Nella civiltà hawaiana, l’ho oponopono era un rituale praticato da sacerdoti guaritori per invocare una riconciliazione o un perdono, risolvere conflitti e guarire gli uomini dalla disarmornia.
Coniugando cantautorato, synth-pop e una discreta vena ironica e dissacratoria, Limbrunire propone nel suo ultimo singolo una personale rivisitazione dell’Ho-Oponopono tra emoticon e wi-fi.

Limbrunire, per l’anagrafe Francesco Petacco, nasce all’imbrunire di qualche decade fa in una piccola provincia del Levante ligure. Gioca a calcio discretamente sino all’età di 19 anni quando decide di appendere gli scarpini al chiodo e dedicarsi attivamente alla scrittura di poesie e raccolta di uva da vino in settembre.
Ama la montagna, la chitarra elettrica, Kerouac, i dischi bianchi, le monocilindriche, Amici Miei, le melanzane alla parmigiana, le chewing gum al guaranà, le televendite alle 3 del mattino e i cannoli di Athos.
Lo scorso giugno ha pubblicato il suo primo album, La Spensieratezza: 11 tracce nate dalla passione per l’electrosynthpop anni ’80 e Pasquale Panella. Leggerezza, tutto e subito, riflessioni in bianco e nero, emoticon e doppie spunte, sbornie adolescenziali, mistica e bon-ton, il ballo e immagini in technicolor attraversano i testi che compongono l’album pensato, scritto ed arrangiato da Francesco Petacco tra la l’inizio dei pranzi pasquali e l’autunno inoltrato del 2017.

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