“Canzoni d’Amore Nascoste”, 2 inediti nella nuova raccolta di Fabrizio Moro

“Come indica il titolo, questa è una raccolta di alcune canzoni d’amore che ho scritto durante il mio percorso. Ci sono le mie storie più importanti, quelle che sono rimaste irrisolte e quelle da cui sono nati i miei figli. Ci sono le storie che mi hanno fatto male e quelle che mi hanno migliorato come uomo. Ci sono tanti frammenti fondamentali del mio passato o fra queste parole, canzoni che sono rimaste sconosciute al grande pubblico e che ho voluto ri-arrangiare, ri-produrre e soprattutto ri-cantare con la vita accumulata fino ad oggi…canzoni d’amore nascoste parla di me, parla di tanti di voi, ma soprattutto parla d’amore”.

La nuova raccolta di Fabrizio MoroCanzoni d’Amore Nascoste, è disponibile in versione CD e vinile, in digitale e sulle piattaforme streaming. Prevista anche una special Edition a tiratura limitata e numerata, disponibile solo nello shop ufficiale. Il vinile sarà autografato e conterrà la riproduzione del manoscritto originale di “Nun c’ho niente”, una foto inedita e autografata e un’esclusiva bandana.
La accolta contiene 2 brani inediti, Nun c’ho niente e Voglio stare con te, e altre 9 canzoni ricantate, risuonate e con nuovi arrangiamenti, ed è stata anticipata a maggio dalla nuova versione di Il Senso di Ogni Cosa, pubblicato originariamente nel 2009. La copertina dell’album è firmata da Giada Domenicone.

Questa la tracklist:
Melodia di giugno
Domani
Nun c’ho niente (inedito)
Il senso di ogni cosa
Canzone giusta
Sangue nelle vene
Intanto
21 anni
Voglio stare con te (inedito)
L’illusione (sempre w l’amore)
Non è la stessa cosa

Da sempre molto attento alle tematiche sociali, Fabrizio Moro, attualmente è impegnato nella sceneggiatura di un film insieme al regista Alessio De Leonardis La trama è incentrata sulla vita di un pugile, a Roma, in un quartiere immaginario, che uscirà nelle sale cinematografiche nel 2021.

“Edge of Midnight”, Miley Cyrus incontra Stevie Nicks. Quando il remix sa di leggenda

Splendere, cadere e poi rivedere di nuovo la luce.
Se volete sapere come si fa, chiedete a Miley Cyrus.
Nel 2017 il flop del tutto inaspettato di Younger Now aveva appannato un po’ la stella della ragazzaccia del pop, che per qualche anno si è barcamenata tra qualche singolo di tiepida accoglienza. Anche un pezzo più che valido come Slide Away si era portato a casa solo bricioline. Ma esattamente come la Baby di Dirty Dancing, sappiamo bene che anche Miley non poteva essere messa in un angolo. Si trattava solo di aspettare il singolo giusto al momento giusto.
Poi, quest’estate, fatto uscire forse senza troppa convinzione, ecco arrivare Midnight Sky, pezzone pop con marcate influenze disco e rock. C’è voluto un po’ perché il pubblico se ne accorgesse, ma settimana dopo settimana, esibizione dopo esibizione, il nome di Miley è tornato a farsi leggere nella parte alta delle classifiche di streaming e radiofoniche, mentre anche la stampa concordava nell’elogiare il comeback dell’ex stellina di Disney Channel.
E che le cose stiano andando per il verso giusto lo prova ora la pubblicazione di Edge of Midnight, remix ufficiale del brano realizzato con un mashup di Edge of Seventeen della leggendaria Stevie Nicks, accreditata addirittura nel featuring.

Intanto il 27 novembre è atteso il nuovo album, Plastic Heart: dopo la virata al country di qualche anno fa, si parla ora di una svolta verso nuove sonorità rock, come testimonierebbero le recenti cover live di Zombie e Heart of glass, che saranno incluse nell’edizione digitale dell’album, mentre tra le collaborazioni compaiono anche i nomi di Billy Idol e Joan Jett.

