Per il primo singolo del suo nuovo album, ha voluto con sé due compagni di eccezione, Marracash e Blanco.
Baby Gang torna sulle scene musicali con Adrenalina, il brano che anticipa il suo prossimo progetto discografico, L’angelo del male.
Sonorità cupe fanno da sfondo a un testo affilatissimo, in cui non mancano riferimenti diretti all’attualità, vedi alla voce pandoro-gate di Chiara Ferragni.
Sognavo di andare in America, evita I tuoi occhi non dicon la verità La vita non mi ha dato ciò che merito Per quello ho preso, mai chiesto la carità
Perché la vita dà a chi non merita Dicono i ricchi che i soldi non fan la felicità Allora lascia tutta la tua eredità Così magari compro una Cadillac
Ho gli occhi dietro la mano di Fatima Sei bella, ma è sporca la tua anima Non so più cosa pensa, né che immagina Ma quello che immagino mi emargina da tutto
Era ora di mettere un punto Ciò che ti ho promesso l’ho distrutto Non ho mai voluto, ma sono costretto, ho dovuto È per come mi hanno cresciuto
Facciamolo prima che salga sul palco Al diavolo tutti gli sbagli che faccio Lo so però sono una testa di c*zzo Adrenalina, a-a-adrenalina
A-adrenalina, ra-pah-pah, sei la prima, uh La tua pedina, ra-pah-pah, signorina, ah Col sanguе freddo colmo le mancanze d’affеtto Tip tap nel letto, tic-tac del tempo A-adrenalina, ra-pah-pah, sei la prima, uh La tua pedina, ra-pah-pah, signorina È una giungla di emozioni dove mi son perso Adrenalina, a-a-adrenalina
Io non scavo, ce l’hai tu il badile Subumano con un Submariner Fra lo schiaccio come Jannik Sinner Come grammi in strisce
Per la strada no fashion C’ho l’alloro, Fred Perry Vengo solo, ma ho ferri Se hai il pandoro fake della Ferri
Su Pandora sfreccio a due e venti Spero l’uomo blu non ci fermi La famiglia la scegli Questa mia somiglia agli Shelby
Credimi, in questo mercato Sono entrato senza invito, mi sono ingozzato Lei ha perso l’appetito, gliel’ho ricomprato Eh, cosa sono diventato?
Facciamolo prima che salga sul palco Al diavolo tutti gli sbagli che faccio Lo so però sono una testa di *azzo Adrenalina, a-a-adrenalina
A-adrenalina, ra-pah-pah, sei la prima, uh La tua pedina, ra-pah-pah, signorina, ah Col sanguе freddo colmo le mancanze d’affеtto Tip tap nel letto, tic-tac del tempo
A-adrenalina, ra-pah-pah, sei la prima, uh La tua pedina, ra-pah-pah, signorina È una giungla di emozioni dove mi son perso Adrenalina, a-a-adrenalina
Lo scorso settembre usciva 68, il primo album ufficiale di Ernia. Un disco “quadrato”, “delineato”, come dichiarava il diretto interessato, nato sotto la pressione di realizzare il primo lavoro per la prima grande major sulla piazza, Universal. Il titolo era un riferimento alla linea milanese del bus 68, che collega via Bergognone e Bonola, dove il rapper è cresciuto, e che Ernia aveva spiegato come una metafora del suo viaggio “verso il centro”, ma che eventualmente si sarebbe anche potuto trasformare in un viaggio a ritroso, se mai le cose fossero andate male.
Oggi, a distanza di sette mesi, possiamo dire che così male non è andata, visto che il disco ha debuttato al primo posto della classifica e che anche il tour ha dato le sue soddisfazioni.
Per festeggiare questo periodo fortunato, l’album viene ripubblicato in una nuova edizione decisamente più ampliata: 68 (Till The End) arriva infatti nei negozi e sulle piattaforme di streaming e download come un doppio album: a 68 sono stati aggiungi ben 7 nuovi inediti, tre dei quali impreziositi da collaborazioni.
