#MUSICANUOVA: Nebulosa, Mercvrio e Stornavanti, “generazione menti malate”

#MUSICANUOVA: Nebulosa, Mercvrio e Stornavanti, “generazione menti malate”

Ci sono casi in cui, vuoi perché nasce una comune urgenza comunicativa, vuoi per un’affinità elettiva o semplicemente perché il caso e le coincidenze hanno scelto così, nascono progetti artistici corali.

Questo è uno di quei casi. generazione menti malate è infatti il nuovo brano di Nebulosa insieme a Mercvrio e a Stornavanti.

Un brano che è un singolo racconto di tutte le difficoltà di una generazione intera: Nebulosa ha scritto questo brano pensando al burnout, ai suicidi, all’uso sfrenato del digitale, e all’ansia della sua generazione.

Con la sua penna si fa portavoce di un momento che soffre tra virtuale e difficoltà psicologiche, insieme agli Stornavanti e a Mercvrio, altri esponenti della sua stessa corrente musicale legata al punk moderno.

Tra influenze trap, autotune, chitarre distorte, e batterie in faccia generazione menti malate è un urlo di dolore, un urlo ad ascoltare queste difficoltà e aprire gli occhi su come affrontarle.

nebulosa nasce dopo anni di palchi e lavori in studio di registrazione ed è un progetto che naviga nel punk pop rock moderno senza paura, raccontando a 360° le emozioni che si vivono e che spesso cerchiamo di non spiegarci.

Mercvrio è il progetto musicale da solista di Davide Attili, un normale essere di forma umanoide cresciuto cantando e suonando in gruppi hard rock, metal e free jazz pop indogiapponese nei principali, ma soprattuto nei secondari locali della capitale. Spesso anche nei terziari. La svolta musicale arriva nel 2014, quando, senza motivo, decide che è  arrivato il  momento di cominciare a scrivere e cantare in italiano. Per quanto il rock e le sue derivazioni sonore esercitino ancora oggi in lui una significativa influenza nello stile canoro e compositivo, le  sue canzoni sono la risultante di molteplici forze contaminanti, non solo  musicali. Segni particolari: reflusso gastroesofageo.

Stornavanti nasce nella periferia Romana nel 2019 dall’unione della chitarra di Stefano Carinci e della penna e voce di Pierfrancesco Ceccanei. La metrica del rap si unisce alla melodia del Pop e al graffiato del grunge e del rock, il risultato è un gruppo in grado di mescolare più generi. Nel 2023 il progetto assume la sua coerenza artistica definitiva di gruppo crossover. Il suono e l’energia trasmesse sul palco, tratto distintivo del gruppo, vengono messe finalmente in musica.

#MUSICANUOVA: Il Triangolo, “Per fare peggio”

#MUSICANUOVA: Il Triangolo, “Per fare peggio”

Un nuovo brano, atipicamente estivo, segna il ritorno sulle scene de Il TriangoloPer fare peggio.

Un nuovo omaggio a una generazione, quella in bilico tra il fare le ore piccole e l’aprire un mutuo.
Il pogo ad un concerto in un centro sociale, una vacanza al mare e l’acquisto di una casa possono essere tutte delle tappe di un unico viaggio alla ricerca del proprio vento?


Tra la citazione di una vecchia canzone punk italiana e un ritornello pop che non ti si scolla di dosso, il nuovo singolo de Il Triangolo è la confessione della paura nascosta di tradire se stessi.

Il racconto di tutte quelle cose che da piccoli ci si promette di non fare, ma che la vira da adulti ci costringe ad affrontare.

Giurami, che rimarremo sempre giovani” cantavano Il Triangolo, ovvero Marco Ulcigrai (chitarra, voce) e Thomas Paganini (basso, voce) nel loro esordio del 2012, “Tutte Le Canzoni”, album realizzato in seguito alla vittoria dell’edizione 2011 di VA sul palco – concorso musicale per artisti emergenti – che segnerà l’inizio della collaborazione con Ghost Records.

Erano davvero tutte le canzoni che avevano scritto sino ad allora: dieci piccoli inni a una giovinezza che si vuole liberare dalle costrizioni del proprio tempo e ritrova nel passato un luogo d’amore antico e ormai perso. E così, “tutti cantano Battisti”, comprano i dischi in vinile e sognano letti di rose in tempi di spine. Nel maggio del 2014 vede la luce il secondo album “Un’America”, arricchendo la linea cantautorale del lavoro precedente con suoni e arrangiamenti più sporchi e decisi, grazie a nuove influenze e nuove ricerche sonore.l punti di partenza sono ancora il beat e il cantautorato, ma in una veste più rock, dove i fuzz delle chitarre, le batterie sature e il basso distorto si prendono la scena.