Foo Fighters: il nuovo album esce il 5 febbraio. Già disponibile il singolo “Shame Shame”

Uscirà il 5 febbraio in digitale, CD e vinile Medicine At Midnight, l’atteso nuovo album dei Foo Fighters.

Si tratta del decimo disco della band, che quest’anno ha festeggiato 25 anni di carriera. Prodotto da Greg Kurstin e dai Foo Fighters, registrato da Darrell Thorp e mixato da Mark “Spike” Stent, Medicine At Midnight racchiude in 37 minuti 9 tracce.

È già disponibile in digitale Shame Shame, il primo singolo che anticipa l’album.

Il 7 novembre la band, ospite dell’amico Dave Chappelle, ha trasformato il Saturday Night Live in una festa rock’n’roll eseguendo il brano per la prima volta dal vivo.

Questa la tracklist di Medicine At Midnight:

Making a Fire
Shame Shame
Cloudspotter
Waiting on a War
Medicine at Midnight
No Son of Mine
Holding Poison
Chasing Birds
Love Dies Young

I Foo Fighters si esibiranno in Italia il 12 giugno 2021 agli I-Days a Milano (per info: www.livenation.it/).

Il ritorno dei System Of A Down tra musica e coscienza civile


15 anni. Tanto è il tempo passato da quando i System Of A Down hanno pubblicato musica inedita.

Poi il richiamo all’impegno civile si è fatto sentire e la band non si è tirata indietro.
Il mese scorso John Dolmayan, profondamente scosso dagli attacchi a sorpresa ingiustificati e dai bombardamenti di civili perpetrati da Azerbaigian e Turchia (la Turchia è stata responsabile del genocidio di 1,5 milioni di armeni nel 1915 e di oltre 100 anni di negazionismo), ha mandato un messaggio ai tre compagni della band: «Ho scritto ‘non importa cosa pensiamo l’uno dell’altro, non importa quali problemi ci siano stati nel passato, dobbiamo metterli da parte perché quello che sta accadendo è più grande dei System Of A Down e più grande di tutti noi… dobbiamo fare qualcosa per sostenere il nostro popolo’».
Insieme, in una successiva call, tutti i membri del gruppo – Daron Malakian, Serj Tankian, Shavo Odadjian e John Dolmayan – hanno espresso la stessa preoccupazione e convenuto sull’importanza vitale di aiutare in qualche modo, nel modo in cui conoscevano meglio: la musica.
Da questa urgenza civile sono quindi nati due inediti rilasciati ora in digitale, Protect The Land e Genocidal Humanoidz.
Entrambe le tracce sono prodotte da Malakian, che ha anche scritto la musica e i testi.

Le royalties provenienti dallo streaming e dalla vendita sono destinate all’Armenia Fund.

«Le aggressioni e le ingiustizie continue contro il popolo armeno in Artsakh e in Armenia da parte dell’Azerbaigian e della Turchia sono una violazione dei diritti umani e un crimine di guerra – ha affermato Tankian – Tutti noi System ci rendiamo conto che questa è una battaglia esistenziale per la nostra gente, quindi è molto personale per noi. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è che il mondo metta da parte la politica e sostenga l’Armenia sanzionando la Turchia e l’Azerbaigian e riconoscendo l’Artsakh».

Nel video di Protect The Land sono presenti filmati recenti delle proteste e dei combattimenti sul campo in Artsakh, rivisitati in modo molto personale.
Come sempre, Odadjian ha prodotto il video musicale e ha curato la copertina e la grafica del progetto: «Volevo mostrare l’unione della nostra gente in tutto il mondo per una causa comune, illustrando il potere in numeri – ha spiegato – quindi abbiamo riunito persone di tutte le età e professioni che credono e lottano per questa stessa causa. Una cosa è avere un’idea, ma vederla prendere vita come è successo con questo video, è stato semplicemente incredibile».

