“Fiume Sand Creek”, la versione live firmata Hotel Monroe tra synth e chitarre distorte

“Fiume Sand Creek”, la versione live firmata Hotel Monroe tra synth e chitarre distorte

Gli Hotel Monroe, band alt rock di base a Parma, hanno rilasciato sul proprio canale Youtube una personalissima versione live di Fiume Sand Creek .

Il brano è stato registrato in sala prove durante una delle session di Prove live, eventi esclusivi aperti a pochissimi intimi, prenotabili attraverso i canali social della band.

Un omaggio a questo capolavoro del cantautorato italiano firmato da Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola, riproposto dal gruppo in un’originale versione in cui sintetizzatori e chitarre distorte la fanno da padroni.

La versione in studio sarà inclusa nel nuovo album della band, in uscita a fine anno.

Lo scorso maggio gli Hotel Monroe hanno rilasciato il loro ultimo singolo inedito, Aria.

#MUSICANUOVA: Amalfitano feat. Mille, “È uscita la carta del diavolo”

#MUSICANUOVA: Amalfitano feat. Mille, “È uscita la carta del diavolo”

“Quando ho fatto vedere le carte dei tarocchi a mio figlio la prima volta gli ho chiesto di pescarne una per me, ebbene è uscita la carta del diavolo”.

Con queste parole, pubblicate in post su Instagram, Amalfitano ha spiegato il significato del titolo del brano che lo vede collaborare con Mille.

Ed eccola qui, È uscita la carta del diavolo, appunto.

Una ballata rock passionale e leggera, ariosa come un mattino d’estate a Roma.

Cinque canzoni (più una) per ricordare Sinéad O’Connor a un anno dalla morte

Cinque canzoni (più una) per ricordare Sinéad O’Connor a un anno dalla morte

Il 26 luglio2023 ci lasciava improvvisamente Sinéad O’Connor.

Interprete, autrice, musicista, nonostante difficili vicende personali e una carriera non sempre fortunatissima, la sua indole ribelle e la sua voce chiarissima l’hanno resa una delle icone degli anni ’90. La sua fama è legata soprattutto a Nothing Compares 2 U, ma la sua discografia è colma di episodi non meno preziosi, che meritano di essere riscoperti.

Sfogliando tra i suoi album, ne proponiamo cinque (+1 bonus):

1 – Troy, dall’album “The Lion and the Cobra”. Il suo primo singolo. Epico, drammatico, incandescente. Si parla della fine di un amore, una preghiera che volge in dichiarazione di guerra. 6 minuti e mezzo attraversati da una tensione compatta. La voce di O’Connor splende, il suo canto è limpidissimo e violento allo stesso tempo.

2 – The Emperor’s New Clothes, dall’album “I Do Not Want What I Haven’t Got”. Siamo al secondo album, quello che ha dato a O’Connor la grande notorietà. Nel brano manifesta insofferenza verso le pressioni da parte del pubblico e non nasconde i timori per come potrebbe cambiare la sua vita. A posteriori, una profezia.

3 – Why Don’t You Do Right?, dall’album “Am I Not Your Girl?”. Ormai interprete pop-rock affermata, al terzo disco O’Connor compie una virata e propone una raccolta di cover in chiave jazz, tra cui questa. Il disco è tra i meno conosciuti della sua discografia, ma resta la testimonianza di un’artista che non ha mai avuto paura di lasciare la strada già tracciata.

4 – No Man’s Woman, dall’album “Faith & Courage”. È il singolo di lancio del quinto album, pubblicato dopo alcuni anni di silenzio. O’Connor si presenta come una combattente fiera e indipendente, e il rock è la sua arma.

5 – Take Me to Church, dall’album “I’m not Bossy, I’m the Boss”. Arriviamo all’ultimo disco, pubblicato nel 2014. Il brano è un flusso di coscienza ininterrotto e impetuoso, un fiume di parole che sembrano voler cancellare il passato, alla ricerca di redenzione e perdono. Da qualche anno la sua voce è più increspata di un tempo, ma le sue corde emotive sono sempre tesissime.

