Ernia, il “rettiliano”. Esce “68 (Till The End)”


Lo scorso settembre usciva 68, il primo album ufficiale di Ernia. Un disco “quadrato”, “delineato”, come dichiarava il diretto interessato, nato sotto la pressione di realizzare il primo lavoro per la prima grande major sulla piazza, Universal. Il titolo era un riferimento alla linea milanese del bus 68, che collega via Bergognone e Bonola, dove il rapper è cresciuto, e che Ernia aveva spiegato come una metafora del suo viaggio “verso il centro”, ma che eventualmente si sarebbe anche potuto trasformare in un viaggio a ritroso, se mai le cose fossero andate male.
Oggi, a distanza di sette mesi, possiamo dire che così male non è andata, visto che il disco ha debuttato al primo posto della classifica e che anche il tour ha dato le sue soddisfazioni.
Per festeggiare questo periodo fortunato, l’album viene ripubblicato in una nuova edizione decisamente più ampliata: 68 (Till The End) arriva infatti nei negozi e sulle piattaforme di streaming e download come un doppio album: a 68 sono stati aggiungi ben 7 nuovi inediti, tre dei quali impreziositi da collaborazioni.

“Mi sono voluto divertire: ho realizzato i nuovi inediti con lo spirito con cui di solito si realizza un mixtape, cioè non un album ufficiale, ma una raccolta di brani fatta con il solo scopo di divertirsi. Il mood è molto più tranquillo e caciarone di 68, che era invece un album più sofferto. E’ una sorta di allenamento in preparazione al cambiamento che vorrei mettere in atto con il prossimo disco”.
Il primo singolo estratto, Certi giorni, vede la collaborazione di Nitro: “Tra i rapper milanesi della mia generazione è stato uno dei primi a farsi conoscere. Per il featuring con lui avevo inizialmente pensato a un pezzo più pestato, ma è stato proprio lui a suggerirmi di puntare su qualcosa di più intimo”.
Per Il mondo chico la scelta dell’ospite è invece ricaduta su Lazza: “Anche lui è di Milano, ma faceva parte di un altro blocco”. Nel brano sembrerebbe esserci un dissing a Ultimo, ma Ernia abbandona subito ogni possibilità di polemica: “Quel verso è di Lazza, non posso rispondere per lui”.
Più sorprendente invece la presenza di Chadia Rodriguez per Mr. Bamboo: “Tempo avevo scritto sui social che avrei fatto un featuring inimmaginabile, e tutti avevano pensato a Sfera Ebbasta. Ma se pensi a Sfera Ebbasta vuol dire che in fondo te lo immagini. Chadia invece è quanto di più lontano da me ci possa essere oggi nell’ambiente hip-hop: se vuoi crescere, devi allargare gli orizzonti e uscire dalla tua confort zone. 68 era un album perfettamente nella mia confort zone, con questi nuovi brani ho voluto andare oltre”.

Tra le collaborazioni che gli piacerebbe realizzare in futuro, Matteo Professione – così è registrato all’anagrafe – fa i nomi di Sfera, Capo Plaza, Luchè, Marracash, mentre sui featuring internazionali prende una posizione controcorrente: “A un rapper italiano il featuring con l’artista internazionale non serve, perché non aggiunge niente. Se lo fai, lo fai per te, ma il pubblico non lo percepisce perché per la maggior parte si tratta di un pubblico pop che segue le mode e adesso ascolta l’hip-hop senza conoscerlo. Non conoscono gli artisti internazionali e non leggono i testi, mi spiace dirlo, ma è così, non ce la faccio a mentire. Nell’ultimo album Emis Killa ha inserito una collaborazione con 6ix9ine, ma non mi pare che sia uno dei suoi brani più memorabili”.