Non solo due album, ma anche un’attività live intensa, con quasi 200 concerti in tutta Italia, condividendo la scena con alcuni tra i migliori artisti italiani attuali e calcando palcoscenici importanti tra cui, due volte, quello Mi Ami Festival. A cinque anni di distanza, Marco e Thomas sono tornati con un nuovo album, “Faccio un cinema”, uscito ad inizio 2020.

Di esperienze, in mezzo, ce ne sono state tante: Marco è entrato in pianta stabile nella formazione live dei Ministri, con cui suona dal 2015. Con la rock band milanese ha collezionato date in tutta Italia e in Europa, esibendosi su palcoscenici prestigiosi, come quello del Primo maggio a Roma, quello del Primo Maggio di Taranto o quello dello Sziget a Budapest.

Dopo il successo con i Ministri, Marco è stato scelto da Vasco Brondi per seguirlo nelle date delle Luci della Centrale Elettrica per il tour di “Terra“, che lo ha portato nuovamente a Roma sul palco del Primo Maggio ed in TV, ospite di “Quelli che il calcio”.

#MUSICANUOVA: sigarettewest, “Acqua naturale”

#MUSICANUOVA: sigarettewest, “Acqua naturale”

Estetica vintage da gran “viveur” italiano e  sonorità cantautorali anni ’70 ricche di contaminazioni R&B.

Sono questi i tratti essenziali con cui si presenta sigarettewest, giovane cantautore ligure, all’anagrafe registrato come Matteo Siffredi.

Dopo averlo sentito omaggiare Ornella Vanoni a X Factor, e dopo le prime pubblicazioni, Il suo nuovo singolo, Acqua naturale, è una canzone dal suono estivo e leggero, in cui vuole l’artista
trasportare l’ascoltatore nella sua malinconia per raccontargli la sua idea di amore, tratteggiando le sue parole di toni caldi che raccontano l’inizio e l’epilogo di un incontro, tra pensieri, preoccupazioni, storie.

Acqua naturale è il primo e l’ultimo abbraccio con una persona. Parla di un rapporto che ho vissuto sulla mia pelle. Il tulipano è sempre nella stanza e osserva i nostri cambiamenti. Il punto cardine del brano è l’acqua naturale, che mi disseta e fa parte del ciclo della vita. Le cose accadono e noi abbiamo bisogno di acqua per restare vivi. Lei per me è l’acqua naturale”.

Ma come siamo stati bene sta notte
Gianni Morandi apre tutte le porte
contrabbandieri lanciano sigarette
nell’Africa la luna sembri te
Il sole vibra sulle nostre finestre
con l’illusione che sarà per sempre
anche se non rimarrà più niente

sei l’unica
sei l’unica
il tulipano di von Gesner
i corpi distesi tra le coperte
e un’erba aromatica
mi fa volare via
quando mi saluterai
amore mio mi farai fuori
mi dici in me cosa ci trovi
sei l’acqua naturale
sei l’acqua naturale
la sensazione di una sera mi prende
ci fa nuotare ancora controcorrente
ma questa vita non sarà per sempre

ci mancherà
se è l’ultima
il tulipano di von Gesner
i corpi distesi tra le coperte

e una bomba atomica
ti fa scappare via
quando mi saluterai
amore mio mi farai fuori
mi dici in me cosa ci trovi
sei l’acqua naturale
sei l’acqua naturale
sei l’acqua naturale
sei l’acqua naturale
tutto quello che mi dai
prendi tutto e te ne vai


Classe 2001, è il nome d’arte di Matteo Siffredi, cantautore ligure.
Ha un nonno trombettista e un padre chitarrista, forse anche per questo inizia ben presto ad avvicinarsi alla musica, cominciando a studiare pianoforte, ma preferendogli sempre la chitarra. A 14 anni scrive le sue prime canzoni tenendole segrete nella sua sfera più intima e personale.
A 19 anni si trasferisce a Milano, città che lo segna particolarmente e che definisce un ”mood” di vita.
Il suo primo live avviene nel 2022 alle audizioni di X Factor, davanti a migliaia di spettatori che rimangono ammagliati dalla sua versione de “L’appuntamento” di Ornella Vanoni.
Da quel momento inizia un percorso di ricerca e sperimentazione durante il quale produce, scrive e arrangia i suoi brani, trovando la sua estetica e il suo suono: un cantautorato anni ’70 che unisce
influenze alternative ed R&B (Rodriguez, Jeff Buckley, Peppino Gagliardi e Radiohead).
Nel 2023 pubblica “Catania”, considerata dal cantautore un vero e proprio manifesto della
sue poetica. A settembre dello stesso anno esce “Addosso” a cui seguono nel 2024 “Rosso iberico” e “Vortice”.

