Brillare di buio. Romina Falconi torna con “Lupo mannaro”

Vi è mai capitato di sentirvi “storti” rispetto alla vita?
Vi siete mai sentiti fuori tempo con il mondo?
O avete mai avuto la sensazione di trovarvi fuori posto quando tutti gli altri esplodevano di entusiasmo, mentre voi sentivate dentro solo il grande boato del vuoto?

E se almeno una volta vi è successo, lo avete detto a qualcuno? O qualcuno è mai venuto a confessarlo a voi?

Senza essere troppo pessimisti, credo che la risposta all’ultima domanda siano “no”. Ed è quasi sicuramente “no” perché l’Uomo è un animale che rifiuta il dolore. Lo nasconde, lo tace, lo rinnega, e anche quando si trova nel buio più profondo della sua esistenza fa di tutto per mostrarsi agli altri con quel poco di luce che gli è rimasta.
Perché il dolore ci costringe ad ammettere che siamo vulnerabili e frangibili, e quindi fa paura. E chiedere aiuto agli altri lo fa ancora di più.

Ogni giorno il mondo ci chiede di presentarci al meglio, di spingere al massimo, di dire sempre “sì”, e di farlo possibilmente con il sorriso più smagliante che abbiamo.

Non assecondare la richiesta significa spesso passare dalla parte del torto, sentirsi in errore, disallineati. La verità è che siamo semplicemente umani, ognuno con i propri coni d’ombra con cui convivere e il proprio scopo di felicità da non perdere di vista, come una luna piena che illumina l’oscurità.

Romina Falconi ha trasformato tutto questo in musica nel suo ultimo singolo, Lupo mannaro, secondo spietato ritratto della galleria degli “sbagliatori” che popolerà il suo terzo album, in arrivo nel 2023.

 

“Con questa canzone ho messo in scena il grande spettacolo del buio. Ho cercato di riassumere la condizione di chi ha un’ombra che esce fuori con grande consapevolezza.
Una confessione a cuore aperto e rotto di chi vuole solo riemergere senza avere un libretto di istruzioni. Non ho censurato la cattiveria perché si tende ad immaginare una persona triste come debole, fragile.
Chi sopravvive al proprio buio, si sente un lupo mannaro per la vita.
Un essere umano può colpevolizzarsi e perdonarsi, pregare e imprecare. Un essere umano è miserabile e supremo, tutto in una vita.
La speranza è la grande assente di questa canzone perché quando un’ombra si rivela e tutto si compie, la speranza la si cerca come si fa con Dio.
E Dio esiste ma temo che ogni tanto ci abbia sopravvalutati.”

Come accaduto lo scorso maggio per l’uscita del singolo La suora, anche Lupo mannaro è accompagnato da una “costola editoriale”, ovvero il secondo volume del Rottocalco. Un vero e proprio metalibro di oltre 230 pagine edito da Poliniani (qui il link per l’acquisto online), che tratterà nel profondo i macrotemi affrontati in Lupo mannaro: gli ululati nel vuoto, la positività tossica e la dannazione dell’impostore.

Il volume sarà disponibile in anteprima dal 28 ottobre all’1 novembre al Lucca Comics & Games 2022, presso gli stand Freak&Chic (Padiglione Games) e Poliniani (Padiglione Autori).

Ad arricchire le pagine dell’opera saranno, fra gli altri, i contributi dell’antropologa Elena Nesti, della psicologa Monia D’Addio, degli autori Roberto RecchioniFrektTito Faraci, dei giornalisti Caterina DamianoPietro CernigliaEmanuele Corbo e Roberto Pancani, e del pubblicitario Riccardo Pirrone; le tavole in versione manga di Marco Albiero, oltre alle opere di Evviart, Edoardo Del Pero e Ninphetamina.

“Magari vivi”, l’inno alla sfiga di Romina Falconi

31 maggio 2019, è questo il momento da cui è partito tutto.

