Ironia e malinconia si giocano la scena di Una canzone per l’estate, nuovo singolo di Novamerica, pseudonimo dietro il quale si nasconde si nasconde Carlo Cerclin Re.
Novamerica dovrebbe essere il posto speciale di tutti, di chi arriva stanco dall’ufficio e prende aerei soltanto con la mente. Un posto economico, nostro, da raggiungere dentro di noi.

“Un po’ per scherzo la mia ragazza mi ha chiesto di scrivere un pezzo reggaeton per l’estate. Questo è quello che mi è venuto fuori, niente a che vedere con la musica latina anche se lei spera davvero che io faccia i soldi”: così Novamerica presenta il suo nuovo singolo, che con la sua latente malinconia arriva proprio quando l’estate ci sta salutando. Sicuramente non un reggaeton, ma neanche l’ennesimo esperimento di finto-indiepop, e ancora meno l’ennesimo singolo elettropop. Piuttosto, un brano di “rock adriatico”, viste le origini veneziane dell’artista.

Novamerica ama la musica pop integra e sincera. Racconta la vita di provincia di un trentenne costretto a correre sui binari di una vita frenetica, dedita al lavoro e riempita di cose inutili. La sua sensibilità gli consente di osservare la scena dall’esterno e immortalarla al pianoforte. Per Una canzone per l’estate ha reclutato al sax Andrea Innesto “Cucchia”, storico musicista di Vasco Rossi, e gli artisti Marco Ruben Contreras e Jinru Zhao, che compaiono come protagonisti del video musicale.

A undici anni Novamerica si appassiona al pianoforte anni Trenta che ha a casa, davanti al quale trova una sua intimità, e cresce fra gli album di Lucio Battisti, Vasco Rossi, Jimi Hendrix e Led Zeppelin. Durante il suo percorso è stato influenzato dal pop e dalla ricerca musicale anglosassone. Parla a quelli che come lui devono correre in una vita frenetica, tra lavoro, cibo takeaway e momenti di svago troppo brevi. Paranoie, l’auto in panne e giornate lavorative pesanti, affrontate anche con uno strumento musicale. Lavora in un ufficio, gioca a calcetto il giovedì e ama la musica che racconta l’Italia di provincia.

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