Fabio Rovazzi, un videomaker che (non) voleva fare il cantante


“Scritto, diretto e montato da Fabio Rovazzi”, così si legge alla prima voce dei crediti del nuovo video di Fabio Rovazzi, Senza pensieri.
Se nel 2018 per Faccio quello che voglio il ragazzo si era fatto accompagnare da Emma, Nek e Albano, il nuovo singolo vede la partecipazione dell’amicone J-Ax e di Loredana Bertè, che sta vivendo una ritrovata giovinezza con i tormentoni estivi, dopo il successo con i Boomdabash in Non ti dico no e Tequila e San Miguel, pubblicata quest’anno con la produzione di Katagi e Ketra.
Ma al di là dei brani – sempre scritti con lucida ironia – e dei featuring, sembra ormai evidente che la vera forza dell’ex youtuber stia nelle idee messe al servizio dei suoi video, anche perché, non dimentichiamolo, è proprio dai video che è partito e si è fatto conoscere sul web.

Se con l’esordio di Andiamo a comandare nel 2016 Rovazzi è diventato “quello del trattore in tangenziale” e quello della mossa delle spalle, etichette che probabilmente non si è ancora completamente scrollato di dosso insieme a quella di rapper, forse non è stata immediatamente colta da tutti l’attenzione che l’artista riservava alle clip, di cui si è direttamente occupato fin dall’inizio per la sceneggiatura, il montaggio e la regia.
Che la sua intenzione fosse però quella di uscire dalla semplice definizione di “cantante” e dare prova delle sue capacità anche come videomaker, Rovazzi lo ha dimostrato già con Tutto molto interessante, e ancora di più lo ha fatto con Volare, in featuring con Gianni Morandi, realizzando un minifilm di oltre 6 minuti con la partecipazione di guest star della televisione e del web, e di cui la canzone era il perfetto completamento.
Con Faccio quello che voglio, che di Volare era la continuazione, l’impatto del video è stato così forte da rubare addirittura la scena alla canzone, grazie soprattutto a un geniale storyboard di 9 minuti che ha previsto la partecipazione, tra gli altri, di Carlo Cracco, Massimo Boldi, Eros Ramazzotti, Diletta Leotta, fino alla fulminate comparsa sul finale di Flavio Briatore.

Insomma, Rovazzi videomaker, oltre che cantante. Anzi, forse più videomaker che cantante, visto che lui cantante non ci si sente, come ha tenuto a sottolineare proprio durante la conferenza stampa organizzata – non a caso in un cinema – per il lancio di Faccio quello che voglio. E come sembra voler confermare ora con il minifilm di Senza pensieri, riprendendo la narrazione proprio da dove si era interrotta.


Oltre a J-Ax e Loredana Bertè, il cast del nuovo video comprende Paolo Bonolis, Gigi Marzullo, Enrico Mentana, Maccio Capatonda, Max Biaggi, Karen Kokeshi, Danti e Anima, mentre nell’ultima scena, ad anticipare quello che potrebbe essere lo sviluppo del prossimo capitolo video/musicale, compare Terence Hill.
Girato tra Los Angeles e l’Italia, il video vede Rovazzi, tornato in libertà grazie alla cauzione pagata da Briatore, catapultato in un mondo in cui i pensieri delle persone vengono letteralmente rubati da robot, controllati e archiviati in server, per creare una società di soggetti, per l’appunto, “senza pensieri”, come recita ironicamente anche il testo della canzone: in questo mondo distopico, ma nel quale non è difficile leggere riferimenti a quello reale preda delle fake news, cavie umane vengono inoltre portate nei laboratori e osservate attraverso degli specchi per studiare su di loro modi per controllare e distrarre la gente dai problemi veri.

Una narrazione in cui niente è lasciato la caso, con riferimenti cinematografici come la città/laboratorio sopra le nuvole che richiama Cloud City di Star Wars.

Forse per qualcuno resterà ancora “il rapper del trattore in tangenziale”, ma Rovazzi ha nuovamente dimostrato che la sua ambizione va ben al di là dall’essere l’ennesimo “fenomeno” sputato fuori da un canale Youtube. Un artista con l’occhio vigile sulla realtà e capace di sanare i propri limiti con la flessibile arma dell’ironia, ma soprattutto ben consapevole dei propri punti d forza.