#MUSICANUOVA: V?k, “Superficie”

#MUSICANUOVA: V?k, “Superficie”

Superficie è il nuovo singolo di V?kassaggio dell’EP, Cuorelemento, in uscita entro il 2024.

Un brano dal sapore squisitamente estivo e leggero, ma che al contrario di quanto si potrebbe dedurre dal titolo, invita a una lettura più profonda. L’autore ne parla così: “In Superficie si cerca di andare oltre le paranoie e le domande che ti incatenano…Non è sempre un male saper salire in superficie nelle situazioni complicate e saper lasciarsi scivolare addosso tutto.

Il brano esorta a vivere serenamente lasciando da parte invidie e gelosie. La necessità di ottenere l’approvazione altrui ci incatena in un circolo vizioso fatto di desideri e frustrazioni. L’unico modo per sfuggire a questo vortice di paranoie è appunto salire in superficie.

La via d’uscita da questa condizione richiede la forza di fare un passo semplice: svuotare le tasche dai macigni e diventare impermeabile alle pretese altrui.

Dopo i primi singoli in inglese, il cantante polistrumentista genovese riscopre le proprie radici recuperando la lingua italiana.

Classe 2000, Victor Uckmar, in arte V?k, nasce e cresce a Genova, si forma alla scuola tedesca di Genova e Milano. Negli anni ha vissuto a Genova, Milano, Guildford e Londra.

Ha studiato violoncello, pianoforte e canto. A coronamento degli studi musicali, nel 2020 consegue la laurea in composizione musicale (Music Industry Practice) all’Università ACM Guildford, Regno Unito.

A 14 anni, inizia a scrivere canzoni accompagnandosi con l’ukulele.

Nel 2019 debutta con il primo singolo in inglese, “Shadows”. Nel 2020 pubblica il primo singolo completamente autoprodotto, “Pain(ting)”, seguito nel 2021 dal primo EP solista, “Saffron Fields”.

Nel 2022 inizia ad esibirsi live in Inghilterra, girando tra il Surrey e Londra. Si trasferisce definitivamente nella capitale inglese, dove trova un lavoro part-time per poter continuare ad investire nei suoi nuovi progetti musicali.

Nel 2023 inizia a comporre nuovo materiale in italiano e collabora con produttori milanesi per l’uscita di un nuovo EP, “Cuorelemento”.

#MUSICANUOVA: centomilacarie, “quasi nuda”

#MUSICANUOVA: centomilacarie, “quasi nuda”


“quasi nuda è la storia della mia e della sua prima volta. Era un agosto torrido di tanti anni fa. Non riesco a dimenticare le grida dei tifosi che festeggiavano chissà quale partita nel bar sotto casa e la pasta che ci cucinammo dopo, nella cucina dei suoi genitori. Chi ha ascoltato questa canzone ci ha visto altro e penso che la musica sia magica pure per questo: ognuno ci vede quello che vuole.

Dopo la collaborazione con MACE e Salmo in Non mi riconosco, e dopo essere stato selezionato tra gli artisti di Spotify Radar, centomilacarie torna con quasi nuda, un nuovo potente singolo, presentato in anteprima al Mi Ami Festival 2024.

Scritto insieme a Teseghella, il brano ripercorre un ricordo del passato dell’artista, con il linguaggio iconografico e la visceralità diventati una sua cifra stilistica, accompagnato da una produzione dalla forte anima pop-rock.

centomilacarie è Simone. Nasce in provincia di Varese nel 2004.
Le sue canzoni sono un accecante salto nel vuoto. Inizia a suonare a 5 anni il violino per poi avvicinarsi alla chitarra e al pianoforte.
La colonna sonora di Final Fantasy, XXXTENTACION e Michael Jackson sono stati i suoi più grandi riferimenti musicali. Nel 2022 pubblica il suo singolo d’esordio “Strappami la pelle a morsi” e si esibisce in line-up del Mi Ami Festival, la più prestigiosa rassegna dedicata alla musica indipendente. Seguono la pubblicazione dell’EP “neanche anch’io” e del singolo “notte vodka” e, a febbraio 2024, la collaborazione con MACE e SALMO nel brano del producer “NON MI RICONOSCO”.

