Via la maschera, resta la musica: Junior Cally è tornato con “Ricercato”


Due album pubblicati in meno di un anno e un fenomeno mediatico costruito e demolito con una velocità a dir poco spiazzante: Junior Cally sembra aver voluto bruciare le tappe e cala fisicamente la maschera per il suo secondo album, Ricercato.
Romano, 27enne, all’anagrafe registrato come Antonio, Junior Cally si era fatto conoscere in poco tempo per essere “il rapper con la maschera”, antigas e personalizzata, per essere precisi. E così era fino a pochi giorni fa, quando nell’ultimo video, Tutti con me, ha scelto di autosmascherarsi.
Una scelta sicuramente meditata, ma altrettanto sicuramente azzardata, per un artista con una carriera ancora tutta in ascesa. Scompare la maschera, e resta quindi solo la musica.

“Sono due anni che vivo come un ricercato” ha confessato il rapper in un video pubblicato sui social: la curiosità sempre più pressante sulla sua vera identità, l’attenzione forse troppo concentrata sul personaggio e non sulla musica lo hanno così spinto ad abbattere l’unica barriera che lo separava dal pubblico, e che lui stesso aveva innalzato all’inizio per dimostrare che il suo talento poteva andare al di là della sua faccia. Junior Cally esce così dalla sbarre di una gabbia in cui probabilmente si era reso conto di essersi chiuso da solo e lascia parlare il suo rap: Ricercato è un album affilato e diretto che non vuole concedere sconti a nessuno.
Un album in cui trovano spazio considerazioni sulla fama e sulle illusioni (Tutti con me e Nessuno con me, non a caso messi all’inizio e alla fine del disco), testi crudi e spregiudicati (molti, ma su tutti non si può non citare Cristiano), ma anche momenti di malinconia autentica (Ferite).
Ma soprattutto, Ricercato apre le porte agli ospiti, del tutto assenti invece nell’album d’esordio, Ci entro dentro: si va da nomi già affermati a livello nazionale come l’amico Highsnob, Livio Cori, Jake La Furia, Clementino, a featuring più ricercati con Il Tre, Samurai Jay, Giaime, Federica Napoli ed Eddy Veerus.

Il tempo delle scommesse sembra ormai essere finito per lasciare il posto al momento delle conferme: per Junior Cally da oggi a parlare solo la musica.

TRX Radio: la prima radio italiana dedicata al rap

TRX RADIO - credito fotografico di Alessandro Treves
Da tempo si parla in Italia della mancanza di un canale mediatico adatto a trattare il rap e tutta la cultura che ci sta attorno: un canale che ne sappia accogliere i diversi aspetti, per trattarli con la giusta competenza, magari coinvolgendo direttamente un gruppo di diretti protagonisti della scena.

Bene, oggi quel canale c’è.

Il 26 marzo è nata infatti TRX RADIO, la prima radio italiana dedicata esclusivamente al rap, nata sotto forma di app, la forma più vicina alle esigenze del suo pubblico, per regalare 24 ore su 24 la migliore musica rap attuale, passata e futura.

Ideatrice è Paola Zukar con Clementino, Fabri Fibra, Guè Pequeno, Marracash, Salmo ed Ensi, in veste di direttori artistici.
Le canzoni trasmesse sono accuratamente scelte e compilate dal team di artisti e di personalità della scena nazionale per offrire il panorama più ampio e completo del rap mondiale.
Per rendere ancora più speciale l’esperienza, ogni direttore artistico propone la sua personale playlist quotidiana, e tutte verranno trasmesse in orari differenti della giornata. Oltre a questi pesi massimi del rap, TRX Radio ospiterà di volta in volta le playlist dei brani scelti da molti altri artisti, italiani e internazionali.

