Reggae, determinazione e lealtà: Boomdabash e la filosofia del barracuda

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ph. Flavio& Frank

Nell’immaginario collettivo, il barracuda è soprattutto uno spietato predatore dai denti aguzzi. Forse solo gli appassionati di ittica sanno però che questo è soltanto uno dei due aspetti comportamentali di questo animale, che se da una parte è giustamente noto per la sua voracità e per non risparmiare le sue prede, dall’altra possiede anche un’indole leale.

E’ proprio questo dualismo che ha spinto i Boomdabash ha far ruotare l’ultimo album intorno alla figura del barracuda: come l’animale infatti, anche il collettivo salentino si è sempre dimostrato leale, rifiutandosi di sgomitare e pestare piedi per arrivare a raggiungere un obiettivo, ma nello stesso tempo è rimasto sempre affamato e spinto dalla passione e dalla tenacia, soprattutto nei tanti momenti difficili.
Mentre ne parlano, i due vocalist Biggie Bash e Payà si riferiscono al progetto al singolare: “Più che una band, Boomdabash è sempre stato un collettivo di amici, ci sentiamo come le dita di un’unica mano: lavoriamo allo stesso progetto, ma ognuno arriva dalla sua esperienza e tutti siamo impegnati anche in altri progetti”. Basti pensare, ad esempio, che del collettivo fa parte anche Mr Ketra, metà del celeberrimo duo di produttori Takagi & Ketra, autori di alcuni dei più grandi successi italiani degli ultimi anni (tra gli altri, Roma-Bangkok e il recente Amore e capoeira), oltre che produttori proprio di Barracuda: “Non potremmo mai farci la guerra a vicenda, è come se giocassimo in campionati diversi”.
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Il nuovo album arriva a tre anni dal precedente Radio Revolution, e ha richiesto un tempo molto più lungo del solito, che è servito alla band per lavorare a un disco più maturo, in cui per la prima volta quasi metà delle tracce presenti sono occupate da featuring e tutte le tracce, da Gente del sud a Maria, Oro e asfalto, sono potenziali singoli.
Il primo nome che salta all’occhio è naturalmente quello di Loredana Bertè, che duetta con i ragazzi in Non ti dico no, il singolo che nelle ultime settimane ha conquistato le radio. Racconta Biggie Bash: “Quando abbiamo contattato Loredana non sapevamo come avrebbe reagito, poi abbiamo scoperto che lei ci conosceva già ed è stata felicissima di questa proposta. Loredana è stata innovativa già alla fine degli anni ’70, quando ha portato in Italia il reggae ancora prima di Bob Marley con … E la luna bussò, non potevamo non proporle di collaborare. In studio lei è una da ‘buona la prima’, e come noi non ha costruito la carriera pensando a un prodotto, ma a fare buona musica: è una ribelle, ci ha detto ‘voi salentini dovete lavorare molto più degli altri per guadagnarvi le cose’, ed è verissimo”. Continua Ketra: “Quando abbiamo ascoltato il brano per la prima volta sapevamo che sarebbe stato accolto bene, ma non pensavamo con questi risultati, anche perché non è il classico brano estivo, è più cupo”. 

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ph. Flavio& Frank

Oltre che per l’unione di pop e reggae, Non ti dico no si mette in luce anche per la tematica sociale che affronta, quella per la lotta contro l’omofobia, evidente soprattutto nel video diretto da Cosimo Alemà. Del resto, le tematiche sociali non sono certo nuove per Boomdabash, da sempre attento a lanciare messaggi importanti nei suoi brani: in questo disco lo fa per esempio anche nella titletrack, Barracuda, che tratta il tema del bullismo e che vede ospiti due fuoriclasse del rap italiano come Jake La Furia e Fabri Fibra. Continua ancora Biggie Bash: “Il reggae è per sua natura un genere di rivalsa, di denuncia sociale, e noi siamo anche salentini, abbiamo sangue greco nelle vene: siamo dei combattenti. Sentiamo una grande responsabilità verso i giovani, per questo ci teniamo a lanciare messaggi positivi nei brani”.
Un discorso diverso è per The Blind Man Story: “L’ho scritta ripensando a un dialogo che ha avuto con un carissimo amico non vedente – rivela Biggie Bash. Mi ha fatto capire che in realtà i non vedenti non sono dei disabili, perché noi, nelle loro condizioni, non sapremmo muoverci, invece loro riescono a fare tutto, come se avessero dei superpoteri. Abbiamo coinvolto Sergio Sylvestre perché ha una delle voci più belle e più potenti in circolazione: lo conoscevamo già prima che partecipasse ad Amici, e la sua presenza ha reso il brano internazionale”.

