La cantautrice più geniale della sua generazione, una vera icona della cultura Americana, arriva in Italia per 3 concerti per presentare il nuovo album KICKS una vera e propria leggenda del cantautorato USA
Rickie Lee Jones ha passato una vita a ballare con la sua musa. E’ la più iconica cantautrice donna Americana della sua generazione, una donna che è sopravvissuta ad ogni avversità comprese la sua giovinezza e l’auto-distruzione. Una utilità stagionata da alle sue performance una autenticitàche solo i musicisti di lunga data raggiungono. La sua artisticità è brillantemente sottolineata con il suo nuovo album KICKS. L’album attraversa due decadi (anni 50-anni 70) di pop, rock e jazz con la sua unica e sofisticata interpretazione di canzoni che sono state fondamentali al suo viaggio musicale.
Quando aveva 19 anni la Jones viveva a Los Angeles, facendo la cameriera e occasionalmente facendo musica in bar e ristoranti. Nel frattempo stava sviluppando la sua estetica unica: musica che era a volte parlata, spesso cantata meravigliosamente oltre che emozionalmente accessibile.
Nella voce e nelle canzoni della Jones abbiamo visto cuciture di trame fumose, l’amore era tutto tranne che necessario.Ed è stato durante quegli anni che la canzone di Rickie Lee Jones “Easy Money” ha catturato l’attenzione di un musicista e poi di tutta l’industria musicale.
La canzone era stata registrata da Lowell George, fondatore della band Little Feat. La usò sul suo album solista Thanks, I’ll Eat it Here. Subito dopo la Warner Bros fece un’audizione alla Jones e le fece firmare un contratto.
Nel 1979 l’album d’esordio Rickie Lee Jones vinse il grammy come Best New Artist e la critica descrisse Rickie come “una delle migliori, se non la migliore artista della sua generazione”. La Jones divenne subito una figura di riferimento per giovani donne e uomini che trovarono nella sua profondo e idiosincratica vita un modello per le nuove generazioni di hipster.
La cultura Americana ne fu presto intrigata, Rickie Lee era l’alternativa al punk/new wave, rappresentava la rivitalizzazione dell’arte della canzone pop. Il suo lavoro era un’amalgama di jazz, rock e pop, la cultura Americana era cambiata
La sua seconda pubblicazione, PIRATES, è stata subito acclamata come uno dei più grandi album di tutti i tempi, guadagnandosi un’esclusiva recensione a cinque stelle e una seconda copertina su Rolling Stone — RICKIE LEE JONES sembrava in grado di fare qualunque cosa potessero fare i ragazzi e alle proprie condizioni. Il suo impatto si sarebbe fatto sentire per molto tempo, anche quando lei stessa è diventata uno dei tesori americani a lungo non riconosciuti.
RICKIE LEE JONES è stata la ragazza del momento negli anni Ottanta, capace di dettare le mode, con un gran bellissimo sorriso e lunghi capelli biondi, un’adolescente sinuosa dai completini in spandex, una tentatrice in lunghi guanti di pizzo e tacchi – ancora oggi un popolare look del rock. Lei si lasciò alle spalle la massima per cui “devi vestirti come un ragazzo se vuoi essere presa sul serio” e ha inaugurato una nuova epoca tra i cantautori – il cantante pop. Eppure, è spesso associata a una generazione di musicisti di 10 anni più anziani. Ed è facile capire il perché – RICKIE LEE è stata l’ultima a essere associata alla prima generazione di cantautori e la prima a essere connessa a quell’insieme di cantautori pop/jazz/rock.
Prima di RICKIE LEE JONES, il genere del cantautore era derivato completamente dai cantanti folk degli anni Cinquanta e Sessanta. Lei ha portato il jazz sul palco del rock, insieme a una temerarietà adolescenziale e un certo gusto per il dramma. Sin dall’inizio, non era chiaro quale fosse il genere che lei avrebbe dovuto padroneggiare. RICKIE LEE fu votata miglior cantante jazz nei sondaggi di Playboy e Rolling Stone per due anni di seguito.
RICKIE LEE JONES è stata la “Duchessa di Coolsville” (Time magazine). Ma lei era la Regina del Cool, una corona scomoda per una donna devota alla sua musa.
Nel 1985 RICKIE rinunciò alla sua corona del cool e si trasferì in Francia. Tornò alla musica quattro anni più tardi, pubblicando nel 1989 Flying Cowboys, prodotto da Walter Becker degli Steely Dan; il primo singolo dell’album, “Satellites”, fu un successo radiofonico da primo posto.
Dieci anni più tardi, nel 1999, i Grammy le offrirono un’altra opportunità – per “It’s Like This”, splendida miscela di jazz tradizionale e soft rock. Lei si aggiudicò un Grammy per “Best Jazz” per il duetto con Dr. John (“Makin’ Whoopie”) e anche una nomination per “Best Jazz Singer” per la sua interpretazione di “Autumn Leaves.”
– Nel 2000 Rickie Lee Jones è stata premiata con il Tenco Award, una prestigiosa onoreficenza alla carriera indirizzata al suo contributo musicale.
-Questo novo flusso d’interesse verso Jones portò all’antologia dei tre dischi “Duchess of Coolsville: An Anthology”, un pacchetto sfarzoso, che conteneva collaborazioni con canzoni dell’album, materiale live, cover, demos e saggi scritti sia dalla Jones che da altri suoi collaboratori, includeva inoltre tributi di altri artisti come Randy Newman, Walter Becker, Quincy Jones e Tori Amos.
Il Sermon on Exposition Boulevard fu pubblicato nel febbraio 2006 dall’etichetta indipendente West Records. Includeva “Circle in the Sand,” registrata per la colonna sonora del film “Friends With Money,” per il cui Jones ha anche riscritto “Hillbilly Song.” Il “Sermon on Exposition Boulevard” ha debuttato al numero 12 nelle classifiche dei Top Album Indipendenti. La scrittrice Ann Powers ha incluso questo album nella lista dei CD che valevano il Grammy nel 2007.
Per il seguente progetto la Jones ha optato per finire di scrivere tutte le sue canzoni incomplete, lavorando spalla a spalla con il collaboratore di lunga data David Kalish, con cui iniziò a lavorare nel 1981. All’album hanno anche contribuito Ben Harper, Victoria Williams, Jon Brion, Alison Krauss e lo scomparso Vic Chesnutt.
Nel maggio 2010 la Jones si esibita alla Sydney Opera House in occasione del VIVID festival.
Nel settembre 2012 rilascia The Devil You Know, una raccolta di cover prodotte dal famoso musicista Ben Harper, con la Concord Records.
Nel giugno 2015 fu pubblicato “The Other Side of Desire” che ha riscosso buonissime recensioni.
Giugno 2019 segna la pubblicazione di Kicks, la suo a nuova raccolta che include canzoni pop, rock e jazz presentandole con la sua unica e sofisticata interpretazione. L’etichetta di Miss Jones, OSOD ha pubblicato Kicks in collaborazione con Thirty Tigers.
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