BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
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L’ultima volta che Shania Twain ha pubblicato un album di inediti era il 2002, cioè 15 anni fa, e il disco era Up! Shania Twain abitava sulle vette del mondo discografico, ben al di là dei confini del country, affiancata dal marito e super-produttore Robert “Mutt” Lange.
Da quel periodo, di tempo e di cose ne sono passati e cambiati molti: il divorzio, i problemi di disfonia che hanno rischiato di lasciarla senza voce, e poi l’evoluzione nel mondo discografico, con l’arrivo di una nuova generazione d country – genere aureo americano – guidata tra gli altri da Carrie Underwood, Lady Antebellum, e ovviamente Taylor Swift (che però il country sembra averlo messo da parte).
E in questi anni l’assenza di Shania Twain si è sentita: potevo anche immaginarmela felice nella sua casa sull’oceano a vivere di rendita con il successo mastodontico dei suoi dischi precedenti concedendosi solo i concerti a Las Vegas, ma speravo di vederla, e soprattutto sentirla, tornare con canzoni nuove.
E finalmente è successo, con Now.
15 anni non si nascondono facilmente sotto il tappeto, non si buttano via con una manciata di canzoni, e nei nuovi brani la differenza si sente, come d’altronde è giusto che sia.
Shania del country è stata una fuoriclasse, e oggi lo è ancora, perché ci si muove dentro con una dimestichezza da padrona e signora: oggi però la sua voce si è fatta più scura, quasi da soul (al punto che in certi momenti viene il dubbio che a cantare sia Anastacia), e il suo country ha perso un po’ della leggerezza del passato per farsi più mordace, muscolare e ricco di contaminazioni che arrivano dal pop (ovviamente), dal rock o dal reggae, come nella gaudente apertura affidata a Swingin’ With My Eyes Closed o nella nerboruta Roll Me On The River, o ancora negli inserti blues di We Got Something The Don’t.
Dappertutto comunque, traspira un calore rassicurante che il country ha in sé per sua natura e che Shania trasmette magnificamente.
E poi ci sono le ballatone emozionali, come Because Of You e Soldier, episodi immancabili quando si parla di country.
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In definitiva, Now suona come il disco di un ritorno naturale, un nuovo capitolo del gloriosissimo percorso di un’artista che non ha perso la strada e oggi sa benissimo dove si trova.
E se guardando la copertina del disco l’occhio vi cadesse se quei guanti maculati che sembrano voler riportare agli anni ’90 (si legga alla voce That Don’t Impress Me Much), è facile capire che si tratta solo di un dettaglio, un filo sottile con il passato, perché la Shania di oggi è ben piantata con i piedi nel presente.
D’altronde, non è certo un caso che le prime parole dell’album siano proprio “Summer Is Here”.
Ecco, ci sono voluti 15 anni, ma Shania adesso c’è.

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