E a proposito della necessità di essere sinceri, è parlando di Un sasso nella scarpa che Ernia fa la riflessione più amara: “E’ un brano sui social. La prima strofa è su Twitter, che è solo rumore, serve per far ‘scoreggiare il cervello’ perché chiunque sente il diritto di dire la sua anche se non ne sa nulla e anche se il suo pensiero è sbagliato. La seconda strofa è invece su Instagram, che è più legato all’apparenza: conta come sei vestito e se hai la faccia simpatica. Con i social tutti si sentono partecipi e credono di dare un contributo postando un commento: io poi non ho mai capito perché si debba commentare negativamente qualcosa. Credo di avere una vita abbastanza piena e se una cosa non mi piace semplicemente non la guardo: invece i social sono pieni di ‘Giacomino03’ che non vedono l’ora di far sentire che ci sono per sfogare la loro rabbia. Se poi tu provi a rispondere partono all’attacco dicendo che tu hai successo perché ti sei venduto, perché fai parte del sistema. Come se fossi un rettiliano. Non vogliono capire che toccherebbe a loro fare qualcosa, darsi da fare per uscire dalla noia e dal nulla cosmico. Anziché stare seduto in piazza, in questi anni credo di aver imparato un lavoro e penso che i ragazzini che vogliono fare rap riusciranno a farcela se sapranno riconoscere la posizione e il loro ruolo: molti di loro non ce l’hanno proprio la stoffa del rapper, e non pensano quella è solo la punta dell’iceberg, perché nella filiera dell’hip-hop si può essere anche manager, ufficio stampa, produttore”.

In attesa di assistere alla sua prossima evoluzione, viene da chiedersi a che punto è il “viaggio” di Ernia verso il “centro”: “Sicuramente ho saputo distinguermi per originalità, e se un giorno la mia barca dovesse affondare io andrei a fondo da solo, e non per aver seguito una moda. In centro però non ci sono ancora arrivato, ed è meglio così, perché essere già al centro a 25 anni significa dover combattere troppo a lungo per restarci“.
Sincerità, appunto.

Doppio album per Ernia: il 5 aprile esce “68 (Till The End)”


Uscirà il 27 marzo, Certi giorni, il nuovo singolo di Ernia.
Il brano si avvale della collaborazione di Nitro e anticipa l’uscita di 68 (Till The End), una specialissima riedizione dell’album 68 in uscita venerdì 5 aprile in doppio CD, e dal 12 aprile anche in formato doppio LP in occasione del record store day.

Il primo disco conterrà le 12 tracce dell’omonimo album uscito lo scorso settembre, mentre nel secondo CD troveranno spazio 7 tracce inedite, di cui tre brani collaborazioni.
Da Certi Giorni featuring Nitro a Il Mondo chico in collaborazione con Lazza, all’interno del nuovo EP non manca l’inaspettata collaborazione con Chadia Rodriguez nel brano Mr Bamboo.

Con 68 (Till The End) Ernia chiude definitivamente il percorso della saga legata a 68, album che nell’ultimo anno, utilizzando una metafora, l’ha portato dalla periferia al centro.
La produzione dell’album è stata firmata da alcuni dei migliori producer della scena odierna, da Marz a Zef fino a Mr Monkey.

Da venerdì 5 Aprile Ernia sarà impegnato nel 68 (Till The End) instore tour:
5 aprile, Milano, Mondadori Megastore ore 18:00
6 aprile,  Torino, Feltrinelli Stazione ore 17:00
7 aprile, Firenze, Galleria del Disco ore 15:00
8 aprile, Roma, Discoteca Laziale ore 17:00
9 aprile, Napoli, Feltrinelli Stazione Garibaldi ore 18:00
10 aprile, Bari, Feltrinelli via Melo ore 17:00

Ernia: il 7 marzo il live all’Alcatraz di Milano


Dopo l’uscita del suo ultimo album d’inediti 68 che ha conquistato il primo posto della classifica ufficiale FIMI, giovedì 7 marzo Ernia arriverà all’Alcatraz di Milano per una tappa del “68 tour”, che lo ha visto protagonista per tutto l’inverno nei più importanti club italiani.

A distanza di un anno dal precedente progetto Come uccidere un usignolo/67 e dopo il successo del “Come uccidere un Usignolo/67 tour”, l’ultimo lavoro di Ernia evidenzia un particolare raggiungimento di maturità da parte del giovane rapper, che partendo dal suo vissuto analizza con semplicità lo scorrere della vita quotidiana con lo sguardo critico, attento e insoddisfatto comune a moltissimi giovani affranti dai comportamenti, dalle aspettative e dalle mille problematiche che affliggono la società contemporanea.
Il disco è ricco di suggestioni musicali fonde perfettamente sonorità rap, black, funk, trap, melodie vocali e metriche precise e dirette in un mix di elementi diversi che ben rispecchiano l’evoluzione in corsa e il singolare percorso di uno dei rapper più seguiti ed amati della scena hip hop contemporanea.