“Mi sono voluto divertire: ho realizzato i nuovi inediti con lo spirito con cui di solito si realizza un mixtape, cioè non un album ufficiale, ma una raccolta di brani fatta con il solo scopo di divertirsi. Il mood è molto più tranquillo e caciarone di 68, che era invece un album più sofferto. E’ una sorta di allenamento in preparazione al cambiamento che vorrei mettere in atto con il prossimo disco”.
Il primo singolo estratto, Certi giorni, vede la collaborazione di Nitro: “Tra i rapper milanesi della mia generazione è stato uno dei primi a farsi conoscere. Per il featuring con lui avevo inizialmente pensato a un pezzo più pestato, ma è stato proprio lui a suggerirmi di puntare su qualcosa di più intimo”.
Per Il mondo chico la scelta dell’ospite è invece ricaduta su Lazza: “Anche lui è di Milano, ma faceva parte di un altro blocco”. Nel brano sembrerebbe esserci un dissing a Ultimo, ma Ernia abbandona subito ogni possibilità di polemica: “Quel verso è di Lazza, non posso rispondere per lui”.
Più sorprendente invece la presenza di Chadia Rodriguez per Mr. Bamboo: “Tempo avevo scritto sui social che avrei fatto un featuring inimmaginabile, e tutti avevano pensato a Sfera Ebbasta. Ma se pensi a Sfera Ebbasta vuol dire che in fondo te lo immagini. Chadia invece è quanto di più lontano da me ci possa essere oggi nell’ambiente hip-hop: se vuoi crescere, devi allargare gli orizzonti e uscire dalla tua confort zone. 68 era un album perfettamente nella mia confort zone, con questi nuovi brani ho voluto andare oltre”.
Tra le collaborazioni che gli piacerebbe realizzare in futuro, Matteo Professione – così è registrato all’anagrafe – fa i nomi di Sfera, Capo Plaza, Luchè, Marracash, mentre sui featuring internazionali prende una posizione controcorrente: “A un rapper italiano il featuring con l’artista internazionale non serve, perché non aggiunge niente. Se lo fai, lo fai per te, ma il pubblico non lo percepisce perché per la maggior parte si tratta di un pubblico pop che segue le mode e adesso ascolta l’hip-hop senza conoscerlo. Non conoscono gli artisti internazionali e non leggono i testi, mi spiace dirlo, ma è così, non ce la faccio a mentire. Nell’ultimo album Emis Killa ha inserito una collaborazione con 6ix9ine, ma non mi pare che sia uno dei suoi brani più memorabili”.
E a proposito della necessità di essere sinceri, è parlando di Un sasso nella scarpa che Ernia fa la riflessione più amara: “E’ un brano sui social. La prima strofa è su Twitter, che è solo rumore, serve per far ‘scoreggiare il cervello’ perché chiunque sente il diritto di dire la sua anche se non ne sa nulla e anche se il suo pensiero è sbagliato. La seconda strofa è invece su Instagram, che è più legato all’apparenza: conta come sei vestito e se hai la faccia simpatica. Con i social tutti si sentono partecipi e credono di dare un contributo postando un commento: io poi non ho mai capito perché si debba commentare negativamente qualcosa. Credo di avere una vita abbastanza piena e se una cosa non mi piace semplicemente non la guardo: invece i social sono pieni di ‘Giacomino03’ che non vedono l’ora di far sentire che ci sono per sfogare la loro rabbia. Se poi tu provi a rispondere partono all’attacco dicendo che tu hai successo perché ti sei venduto, perché fai parte del sistema. Come se fossi un rettiliano. Non vogliono capire che toccherebbe a loro fare qualcosa, darsi da fare per uscire dalla noia e dal nulla cosmico. Anziché stare seduto in piazza, in questi anni credo di aver imparato un lavoro e penso che i ragazzini che vogliono fare rap riusciranno a farcela se sapranno riconoscere la posizione e il loro ruolo: molti di loro non ce l’hanno proprio la stoffa del rapper, e non pensano quella è solo la punta dell’iceberg, perché nella filiera dell’hip-hop si può essere anche manager, ufficio stampa, produttore”.
In attesa di assistere alla sua prossima evoluzione, viene da chiedersi a che punto è il “viaggio” di Ernia verso il “centro”: “Sicuramente ho saputo distinguermi per originalità, e se un giorno la mia barca dovesse affondare io andrei a fondo da solo, e non per aver seguito una moda. In centro però non ci sono ancora arrivato, ed è meglio così, perché essere già al centro a 25 anni significa dover combattere troppo a lungo per restarci“.