Bonus: Special Cases. Un brano dei Massive Attack a cui Sinéad ha prestato la voce. Anno 2003; il gruppo inglese pubbica l’album “100th Window” e sceglie questo brano come singolo di punta. Ci troviamo nei territori del trip-hop e la voce di O’Connor è il velluto perfetto per rivestire quelle atmosfere oscure.

#MUSICANUOVA: Uberto, “All I want is you”

#MUSICANUOVA: Uberto, “All I want is you”

Uberto debutta nel panorama musicale italiano con il suo primo singolo All I Want Is You, un piccolo gioiello malinconico “uptempo” che fotografa gli alti e bassi di una relazione a distanza.

“Ci sono quelle relazioni che creano una sorta di universo parallelo – commenta Uberto – nel quale spazio e tempo sembrano non seguire alcuna regola prestabilita, nelle quali la distanza anziché spegnere la passione la alimenta e quando ci si ritrova sembra di non esser mai stati lontani. In All I Want Is You ho proprio cercato di raccontare questo universo in tutte le sue sfaccettature, positive e negative”.

“Last time you said you were going to leave,
held my tears for when you won’t love me”

Quando i due giovani amanti sono assieme non esiste riposo fino all’alba e le notti sono testimoni di avventure che, con il passare del tempo, vanno a stratificarsi tra i loro ricordi più intimi e preziosi. Nella mente di lui quei momenti emergono e riprendono fiato quando lei è lontana, in quelle settimane vuote, fredde, trascorse a domandarsi dove possa essere andata e se mai vorrà tornare a casa.

La scelta di missare il brano ai Real World Studios e masterizzarlo ai Metropolis Studios di Londra riflette la ricerca di un sound ben preciso, tra il ritmo serrato che si contrappone alle liriche tipiche di una ballad e il tocco vintage che rimanda ad atmosfere synth pop soft rock tipico di alcuni dei più interessanti progetti pop sulla scena contemporanea mondiale, da Harry Styles a Dua Lipa, da Ed Sheeran a Charli xcx.

Uberto nasce nel 2024 al bordo di una piscina affacciata sul lago di Como.

La vasca è decorata con un mosaico dalle tonalità azzurre. Una donna prende il sole distesa sul proprio lettino mentre sfoglia una rivista di moda. Il rumore di un’automobile d’epoca che si allontana dalla residenza viene parzialmente coperto dalla voce della radio che lancia l’ennesimo brano pop d’oltreoceano.

Uberto prova un forte senso di oppressione. Quel mondo non gli appartiene, deve fuggire via, lontano, con la sua musica, dove potrà essere ascoltato, capito, e se gli sarà concesso, liberato.

#MUSICANUOVA: PUGNI, “Falco ubriaco”

#MUSICANUOVA: PUGNI, “Falco ubriaco”

Una canzone che precipita in picchiata per poi riprendere quota, raccontando di un crollo e di una ricostruzione dell’anima.

Falco Ubriaco è il nuovo singolo di PUGNI.

Un brano dallo spirito rock, inquieto e tormentato, e dal testo profondamente personale, capace di raccontare con coraggio e consapevolezza un proprio periodo buio e la conseguente rinascita.

Il brano fa riferimento infatti a un episodio realmente accaduto all’artista. 

“Nel 2018 avevo 25 anni, mi stavo laureando in psicologia, ma al tempo stesso ero un paziente che oggi seguirei con molto trasporto. Non era un bel periodo per la mia salute mentale e usavo l’alcol come farmaco.

Una mattina stavo tornando a casa dopo una serata in compagnia di persone con cui condividere la necessità di spegnere il cervello. Barcollando, camminavo sul muretto dell’argine dell’Arno, a Pisa, con la netta percezione che fosse qualcosa di estremamente pericoloso ma con un’insensata fascinazione verso il vuoto sotto di me. Alla fine la mia ombra ebbe la meglio: sono caduto (Scivolato? Buttato? Non l’ho mai capito) sul cemento. Dopo non so quanto tempo, mi sono risvegliato a terra con il bacino rotto, qualche graffio e l’incapacità di respirare per alcuni secondi. 

Quella piccola morte è stata la mia risurrezione: fui obbligato a restare immobile per due mesi, ritrovai la mia strada e mi rimisi in piedi con rinnovata energia. Poco dopo poi conobbi una ragazza che mi aiutò a ritrovarmi nella luce dei suoi occhi”.