Le prevendite delle nuove date del “68 tour”, sono disponibili sui canali di Thaurus Music, Ticketone al seguente link https://www.ticketone.it/ernia-biglietti.html?affiliate=ITT&doc=artistPages/tickets&fun=artist&action=tickets&kuid=553128 e acquistabili direttamente in loco.

L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live.

Ernia: il 30 ottobre al via il 68 Tour

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Dopo l’uscita del suo ultimo album d’inediti 68, Ernia è pronto a salire sul palco con il suo 68 Tour. Il giovane talento hip hop si prepara ad affrontare una lunga dimensione live di concerti che lo vedranno protagonista a partire dal 30 ottobre per tutto l’inverno nei più prestigiosi club italiani.

Matteo Professione in arte Ernia, a distanza di un anno dal precedente progetto Come uccidere un usignolo/67 e dopo il successo del Come uccidere un Usignolo/67 tour è tornato con un disco che evidenzia un particolare raggiungimento di maturità tra sonorità che pasano dal rap alla black music, al funk e alla trap, melodie vocali e metriche precise e dirette in un mix inconfondibile di elementi diversi che ben rispecchiano l’evoluzione in corsa e il singolare percorso di uno dei rapper più seguiti ed amati della scena hip hop contemporanea.

Le prevendite delle nuove date in partenza il prossimo 30 Ottobre per proseguire nei Live club più importanti della penisola italiana sono disponibili sui canali di Thaurus Music e acquistabili direttamente in loco.

L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live.
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Queste le prime date confermate:
30 ottobre – Fasano (Br), Timo’s club
10 novembre – Calcinaia (Pi), Boccaccio club
17 novembre – Potenza, Cycas discoteque
24 novembre  Firenze, Viper Theatre
30 novembre – Roma, Circolo degli illuminati
7 dicembre – Bologna, Locomotiv
8 dicembre – Mantova, Priscilla discoteque
15 dicembre – Brescia, Lattepiù live
21 dicembre – Trofarello (To), Millionaire club
22 dicembre – Fabriano (An), Area club
12 gennaio – Lucca, Kuku Disco
25 gennaio – Avellino, Tilt Club
26 gennaio – Napoli, Duel Club
9 febbraio – Nonantola (Mo), Vox
2 marzo – Novara, Phenomenon
7 marzo – Milano, Alcatraz

68: Ernia tra conscious rap, divertimento e rischio di cadere

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L’occhio sulla copertina sembra voler guardare in faccia l’ascoltatore, scrutare i suoi pensieri, cercare di capire se ha compreso davvero il significato dei brani, se ne ha colto i riferimenti. Perché quando si parla di Ernia si può star certi che nulla – soprattutto le parole – non sono buttate a caso.
Dopo l’uscita del doppio Come uccidere un usignolo/67, avvenuta solo lo scorso settembre, per il milanese Matteo Professore è arrivato il momento della prima vera release ufficiale. Il nuovo album si intitola 68 (e non perché segue 67, che invece si intitolava così proprio in vista dell’uscita successiva), come la linea di autobus che collega Bonola, dove Matteo è cresciuto, con via Bergognone, vicino a Porta Genova, decisamente più in centro e soprattutto centro di una nuova movida modaiola. Un viaggio (anche metaforico) dalla periferia al centro, ma che poteva essere compiuto anche in senso opposto, in una sorta di regressione: fuori dal significato simbolico, significa che questo per Ernia è il disco del grande riscatto e della conferma, ma potrebbe anche essere la causa della sua caduta, ed è proprio lui il primo a esserne consapevole. E poi c’è, in minima parte a dire il vero, un riferimento al ’68 dei movimenti rivoluzionari, di cui oggi ricorrono i 50 anni.