#MUSICANUOVA: Colombo, “Libido”

#MUSICANUOVA: Colombo, “Libido”

“Un po’ di tempo fa scoprii – per vie traverse – che un mio amico stretto aveva seri problemi di sesso all’interno della sua relazione, da molto tempo. Lui non me ne aveva ma parlato, nonostante fossimo (in teoria) quel tipo di persone, e di amici, che parlano di tutto, sesso compreso, senza problemi. Per un attimo pensai a una questione di mancanza di fiducia, ma poi mi resi conto di una cosa: anche io non gli avevo mai parlato di sesso in quel modo, di insicurezze e desideri, che presumo tutti, in misura differente abbiamo.

Ho abbastanza amiche donne da sapere ormai che la storia dell’uomo performante che pensa solo a quello, sempre pronto, è solo una leggenda. Ma se continuiamo a raccontarcela, con chi se ne può parlare?”

Ma gli uomini, tra di loro, parlano di sesso?

Gira attorno a questa domanda Libido, il nuovo singolo di Colombo.

Libido ci conferma la volontà dell’alter ego musicale di cantautore e pianista Alberto Travanini di voler raccontare le fragilità, spesso nascoste, dell’universo maschile.
Se il precedente singolo, Uomini forti, raccontava la fatica del dover essere sempre forte, il nuovo brano nasce ancora una volta da un episodio autobiografico: un amico che ha problemi sessuali nella propria coppia, e lo stupore nell’altro nel rendersi conto che tra amici, amici maschi, non si parli spesso di tematiche del genere.

Chiunque ha diritto a coltivare la propria fantasia e il rapporto con sè stesso; ma cosa succede se quella zona di autonomia rimane l’unica in cui ci si riesce ad esprimere? Se non si riesce a comunicare i propri bisogno a chi abbiamo davanti, per una notte o per tutta la vita?

#MUSICANUOVA: Caspio, “Questa sera”

#MUSICANUOVA: Caspio, “Questa sera”

Tra punk-rock e upbeat, Questa sera è il nuovo singolo di Caspiosecondo brano estratto dal prossimo album in uscita nell’autunno/inverno del 2024.

Così presi dalle cose superflue da dimenticarci delle persone, il brano ci ricorda quanto di poco umano ci sia rimasto.

Caspio invita ad avere il coraggio di dimenticare, almeno per una sera, cosa dobbiamo fare domani, non avere paura del futuro, scrollarci di dosso tutto il superfluo per sentirci, ancora una volta, vivi.
Questa sera, facciamo finta che nulla possa farci male e riempiamo il vuoto con qualcosa che valga davvero.

Non sembriamo più umani
Il nostro cuore batte lentamente
Non si risparmia per le cose vuote
Ma si risparmia per le persone
Non vale sempre la candela
Anche se il buio ha un po’ rotto il cazzo
Lascia stare il futuro, ci resta solo un abbraccio
Ci vuole un po’ di coraggio

Questa sera non c’è niente che ci possa fare male
Dimentichiamo cosa c’è da fare
Vorremmo solo poter dormire
E che il sonno non duri poco
Per risvegliarci all’imbrunire
Per iniziare tutto di nuovo
Credere che basti sempre poco
E che non serva camminar sul fuoco
Ci vuole un po’ di coraggio

Questa sera non c’è niente che ci possa fare male
Questa sera non c’è niente che ci possa fare male
Dimentichiamo cosa c’è da fare
Ci vuole un po’ di coraggio

Questa sera non c’è niente che ci possa fare male

Ci vuole un po’ di coraggio

Questa sera non c’è niente che ci possa fare male
Dimentichiamo cosa c’è da fare
Impariamo a riempire il vuoto
Accelerare il battito di poco
Per sentirci ancora vivi
Ancora vivi

#MUSICANUOVA: M.E.R.L.O.T., “Trasparente”

#MUSICANUOVA: M.E.R.L.O.T., “Trasparente”

“Stanotte vestiti di me
Voglio vederti senza niente
Anche se ormai sono niente per te
Sparito per sempre
Trasparente
Allora non sarò mai quello che
Sognavi e sognavamo insieme
Due fiori storti tra le crepe”

M.E.R.L.O.T torna per l’estate, spogliandosi come non mai, con Trasparente , una ballad fresca e leggera, in cui intimità e vulnerabilità convivono nei versi del ritornello “Stanotte vestiti di me / Voglio vederti senza niente”.