E come si dice in questi casi, “to be continued”…

“2 Gocce di vodka”: nuovo singolo per Tormento


Dall’Acqua su Marte a 2 Gocce di vodka.
Quella del 2019 è decisamente l’estate del gran ritorno per Tormento, nome di punta dell’hip-hop e dello scenario urban italiano dei primi anni 2000, quando insieme a Big Fish diede vita al fortunato progetto dei Sottotono. Negli anni sono poi arrivate collaborazioni con Gué Pequeno dei Club Dogo, Primo Brown dei Cor Veleno, Salmo, Coez, Emis Killa, Willie Peyote, Bunna degli Africa Unite, Al Castellana, fino a grandi nomi del pop come Giorgia e Tiziano Ferro.

2 Gocce di vodka è il titolo del suo secondo singolo, di cui è autore insieme a Raige e Davide Simonetta, con la produzione degli SDJM: “Lui e Lei non vanno d’accordo mai. Tranne quando decidono di trovare un punto d’incontro. Così distanti, così vicini. Così diversi eppure così simili. Caratteri opposti che quando si uniscono, si completano. Io dico che stasera non ho voglia di uscire, tu stai già cercando un ristorante all’aperto. Quando il lato maschile decide di fare un passo verso il lato femminile trova la soluzione, l’equilibrio.”

“siamo una favola italiana, io sono Vasco e tu Albachiara

 

Radio Italia Live – Il Concerto approda a Malta. Sul palco anche Amoroso, Mahmood e Gabbani

Dopo i successi di Milano (27 maggio) e Palermo (29 giugno), il terzo appuntamento del 2019 di Radio Italia Live – Il Concerto sbarca nell’incantevole cornice di Fosos Floriana a Malta venerdì 4 ottobre 2019 per il Mediterranean Stars Festival.
L’evento si ripropone al pubblico con una line up stellare composta sia da alcuni dei più amati artisti italiani che da artisti provenienti da altri paesi del Mediterraneo: saranno infatti presenti Alessandra Amoroso, Gigi D’Alessio, Elisa, Emma, Francesco Gabbani, Guè Pequeno, J-Ax, Mahmood, Max Pezzali, Raf, Umberto Tozzi e anche artisti maltesi come Ira Losco e altri rappresentanti di un genere musicale di fusione fra la tradizione mediterranea ed il pop europeo.

Come per gli altri appuntamenti, la direzione musicale sarà affidata al Maestro Bruno Santori che dirigerà la Mediterranean Orchestra composta da più di sessanta musicisti professionisti. Il Maestro Bruno Santori, in doppia veste per questo appuntamento, si occuperà anche della direzione artistica del festival.

La location ideale per il Mediterranean Stars Festival non poteva che essere l’isola di Malta, cuore del Mediterraneo, vicinissima all’Italia e facilmente raggiungibile da tutti i paesi europei, nordafricani e asiatici che fanno parte dell’area. Malta, dal clima gradevole anche a Ottobre, è un binomio perfetto fra bellezze naturalistiche e cultura.

Il Mediterranean Stars Festival è una produzione del Mediterranean Tourism Foundation in collaborazione con Malta Tourism Authority e il Ministero del Turismo di Malta.

Il Mediterranean Stars Festival non sarà l’unico evento organizzato per i turisti che arriveranno a Malta per assistere al concerto del 4 ottobre. Infatti, saranno predisposte molte altre attività ed eventi che trasformeranno tutto il weekend in un’esperienza indimenticabile. Inoltre, sabato 5 ottobre a Valletta si terrà la Notte bianca, con attività e musei aperti fino a tarda notte. Un appuntamento che renderà il Festival la più importante manifestazione di cultura e arte di Malta.  Il Co-Fondatore e Segretario Generale del Mediterranean Tourism Foundation, Andrew Agius Muscat, ama sottolineare che il Mediterranean Stars Festival nasce dalla volontà di usare la musica come uno strumento per riunire le persone, promuovere la pace e rafforzare un’identità mediterranea comune.  L’obiettivo del Mediterranean Stars Festival è di diventare l’evento principale per la musica mediterranea sia per cantanti e musicisti affermati che emergenti con un forte legame artistico con l’area.

