#MUSICANUOVA: KAPUT, “Stickers”

“In alcune relazioni mi è capitato di ritrovarmi ingabbiato in luoghi comuni che nell’ottica di una progettualità hanno fatto nascere dubbi ed insicurezze. Il machismo, la tendenza nel catalogare secondo identità anacronistiche e l’uso errato dei pronomi sono alcuni dei gap che ho deciso di usare, insieme a chiari riferimenti della cultura mainstream e queer, per darmi e dare uno sguardo dal di fuori, nel quale ci si possa impersonare e criticare, partendo dal confronto. È capitato anche, di non star troppo a pensare e farmi andar bene una routine stretta che trovava il suo unico sfogo in un egoistico appagamento fisico. Il mio nuovo singolo è un brano che avrei avuto bisogno di scrivere qualche tempo fa: una critica aperta al saper volersi bene ma anche al saper di fare schifo.”

Con queste parole KAPUT presenta Stickers. è un brano pop che parla di luoghi comuni e di quelle convenzioni sociali anacronistiche che spesso intervengono nelle relazioni instabili e tra quelle coppie che non si comprendono.

Utilizzando riferimenti e archetipi della cultura mainstream e queer, KAPUT considera il piacere come unico antagonista alla noia di due persone che non si prendono, in un’egoistica ricerca di appagamento fisico, mentre l’elettronica da clubbing si amalgama con influenze ‘R&B internazionali.

La disattenzione di chiamarmi
Con un nome sbagliato, prevedibile
Mi vedi frequentare certi luoghi
E me li attacchi addosso come stickers
Non puoi chiedermi di amarti come Britney amava Justin
Perché siamo Carlo e Diana in realtà
Ho imparato l’odio e il sesso che alla fine era lo stesso
Con gli amici chiuso dentro un garage
Dentro ad un van
Mi ammazzerai
Troppe parole
Chiedo pietà
Frasi violente
È quasi catastrofe
Non ti sopporto
Eppure sei ancora qua
No, baby baby, no
Non sono un’etichetta incollata sopra una scatola
No, baby baby, no
Se un sogno moderno
Ci tieni al sentimento
Ma cerchi solo estranei to fuck
Non chiedermi di amarti come Cristo amava gli altri siamo diavolo e acqua
santa in realtà
E lo ammetto ti sto appresso perchè a tutti piace il sesso, sei soltanto carne
fresca, tartare
Dentro ad un van
Mi ammazzerai
Troppe parole
Chiedo pietà
Frasi violente
È quasi catastrofe
Non ti sopporto
Eppure sei ancora qua
Dentro ad un van
Mi ammazzerai
Troppe parole
Chiedo pietà
Frasi violente
È quasi catastrofe
Non ti sopporto
Eppure sei ancora qua
Non puoi chiedermi di amarti come Britney amava Justin
Perché siamo Carlo e Diana in realtà
Ho imparato l’odio e il sesso che alla fine era lo stesso
Con gli amici chiuso dentro un garage
Non puoi chiedermi di amarti come Britney amava Justin
Perché siamo Carlo e Diana in realtà
Ho imparato l’odio e il sesso che alla fine era lo stesso
Con gli amici chiuso dentro un garage

Recommended Posts

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *