BITS-RECE: Diplo, California. Meno BPM e più hip-hop

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
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No, questa volta niente EDM e niente moombahton.
Se cercate il nuovo inno riempipista dovrete guardare altrove, non nella California di Diplo.
Per il suo ultimo EP, Thomas Wesley Pentz ha infatti messo da parte i carichi di BPM e le scansioni in levare che hanno fatto la fortuna sua e dei Major Lazer per far spazio alle sonorità urban dell’hip-hop.
Succede così che ascoltando le sei tracce del disco, la sensazione sia quella di trovarsi davanti non al lavoro di uno dei più influenti producer del globo, ma a una compilation delle nuove leve del rap d’Oltreoceano.
I nomi coinvolti infatti non nascondo una buona dose di coraggio, essendo per la maggior parte quasi del tutto ignoti al grande pubblico al di là dei confini americani: stiamo parlando di gente come Lil Yatchy e Santigold, Desiigner, DRAM, Trippie Redd, Lil Xan e Goldlink. Non veri e propri emergenti – almeno alcuni – ma sicuramente ancora lontani dalle stelle più brillanti del rap internazionale. L’eccezione alla regola è rappresentata da MØ, talento danese dell’elettropop.
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E così, dopo aver messo mano a successoni di Sia, Madonna e Beyoncé, ecco Diplo raccontare la California in salsa elettro-urban, con soluzioni spurie di hip-hop, r’n’b e naturalmente la trap, con tutti i suoi incantesimi al vocoder, che se sono una novità qui in Italia in America non suonano certo come una rivoluzione.
Sì, un po’ di reggaeton c’è, ma resta confinato su uno sfondo di autotune e fumosa poesia in barre. Anche questo è Diplo, e tutto sommato funziona.