Falco Ubriaco è una lettera di PUGNI a sé stesso, per ricordare i propri limiti e i propri errori, ma al tempo stesso è una lettera di ringraziamento alla persona che l’ha salvato e gli ha fatto ritrovare la luce.

È un’esplosione di dolore, liberazione e redenzione, in cui la voce grida con forza, in tutta la sua dolce e potente ruvidità, il groviglio di sentimenti e riflessioni che quella caduta ha risvegliato. E lo fa volando sopra un riff dagli echi grunge di Danny Bronzini, e a un mondo di emozioni tribali trasmesso nell’uso delle percussioni. Il tutto cucito insieme con armonie ben studiate e melodie intense: quello stile sonoro che, fondendosi al suo costante lavoro di introspezione testuale, dà a ogni canzone di Pugni un’intensità speciale.

Torni da solo dopo troppa compagnia

Anche stavolta sei fuggito grazie a una bugia

Con una bussola che punta su improvvisa

Corri sui tetti dei palazzi tu sei pazzo

Falco ubriaco tu fai cose eclatanti

Tipo ti butti da sei metri per vedere se ancora rimbalzi

Son troppo veri questi tuoi nuovi salti

E lo faresti davvero se non pensassi sempre agli altri

Sempre agli altri

Magari è vero che la cura sono i sentimenti

Certe cose tu le immagini ma non le senti

Poi tra la polvere una chimica improvvisa

Sorride pure quando scopre che sei pazzo

La tua saliva mi fa cose eclatanti

Tipo ti scrivo una canzone poi ti immagino nuda mentre la canti

Per questo volo non mi servono salto

Falco ubriaco dall’alto cado in picchiata sui tuoi sguardi

Sui tuoi sguardi

Colpi d’ali nello spazio-tempo senza gravità

Sono ai limiti dell’universo, cosa c’è di là?

Non mi chiedo più a che cosa servo

Ora sono qua

Ora sono qua

Ora sono qua

Falco ubriaco tu fai cose eclatanti

Tipo ti butti da sei metri sfiori il suolo e ti rialzi

Sei decollato per fuggire dagli altri

Falco ubriaco alla fine ci sei riuscito a ritrovarti

Nei suoi sguardi?

I Meganoidi hanno rifatto “Zeta reticoli” con Cristiano Godano

I Meganoidi hanno rifatto “Zeta reticoli” con Cristiano Godano

In occasione del ventesimo anniversario di Zeta Reticoli, i Meganoidi hanno deciso di regalare una nuova veste a quello che è senza dubbio il loro brano più celebre e iconico, originariamente pubblicato come ultimo pezzo in tracklist del loro secondo album Outside the Loop, Stupendo Sensation, pubblicato nel giugno 2003.
Per farlo hanno voluto chiamare Cristiano Godano, storico leader dei Marlene Kuntz.

La nuova versione del brano, arrangiata da Luca Guercio, unisce le voci di Davide Di Muzio e Cristiano Godano in un’unica espressione artistica, registrata e mixata da Nicola Sannino presso il Tabasco Studio di Sori.

La sinergia con Cristiano Godano non si ferma qui: attualmente infatti la band e il cantautore stanno lavorando insieme a una nuova versione del brano Ti voglio dire, estratto dall’album solista di Godano Mi ero perso il cuore, uscito nel 2020.
Entrambi i brani sono stati eseguiti dai Meganoidi, con Luca Guercio ai fiati e alla chitarra, Riccardo ‘Jacco’ Armeni al basso, Giulio Canepa alla chitarra, Saverio Malaspina alla batteria e il prezioso contributo di Filippo Cuomo Ulloa al pianoforte.

 «L’uscita di “Zeta Reticoli” in questa nuova veste rappresenta sicuramente ‘il momento di maggiore slancio’ di cui il pezzo parla in qualche modo. Dopo 26 anni di attività, siamo ancora in tour e non abbiamo paura delle sfide da affrontare. Abbiamo sempre svolto questo lavoro in modo sincero e diretto. Questa nuova versione, realizzata con lo straordinario Cristiano, è un regalo per chi ci ha seguito, amato e sostenuto in tutti questi anni. Perché coloro che ci seguono non sono fan, non sono pubblico, sono la nostra famiglia.»