TRX RADIO è completamente gratuita e disponibile da oggi ai seguenti link:
TRX Radio su App Store
TRX Radio su Google Play

L’app, disponibile per smartphone iOS e Android, è stata realizzata da Francesco Prisco e Francesco Zerbinati. Collaborano al progetto di TRX Lorenzo Ferri (programmazione), Samir Kharrat e Alessio Mastroianni di Visualazer con Paolo Fedele (social media), Giulio Bracci (sound designer) e Alessandro Treves (foto): un team tutto under 30.

Nel primo giorno. l’app ha registrato ben 30.000 download nell’App Store e 40.000 download in Google Play.

Per info e programmazione: www.trxradio.it

 

Sempre più ricco il “Vulcano Summer Tour” di Clementino

Si aggiungono ancora nuove date per il “Vulcano Summer Tour” di Clementino, che vedrà il rapper campano protagonista per tutta l’estate accompagnato dal dj e produttore TY1.

Al calendario si aggiungono altre sei tappe: 08/08 Contursi Terme (SA), 18/08 Satriano di Lucania (PZ), 24/08 Francavilla Fontana (BR), 25/08 Benevento, 04/09 San Marzano sul Sarno (SA), 15/09 Atripalda (AV).
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Di seguito il calendario aggiornato:
17/06 – TARANTO – Raffo Festival
26/06 – CATANIA – Oasis Beach
08/07 – CERVIA (RA) – evento Radio 2
15/07 – ROMA – Porta di Roma
16/07 – CARIA (VV) – Piazza Mazzitelli
22/07 – ITRI (LT) – Piazza Rodari
05/08 – TRENTOLA DUCENTA (CE) – Gobeer Expo
06/08 – CELLE DI BULGHERIA (SA) – Piazza Umberto I
08/08 – CONTURSI TERME (SA) – Piazza Garibaldi (NUOVA)
11/08 – ROSSANO CALABRO (CS) – Stadio Comunale
12/08 – TERRALBA (OR) – Gavina Summer Festival
13/08 – ROCCADASPIDE (SA) – Festival dell’Aspide
17/08 – PRESICCE (LE) – Festival i colori dell’Olio
18/08 – SATRIANO DI LUCANIA (PZ) – Lucania Etnofolk (NUOVA)
24/08 – FRANCAVILLA FONTANA (BR) – Piazza Giovanni XXIII (NUOVA)
25/08 – BENEVENTO – Città Spettacolo (NUOVA)
27/08 – SAN SALVO MARINA (CH) – Festival Progetto Sud
02/09 – LEGNANO (MI) – District Festival
04/09 – SAN MARZANO SUL SARNO (SA) – Okdoria Beer Fest (NUOVA)
15/09 – ATRIPALDA (AV) – Piazza Umberto I (NUOVA)

