesso”. 
Un successo, quello del rap, che Vegas si spiega prima di tutto con il cambio di pubblico: “Oggi tutti ascoltano rap, è un fenomeno che per la massa di persone che ha raggiunto è diventato quasi come il pop: manca solo uno scatto, il passaggio sui grandi network radiofonici. In America le radio trasmettono rap in continuazione e tutti, anche chi non segue il genere, conoscono i rapper. In Italia manca poi un contenitore televisivo adatto, qualcosa come The Ellen Show. Cattelan è quello che ci si avvicina di più”.
Naturale chiedersi come farebbe a parlare di periferie e degrado se un giorno dovesse salire sulla Lamborghini di cui parla in Nuova Ghini: “In quel caso non parlerei più del degrado, ma di come è bella la vita quando hai fatto i soldi, se mai li farò (ride, ndr). Come fa in America Jay Z, uno partito dal basso, che sa di cosa parla”.

Proprio a metà dell’album c’è Il viaggio, il pezzo che più di tutti si allontana dal rap per tema e suoni: “È un brano a sé ed è stato il più facile da scrivere: è un ibrido, un modo per portare il rap su altre sonorità”.
E parlando di viaggi, non si può che finire su Malibu, il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album: “L’ho scritto in Italia, prima ancora di andare per la prima volta in America. Quando poi ci sono stato ho ritrovato esattamente quello che avevo immaginato: avevo fatto la colonna sonora di un momento ancora prima di viverlo. Se avevo delle aspettative, la realtà le ha mantenute, se non addirittura superate. Credo molto nell’America come nella realizzazione di un sogno, per cui ho vissuto quel viaggio come un’esperienza mistica”.
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Non mancano naturalmente i featuring, tutti nati in maniera spontanea: “Madman e Gemitaiz li avevo incontrati mesi fa e da subito c’era stata stima reciproca, come me sono molto proiettati sul live: li ho chiamati per Brillo perché sono due che tarellano sulle rime, e cercavo proprio questo. Anche con Guè (Pequeno, ndr) tutto è stato naturale, siamo entrati bene in sintonia sulle dinamiche di Mamacita.” Più curioso l’incontro con Jenn Morel, astro nascente del reggaeton domenicano: “Ci siamo conosciuti l’estate scorsa a Riccione, durante un festival: subito dopo l’esibizione ci eravamo fatti i complimenti a vicenda, poi l’ho rivista al ristorante e le ho chiesto di lasciarmi una nota vocale sul cellulare. Da lì abbiamo iniziato a sentirci su Instagram”.
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#MUSICANUOVA: Vegas Jones, Malibu

Malibu l’ho scritta in inverno, in una serata di pioggia a Cinisello. Quando sono arrivato a Malibu era come se nella mia testa ci fossi già stato, il sogno diventa realtà, basta volerlo.” 
Parte così il viaggio a ritroso di Matteo Privitera, alias Vegas Jones: dalle coste della California alla periferia milanese.
Malibu è infatti il singolo che anticipa l’uscita di Bellaria, l’album d’esordio in arrivo il 23 marzo, e il cui titolo è un omaggio al quartiere di Cinisello Balsamo dove Vegas è cresciuto.
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Il disco arriva a circa un anno dal successo platinato di Yankee Candle e si preannuncia come un incontro tra le rime del rap tradizionale e la trap.

Classe ’94 e originario di Cinisello Balsamo, Vegas Jones prende il suo nome dal personaggio di Vincent Vega, protagonista di Pulp Fiction di Quentin Tarantino, mentre il Jones  è un vero e proprio tributo a Nasir Jones, ovvero il rapper NAS.
Nel 2016 ha firmato per l’etichetta di Don Joe, Dogozilla Empire e a novembre dello stesso anno ha pubblicato in free download  il mixtape di 16 tracce Chic Nisello, con all’interno collaborazioni con Emis Killa e Nitro, tagliando in pochi giorni il traguardo dei 200.000 download. Con il singolo Trankilo ha conquistato il primo disco d’oro e a giugno 2017 è entrato a far parte del roster di Universal Music.