Cinquant’anni di “Tea for the Tillerman”. A settembre una nuova versione dell’album di Yusuf/Cat Stevens

Tea for the Tillerman, l’album che nel 1970 ha segnato il successo di Yusuf / Cat Stevens, compie 50 anni.
Per festeggiare questo importante anniversario, il prossimo 18 settembre l’artista britannico pubblicherà una nuova versione del’album, Tea for the Tillerman², con nuovi arrangiamenti a distanza di mezzo secolo.

La nuova copertina dell’album illustra la stessa pittoresca scena Tea-Time dell’album originale, ma cinquant’anni dopo. Tillerman è tornato da una spedizione nello spazio e ha scoperto un mondo decisamente più oscuro. I due bambini stanno ancora suonando accanto a lui ma questa volta ascoltano in streaming la musica più recente e comunicano via FaceTime sui loro telefoni cellulari.

Il concept di Tea for the Tillerman² nasce da una conversazione tra Yusuf e suo figlio su come celebrare il cinquantesimo anniversario dell’album. Da lì l’idea di re-immaginare e ri-registrare le canzoni. Paul Samwell-Smith si è occupato della produzione nel Sud della Francia nell’estate del 2019 ai Fabrique Studios, vicino a St Remi. Lo studio ha una storia interessante, essendo stato in passato una fabbrica per tingere le prestigiose giacche rosse degli ussari di Napoleone, oltre ad essere sede di una delle più grandi collezioni di cinema classico francese e dischi in vinile. L’intera esperienza di registrazione è stata inoltre filmata.

“Anche se il mio cammino di cantautore non è limitato a Tillerman, le canzoni di quell’album mi hanno sicuramente definito ed hanno indicato la strada per il viaggio della mia vita misteriosa. Da quelle session originali ai Morgan Studios di Willesden nel 1970, Tillerman è cresciuto ed ha sviluppato la propria influenza sulla storia della musica e come colonna sonora per la vita di così tante persone. Come se il destino fosse in attesa di accadere, T4TT² sembra che il tempismo del suo messaggio sia arrivato di nuovo”. ha dichiarato Yusuf.
Molte delle 11 canzoni del Tillerman originale furono scritte da un Cat Stevens ventiduenne immerso nella sua Soho alla fine dei swinging sixties; ora vengono riproposte dopo una vita di introspezione e sono viste da una nuova prospettiva.

Tea for the Tillerman² vede Yusuf riunirsi con due dei personaggi chiave dell’album originale: il produttore Paul Samwell-Smith e il chitarrista Alun Davies. A loro si aggiungono il bassista Bruce Lynch, membro della band di Yusuf dalla metà degli anni ‘70, il chitarrista Eric Appapoulay e il polistrumentista Kwame Yeboah (percussioni e tastiere) che fanno parte dell’attuale live band di Yusuf; hanno inoltre partecipato alle registrazioni il chitarrista Jim Cregan, il tastierista Peter Vettese e David Hefti, che ha contribuito al sound di Yusuf dal vivo e in studio per quasi dieci anni, engineer delle session di registrazione.

Side A
Where Do The Children Play?
Hard Headed Woman
Wild World
Sad Lisa
Miles From Nowhere

Side B
But I Might Die Tonight
Longer Boats
Into White
On The Road To Find Out
Father And Son
Tea For The Tillerman

I “ricordi” di Alessandro Ragazzo


Cosa sarebbe la nostra vita senza i ricordi? Cosa saremmo noi senza i nostri ricordi? Saremmo probabilmente qualcosa di molto diverso, o forse non esisteremmo proprio.
Perché ciò che siamo oggi è il risultato di quello che siamo stati, la somma delle esperienze vissute e delle lezioni imparate, a volte non senza dolore, ma non importa.
Eppure spesso non ce ne accorgiamo, e lasciamo ai ricordi solo lo spazio della nostalgia.

Proprio ai ricordi è dedicato il nuovo EP di Alessandro Ragazzo.
Il titolo è Ricordi?, con il punto di domanda alla fine, proprio come capita spesso di dire quando con la memoria facciamo qualche passo indietro.

