Il Clash Tour è finalmente passato anche da Milano.
Ieri sera, 13 novembre, i Magazzini Generali si sono trasformati in una vera e propria giungla nella quale il rapper Ensi e i suoi fan non hanno esitato a spingersi attratti dalla grafica delle casse immerse tra le piante dietro la console.
Pronti e via ed è subito volume al massimo, e dopo un’intro di bassi prepotenti ecco Ensi che si presenta sul palco con la chiara intenzione di dimostrare ancora una volta che il vero rap non è morto.
Con alle spalle Dj Mad Kid, il rapper torinese ha presentato i brani che compongono il suo ultimo progetto “Clash”, rinfrescando la memoria con alcuni di quelli presenti nell’album del 2017 “V” e alternandoli a momenti di freestyle (riconfermandosi il king di quest’arte).
Sul palco hanno fatto visita Johnny Marsiglia – definito da Ensi “il suo rapper preferito”, Madame – ormai icona del rap femminile italiano -, Attila, un sempre infuocato Nerone, Axos, Lazza, Jack The Smoker e Clementino, tutti quanti accolti con amore dai Magazzini.
Determinato ad andare contro l’attuale corrente musicale, Ensi impronta il live sulla tecnica, sull’essenza del [rap] genere a cui ha deciso di votare la sua carriera e soprattutto sul cantare dal vivo senza voci registrate- aspetto che di questi tempi è raro vedere nel mondo rap/trap.
La voglia di trasmettere emozioni e di raccontarsi si manifesta anche nell’ultimo album: tanta è la rabbia e l’indignazione verso un mondo sempre più improntato sull’apparenza e sulla moda e sempre meno sulla purezza e l’amore verso la cultura e la musica.
Ensi si presenta dunque in versione “belva della giungla” ma ha il coraggio di mostrare anche la sua parte più vulnerabile con i brani “Vita eterna” e “Fratello mio”, affermando siano i più difficili da inserire in scaletta essendo estremamente personali; emozionante, infatti, il momento in cui viene ricordato il collega e amico Primo. L’immagine che ne nasce rappresenta e rappresenterà di certo un forte ricordo per tutti i partecipanti alla serata: volto visibilmente commosso, occhi lucidi, dito verso il cielo e voce che intona:
“Per ogni vero MC, è grazie a voi se rimo
Grazie ad ogni vero king, rest in peace Primo”.
Per più di un’ora e mezza il pubblico ha partecipato attivamente, si è lasciato guidare nella selva del mondo di Ensi senza mai privare di applausi, canti a squarciagola e affetto questo artista di Alpignano capace di riunire persone di quasi ogni età.
Questo si chiama coinvolgimento a 360°.
In conclusione: tecnicamente perfetto, pulito e preciso nelle rime e coinvolgente dall’inizio alla fine.
Il pubblico aveva bisogno di questa esibizione, la scena italiana aveva bisogno di questa esibizione. Ed Ensi ha risposto alla chiamata.
“Vieni a vedermi live”, dice in una canzone: seguite il consiglio.
Le dita al cielo che formano la V
V di Vincent, suo figlio il quale gli ha donato una nuova vita
V di Vero, come ha dimostrato di essere lui
V di Vittoria, quella che ha conquistato ieri nella città che lo ha accolto e lo ama.
Report a cura di Luca Giardini.
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