Parlando di reggae italiano non si può non pensare a un ambasciatore come Alborosie, ospite in Pon di riddim. E’ Payà a raccontare: “Lo abbiamo seguito per tantissimi anni, sperando sempre di incontralo, ma non è mai successo. Poi finalmente c’è stata l’occasione di suonare insieme nel 2017: durante il periodo trascorso insieme a lui abbiamo ricevuto tantissimi consigli. Anche se vive in Giamaica, è molto attento alla scena italiana: possiamo dire che il pezzo lo abbiamo costruito insieme durante il tour. Poter suonare con lui ci ha anche permesso di essere accolti nella scena giamaicana, di solito un po’ fredda verso i ‘white singers’ come noi che cantano in inglese o nel patois giamaicano, perché lì sei percepito come qualcuno che fa qualcosa che non gli appartiene, invece grazie ad Alborosie siamo riusciti a farci conoscere meglio”.
A proposito di patois giamaicano, emerge un aneddoto sul nome del collettivo: “Quando sono entrato io – spiega Biggie Bash – il nome c’era già, ma solo dopo abbiamo scoperto che nella lingua giamaicana scomponendo la parola Boomdabash si ottiene una frase di senso compiuto, ‘esplodi il colpo’”.

Riguardo ai recenti episodi legati all’immigrazione, la visione di Boomdabash non può che essere critica: “Non è un discorso politico, ma sociale. Quello che oggi accade con i briganti un tempo accadeva con i meridionali che volevano andare all’estero. I migranti vanno messi nelle condizioni di essere aiutati, e se è necessario è giusto che tutta l’Europa dia il suo aiuto, ma la questione non è solo la chiusura dei porti, è molto più grande”.

Determinazione, passione, tenacia, ma qual è stato in questi in cui il barracuda Boomdabash ha dovuto più che mai mostrare i denti? Biggie Bash non ha dubbi: ” Ce ne sono stati tanti, ma uno su tutti è stato nel 2008, quando stavamo per pubblicare il primo album: avevamo iniziato a farci conoscere con alcuni singoli e finalmente avevamo chiuso l’album. Pochi giorni dopo la fine dei lavori ci hanno rubato tutto il materiale e la strumentazione: non avevamo più niente e tutto il lavoro del disco era andato perso. Se non ci fossimo fatti forza a vicenda, mettendo in pratica quella mentalità un po’ folle di chi vuole far vedere quanto vale, oggi probabilmente il progetto Boomdabash non esisterebbe più. Abbiamo dovuto rifare tutto il lavoro in pochissimo tempo, indebitandoci per ricomprare tutta la strumentazione: un danno economico, oltre che morale”.
Per l’estate Boomdabash ha già in programma diversi appuntamenti dal vivo: “Il live è molto importante per noi, perché è il momento in cui un artista dimostra di avere valore. Se hai come unico fine il prodotto discografico, dal vivo non rendi e il pubblico lo sente: anni fa, quando ancora non ci conosceva nessuno, siamo riusciti a vincere un contest di Mtv Generation davanti a 100 mila persone a Torino proprio pero la nostra performance live. Abbiamo in mente un concerto carico, esplosivo, con un palco molto ampio: faremo divertire molto il pubblico, ma vogliamo anche offrire momenti di riflessione”.
Tra le idee, anche delle date in Europa e un live in cui coinvolgere i diversi ospiti che in questi anni hanno accompagnato Boomdabash: “Pensiamo a una sorta di Boomdabsh & Friends, da tenere probabilmente a Milano, visto che la maggior parte degli artisti vive lì”.

