#MUSICANUOVA: Cassio, “Amore ti odio”

Volevo portare un fiore
Ma ho trovato chiuso
Ho preso solo le foglie

Un brano di difficile categorizzazione: è dilatato e distorto, maledettamente punk, quasi folk, molto lo-fi, tremendamente emo.

“Amore ti odio” è il nuovo singolo di Cassio.

Un nowhere senza confini, visceralmente umano, una fotografia di vita generazionale, è tutto ciò che non si capisce finché non si vive questa vita.

Il nuovo singolo, che anticipa l’EP “Felice a ½”, parla di amore e paura, mentre il cantautore livornese si prende il lusso di sentirsi meno solo.

Mi chiedi “come stai?”
Di certo non sto
Come i bimbi africani con le mosche addosso
Di certo non sto
Al centro del mondo neanche in cima al mondo
Mi chiedi “dove stai?”
Di certo non su spiagge leopardate
Su un treno di ghiaccioli
Sto dove m’hai lasciato oggi
Sto dove il mare sbava
Sbava tutta la notte
Entro come un ladro in casa
Per baciarti in fronte
Per coprirti con le foglie
Volevo portare un fiore
Ma ho trovato chiuso
Ho preso solo le foglie
Amore ti odio
A volte ti guardo cantare da sola
E non ho mai il coraggio
Di dirti “amore sei bella ma a cantare non sei buona a un cazzo”
Vorrei essere già vecchio con te
Vorrei essere già vecchio con te
Per vedere se è vero che
Diventiamo vecchi insieme io e te
Mi chiedi “dove vai?”
Corro tutto il giorno
Per sdraiarmi la notte su un tappeto di farfalle
A dormire abbracciati con le mosche intorno
Portami a casa
Andiamo a casa amore
A colorare i gatti neri
I cani di velluto
I pensieri felici con la matita giallo ocra
Sono tutti poeti
Mentre rubo le foglie
Mentre la luna si scioglie
Amore questa vita non è un girotondo per me
Uno schiaffo al giorno
È dormire col secchio affianco del letto
Amore ti odio
A volte ti guardo cantare da sola
E non ho mai il coraggio
Di dirti “amore sei bella ma a cantare non sei buona a un cazzo”
Vorrei essere già vecchio con te
Vorrei essere già vecchio con te
Per vedere se è vero che
Diventiamo vecchi insieme io e te

Cassio è forse il modo in cui Simone Brondi riesce a stare al mondo senza sentirsi del tutto perso, raccontandosi e raccontando delle camere più scure in cui ha vissuto e che dentro di lui ancora vivono.

Simone è un cantautore livornese di 30 anni che si approccia alla scrittura molto presto. In adolescenza entra a far parte di un gruppo punk, i Tinkerbell. Nel 2010 fonda un gruppo gypsy-psichedelico, La Maison, che lo porta a suonare per le strade di Londra i due anni successivi. Nel 2014 La Maison pubblica Vaine House, prodotto da Enrico Gabrielli e Taketo Gohara, e rimane in tour fino al 2016 quando il gruppo si scioglie.

Comincia una manciata di anni di buio, nel punto più fondo del buio. Nel 2020 Simone entra nuovamente in studio e registra il disco d’esordio da solista, prodotto da Andrea Pachetti (The Zen Circus, Emma Nolde). La pubblicazione di quattro singoli estratti sfocia alla fine del 2022 nell’uscita del suo primo album, 19 Luglio 1944, un ritratto di famiglia e di sé, scritto tra le quattro mura di casa.

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