 

#MUSICANUOVA: Nebulosa, Mercvrio e Stornavanti, “generazione menti malate”

#MUSICANUOVA: Nebulosa, Mercvrio e Stornavanti, “generazione menti malate”

Ci sono casi in cui, vuoi perché nasce una comune urgenza comunicativa, vuoi per un’affinità elettiva o semplicemente perché il caso e le coincidenze hanno scelto così, nascono progetti artistici corali.

Questo è uno di quei casi. generazione menti malate è infatti il nuovo brano di Nebulosa insieme a Mercvrio e a Stornavanti.

Un brano che è un singolo racconto di tutte le difficoltà di una generazione intera: Nebulosa ha scritto questo brano pensando al burnout, ai suicidi, all’uso sfrenato del digitale, e all’ansia della sua generazione.

Con la sua penna si fa portavoce di un momento che soffre tra virtuale e difficoltà psicologiche, insieme agli Stornavanti e a Mercvrio, altri esponenti della sua stessa corrente musicale legata al punk moderno.

Tra influenze trap, autotune, chitarre distorte, e batterie in faccia generazione menti malate è un urlo di dolore, un urlo ad ascoltare queste difficoltà e aprire gli occhi su come affrontarle.

nebulosa nasce dopo anni di palchi e lavori in studio di registrazione ed è un progetto che naviga nel punk pop rock moderno senza paura, raccontando a 360° le emozioni che si vivono e che spesso cerchiamo di non spiegarci.

Mercvrio è il progetto musicale da solista di Davide Attili, un normale essere di forma umanoide cresciuto cantando e suonando in gruppi hard rock, metal e free jazz pop indogiapponese nei principali, ma soprattuto nei secondari locali della capitale. Spesso anche nei terziari. La svolta musicale arriva nel 2014, quando, senza motivo, decide che è  arrivato il  momento di cominciare a scrivere e cantare in italiano. Per quanto il rock e le sue derivazioni sonore esercitino ancora oggi in lui una significativa influenza nello stile canoro e compositivo, le  sue canzoni sono la risultante di molteplici forze contaminanti, non solo  musicali. Segni particolari: reflusso gastroesofageo.

Stornavanti nasce nella periferia Romana nel 2019 dall’unione della chitarra di Stefano Carinci e della penna e voce di Pierfrancesco Ceccanei. La metrica del rap si unisce alla melodia del Pop e al graffiato del grunge e del rock, il risultato è un gruppo in grado di mescolare più generi. Nel 2023 il progetto assume la sua coerenza artistica definitiva di gruppo crossover. Il suono e l’energia trasmesse sul palco, tratto distintivo del gruppo, vengono messe finalmente in musica.

#MUSICANUOVA: NOLO, “PUM PUM”

#MUSICANUOVA: NOLO, “PUM PUM”

Prima singolo, poi singolo, poi disco… la prima delle trappole di cui parleremo.
L’arte seriale ci rende invisibili come lampadine in una grande metropoli?
Ci impone con forza al prossimo come una propaganda?
La ripetizione diffonde o disperde?


Nuovo capitolo per NOLO, band di Milano che torna, con una nuova formazione a quattro, dopo la pubblicazione dell’EP Luminia, di cui resta un riferimento nelle luci metropolitane scelte per la cover del nuovo singolo, PUM PUM.

Una nuova storia di una band pop, a tratti sfacciatamente pop, mutevole e trascinante, come Milano e come il quartiere della metropoli da cui il gruppo prende il nome. Fuori dalle dinamiche iper produttive del mercato musicale, i NOLO tornano dopo un periodo di assenza di quasi due anni con un personalissimo singolo estivo, nuovo, piccolo manifesto generazionale.

L’invisibilità è il concetto cardine di questa fase, e tutte le uscite avranno come comune denominatore questo argomento.
Qui si parla di un’invisibilità artistica, frutto di un mercato esageratamente ricco, dove spesso si fa fatica a capire cosa si vuole realmente comunicare (sempre che si abbia qualcosa da comunicare).