Secondo il Ministro del Turismo di Malta, Konrad Mizzi: “Il Mediterranean Stars Festival, che sicuramente potrà evolversi nei prossimi anni, è un’opportunità per rafforzare il turismo maltese proveniente dall’Italia e per consolidare il turismo dei paesi tradizionalmente più legati a Malta.”

Il Festival si ispira a UNWTO Sustainable Development Goals, l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile.

L’evento sarà trasmesso in diretta su Radio Italia, Radio Italia Tv (canale 70 DTT, canale 725 SKY, canale 35 TivùSat, solo in Svizzera Video Italia HD) e in streaming audio/video su radioitalia.it. Vivrà sulle app gratuite “iRadioItalia” per iPhone, iPad, Android, Windows Phone, Windows 10 e su tutti i dispositivi Echo, lo smart speaker di Amazon.

L’ingresso sarà completamente gratuito.
In previsione della grande affluenza di pubblico e per ragioni di sicurezza per assicurarsi la possibilità di essere presente a questo evento sarà necessario l’accreditamento sul sito https://www.ticketarena.co.uk/events/MEDITERRANEAN-ST

Info: https://medstarsfestival.com

Wake Up: pop ed elettronica a Mondovì con Subsonica e Achille Lauro. Anteprima ad Asti


Il 6, il 7 e il 14 settembre sarà al centro Mondovì della nuova edizione di Wake Up, il festival di musica elettronica e pop che da quattro anni fa ballare e cantare il Nord–Ovest italiano.
Anche in questa edizione, con la produzione più grande mai avuta, Wake Up porterà sul palco della Mondovicino Arena (Piazza Mondovicino, 1) una serie di concerti di alcuni dei cantanti e deejay più seguiti del momento.
I primi artisti confermati che saliranno sul palco durante i tre appuntamenti sono Subsonica, Achille Lauro, Ilario Alicante, Martin Garrix, J-Ax + ARrticolo 31 e BoomdaBash.

“Crescere è l’unico obbiettivo che ci siamo dati e che continueremo a perseguire quest’anno e negli anni futuri – afferma Giacomo Caramelli, responsabile marketing – La produzione di quest’anno sarà la più grande mai avuta dall’inizio di questa avventura. Siamo felicissimi di regalare alla città un evento a cui parteciperanno appassionati da tutta Italia ed Europa”.

Wake Up non è solo un contenitore di musica, ma anche di dibattito: non mancheranno infatti i Talk Show pomeridiani assieme al giornalista e dj radiofonico Massimo Cotto, dedicati ad approfondimenti sui linguaggi digitali e all’incontro con influencers e personaggi web di tendenza.

A luglio e ad agosto, al Parco Commerciale Mondovicino (Piazza Giovanni Jemina, 47), si terrà Anteprima Wake Up 2019, una serie di live gratuiti che anticipano i grandi concerti di settembre. Ad animare le serate estive saranno Luca Carboni, Baby K e Giusy Ferreri.
Inoltre il 10 luglio, Anteprima Wake Up arriverà per la prima volta oltre i confini della provincia di Cuneo fino ad Asti (Piazza Cattedrale) per l’evento con DeejayTime, Eiffel 65 e Cristina D’Avena, realizzato in collaborazione con AstiMusica.

“Siamo arrivati alla quarta edizione – dichiara Graziano Gabbio, patron della manifestazione – quest’anno avremo ben 4 anteprime e usciremo dai confini della provincia di Cuneo per partecipare ad Astimusica con un evento targato Wake Up. Grazie invece al Main Sponsor Mondovicino Outlet Village, le anteprime di luglio a Mondovì vedranno esibirsi tre grandi artisti del panorama della musica pop italiana. Sarà un’estate piena di ritmo, vi aspettiamo”.