Clementino, l'Uomo vitruviano del rap italiano

Clementino-Vulcano_0202_LOW_RESNel sempre più articolato panorama del rap italiano, quello di Clementino è uno stile a sé. Non tanto per l’uso quasi esclusivo del dialetto, che a ben vedere non è una sua prerogativa esclusiva, quanto soprattutto perché il rapper napoletano – o meglio, nolano – segue un percorso tutto suo, lontano nella stessa misura dal machismo esasperato, dai toni torvi e cattivissimi e dal populismo in odore pop dei suoi colleghi.
Non è un caso che per il suo ultimo album, Vulcano, non abbia voluto featuring e non abbia scritto un pezzo per “dissare qualcuno”.
Vulcano è un album di Clementino, e solo di Clementino, e per rendere l’idea il ragazzone di Cimitile usa il paragone dell’Umanesimo e del Rinascimento, in cui al centro di ogni cosa vi era l’uomo. Ecco, qui al centro di tutto c’è lui, l’uomo Clementino, e lui, che dell’ironia fa larghissimo uso, spiega che ci si vede nella posa dell’Uomo vitruviano del rap italiano.
Fin dal titolo, questo è un disco che Clemente Maccaro sente suo, quel vulcano è lui, nessun altro avrebbe potuto pubblicare un album con titolo così, “dovevo essere io il primo”. Dopo la valanga di collaborazioni nel precedente Miracolo!, qui non ci sono featuring: negli ultimi anni Clementino ha dato retta a tanti, troppi, concedendo featuring a chiunque glielo chiedesse, adesso si è voluto tenere spazio solo per sé, lavorando con produttori noti – vedi Shablo e Deleterio – o nuovi – vedi David Ice.
E, si diceva, non ci sono dissing. O meglio, c’è un pezzo, A capa sotto, in cui se la prende un po’ con tanti, ma senza fare nomi. Insomma, featuring con nessuno e dissing con quasi tutti.
Vulcano arriva a più di in mese dalla seconda partecipazione a Sanremo, con Ragazzi fuori. Un bilancio tutto sommato positivo, se non fosse per il rammarico di non aver potuto far ascoltare la cover di Svalutation. Mentre ne parla le sue parole tradiscono però anche una certa insofferenza verso quel contesto, e infatti alla domanda su una terza presenza in gara la sua risponda non lascia posto a dubbi: “Se sarà, sarà tra qualche anno. L’ho fatto per due anni di seguito, ma non ne posso più di essere concorrente, di quelle situazioni abbottonate, in cui devo misurare le parole per non rischiare di essere frainteso, per non rischiare di offendere. In questo sono un rapper”.
Musicalmente parlando, si dice un fiero (e forse il primo) esponente del “black Pulcinella”, uno stile che molto deve a Pino Daniele per la componente “nera” e che altrettanto discende dal “napoletan power”.
Dentro al nuovo disco, accanto a pezzi di pura matrice clementiniana come Keep calm e sientete a Clementino e Joint c’è spazio per momenti più riflessivi come Stamm ccà e Deserto, fino a una canzone d’amore, La cosa più bella che ho. A chiudere, Paolo Sorrentino, un personale tributo al regista di cui Clementino è grande estimatore.
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Come la vede oggi la scena rap italiana? “Sta cambiando tutto, si dà sempre più spazio al rap da battaglia, Salmo fa il disco di platino senza singoli in radio. Ci sta avvicinando all’America dove può arrivare al primo posto in classifica uno come Kendrick Lamar”.
Non manca poi l’impegno sociale, portato avanti più con i fatti (tra questi, la IENA Soccer, di cui Clementino è presidente onorario, una squadra di calcio in cui accanto a schemi e tecniche si insegnano i valori e si portano i bambini lontano dalle strade) e le denunce (“Nola è ancora terra dei fuochi, la gente continua a morire di tumore”) che con i freestyle: “Le battaglie di freestyle le ho già fatte, vengo da quel mondo, adesso voglio dire cose intelligenti”.
Intanto il nuovo singolo, Tutti scienziati è accompagnato da un video di spassosa ispirazione cinematografica: “Avevamo pensato a Ritorno al futuro o a Frankenstein Junior, poi è arrivata l’idea di Non ci resta che piangere”. Sul finale, un’improbabile full immersion di uso dei social network impartita a un interdetto Leonardo Da Vinci. 
Grandi cose sono attese infine per il tour, che a maggio vedrà Clementino anche in giro per l’Europa (Stoccarda, Amsterdam, Colonia, Londra): “All’estero farò allenamento, poi quest’estate arrivo in Italia, e in inverno mi piacerebbe salire sul palco con una band e suonare. Non dico che porterò in scena un vero vulcano, ma quasi”.

Clementino: il 24 marzo arriva Vulcano

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“Ho deciso di chiamare il mio album Vulcano perché io stesso mi sento un po’ come un vulcano: tutto il fuoco che ho dentro è uscito fuori attraverso le rime. Ho scritto i testi interamente e per la prima volta ho interpretato ogni canzone da solo, senza alcun featuring. In Vulcano ho messo al centro me stesso, Clementino, sperimentando anche sonorità che non avevo usato prima”.