“Come brillare di più, quando si è una lampadina in una metropoli?”, si chiede la band.

In modo molto eloquente, il brani si apre con una sorta di formula magica che sembra uscire dal manuale dell’esperto discografico: “prima singolo, poi singolo, poi…”.

Ma questa strategia, che per molto tempo ha guidato la quasi totalità dei progetti mainstream, funziona ancora?

Ci siamo domandati tutto questo, prima di parlare di quanto sia insostenibile l’invisibilità di fronte alla necessità di comunicare. PUM PUM parla di un gioco con regole scritte da altri, il nostro gioco preferito. Di un mondo musicale che si mostra contemporaneamente salvatore e boia, dove ancora cerchiamo di pesare le parole, fingendo di non avere il dito sulla bilancia. PUM PUM è la nostra sparizione e ricomparsa, un trucchetto da illusionisti, che nascondono colombe nel frac, con il desiderio di suscitare un piccolo stupore”.

PUM PUM è firmata da Simone Milani (cantante) e Eva Favarò, mentre la produzione è stata affidata a Alessandro Nitti, Francesco Savini e i Nolo.

La band Nolo nasce con gli amici d’infanzia Simone e Giulio, che si trovavano dopo scuola per suonare assieme in una piccola sala prove scassata del quartiere di Milano North Of Loreto (NoLo). Nel 2023 diventano addirittura quattro, aggiungendo Alberto e Alessandro nel gruppo, casualmente anch’essi una coppia di amici d’infanzia, cresciuta a pane e live.

Hanno pubblicato un album e un EP, negli ultimi 3 anni, suonando in tanti posti, vincendo qualche concorso (come Sanremo Rock nel 2021 e Lavagna Busking Contest nel 2022) e perdendone tanti altri.

La band cerca di unire testualità cantautoriali ad un sound pop internazionale.

La verità è soprattutto che i Nolo sono una famiglia che si è scelta. Quando uno dei Nolo si trova ad un buffet, mette da parte tramezzini per gli altri.

Quando uno dei Nolo vuole mangiare cinese nel posto più economico e vicino alla sala prove, tutti sanno che le diete sono rimandate. Quando uno dei Nolo manda meme sul gruppo, ne riceverà altri 10 dalla stessa pagina. Quando uno dei Nolo è triste, per una performance non eccellente, un altro Nolo lo consola, anche se sotto sotto crede di aver fatto peggio.

Quando suonano, i Nolo si guardano negli occhi ogni tanto e gli viene da ridere.

#MUSICANUOVA: Emma Nolde, “Mai fermi”

#MUSICANUOVA: Emma Nolde, “Mai fermi”

«Vedo intorno a me qualcosa che non funziona. Vedo me e persone a cui voglio bene andare a una velocità supersonica che non aiuta nessuno. Vedo occhi rossi e stancati dagli schermi, vedo annullare gite al mare in favore del lavoro perché la scadenza è sempre vicina. Vedo persone in macchina che fanno tutto tranne che guidare per non perdere un secondo di ciò che accade sugli schermi dei cellulari. Ma perché? Qual è il fine di tutto questo?

Io non voglio una vita così, ma ci sono dentro fino al collo.

Ho immaginato di raccontare tutto questo a un bambino che ancora non conosce la realtà.  Così è nata Mai fermi, che è il mio primo luogo umano esplorato di una mappa molto più grande».

Emma Nolde torna con il nuovo singolo Mai fermi, il primo con Carosello Records.

Un brano che segna un nuovo inizio e conferma le aspettative derivate dai due album precedenti: nonostante la giovane età, Emma Nolde vuole scrutare la società moderna, sempre di corsa e sempre di fretta, mettendone in dubbio i paradigmi.

Riconoscendosi come parte del sistema, destinata a “correre sul posto ma a correre lo stesso”, Emma si rivolge a chi ancora deve conoscere questo mondo con l’augurio di non omologarsi alla sua frenesia e di godere del tempo e della noia, ridere e scherzare, tenere strette le cose che si hanno di più a cuore.