Sincerità, appunto.
Una serata iniziata alle 18 con il live di Ivreatronic, proseguita MYSS KETA e conclusa con il grande concerto di Cosmo, il grande protagonista della serata che ha animato il Mediolanum Forum di Assago lo scorso 2 febbraio.
Un concerto attesissimo (naturalmente sold out), che ha visto sul palco anche ospiti come Marracash, Gioacchino Turù, Achille Lauro e Calcutta.
Una grande festa all’insegna dell’elettronica.
Dopo l’uscita del suo ultimo album Potere, pubblicato lo scorso 29 giugno, Luchè annuncia la partenza del Potere live tour, il nuovo tour che lo vedrà protagonista nei principali club della penisola italiana per tutta la stagione invernale.
La tournée inizierà il 23 novembre da Bologna per proseguire fino al 23 febbraio a Catania.
Luca Imprudente, tra le più interessanti penne della scena urban italiana e cresciuto nella periferia di Napoli, ha esordito verso la fine degli anni novanta col gruppo Co’Sang per poi intraprendere la carriera da solista entrando in Roccia music, l’etichetta di Marracash.
Durante il “Potere live tour”, il rapper proporrà dal vivo tutti i brani tratti dall’ultimo album, senza dimenticare i maggiori successi che hanno segnato la sua carriera, da Torna da Me a Potere sino a Lv & Balmain e O’ Primmo Ammore, nonché colonna sonora della nota serie tv Gomorra.
Le prevendite delle nuove date del Potere live tour, sono disponibili sui canali di Thaurus Music. L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live.
Questo il calendario finora confermato: 23 novembre – Bologna, Kinder garden 24 novembre – Firenze, Viper 7 dicembre – Brindisi, Dopolavoro 8 dicembre – Potenza, Moonlight 22 dicembre – Bari, Demodè 5 gennaio 2019 – Napoli, Palapartenope 12 gennaio 2019 – Senigallia, Mamamia 19 gennaio – Torino, Wow club 26 gennaio 2019 – Milano, Alcatraz 9 febbraio 2019 – Roma, Orion 16 febbraio 2019 – Treviso, New age 23 febbraio 2019 – Catania, ecs dogana
Sulla copertina dell’album il suo viso e i suoi dread rossi e gialli spuntano in un mare di marshmallow, e il booklet è un tripudio di immagini ipercolorate di ispirazione cartoonistica, tropicale e iperpop: spontaneo chiedersi cosa c’entri tutto questo con la musica di DrefGold, pupillo di Sfera Ebbasta. Beh, se pensate ai contenuti delle canzoni, non c’entra niente, ma il rimando a quel mondo in technicolor non è certo casuale, perché per Elia Specolizzi,primo artista messo sotto contratto dalla BHMG, etichetta del “trap King” di Cinisello, la musica deve prima di tutto associarsi a un’immagine, un colore, un colpo d’occhio. Il significato e il messaggio vengono dopo; stesso discorso per le parole, i cui accostamenti devono prima di tutto rimandare a immagini efficaci, suoni che si sposano bene tra loro, lasciando all’interpretazione un ruolo di secondo piano. Bolognese, 21enne, DrefGold scrive da quando era in seconda media e ci tiene a specificare: “Non è che le mie parole sono scelte del tutto a caso, non scrivo da ubriaco. Quello che voglio dire è che se ascolto una canzone in inglese e la melodia mi colpisce, io quella canzone inizio a cantarla lo stesso, anche se non conosco il significato del testo: la stessa cosa succede quando scrivo un brano”. Quello con Sfera Ebbasta lo definisce un incontro 2.0, segno dei tempi: “Tutto è iniziato con dei semplici like che lui metteva ai miei post, poi Charlie Charles (produttore e strettissimo collaboratore di Sfera, ndr) mi ha proposto