Vulcano, il nuovo album di Clementino uscirà il 24 marzo: tredici tracce inedite interamente scritte da Clementino, tranne il brano presentato in gara a Sanremo, Ragazzi Fuori, composto nel testo insieme a Marracash.
Questa la tracklist:
UE’ AMMO (prodotto da Deliuan)
STAMM CCA’ (prodotto da TY1)
CENERE (prodotto da Shablo)
TUTTI SCIENZIATI (prodotta da Marz)
KEEP CALM E SIENTETE A CLEMENTINO (prodotto da Amadeus)
RAGAZZI FUORI (prodotto da Shablo e Zef)
DESERTO (prodotto da Shablo)
JOINT (prodotto da Yung Snapp)
COFFEE SHOP (prodotto da Swan)
LA COSA PIU’ BELLA CHE HO (prodotto da Deleterio e Fabrizio Sotti)
SPARTANAPOLI (prodotto da Shablo)
A CAPA SOTTO (prodotto da Swan)
PAOLO SORRENTINO (prodotto da David Ice)

Sanremo 2017: tra rose, gigli e qualche fiore "avvizzito", ecco il mazzo dei 22 artisti in gara

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Ed eccoli qua, li abbiamo attesi a lungo e sono arrivati, i 22 nomi dei Big che prenderanno parte al Festival di Sanremo 2017.Dopo il “mosaico” e la “macedonia”, per descrivere il cast della prossima edizione, Carlo Conti ha usato la metafora del mazzo di fiori, tanto per restare in terra sanremese.
E mantenendo la metafora, il primo commento che mi viene da fare è che tra rose, gigli e garofani, dentro a questo bouquet sia finito qualche ramo artisticamente un po’ avvizzito e qualche erbaccia che si poteva tranquillamente mettere da parte.
Ma visto che senza aver ascoltato i brani ogni parola è superflua, e considerando che mancano due mesi per scaldare bene i motori, mi limito a esprimere soddisfazione per ritrovare Elodie, Samuel, Nesli, Giusy Ferreri, Ermal Meta e Francesco Gabbani.
La grande sorpresa sarà però vedere sul palco dell’Ariston Fiorella Mannoia, forse il nome più gettonato nei pronostici e poi confermato, che dopo un lungo periodo di lontananza dal Festival si ributta nella mischia da concorrente.
Nessuna band pervenuta, qualche duetto inedito ancora da mettere a fuoco.

Questa la lista dei magnifici 22, con i titoli dei brani in gara:

Di rose e di spine Al Bano
Tutta colpa mia Elodie
Fatti bella per te Paola Turci
Vedrai Samuel
Che sia benedetta Fiorella Mannoia
Do retta a te Nesli e Alice Paba
Il diario degli errori Michele Bravi
Portami via Fabrizio Moro
Fatalmente male Giusy Ferreri
La prima stella Gigi D’Alessio
Togliamoci la voglia Raige e Giulia Luzi
L’ottava meraviglia Ron
Vietato morire Ermal Meta
Mani nelle mani Michele Zarrillo
Il cielo non mi basta Lodovica Comello
Con te Sergio Sylvestre
Ragazzi fuori Clementino
Nel mezzo di un applauso Alessio Bernabei
Nessun posto è casa mia Chiara
Occidentali’s Karma Francesco Gabbani
Ora esisti solo tu Bianca Atzei
Spostato di un secondo Marco Masini

Piccola domanda profana da ascoltatore: per quale logica del regolamento Sylvestre ed Elodie sono tra i Big, mentre La Rua, Lele e Chiara Grispo erano in corsa tra i Giovani, pur avendo tutti partecipato alla stessa edizione di Amici?

“Sono pigro, torno alle cover”: Giuliano Palma torna con Groovin’

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Dagli Aristogatti a Elton John, passando per Vasco Rossi.