Il brano, il cui sound muscolare sembra rifarsi a un’eredità pop-rock cantautorale degli anni ’90, è stato custodito dall’artista per lungo tempo, ed è stato proposto a sorpresa solo durante i live dell’ultimo anno. 

#MUSICANUOVA: ANSIAH, “Stare bene”

#MUSICANUOVA: ANSIAH, “Stare bene”

Solitudine e alienazione sono i temi al centro di Stare bene, il nuovo singolo di ANSIAH, l’artista misterioso ed eclettico che con la sua musica e il suo immaginario cupo e grottesco, invita gli ascoltatori ad una riflessione distopica sul mondo.


“Ci sono dei giorni in cui mi costringo a stare bene, sorridere, uscire e parlare con le persone, solo che a volte questa cosa mi pesa più del solito ed è un po’ inutile, perché per quanto mi impegni io so di avere una falla nel sistema da questo punto di vista. Tutto il brano ruota intorno al cercare di accettarmi e perdonarmi perché non riesco ad essere contento o espansivo come mi vorrebbero. Non è vittimismo ma consapevolezza, una presa di coscienza di me stesso. Stare bene non è uno sfogo malinconico o triste, ma il manifesto di ciò che sono”.


Il punto di forza del brano è la contrapposizione tra la sensibilità del tema e il sound completamente “da festival”, sospeso in un dualismo tra il sentire troppo e il sentire nulla.

A stare bene non so come si fa 

Sto cercando una scusa

Per non dire agli altri

che il loro meglio

Oggi non mi aiuta

Mattina tardi sento già che mordi 

Mi ama e mi consuma 

Sento solo il sesso e l’hangover 

Un altro giorno che muore

Dovrei essere migliore

Mi sento l’ultimo ed apatico

Non centro con questa gente

Non hai pensieri quando ti svegli

non sai cosa ti perdi 

È un altro giorno che ci riprovo 

Parlo a tutti 

Sorrido in foto

Ma a stare bene non so come si fa

Distrarmi, restare tra gli altri,

Calmarmi

Ma a stare bene non so come si fa

Parlarti, cucire i miei sbagli

e perdonarmi 

Ma a stare bene non so come si fa

A stare bene non so come si fa

Da un estremo all’altro 

Cerco equilibrio

Per restare vivo 

Penso ancora quando

Mi divertivo

Si è rotto qualcosa 

Sento solo il sesso e l’hangover

Dentro sono giorni che piove 

Vorrei essere migliore ma

Mi sento l’ultimo ed apatico

Non centro con questa gente

Non hai pensieri quando ti svegli

non sai che cosa ti perdi 

È un altro giorno che ci riprovo 

Parlo a tutti 

Sorrido in foto

Ma a stare bene non so come si fa

E farò a meno di te

farò a meno della metà 

ho fatto pace con me 

È tutto inutile 

A stare bene non so come si fa

Distrarmi, restare tra gli altri,

Calmarmi

Ma a stare bene non so come si fa

Parlarti, cucire i miei sbagli

e perdonarmi 

Ma a stare bene non so come si fa

A stare bene non so come si fa

Classe ‘93, nasce a Caserta e proprio lì muove i primissimi passi nel mondo underground. Si definisce un alieno, un individuo che non trova il proprio posto nella società, nella quale non riesce a rispecchiarsi.
Da piccolo si innamora dell’hip-hop ma alla old school preferirà sempre il rap contaminato da altri generi. Crescendo sposta l’attenzione sul punk e il metal, ma anche, e soprattutto, sulla techno e la drum’n’bass. Questo “dualismo” è alla base della maggior parte dei suoi lavori. I testi, a volte “violenti” e provocatori, raccontano tutto il suo malessere, i dubbi e la rabbia. A novembre 2022 pubblica il singolo d’esordio “TRACCIA 0”, seguito nei mesi successivi da “100 GIORNI”, “TAGLIA” e “Backrooms”.
“Niente di buono”, esce il 16 giugno 2023 e segna l’inizio di un percorso verso un sound più morbido ed elettronico. Segue “MK ULTRA”, uscito il 20 ottobre, un grido nel silenzio, una metafora disturbante sulla società in cui viviamo. A febbraio 2024 pubblica “L’ultima mezz’ora”.