di incontrarci quando sarei passato da Milano e solo dopo è maturata l’idea di lavorare insieme, e io sono diventato il primo artista del suo roster. Ne sono orgoglioso, e so che in futuro Sfera e Charlie vorranno probabilmente ingrandire l’etichetta e arriveranno altri artisti: è il business, ci sta”. Intanto però, come primo e unico protetto di Sfera, DrefGold pubblica adesso il suo primo album ufficiale, Kanaglia: “Sono io, perché questo era il nome con cui mi facevo chiamare anni fa ed era anche il titolo di un mixtape che avevo fatto uscire nei primi anni. La mia crew invece usava l’acronimo KNGL”. Un album in cui a farla da padrona è naturalmente la trap: “Avevo scritto almeno 30 canzoni per questo album, ma ho scelto di inserire solo le 11 più forti, scegliendo quelle che non avrebbero lasciato scoperta nessuna lacuna. Con Daves The Kid, produttore del disco, abbiamo cercato di uscire dallo schema della rima perfetta, incastrata, come ero abituato a fare a Bologna. La mia è una musica dai suoni molto acquosi, mentre per esempio Sfera propone dei beat diversi”, ed è qui che si svela un piccolo retroscena: “Nel mio disco ci sarebbe dovuta essere anche Sciroppo, ma quando l’ho fatta sentire a Sfera a lui è piaciuta talmente tanto che ha voluto metterla nel suo album, e io ho naturalmente accettato”. A proposito di “sciroppo” (alla codeina, ndr), dopo l’apologia che ne ha fatto Sfera Ebbasta nei suoi album, non sono mancate alcune polemiche, soprattutto da parte dei genitori dei giovani fan dei due artisti: “Lo sciroppo fa un po’ parte della nostra immagine, è una sorta di sbandata, ma non ha niente a che vedere con quello che succede in America, dove i rapper si sballano davvero e muoiono con queste sostanze. Lo sciroppo di cui parliamo noi è illegale in Italia, ma già in Svizzera lo si trova. Ci tengo comunque a dire che non mi drogo, non fumo e non ho mai assunto psicofarmaci”. Sfera Ebbasta è anche l’unico ospite di Kanaglia: “Volevo che questo album fosse solo mio, per cui non ho chiamato altri ospiti. Wave, la canzone insieme a Sfera, parla del nostro intento di fare una musica che arrivi a tutti, una musica virale, mainstream, che attraverso immagini pop racconti il nostro mondo”. Immagini pop come quella di Bugs Bunny, che DrefGold si è fatto addirittura tatuare sulla pancia: “E’ slanciato e magro come me, e anche lui è una kanaglia. Ormai anche i fan mi taggano nelle foto con le magliette o i pupazzi di Bugs Bunny”. Cresciuto con i modelli dei rapper americani, da Norious a 50 Cent a Eminem, DrefGold è stato però da sempre soprattutto un ascoltatore di musica italiana: “Ho ascoltato tutto, a cominciare dai primi lavori dei Club Dogo e Marracash, fino alla scena napoletana di Vale Lambo, Luchè, Co’Sang. Quando ero piccolo andavo spesso a trovare un cugino più grande che abitava a Cormano e grazie a lui ho conosciuto tuta la scuola del rap italiano e poi a casa andavo alla scoperta di artisti nuovi usando eMule”.
Dal 6 luglio, giorno di uscita dell’album, DrefGold parte per il suo primo instore tour, la prima vera occasione che ha di incontrare e conoscere il suo pubblico, mentre in agosto ha già fissato alcuni appuntamenti dal vivo: “Si tratterà di concerti di 20 minuti, mezz’ora, mentre il tour vero e proprio ci sarà in autunno. Ci saranno le canzoni più famose, quelle che conosce tutto il pubblico: le sceglieremo anche in base agli streaming e ai risultati di Spotify”.