 

 

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ph. Flavio& Frank

Determinazione, passione, tenacia, ma qual è stato in questi in cui il barracuda Boomdabash ha dovuto più che mai mostrare i denti? Biggie Bash non ha dubbi: ” Ce ne sono stati tanti, ma uno su tutti è stato nel 2008, quando stavamo per pubblicare il primo album: avevamo iniziato a farci conoscere con alcuni singoli e finalmente avevamo chiuso l’album. Pochi giorni dopo la fine dei lavori ci hanno rubato tutto il materiale e la strumentazione: non avevamo più niente e tutto il lavoro del disco era andato perso. Se non ci fossimo fatti forza a vicenda, mettendo in pratica quella mentalità un po’ folle di chi vuole far vedere quanto vale, oggi probabilmente il progetto Boomdabash non esisterebbe più. Abbiamo dovuto rifare tutto il lavoro in pochissimo tempo, indebitandoci per ricomprare tutta la strumentazione: un danno economico, oltre che morale”.

Per l’estate Boomdabash ha già in programma diversi appuntamenti dal vivo: “Il live è molto importante per noi, perché è il momento in cui un artista dimostra di avere valore. Se hai come unico fine il prodotto discografico, dal vivo non rendi e il pubblico lo sente: anni fa, quando ancora non ci conosceva nessuno, siamo riusciti a vincere un contest di Mtv Generation davanti a 100 mila persone a Torino proprio pero la nostra performance live. Abbiamo in mente un concerto carico, esplosivo, con un palco molto ampio: faremo divertire molto il pubblico, ma vogliamo anche offrire momenti di riflessione”.
Tra le idee, anche delle date in Europa e un live in cui coinvolgere i diversi ospiti che in questi anni hanno accompagnato Boomdabash: “Pensiamo a una sorta di Boomdabsh & Friends, da tenere probabilmente a Milano, visto che la maggior parte degli artisti vive lì”.

Queste le prime date confermate:
23 giugno Bari, Acqua in Testa Music Festival
14 luglio Tuenno (TN), Piazzarolada,
27 luglio Azzano Decimo (PN), Fiera della Musica
28 luglio Senigallia (AN), Mammamia
5 luglio Montemiletto (AV), Le 4 Notti dei Briganti
9 luglio Vasto (CH), Baja Village
13 luglio Soverato (CZ) Noa Club
20 agosto San Foca (LE) Notte di Mare – Blu Festival 2018
25 agosto Milano, Magnolia
3 settembre Arena di Verona, RTL Power hit

Il Natale malinconico e felice di Sergio Sylvestre

Il Natale di Sergio Sylvestre sa prima di tutto di famiglia. E quello di quest’anno sarà in qualche modo diverso dagli altri perché sarà il primo senza suo padre.
Inevitabile quindi pensare che il clima delle feste porti con sé anche un velo di malinconia, come del resto accade a molti di noi, riscaldato però dall’impegno a essere felice.
Proprio quest’anno Sergio celebra il Natale con un album in tema, e trattandosi del “Big Boy” non poteva che essere un Big Christmas.
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Un disco che si muove nel solco della tradizione senza effetti speciali, con i classici natalizi e qualche sorpresina infilata qua e là, con un’intensa versione di Hallelujah e una delle più convincenti interpretazioni di I Will Follow Him, brano reso celeberrimo da Sister Act, che si siano sentite in giro ultimamente. O ancora Over The Rainbow, che con il Natale non ci ha molto a che vedere, ma che si prende posto molto agevolmente tra le tonalità avvolgenti del resto dell’album.
Immaginate tre fratellini scalmanati
che non vedono l’ora di scartare i loro regali.
Immaginate un papà haitiano entusiasta,
coloratissimo tutto l’anno, che a Natale
manifesta il massimo della sua euforia.
Immaginate una mamma messicana
fortemente legata alle tradizioni religiose.
Questo è il Natale della mia famiglia: un ’esperienza
così intensa da andare oltre ogni immaginazione.
Il Natale è sempre stato per me una buona occasione
per star bene, per essere felice e per rendere
felice chi amo davvero.
Questo è il mio modo per rendere speciale
il Natale anche quest’anno.
Il primo Natale senza mio padre ma anche
il primo Natale in cui farò tesoro
del suo consiglio più importante: essere felice!
Sergio
 

BITS-SANREMO: la terza serata

Mumble mumble….Terza serata del Festival, giro di boa e primi sentori di eccitazioni da vittoria.
Partendo sempre dai giovani, Lele e Maldestro (quest’ultimo un po’ carente in intonazione) passano il turno, lasciando a casa Valeria Farinacci e Tommaso Pini (quest’ultimo un po’ a sorpresa).
Stasera quindi a giocarsi la finale saranno quattro gentleman: Francesco Guasti, Leonardo Lamacchia e i suddetti Lele e Maldestro.