Dopo Old Boy, uscito due anni fa, per il nuovo progetto discografico, Giuliano Palma torna al mondo delle cover,e lo fa con Groovin’. Il motivo di questa scelta è lui stesso a rivelarlo, tra il serio e il faceto: “Sono pigro, di una pigrizia che a volte rasenta l’accidia: inizialmente volevo tornare con un album di inediti, poi ci sono state delle vicissitudini personali e professionali che mi hanno tenuto lontano dalla scrittura, e la pigrizia ha preso il sopravvento: non volevo pubblicare un disco di cui non fossi convinto, così ho scelto le cover”.
Per la prima volta nella sua carriera, durante la lavorazione di Groovin’ non ha curato personalmente tutti i dettagli – a cominciare dai fiati -, ma si è affidato alle mani del nuovo team, di cui fanno parte Fabrizio Ferraguzzo, Riccardo “Deepa” Di Paola e Riccardo “Jeeba” Gibertini, perché – confessa – aveva capito di potersi fidare e di aver trovato in loro il giusto feeling, il “groove” che dà il titolo all’album.

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E lui il groove è uno che ce l’ha sempre avuto, a differenza di altri che si sono persi, distratti, e che il groove non hanno saputo mantenerlo: sono proprio queste persone quelle che, metaforicamente, compaiono sulla copertina del disco girate di spalle, mentre lui prosegue per la sua strada guardando dritto l’obiettivo (“Dicono che sono un crooner, e quindi croono“), sempre attraverso gli immancabili occhiali neri.
E proprio parlando di groove e del nuovo gruppo di lavoro, Giuliano non riesce a trattenersi dall’esprimere il rammarico e la rabbia per la fine del rapporto professionale con il suo storico collaboratore e amico Fabio Merigo: “Insieme avevamo una missione, e dopo tanti anni non avrei immaginato che finisse così, invece l’ho visto perdersi per strada per una donna. E’ stato come un tradimento”.

Nelle 13 cover dell’album non mancano le partecipazioni, come quella di Cris Cab nella versione italiana di Bada Bing, scelta come primo singolo (“Per la versione italiana la casa discografica si è rivolta a me: è la prima volta che metto in un mio album un pezzo di cui sono solo ospite”), Fabri Fibra per Splendida giornata di Vasco Rossi, riletta in chiave reggae, Clementino in I say I’ sto cca di Pino Daniele (“La presenza di Fabri Fibra e Clementino mi aiuta ad avvicinare a miei suoni un pubblico che altrimenti ne resterebbe distante: sono felice che Fibra abbia accettato, perché è un artista per nulla mondano, Clementino ha spaccato rappando in slang”), e Chiara in Don’t Go Beaking My Heart, portata al successo a Elton John e Kiki Dee (“Chiara l’ho conosciuta perché abbiamo lo stesso management: per questo pezzo è perfetta”).
Tra gli altri brani, menzione speciale meritano Eternità dei Camaleonti, You’ll Never Walk Alone, scritto nel 1945 dal duo statunitense Rodgers/Hammerstein e così popolare da divenire l’inno ufficiale del Liverpool (“Quando ci sono le partite è bellissimo vedere tutto il pubblico, dal bambino alla vecchietta con la sciarpa della squadra, intonare la canzone”), Qui e là di Patty Pravo, e Alleluja! Tutti jazzisti, tratta dal cartone animato Gli Aristogatti e già presente in We Love Disney (“Questo era il pezzo che tutti gli artisti coinvolti nel progetto volevano fare, ed è stato affidato a me!”).

A chiudere l’inedito Un pazzo come me (“Parla degli inquieti”).

Groovin’ è dedicato a Carlo Ubaldo Rossi, musicista e produttore scomparso nel 2015 in un incidente: “La sua perdita è uno strazio, non saprei definirla diversamente”.