Kanaglia Instore Tour 6 luglio Varese, Varese dischi 1500 6 luglio Milano, Mondadori Duomo 1800 7 luglio Genova, Feltrinelli 1500 7 luglio Torino, Feltrinelli 1800 8 luglio Bologna, Mondadori 15:00 8 luglio Modena, Mondadori 18:00 9 luglio Roma, Discoteca laziale 15:00 9 luglio Frosinone, Mondadori 18:00 10 luglio Salerno, Feltrinelli 15:00 10 luglio Napoli, Feltrinelli 18:00 11 luglio Bari, Feltrinelli 15.00 11 luglio Lecce, Feltrinelli 18:00 12 luglio Padova, Mondadori 15:00 12 luglio Mestre, Feltrinelli 18:00 13 luglio Monza, Feltrinelli 15:00 13 luglio Saronno, Mondadori 17:00 15 luglio Firenze, Galleria del disco 14:30 15. luglio Massa, Mondadori 18:00 16 luglio Catania, Feltrinelli 15:00 16 luglio Messina, Feltrinelli 18:00 17 luglio Palermo, Mondadori 16:00 18 luglio Cagliari, Feltrinelli ore 16:00 19 luglio Alghero, Mondadori ore 16:00
Kanaglia Summer Tour 4 agosto Marina di Ravenna (RA), Touchè Santafè 10 agosto Latina, Ombelico disco 15 agosto Gallipoli (LE), Sottosopra Fest 19 agosto Taranto, Monkey Island 22 agosto San Benedetto del Tronto (AP), Discoteca La Terrazza BB 23 agosto Riccione (RN) Deejay Onstage
Da tempo si parla in Italia della mancanza di un canale mediatico adatto a trattare il rap e tutta la cultura che ci sta attorno: un canale che ne sappia accogliere i diversi aspetti, per trattarli con la giusta competenza, magari coinvolgendo direttamente un gruppo di diretti protagonisti della scena. Bene, oggi quel canale c’è.
Il 26 marzo è nata infatti TRX RADIO, la prima radio italiana dedicata esclusivamente al rap, nata sotto forma di app, la forma più vicina alle esigenze del suo pubblico, per regalare 24 ore su 24 la migliore musica rap attuale, passata e futura.
Ideatrice è Paola Zukar con Clementino, Fabri Fibra, Guè Pequeno, Marracash, Salmo ed Ensi, in veste di direttori artistici. Le canzoni trasmesse sono accuratamente scelte e compilate dal team di artisti e di personalità della scena nazionale per offrire il panorama più ampio e completo del rap mondiale. Per rendere ancora più speciale l’esperienza, ogni direttore artistico propone la sua personale playlist quotidiana, e tutte verranno trasmesse in orari differenti della giornata. Oltre a questi pesi massimi del rap, TRX Radio ospiterà di volta in volta le playlist dei brani scelti da molti altri artisti, italiani e internazionali.
TRX RADIO è completamente gratuita e disponibile da oggi ai seguenti link: TRX Radio su App Store TRX Radio su Google Play
L’app, disponibile per smartphone iOS e Android, è stata realizzata da Francesco Prisco e Francesco Zerbinati. Collaborano al progetto di TRX Lorenzo Ferri (programmazione), Samir Kharrat e Alessio Mastroianni di Visualazer con Paolo Fedele (social media), Giulio Bracci (sound designer) e Alessandro Treves (foto): un team tutto under 30.
Nel primo giorno. l’app ha registrato ben 30.000 download nell’App Store e 40.000 download in Google Play.
Il suo è l’album d’esordio, eppure da mesi è attesissimo come il ritorno di un veterano, soprattutto tra il popolo del rap, anche se la sua musica è piaciuta a Calcutta, uno che non si muove esattamente nelle frange dell’hip hop. Tutto merito forse della buonissima accoglienza raccolta lo scorso anno dall’EP Daisen Sollen, che gli ha portato una potente ventata di popolarità.
Il soggetto in questione è Mirko Martorana, ma il suo pubblico lo conosce meglio come Rkomi, che poi sarebbe la scomposizione del suo nome. Classe 1994, nato e cresciuto nel quartiere milanese di Calvairate, prima di arrivare alla musica a tempo pieno ha lavorato nella ristorazione, ma poi la voglia di scrivere e incidere ha preso il sopravvento, e già nel 2014 ha messo in rete le sue prime sette tracce, raccolte in Calvairate Mixtape. Nel 2016, grazie a Daisen Sollen, Rkomi è stato assoldato nella scuderia di Roccia Music, che lo ha messo sotto l’ala protettrice (ma neanche troppo, dice lui) di Marracash, uno dei suoi punti di riferimento, insieme a Gué Pequeno e Noyz Narcos. Ora è atteso come una delle più promettenti nuove stelle del rap italiano e il passaggio a una major come Universal, assicura, non gli ha portato che vantaggi, offrendogli maggiori possibilità. Il titolo del suo album, Io in terra, potrebbe apparire un tantino superbo, ma lungi dal volersi definire un “Dio in terra”, il ragazzo ha voluto in quel modo marcare il fatto che nelle nuove tracce c’è proprio lui, Mirko più che Rkomi: come spiega orgoglioso, senza farlo apposta la foto di copertina lo ritrae seduto, ma sembra scattata proprio nell’istante in cui decide di alzarsi per seguire la sua strada. Se infatti Daisen Sollen ruotava sul concetto del ritrovarsi, in Io in terra RKomi mostra di aver individuato la direzione.
