Resistenza. Resilienza. Rivoluzione.
Parole entrate nel lessico quotidiano di molti, dopo un anno così anomalo e difficile, ma che non possono certo restare circoscritte all’incubo della pandemia. Perché di resistenza, resilienza e rivoluzione si sentirà sempre il bisogno.

Alla sua personale visione di rivoluzione Francesco Taverna, in arte Tavo, ha dedicato il suo ultimo singolo. Una Rivoluzione che nulla ha a che fare con il movimento e l’impeto, ma che assume piuttosto il significato di imperturbabilità e resistenza.


Hai affermato che per te il concetto di rivoluzione non è associato tanto al cambiamento, ma piuttosto all’imperturbabilità e alla resistenza. Puoi dirci qualcosa in più su questo punto? È un significato che è cambiato nel tempo o è sempre stato così per te?

Alla parola “rivoluzione” ho attribuito il significato di imperturbabilità. Di rigenerazione dopo la sconfitta, dopo il dolore. Rivoluzione è, per me, la capacità di tornare al punto esatto di partenza come esseri immutabili. Inossidabili. In questo periodo in cui è assente il contatto umano ho sentito l’esigenza di ricevere un abbraccio. Ci sono momenti in cui un messaggio o i social non possono sostituire le persone che vuoi accanto. Ho scritto Rivoluzione e mi sono rifugiato nella musica affinché la mia solitudine fosse condivisa.

Quali sono per te oggi i valori o le ragioni per cui vale la pena compiere una rivoluzione?
Bella domanda! Compierei una rivoluzione affinché si possa tornare ad apprezzare le piccole cose che diamo per scontate ogni giorno. Rivoluzionerei il modo di vedere le cose. In questo periodo, ho rivoluzionato il mio mondo: fare dieci metri a piedi, guardare i fiori che fioriscono sul terrazzo può essere scontato per molti, per altri non lo è. Imparare ad apprezzare, ed imparare a vedere senza il superfluo è rivoluzione.

In quest’ultimo anno si è parlato molto di resilienza, ovvero la capacità di accettare e adattarsi alle difficoltà, più che di resistere ad esse. Secondo te la resilienza si può coniugare con la rivoluzione?
Resilienza fa parte dei significati che ho attribuito al titolo del mio singolo. Fare il menestrello di questi tempi è un vero e proprio atto di fede. Questo settore non ha tutele da decenni, perciò sì, vado avanti per resilienza combattendo per questa rivoluzione.

Nel brano ripeti spesso “non hai paura”. Che rapporto hai con le tue paure? E in che modo riesci ad affrontarle?
Sarò sincero, mi sono posto un obiettivo: ho 28 anni e vedo i 30 come un muro da valicare, oltre il quale spero di vedermi semplicemente sereno facendo ciò che amo.
Non riuscirci è una delle mie più grandi paure. L’unico modo che conosco per affrontare questa paura è rimboccarmi le maniche.

Hai dichiarato di aver scritto Rivoluzione quando ti sei sentito solo. Oggi è ancora così?
In pochi mesi sono cambiate tante cose. Ho conosciuto una persona che ha saputo capirmi. Condividere Rivoluzione ed ottenere tanti feedback positivi è stato lo stimolo per continuare a vivere facendo ciò che amo.

Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
La ribellione è conseguenza della privazione della libertà, pertanto lotto affinché questa non mi sia mai tolta. Per me l’arte è libertà, spero non debba mai essere ribellione.

 

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