Venendo alle cover, come gli altri anni la carrellata è stata a forte rischio sonnolenza, soprattutto perché non tutti se la sono sentita di rischiare con il brano e con il nuovo arrangiamento.
Tra i pochi, Ermal Meta, che si è preso la meritata vittoria: la sua versione di Amara terra mia, oltre a essere stata interpretata magnificamente, è la prova chiarissima che il ragazzo sa bene quel che fa. Un autore bravissimo, che scrive con anima, e un interprete di robusta personalità.
Buona prova anche per Masini con il suo tributo a Faletti, anche se a tratti pareva non riuscire a stare dietro al tempo, e di Paola Turci, che ha scelto di rimettere mano a un classico e della Oxa come Un’emozione da poco.
Sul resto c’è stata fondamentalmente calma piatta: Elodie avrebbe potuto far molto di meglio con il pezzo di Cocciante, soprattutto negli arrangiamenti e nell’intensità dell’interpretazione; Chiara ha fatto il temino scolastico con Diamante di Zucchero; la Mannoia ha fatto la Mannoia con Sempre e per sempre e Samuel ha fatto Samuel con Ho difeso il mio amore. Qualche problema tecnico ha invece rovinato la festa di Sergio e i Soul System, mandando fuori tempo l’esecuzione di un pezzo –Vorrei la pelle nera – dove il groove era centrale.
Non abbiamo purtroppo potuto ascoltare la versione di Ma il cielo è sempre più blu che avevano preparato Nesli e Alice Paba, e che avrebbe sicuramente riservato entusiasmi.

E a proposito di Nesli e Alice, è evidente che le coppie create a uso e consumo sanremese non funzionano, dato che sia loro sia Raige e Giulia Luzi sono i primi due esclusi definitivi. Il gioco per cui prendi due artisti e le metti insieme sul palco pensando di sommare i voti delle rispettive fanbase e quindi di avere vittoria facile non regge.
Nel caso di Nesli, lui già quest’estate parlava di Sanremo, ma il presentimento è che i suoi progetti fossero un po’ diversi, con l’idea di presentarsi da solo, ma che si sia poi trovato a doversi accollare la Paba per ordine giunto dall’alto. Il che non ha però giovato al brano e non mi stupirei se i pensieri di Nesli si siano fatti scurissimi al momento del verdetto.
Rientrano quindi in gara Ferreri, Ron, Atzei e Clementino.

Sergio Sylvestre: il "big boy" da Amici a Sanremo

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Nel 2016 ha vinto Amici e tra pochi calcherà il palco di Sanremo.

A neanche un anno dalla vittoria alla quindicesima edizione del talent di anale 5, Sergio Sylvestre si prepara infatti ad affrontare il Festival tra i big con Con te, una ballad che racconta di una storia d’amore finita tra dubbi, insicurezze e tanti interrogativi alle spalle, e che può vantare la firma di Giorgia per il testo e dello stesso Sergio con Stefano Maiuolo per la musica. 
Nella serata dedicata alla tradizione della canzone italiana, Sergio interpreterà insieme ai Soul System la cover di Nino Ferrer Vorrei la pelle nera, un inno al suo amato Rhytm and Blues.
Il 10 febbraio uscirà il suo primo, omonimo album di inediti.
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Questa la tracklist:
1. The Last Kiss Goodbye
2. Running
3. Con te
4. Planes
5. Lucky Ones
6. Point of You
7. Running up the Hill
8. Come il sole ad ottobre
9. The Way You Are
10. Down We Go
11. Lie to Me
12. Honesty
A marzo Sergio sarà inoltre protagonista di due anteprime live: il 30 marzo a Roma (Orion) e il 31 aMilano (Magazzini Generali).
I biglietti saranno disponibili dalle ore 11.00 di mercoledì 1 febbraio su www.ticketone.it. Per info www.livenation.it – infoline 02 53006501