Attraverso cinque brani dalle sonorità acustiche ed elettroniche, il cantautore veneziano va alla riscoperta del valore dei ricordi nella sua vita come filtro per interpretare la realtà nei suoi dettagli: gioia, rabbia, amore, inquietudine e speranza. Nel grande mare dei ricordi c’è spazio per ogni sentimento, per una notte persa, per un maggio arrivato all’improvviso, per patatine mangiate dal sacchetto.
Sarà anche malinconia, ma è soprattutto vita.

Fabio Curto, potenza e intimità nel nuovo singolo “La tua parte migliore”

“Ci sono giorni in cui un raggio di sole sembra non riuscire a farsi breccia tra le nuvole. Ma ci sono anche giorni in cui i mali diventano pesci che schizzano fuori dall’acqua al tramonto. È una certezza quella secondo cui la bellezza in tutte le sue forme, malinconia inclusa, deve guidarci sempre… come lei che se n’è accorta ed è venuta a parlarti, poi ti ha soffiato sul cuore e ti ha fatto capire dov’era la tua parte migliore.”

Due anni dopo l’album Rive, volume 1, Fabio Curto ritorna con La tua parte migliore, brano con cui prosegue il sodalizio con l’etichetta Fonoprint.

Il “dark blues” con cui l’artista si è fatto conoscere al grande pubblico lo porta ora a mescolare influenze cantautorali con un approccio intimo, ma carico di pathos. 
Attraverso un flusso di immagini essenziali, il brano manifesta una potente celebrazione della vita, alla ricerca della parte migliore di ognuno, nascosta ma pronta a germogliare con tutta la propria energia.

 

“Nowhere to Hide Now”, ansia e rabbia nell’alternative rock di Ghostpoet


Colonna sonora perfetta per questi tempi incerti, Ghostpoet condivide Nowhere to Hide Now, il nuovo singolo tratto dall’imminente album I Grow Tired But I Dare Not To Fall Asleep, uno squarcio oscuro e disturbante su un mondo infernale dove la paranoia regna sovrana.

Nowhere to Hide Now è un esplosione di alt rock agitato, guidato dalla voce idiosincratica di Obaro Ejimiwe e dal racconto impetuoso alimentato da paura, stanchezza e rabbia. Un brano viscerale e vivo, un promemoria potente del talento unico di Ghostpoet.

Seguito dell’acclamato album del 2017 Dark Days + Canapés,  I Grow Tired But Dare Not Fall Asleep è un album con uno sguardo distopico sull’ansia universale di questi ultimi anni e sulle sensazioni causate da un futuro incerto.

Questa la tracklist:

Breaking Cover
Concrete Pony
Humana Second Hand
Black Dog Got Silver Eyes
Rats In A Sack
This Trainwreck Of A Life
Nowhere To Hide Now
When Mouths Collide
I Grow Tired But Dare Not Fall Asleep
Social Lacerations

Achille Lauro riparte dal “16 marzo”

“Cari amici,
sono nuovamente qui a scrivervi, in un periodo in cui scrivere è uno dei pochi modi che abbiamo di tenere vivo il contatto umano.
Oggi vi parlo di un sentimento comune a tutti.
Qualcosa di così irreale da diventare affascinante.
Così affascinante che me ne sono avvelenato.
Nel mese dei nuovi amori,
il mese in cui ognuno torna da chi non lo starà cercando più.
È una tempesta dentro me.
È ciclica.
Perdere tutto per inseguire un’illusione.
Oggi sono senza costume, senza trucco, innamorato di un ricordo.
Vi presento il nuovo me.
Ve lo affido.
Grazie
A presto”



Neanche due mesi dopo aver sconvolto la liturgia sanremese con le imaginifiche esibizioni sulle note di Me ne frego, Achille Lauro volta completamente pagina e riparte da un nuovo brano, 16 marzo, il primo primo pubblicato per Elektra Records, l’etichetta di cui è anche direttore creativo.

Un vero e proprio nuovo inizio, lontanissimo dalla carica rock/dance del singolo precedente: il brano si presenta infatti come una power ballad intima, melodica e struggente, un nuovo passo nella crescita artistica di uno dei nomi più influenti e sorprendenti degli ultimi anni.