“Strano ma vero, sono riuscito a scrivere una canzone che ti fa prendere bene, forse ultimamente sono andato in overdose di tristezza”, ha commentato l’artista.


Il singolo anticipa il tour, finanziato dal MiC e da SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, che porterà l’artista nei club italiani:

17/10 Bologna – Covo Club
18/10 Verona – The Factory
25/10 Roma – Wishlist
26/10 Napoli – MamaMu Bar
07/11 Milano – Arci Bellezza
08/11 Torino – Campidoglio Murazzi

Buffalo

O Tacchi alti

Sei per nessuno e un po’ per tutti

Ma a giorni alterni

Mischi le diete con gli alcolici più pesanti

Perché ripeti che il sorriso cresce coi sorsi

Buffalo

Gli occhi rossi

Cadono sui tuoi passi falsi

Senza rimpianti

Magari dopo torni a casa

Ma in compagnia dei sogni infranti

e dei traguardi lasciati al via

Fiori droga whisky e juke box

 

RIT

Stanotte vestiti di me

Voglio vederti senza niente

Anche se ormai sono niente per te

Sparito per sempre

Trasparente

Allora non sarò mai quello che

Sognavi e sognavamo insieme

Due fiori storti tra le crepe

 

2a strofa

Diamanti fumo e smalti blu

Dentro i cassetti bambole voodoo

Fiori che seccano,

Pietre, lexotan

Quella finestra su Indipendenza

La guardo ancora col cuore aperto

Per farti entrare quando fa freddo

Non darmi corda sennò la spezzo

Potremmo amarci ma non ci riesco

Sole fuori e piove dentro

Tu che balli sull’inferno

Sto provando ma non ci riesco

 

RIT

Stanotte vestiti di me

Voglio vederti senza niente

Anche se ormai sono niente per te

Sparito per sempre

Trasparente

Allora non sarò mai quello che

Sognavi e sognavamo insieme

Due fiori storti tra le crepe

SPECIAL

Sto perdendo tempo

Fosse per me sarei comunque perso

La colpa è tua ma tanto fa lo stesso

 

RIT

Stanotte vestiti di me

Voglio vederti senza niente

Anche se ormai sono niente per te

Sparito per sempre

Trasparente

Allora non sarò mai quello che

Sognavi e sognavamo insieme

Due fiori storti tra le crepe

#MUSICANUOVA: Damon Arabsolgar, “Nils”

#MUSICANUOVA: Damon Arabsolgar, “Nils”

“Avevo letto un’intervista di una donna a cui non si era aperto il paracadute, invece che essere presa dal panico, diceva di aver accettato quasi immediatamente il suo destino e di essersi goduta la caduta, sopravvivendo miracolosamente. Qualche scienziato aveva provato a spiegare il miracolo dicendo che la rilassatezza dei muscoli aveva permesso di assorbire l’impatto ma poco importava per me. Faccio infatti da anni un sogno ricorrente, di colpo, capisco come si fa a volare.”

Con questa riflessione onirica e visionaria, Damon Arabsolgar presenta Nils, il suo nuovo singolo: un brano in gestazione da un’estate lontana, quella del 2016, che Damon ha passato a Milano con un paio di microfoni, uno studio allestito in casa, e l’inizio di quello che sarebbe diventato poi il disco solista.

Nils nasce in un istante, in una trance di gioia, in un flusso divertente che ha portato Damon a volare leggero in un altro stato della materia e in cui ha composto, registrato, prodotto e mixato tutto in solitaria, dimenticandomi del resto del mondo, come lo stato di seria e giocosa concentrazione con cui si gioca da bambino.

E sempre riferendosi al sogno in cui impara a volare, così continua l’artista: “Bisogna volerlo e creare le condizioni affinché avvenga senza però davvero desiderarlo o pensare che la propria felicità dipenda dal suo raggiungimento. Potrebbe capitare che ci si libri in volo, sollevandosi con leggerezza. In quei casi, qualora ce ne si compiaccia o ce ne si renda troppo conto, si ricade lentamente al suolo e nulla può risollevarci se non attendere e sperare che accada nuovamente più avanti.