Questo il programma degli eventi da luglio a settembre (il calendario in aggiornamento):

Anteprima Wake Up 2019
10 luglio, Asti
(Piazza Cattedrale), ore 21.00 – Evento a pagamento: DeejayTime (dj set con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso) – Eiffel 65 – Cristina D’Avena

18 luglio – Mondovì (Parco Commerciale Mondovicino), ore 21.00 – Evento gratuito
Luva Carboni
25 luglio – Mondovì (Parco Commerciale Mondovicino), ore 21.00 – Evento gratuito: Baby K
1 agosto – Mondovì (Parco Commerciale Mondovicino), ore 21.00 – Evento gratuito: Giusy Ferreri

Wake Up 2019
6 settembre – Mondovì (Mondovicino Arena), ore 21.00 – Evento a pagamento: Subsonica – Achille Lauro – Ilario Alicante
7 settembre – Mondovì (Mondovicino Arena), ore 21.00 – Evento a pagamento: Martin Garrix (dj-set)
21 settembre – Mondovì (Mondovicino Arena), ore 21.00 – Evento a pagamento: J-Ax + Articolo 31 – BoomdaBash

È possibile acquistare i biglietti di WAKE UP 2019 e della serata ANTEPRIMA WAKE UP 2019 ad ASTI sui circuiti TicketOne e Ciaotickets o presso i rivenditori autorizzati (tutte le informazioni al link: www.wkup.it/tickets).

Tutte le informazioni su come raggiungere il festival e sui parcheggi sono disponibili all’indirizzo www.wkup.it/info.

Tormento e J-Ax trovano “Acqua su Marte”


Tormento
 torna sulle scene a distanza di quattro anni dal suo ultimo lavoro. Il precursore del rap in Italia, che per primo ha portato il genere in tv negli anni 90 insieme ai Sottotono, presenta il suo nuovo brano, Acqua su Marte, per la prima voltaaccompagnato dall’amico J-Ax.

Il brano, che anticipa il nuovo album di Tormento previsto per l’autunno, è stato scritto da Tormento e J-Ax insieme a Raige, con la produzione degli SDJM.
Il videoclip del singolo sarà online sui canali ufficiali dell’artista venerdì 5 alle ore 15.00.

Tormento racconta così il suo rapporto con J-Ax: “Ero davvero piccolo quando ho conosciuto Ax. C’era una piccola saletta in un centro sociale chiamato Pergola dove facevano delle serate all’avanguardia. Correva l’anno 1992 e quella sera tra il pubblico c’erano gli Articolo 31. Li guardavo con ammirazione, erano tra i primi gruppi ad avere un vero e proprio contratto discografico e si sentiva nell’aria che avrebbero fatto il panico con il loro primo album “Strade di città”. Così è stato! A distanza di anni provo la stessa ammirazione per Ax, un artista che è stato in grado di prendere il linguaggio del rap e trasportarlo in un immaginario totalmente italiano. Anche le sue venature rock le sento vicine al mondo funk melodico losangelino che ho sempre adorato. Ad oggi è uno dei pochi artisti del panorama rap con cui so di poter realizzare una canzone senza che l’ego da rapper, di essere duro a tutti i costi, venga fuori. Le nostre voci portano il segno di una vita dedicata alla musica e la dura vita dei tour infiniti. Siamo dei “duri” a priori, che dalle esperienze hanno sempre cercato di cogliere gli insegnamenti positivi di questa cultura che ci ha rapito fin da giovanissimi.”

 