“Ho sempre curato con attenzione maniacale tutto ciò che riguardasse la mia musica: dalle parole dei miei brani, alla direzione delle produzioni musicali, all’immaginario visivo, ma soltanto adesso assaporo la libertà di forgiare la musica a mia immagine e somiglianza. Sono mesi che non dormo. Sono ossessionato dal creare. Ho trovato “il me” che ho sempre cercato. In questi giorni di isolamento, che mi hanno costretto ad un processo introspettivo e di meditazione profonda, ho trovato la forza creare arte e dare vita a questo brano, 16 marzo, che descrive l’attuale urgenza simbiotica di raccontare una nuova fase della mia eterna rinascita con un nuovo linguaggio, libero e liberato. Mai come questa volta sento la mia musica così mia” aveva dichiarato Achille Lauro nell’annunciare per la prima l’arrivo del nuovo brano.

Achille Lauro sta trascorrendo questo periodo con Gow Tribe, che con lui ha prodotto 16 marzo: “È come se lo avessimo già fatto. Già sentito. Sempre esistito. A volte c’è qualcosa di mistico. Sembra che le canzoni si compongano da sole, che abbiano un’anima propria o che ce le stiano donando dal cielo” – così viene descritta la fase di creazione del brano. Il racconto poi prosegue: “È un momento particolare. Intimo. Ultraterreno. Il vestito che dovrà avere questo brano è quello che eravamo. Nostalgico come il passato. È come ripensare a quando si aveva 9 anni. Qualcosa di talmente inesistente ormai, da diventare affascinante. Talmente affascinante da avvelenarmi. Era solo una lettera per lei”.

“Cellule impazzite”, il ritorno de Il nucleo tra elettronica e rock

Dopo un lungo periodo di assenza durato 10 anni, Il nucleo torna sulle scene con il singolo Cellule impazzite.
“Dopo l’ultimo concerto nel 2010, non abbiamo smesso di frequentarci, suonavamo spesso sugli stessi palchi in progetti diversi … a volte ci davamo una mano in studio per registrare delle parti. Andrea continuava a scrivere … creava e distruggeva canzoni ogni santo giorno. Poi ad un certo punto è ripartito qualcosa. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di trovarci a parlarne che eravamo di nuovo in sala prove, insieme. Era il momento giusto e avevamo una base di idee sulle quali lavorare. Non abbiamo suonato una sola nota dei vecchi pezzi per mesi e mesi, da subito l’attenzione è stata data al nuovo materiale, è la cosa che ci ha sempre stimolati di più da quando avevamo meno di vent’anni. Se siamo insieme in una sala prove, è perché abbiamo qualcosa da dire”.

“Il titolo del brano è lo specchio della vita di tutti noi: siamo cellule impazzite, e fermarsi per godere degli attimi che contano davvero è molto complesso. Ci perdiamo lo spettacolo, siamo in confusione. Questo è un tema che cavalchiamo da sempre e da qui vogliamo ripartire, dopo che le nostre orbite non si sono incrociate per un po’”.
Cellule Impazzite mantiene le caratteristiche che avevano fatto conoscere la band, prima fra tutte la contaminazione tra elettronica e rock.

Il singolo anticipa il nuovo album di inediti, Oltre, in uscita in primavera: nel nuovo progetto, frutto della più totale libertà, c’è tutto il Nucleo, che si apre al pubblico “autodelegandosi” la produzione artistica, affidata al leader della band, Andrea Zanichelli.
Il videoclip, online tra pochi giorni, sarà realizzato della casa di produzione video Emilia Produzioni, fondata dallo stesso Andrea, che negli ultimi anni ha lavorato al fianco di molti artisti sia per la parte musicale che visual.

Il gruppo, che aveva ufficializzato la reunion circa un anno fa, è inoltre pronto a calcare i palchi del prossimo tour nella formazione originale, con Andrea Zanichelli (voce e chitarra), Luca Canei (batteria), Mauro Buratti (basso e synth) e Marcello Presi (chitarra).