Nella stessa maniera si cade nella musica, nella trance, nella preghiera, nella meditazione, nella poesia, nell’amore e, in definitiva, nella flusso della vita, quando il tempo sembra cristallizzarsi, fermandosi in un minuscolo istante, rimanendo nella nostra memoria come un’icona del tempo che scorre e da significato a tutto ciò che c’è ora e c’è stato prima.”


La musica di Damon Arabsolgar si dimostra esser fatta per essere ascoltata al buio, con gli occhi chiusi, e conduce altrove, portandoci dal più microscopico dettaglio ad un volo oltre la stratosfera, laddove l’orizzonte si curva e le cose quotidiane perdono di senso.

Damon Arabsolgar è poeta, compositore, autore, produttore e performer.

Da piccolo, ha cominciato a scrivere e registrare canzoni su cassette magnetiche e non ha mai smesso, spinto dalla necessità di rimanere da solo con il suo pianoforte per dar voce, in maniera puramente istintiva, alla sua parte più vulnerabile e sincera.

Parallelamente alla sua intensa attività live con il duo MOMBAO, negli ultimi sei anni ha segretamente lavorato alla scrittura del suo progetto solista, in cui Damon torna alla sua natura più intima e cantautorale. Decide di usare per la prima volta il suo nome di battesimo solamente ora, per pubblicare del materiale profondamente personale realizzato con un senso di urgenza e bisogno di catarsi.

#MUSICANUOVA: Tommaso Di Giulio, “Anche basta”

#MUSICANUOVA: Tommaso Di Giulio, “Anche basta”

“Anche basta è uno sfogo, un lamento, un’epifania. E’ una di quelle prese di coscienza che non si è certi di voler portare fino in fondo. In che si traduce? In una fotografia di un dolceamaro stallo alla messicana, una canzone scritta quando me la prendevo più con me stesso che con la persona che mi stava vampirizzando l’esistenza. Perchè se sto male non mi tiro fuori da questo loop malsano? E’ una domanda che almeno una volta nella vita ci siamo fatti tutti…”

Il cantautore romano Tommaso Di Giulio torna con Anche basta, un brano in cui racconta la difficoltà nel porre fine a una relazione tossica nonostante la consapevolezza di quanto piano piano ci stia distruggendo, una lotta continua tra frustrazione e voglia di cambiare.

Un rapporto impari di cui il protagonista è conscio, in cui ogni proposito di rivalsa sembra trasformarsi in una ritirata, ma con un finale aperto che accende una scintilla di speranza.

“Siccome i contrasti e le contraddizioni sono tra le cose che mi interessano di più in musica e nella quotidianità anche questa canzone mette insieme ingredienti che generalmente reagiscono come quando si mescolano l’olio e l’acqua. Però, hai visto mai, alcuni esperimenti danno risultati sorprendenti”.

Te l’hanno detto che per dire: “noi”

bisognerebbe essere almeno in due?

Al netto di alcune patologie

che ora sospetto siano tutte tue

Ok, gli indizi erano in bella vista

ma ero stregato e non mi davo pace

amante, sposo, confessore, autista

per guadagnare un tuo sorriso. E invece:

non ti basta e mi ributti giù, giù.

Io, ho bisogno di te, di te, di te, di te, di te…

Io, ho bisogno di te, di te, di te, di te, di te…

…Di tenermi a debita distanza 

perchè va bene: “tutto fa esperienza”, ma anche basta!

Pazienza! E’ andata così.

Eh già…

Credevo ormai fosse passato il peggio 

ho poi capito che eri all’antipasto 

e dopo il tempo, il sonno ed il coraggio

hai fatto presto a consumare il resto.

A raccontarsela ci vuole poco

tenere il punto è un altro campionato

l’orgoglio scalpita, ma resta un eco

mentre precipito e non ho capito

come ho fatto a ricaderci, no, no!

Io, ho bisogno di te, di te, di te, di te, di te…

Io, ho bisogno di te, di te, di te, di te, di te…

…Di tenermi a debita distanza 

perchè va bene: “tutto fa esperienza”, ma anche basta!

Pazienza! E’ andata così.

E’ andata così.

Io, ho bisogno di te, di te, di te, di te, di te…

Io, ho bisogno di te, di te, di te, di te, di te…

…Di tenermi a debita distanza 

perchè va bene: “tutto fa esperienza”, ma anche basta!

Anche basta! Anche basta!

Pazienza! E’ andata così.

E’ andata così.