Sulla doppia direzione si muove anche la tracklist di 68, che può essere ascoltata anche dalla fine all’inizio, e in questo senso diventerebbe una carrellata cronologica della carriera del rapper fino ad oggi, dal buio di La paura alla luce di King QT (e qui il riferimento è al quartiere milanese di QT8, oltre a King Kunta di Kendrick Lamar).
Con Ernia ogni stereotipo legato alla figura del rapper cade: non ha la faccia da cattivo ragazzo, non ha il corpo ricoperto da tatuaggi d’ordinanza, non ostenta elogi al denaro e alle donne, ma anzi non di rado infila nei testi citazioni colte, riferimenti letterari, e si ritaglia spazi di riflessione.
Per questo viene considerato uno degli esponenti del conscious rap italiano: “Fino a non molto tempo fa il conscious rap rimandava all’immagine di uno studente fuori sede sfigato, che non amava molto lavarsi e beveva birra calda. A riabilitare il genere sono stati in America artisti come J Cole e Kendrick Lamar, che è forse il miglior rappresentante della corrente: grazie a loro oggi il conscious rap ha trovato legittimazione, si è reso appetibile per le radio e le classifiche ed è considerato cool. I loro numeri lo dimostrano. In Italia invece il rap cita pochissimo, e quando accade spesso il pubblico non riesce a cogliere i riferimenti o li usa in modo sbagliato: c’è una sorta di sofisticata ignoranza. L’obiettivo è farlo diventare solo sofisticato”.
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Ma non si pensi che con 68 Ernia si sia rinchiuso in un circolo vizioso alla strenua ricerca dei “contenuti”, perché scorrendo le tracce dell’album non si possono non cogliere i riferimenti alla disco dei Flaminio Maphia della titletrack (“Lo considero il mio brano migliore perché non è una marchettata, ma il giusto equilibrio tra quello che vuole ascoltare il pubblico dell’hip-hop e quello che passano le radio”), o le influenze black, r’n’b, persino i campionamenti di classici jazz e le atmosfere old school. Il pazzo nasce addirittura dall’ascolto di Non al denaro, non all’amore né al cielo di De André, mentre No pussy è un pezzo “cafone” di puro divertimento: “In Italia il rap ha avuto il filtro del centro sociale, e oggi tutti sembrano cercare solo i contenuti, come se la musica fatta per divertimento fosse un male, invece il rap nasce anche con questo spirito e in America le diverse correnti convivono e si accettano tranquillamente. Da noi se riesci a svoltare e a guadagnare facendo rap diventi subito un venduto, mentre ci si dimentica che negli anni ’80 non si contavano i titoli di album che avevano la parola businness nel titolo. Spesso inoltre chi sui forum online critica il rap di oggi accusandolo di superficialità, negli anni ’90 ascoltava Gigi D’Agostino o si piastrava i capelli per andare alle serate del Diabolika: lì il contenuto dov’era? Quale messaggio si veicolava?” 
Non sfugge però, proprio in No pussy, un riferimento politico: “Un quindicenne conosce il rap meglio di me e capisce subito se gli stai proponendo un pezzo impegnato o di contenuto politico, e non lo ascolta perché non gli interessa. Con quel riferimento a Salvini ho voluto indorare un po’ la pillola, mettendo una nota di impegno in un pezzo che è tutto l’opposto”.
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Anche per quanto riguarda l’ondata della trap, le idee di Ernia sono molto chiare: “Mi piace la trap, la ascolto, anche se non sono un artista trap. Sono convinto che sia un trend destinato a finire, e quando succederà saranno in moltissimi a cadere. Sfera Ebbasta resterà, perché lui in quello è il numero uno, e anche se ha un vocabolario molto ristretto è stato quello che ha focalizzato l’attenzione dei media e dei discografici su un genere che in Italia non era ancora arrivato. E’ divisivo, certo, ma per lui è un valore aggiunto. Ma non esistono carriere infinite, e anch’io posso cadere domani, ma quando succederà non sarà per colpa della fine della trap, ma per causa mia“.

Anche nell’epoca del dominio dei social, al live resta un ruolo di fondamentale importanza: “Potrai fare tutte le visualizzazioni che vuoi, ma i risultati si vedono sotto al palco, nel mondo reale. Il live è il momento massimo del nostro lavoro”.

Dal 7 settembre Ernia sarà impegnato nel “68 instore tour” per la presentazione del nuovo album d’inediti.
Gli appuntamenti partiranno partiranno venerdì 7 settembre con un doppio appuntamento prima a Varese presso Varese Dischi e poi a Milano presso il Mondadori Megastore di Piazza duomo per poi proseguire sabato 8 settembre a Monza e poi a Brescia, il 9 settembre a Padova e Bologna, il 10 settembre a Genova e Torino, l’11 settembre a Firenze e Roma, il 12 settembre a Napoli e Salerno, il 13 settembre a Bari e Lecce, il 14 settembre a Mestre e Verona, il 15 settembre a Modena e Forlì, il 16 settembre a Lucca e Massa, il 17 settembre a Frosinone e Caserta, il 18 Settembre a Palermo, il 19 settembre a  Messina e Catania, il 20 settembre a Como e Arese e il 21 settembre a Cagliari.