Per Piero Pelù questo album sancisce una rinascita più che un ritorno perché, come dice lui stesso, dal panorama musicale Italiano non se n’è mai veramente andato.
Ventesimo disco fra i Litfiba e la carriera solista, il simbolo del rock italiano unisce nove brani inediti e una cover per festeggiare i primi quarant’anni di musica sotto un titolo che racchiude molto della sua personalità: infatti Piero afferma che nella sua vita ricca di scelte non facili, ha dovuto imparare a “dare” e a “ricevere” pugni senza mai arrendersi davanti alle fragilità.
Le squame che si possono vedere sul braccio destro nella copertina rappresentano un mutamento che caratterizza il nuovo Pelù, il quale ha deciso di fare musica divertendosi e allo stesso tempo cercando di trasmettere ai giovani messaggi in cui crede molto.
Insieme a Luca Chiaravalli, l’artista toscano è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra la chitarra rock e la musica elettronica, creando un vero e proprio mix di generi musicali che col gergo giovanile definiremmo “fresco”.
Il brano simbolo di “Pugili fragili” sicuramente lo si può trovare nella seconda traccia “Gigante”, classificato quinto alla 70° edizione del Festival di Sanremo.
Davanti ad una sala piena di giornalisti (alcuni arrivati persino dalla Svizzera e dalla Sardegna) Pelù ricorda il suo impegno verso l’ambiente (come si può notare già dal primo brano “Picnic all’inferno”) e la sua piena posizione contro la violenza sulle donne, denunciata nella settima traccia “Nata libera”.
La tracklist è composta da:
1. Picnic all’inferno (particolare duetto con Greta Thunberg)
2. Gigante
3. Ferro caldo
4. Pugili fragili
5. Luna nuda (scritto insieme a Francesco Sarcina)
6. Cuore matto (cover)
7. Nata libera
8. Fossi foco (scritto e cantato insieme ad Andrea Appino degli Zen Circus)
9. Stereo santo
10. Canicola
Il 3 luglio a Isola del Castello a Legnao (Milano) in occasione del Rugby Sound Festival partirà il “PUGILI FRAGILI TOUR”, che toccherà le principali città italiane con live che si prospettano adrenalinici.
Da ricordare: l’8 marzo sarà il quarantesimo anniversario del suo primo live, e ricorda che per quell’occasione dovette costruirsi da solo il palco perché il locale ne era sprovvisto. Inevitabile il paragone con i dischi, anche quelli “costruiti dal nulla e da solo”.
Testo di Luca Giardini.
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