Un disco scritto per la prima volta in studio accanto ai produttori e ai musicisti, cosa che almeno all’inizio lo ha messo in un certo disagio, abituato com’era a lavorare in libertà e in solitudine; un lavoro più immediato nella creazione, ma che necessita di almeno un paio di ascolti per essere compreso fino in fondo, elemento questo che costituisce per Rkomi un punto di qualità. “A volte io stesso scopro interpretazioni nuove dei miei pezzi riascoltandoli dopo parecchie volte. Mi preme molto che il pubblico capisca il senso esatto che volevo dare ai testi, per questo ritengo molto importante la punteggiatura e mi piacerebbe realizzare delle parafrasi delle canzoni da pubblicare on line”. A chi gli fa notare la mancanza di un pezzo veramente adatto alle radio lui risponde di non essere preoccupato, almeno per ora, e non si può non capirlo visto che su Youtube i video dei primi singoli estratti, Solo e Apnea, viaggiano abbondantemente sopra il milione di visualizzazioni. Per la produzione dell’album è stato convocato uno squadrone di gente che comprende Shablo, Carl Brave, Parix, Nebbia, The Night Skinny e Fritz da Cat, mentre le collaborazioni si limitano a Marracash e Noyz Narcos: “Non volevo ripetermi e bruciare adesso l’occasione di un featuring con un grande nome, e poi è mancato anche l’episodio giusto per altre collaborazioni”.
Aperto anche il fronte del live, sul quale Rkomi sta lavorando per preparare i prossimi concerti, sentendosi finalmente pronto a stare sul palco. Dopotutto, solo nell’ultimo anno le occasioni di esibirsi dal vivo sono state decine: ciò che lo spaventa di più è la resa che potrebbe avere, visto che lui stesso riconosce di alternare grandi performance a esibizioni da dimenticare. “Il mio primo anno di live non lo consiglio a nessuno, è stato pesantissimo. A volte sul palco sembravo ubriaco, mentre ero solo agitatissimo. Beh, a volte ero davvero ubriaco, ma tutto è servito, ora ho un approccio diverso, ci sono davvero!”. Insomma, il gran momento di Rkomi è arrivato.
In attesa di vedere li dal vivo nel loro primo tour insieme in partenza il 27 gennaio 2017, esce il 2 dicembreSanteria Voodoo Edition, nuova versione dell’album di Marracash e Guè Pequeno: doppio CD, il DVD The Recording Sessions, docu-film sulla lavorazione del disco, e un booklet di 36 pagine con immagini inedite.
Su Amazon sarà invece disponibile Santeria (The Complete Box) che conterrà anche il doppio vinile e 12 tarocchi.
In partenza dal 27 gennaio al Gran Teatro Geox di Padova, il tour vedrà i due rapper protagonisti in una serie di concerti che comprenderanno i brani dal loro primo progetto discografico assieme e le loro singole produzioni.. Gennaio 2017 27 PADOVA GRAN TEATRO GEOX 28 VENARIA (TO) TEATRO CONCORDIA 31 MILANO ALCATRAZ Febbraio 2017 1 MILANO ALCATRAZ 03 FONTANETO D’AGOGNA (NO) PHENOMENON 04 NONANTOLA (MO) VOX CLUB 14 NAPOLI PALAPARTENOPE 16 FIRENZE OBIHALL 18 ROMA ATLANTICO Prevendite circuito Ticketone.it Info fepgroup.it