Domenica 4 novembre ai Magazzini Generali di Milano si svolgerà il Mandorla Music Festival, la prima rassegna musicale che celebra il sodalizio fra la cultura cinese e quella italiana. La serata si inserisce nel cartellone della “China Week Milano” organizzata da Sean White (Zhang Changxiao), scrittore cinese che opera per promuovere lo scambio culturale tra Italia e Cina, autore del best seller Creuza de Mao, che ha venduto oltre 200.000 copie in Cina, facendo conoscere i grandi cantautori italiani.
Conosciuto come il Marco Polo della musica italiana, Sean White è arrivato in Italia nel 2012 si trasferisce in Italia per studiare Ingegneria robotica al Politecnico di Lecco, ma ha interrotto gli studi poco dopo per dedicarsi alla passione per la musica italiana e d’autore. Oggi è considerato il massimo esperto cinese di cantautori italiani, organizza concerti in Cina per artisti italiani ed internazionali come Eugenio Finardi, Giovanni Allevi, Stewart Copeland e si occupa del copyright della musica italiana in territorio cinese, in modo che possa essere ascoltata su piattaforme di streaming musicale.
Zhang è anche il regista generale del più grande Festival del capodanno cinese che si svolge in Italia ogni febbraio.

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Come hai scoperto la musica italiana e cosa ti piace in particolare dei nostri cantautori?
Mi piace la musica italiana. Appena sono arrivato in Italia, Fabrizio De André è stato il primo cantautore italiano che ho ascoltato. Il mio italiano non era dei migliori, quindi non capivo cosa lui stesse cantando, ma mi piaceva molto la sua voce e dalla sua musica riuscivo a percepire le sue emozioni. Dopo aver imparato l’italiano e letto i suoi testi, mi sono innamorato ancora di più della sua arte. Poi ho scoperto che la musica italiana ha un patrimonio immenso di cantautori e grandi musicisti come Francesco Guccini, Giorgio Gaber e Francesco De Gregori. Di loro mi hanno colpito soprattutto le melodie, il modo di parlare, il sentimento che si percepiva dalle loro canzoni. I loro testi, mai banali o scontati, che toccano spesso delle tematiche importanti, sono così profondi che ti aiutano a capire te stesso e il mondo che ti circonda.

Qual è stata la reazione del pubblico cinese alla lettura di Creuza de Mao?
Sono rimasti piuttosto sorpresi dopo aver letto il mio libro. Ancora oggi ricevo mail ogni giorno da parte di tantissimi fan che mi ringraziano per aver fatto scoprire loro degli artisti che non conoscevano. Sai, in Cina l’unico artista italiano che era conosciuto fino a poco prima che pubblicassi il libro era Pavarotti. Nessuno pensava che in Italia ci fosse una tradizione cantautorale così forte e importante e tutti coloro che hanno letto il libro sono rimasti molto sorpresi da questo. Il popolo cinese è molto curioso e sempre aperto a scoprire novità e culture diverse, così imparando a conoscere i cantautori italiani, hanno scoperto un nuovo stile musicale. Francesco De Gregori è ad esempio un artista che piace molto in Cina e che fa pensare molto anche nella mia Patria per i temi che tocca nelle sue canzoni. Infine, un’altra cosa della musica italiana che ha stupito molto i miei conterranei, dopo i testi potenti e impegnativi, sono le sue atmosfere romantiche e le melodie rilassate ed eleganti.

Cosa ti piacerebbe che il pubblico italiano scoprisse della musica cinese?
Secondo me anche in Cina ci sono dei grandi musicisti come in Italia. Se a una persona piace la cultura cinese, perché non ascoltare anche la musica? Solo con la curiosità si possono scoprire cose nuove e interessanti!

Cosa ti aspetti dal Mandorla Music Festival?
Mi aspetto una crescita della conoscenza della cultura pop e rock cinese, spesso confusa anche con quella giapponese.

Quali artisti italiani consideri più interessanti nel panorama odierno?
Direi Vasco Rossi e Luciano Ligabue, che sono un vero simbolo del rock italiano! Come Fabrizio De André, Lucio Battisti e Giorgio Gaber, Vasco Rossi e Ligabue sono i simboli della cultura musicale italiana, e in futuro mi auguro di organizzare dei concerti loro in Cina.

Pensi che esista un senso universale della poesia e quindi della musica, che vada al di là delle differenti culture?
Certo, lo credo eccome. Perché la musica è qualcosa che arriva dalle emozioni e da quello che vivono le persone e da quello che condividiamo con gli altri esseri umani.
A che punto sono i tuoi studi di Ingegneria?
Dopo aver scoperto Fabrizio De André, ho lasciato gli studi.
Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
Ribellione per me significa rompere i vecchi schemi e trovare delle nuove idee creative, per questo la vita di ognuno di noi è unica e inimitabile. Come ha detto Mia Martini in una delle sue canzoni, Almeno tu nell’universo: in questo mondo solo una cosa non si può cambiare, cioè te stesso.

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La serata del Mandorla Music Festival si svolgerà il 4 novembre a partire dalle 19.30 presso i Magazzini Generali di Milani (via Pietrasanta 16).
L’evento è realizzato in collaborazione con Centro per l’interscambio e lo sviluppo culturale Italia-Cina e Long Morning Music Group, associazione fondata dallo stesso White per promuovere gli artisti italiani in Cina.
Nel corso della manifestazione gli artisti cinesi e quelli italiani si esibiranno insieme, sorprendendo il pubblico con performance emozionanti e coinvolgenti. Questo l’ordine di apparizione degli artisti: Ottavo Richter, apprezzata band di musica jazz, con il chitarrista e compositore Renato Caruso e i Walking Ears, la prima band folk-rock cinese nata in Italia; 7 Grani, band popolare di musica folk-rock, SuYang, il portavoce cinese della musica rock-etnica; Octopuss, un energico trio funk; LuoQi, la prima voce femminile del rock cinese e Tongyang (Miserable Faith), una delle band rock più popolari del panorama mandarino.
A seguire, il festival continuerà con dj set fino alle 2.30 di mattina.

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