Con l’estate alle porte e il solito carico di inni balneari in uscita, quel giorno ha visto lo scoppio di un inaspettato fulmine nel cielo sereno della musica di fine primavera. Un fulmine che aveva il titolo di Magari muori ed era il frutto di un’inedita collaborazione tra un’artista decisa a rompere gli schemi e le convenzioni del pop, Romina Falconi, e un’agenzia di pompe funebri allergica a retorica e moralismi ma amante dell’ironia, Taffio.

Sul ritmo cadenzato del reggaeton, al posto delle solite palme, del solito mare e delle solite notti di fuoco c’era un sano invito al carpe diem, a vivere tutto fino in fondo, perché oggi ci sei e domani il prete potrebbe ricordati nell’omelia.

Chiamatelo humor nero se vi va, nei fatti è stato un colpo di genio.

Ma una roba così non è certo da tutti, te la puoi permettere solo sei un’artista disposta a rischiare di prendere le buche e se il pop preferisci da sempre servirlo al tuo pubblico accompagnato da un calice amaro, piuttosto che avvolto in una nuvola di zucchero filato. Oserei dire che in Italia una roba così te la puoi permettere solo se sei Romina Falconi.

Che non a caso a due anni di distanza torna in pista con Magari Vivi, secondo, fulminante capitolo di questa saga.

Se prima c’era il reggaeton adesso ci sono i fervori della salsa, e al posto di un’esplosione di caliente passione si distende un luminoso manifesto della sfiga, nel più tipico falconiano pensiero.

Scritto insieme a “Sua Casalinità” Roberto Casalino e prodotto dalle sapienti mani di Marco Zangirolami, Magari vivi è l’inno di chi non si arrende alle proprie sfortune, di chi era alla toilette quando distribuivano le botte di culo, ma che nonostante tutto ci crede e ci spera ancora, perché prima o poi anche alla buona sorte capiterà di sbagliare strada e di arrivare da loro.

“Questo è un inno a prendere la vita così (tutto sta a capire come e dove, da decidere a piacere). Noi figli del mai una gioia, pronti a sorridere pure se tutto va a rotoli.
Noi che chiediamo scusa pure se cadiamo. Noi che pensiamo che quello delle leggi, il Signor Murphy, era un ottimista. Questo vuole essere un inno al coraggio, un invito a duello a tutti i life coach che credono che basti volerle le cose. C’è chi ha la buona stella strepitosa, e senza sforzi ottiene tutto, e chi ha la buona stella che è un tipo. Un tipo simpatico.
Siamo baciati dalla fortuna ma più frequentemente trombati selvaggiamente dalla sfiga, non ci arrenderemo mai e cercheremo sempre un segnale che ci faccia ricredere. Rideremo lo stesso.

Con una certa arroganza, seppur appassionatamente speranzosi, vi mostriamo il nostro inno. Benvenuti nel Brutalismo!”

Roberto Casalino: l'album Errori di felicità esce il 12 gennaio

Roberto Casalino2_b
Anticipato dal singolo omonimo e da Le mie giornate, in radio dal 5 gennaio, uscirà il 12 gennaio Errori di felicità, il nuovo album di 
Roberto Casalino.

«Nella ricerca della felicità procediamo per tentativi, che chiamiamo “errori” quando ci facciamo male. In realtà sono esperienze che è necessario attraversare. E allora l’errore non viene più vissuto come un fallimento, ma come un’opportunità di crescita. Umana. Emotiva. Interiore.»

Il suono del disco è insieme distorto e acustico e affonda le radici direttamente dal rock anni ‘90 di Nirvana, Smashing Pumpkins e Placebo.
Già autore di brani di successo come Non ti scordar mai di me e L’essenziale, Roberto Casalino è inoltre entrato tra gli otto autori scelti per far parte del cast dell’edizione 2017/2018 di Amici.