Sanremo 2017: tra rose, gigli e qualche fiore "avvizzito", ecco il mazzo dei 22 artisti in gara

sanremo2017
Ed eccoli qua, li abbiamo attesi a lungo e sono arrivati, i 22 nomi dei Big che prenderanno parte al Festival di Sanremo 2017.Dopo il “mosaico” e la “macedonia”, per descrivere il cast della prossima edizione, Carlo Conti ha usato la metafora del mazzo di fiori, tanto per restare in terra sanremese.
E mantenendo la metafora, il primo commento che mi viene da fare è che tra rose, gigli e garofani, dentro a questo bouquet sia finito qualche ramo artisticamente un po’ avvizzito e qualche erbaccia che si poteva tranquillamente mettere da parte.
Ma visto che senza aver ascoltato i brani ogni parola è superflua, e considerando che mancano due mesi per scaldare bene i motori, mi limito a esprimere soddisfazione per ritrovare Elodie, Samuel, Nesli, Giusy Ferreri, Ermal Meta e Francesco Gabbani.
La grande sorpresa sarà però vedere sul palco dell’Ariston Fiorella Mannoia, forse il nome più gettonato nei pronostici e poi confermato, che dopo un lungo periodo di lontananza dal Festival si ributta nella mischia da concorrente.
Nessuna band pervenuta, qualche duetto inedito ancora da mettere a fuoco.

Questa la lista dei magnifici 22, con i titoli dei brani in gara:

Di rose e di spine Al Bano
Tutta colpa mia Elodie
Fatti bella per te Paola Turci
Vedrai Samuel
Che sia benedetta Fiorella Mannoia
Do retta a te Nesli e Alice Paba
Il diario degli errori Michele Bravi
Portami via Fabrizio Moro
Fatalmente male Giusy Ferreri
La prima stella Gigi D’Alessio
Togliamoci la voglia Raige e Giulia Luzi
L’ottava meraviglia Ron
Vietato morire Ermal Meta
Mani nelle mani Michele Zarrillo
Il cielo non mi basta Lodovica Comello
Con te Sergio Sylvestre
Ragazzi fuori Clementino
Nel mezzo di un applauso Alessio Bernabei
Nessun posto è casa mia Chiara
Occidentali’s Karma Francesco Gabbani
Ora esisti solo tu Bianca Atzei
Spostato di un secondo Marco Masini

Piccola domanda profana da ascoltatore: per quale logica del regolamento Sylvestre ed Elodie sono tra i Big, mentre La Rua, Lele e Chiara Grispo erano in corsa tra i Giovani, pur avendo tutti partecipato alla stessa edizione di Amici?

J-Ax, Fedez e la grande carica dei Comunisti col Rolex

Il 2017 partirà, almeno musicalmente, col grande botto: arriverà infatti il 20 gennaio Comunisti col Rolex, il primo e tanto atteso album in coppia di J-Ax e Fedez.
Ad anticiparlo è stato alcune settimane fa il singolo Assenzio, che vede la partecipazione di Stash e Levante.
La lista degli ospiti dell’album si annuncia però molto più lunga, da Giusy Ferreri, Sergio Sylvestre, Alessandra Amoroso, Alessia Cara, Nek, Arisa, fino a  Loredana Bertè, in una illustre parata di stelle del pop.
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Questa la tracklist:
1. Assenzio feat. Stash e Levante
2. Comunisti col Rolex
3. Il giorno e la notte feat. Giusy Ferreri
4. Senza pagare
5. Fratelli di paglia
6. Tutto il mondo è periferia
7. Milano intorno
8. Vorrei ma non posto
9. L’Italia per me feat. Sergio Sylvestre
10. Musica del cazzo
11. Piccole cose feat. Alessandra Amoroso
12. Cuore nerd feat. Alessia Cara
13. Anni luce feat. Nek
14. Meglio tardi che noi feat. Arisa
15. Allergia feat. Loredana Bertè
16. Pieno di stronzi