Baby K torna con Icona: urban pop ai tempi dei social

“Il titolo non è autoreferenziale”, tiene a specificare, “ma si riferisce al fatto che nell’epoca dei social tutti si sentono protagonisti, tutti si sentono costantemente su un palcoscenico per mostrare qualcosa al loro pubblico, anche se questo pubblico a volte non c’è. Raccogliere i like è diventato il metro per valutare la qualità e rischiamo di creare continuamente nuove icone, spesso false”.
Icona è il terzo album di Baby K, in uscita il 16 novembre a tre anni di distanza da Kiss Kiss Bang Bang, l’album che conteneva Roma-Bangkok, il pezzo dei record, quello che ha aperto le porte le reggaeton anche per gli artisti italiani.
“Penso di non esagerare se dico che sono stata un’innovatrice e ho portato in Italia la moda del reggaeton, unito all’elettronica: sono i fatti a dirlo, prima di quel brano non si era mai sentito niente del genere qui da noi, e se oggi molti artisti italiani seguono il filone latino è anche merito di Roma-Bangkok“.
Claudia Nahum, nata a Singapore e con un’adolescenza trascorsa nella periferia londinese, si porta dietro lo spirito cosmopolita con cui è cresciuta e negli anni è riuscita a crearsi uno stile personale, che dal rap si è spostato nel territorio dell’urban pop, di cui è oggi la più importante esponente in Italia. “In Italia fa ancora scalpore che una donna faccia rap, perché è un genere troppo legato all’universo maschile e le persone hanno bisogno di scindere l’ambito maschile da quello femminile, mentre la mia natura è quella di unire. Ho sempre cercato di portare elementi nuovi nella mia musica e credo che in questo album ogni brano abbia un pezzetto del mio percorso”. Basta pensare, per esempio, all’ultimo singolo, Come no,con le sue sonorità orientali unite all’urban, evidenziate anche nel video: “Non avevo mai sentito niente del genere, è una base veramente originale. Sono cresciuta in Occidente, a Singapore sono rimasta solo fino a quando ero bambina e non ricordo molto, ma credo di essere legata all’Oriente per una condizione mentale”. Confessa anche di aver pensato di coinvolgere qualche idolo del K-pop, genere nato in Oriente ma sempre più in auge anche in America e in Europa, ma l’idea non si è poi concretizzata.

Di Icona parla come di un album positivo: “La femmina alpha di qualche anno fa non è scomparsa, ma si è evoluta, è meno agguerrita e più divertita di un tempo. Ma il rap non l’ho abbandonato, nel disco c’è, ed è molto quadrato”.
Sarebbe infatti un errore pensare che l’identità di Baby K sia solo quella rappresentata dai singoli estivi (che hanno comunque raccolto numeri di tutto rispetto): a dimostrarlo c’è un brano come Certe cose, in featuring con J-Ax, dove il rap è il grande protagonista e i versi diventano piccantini, o ancora Vibe, che vede la collaborazione di Vegas Jones e Gemitaiz, o ancora Sogni d’oro e di platino, quello a cui Baby K si sente più legata, “perché è un invito a sognare, e sognare è importante, soprattutto con tutte le difficoltà che la vita mette davanti ai giovani oggi”.
Dammi un buon motivo è invece dedicato alle donne: “Spesso la donna viene rappresentata come un vittima, ma è sbagliato, perché le donne di oggi sono molto forti. Lavorano, hanno una vita indipendente, spesso fanno anche molto di più degli uomini, ed era questo che volevo comunicare”.

Ma se i social creano falsi miti, quali sono le vere icone? E come si possono riconoscere? “Le icone sono quegli artisti che si sono sacrificati e hanno dimostrato completa dedizione all’arte. Hanno dovuto sudare e sacrificarsi per la loro causa, ma sono stati ricompensati da una fama eterna, che li rende riconoscibili anche solo da un dettaglio. Penso per esempio a Madonna o a Michael Jackson: basta vedere un guanto ricoperto di brillantini per capire che si tratta di lui”.

Per marzo sono inoltre stati annunciati due appuntamenti live, il 28 al Fabrique di Milano e il 29 a Largo Venue di Roma. Si tratta dei primi due concerti di Baby K: “In questi anni penso di essermi costruita un repertorio forte, e voglio che i concerti mi rappresentino totalmente. Mi viene riconosciuta una grande energia sul palco, che voglio alternare a momenti più intimi”. Prevendite aperte dalle ore 11 di venerdì 16 novembre su Ticketone.

J-Ax: oggi il nuovo singolo. Sold out i live al Fabrique, aggiunta una nuova data

J-Ax
Nel giorno in cui esce il suo nuovo singolo, Tutto tua madre, J-Ax annuncia il sold out di tutte le cinque date in programma a ottobre al Fabrique di Milano.

Ai cinque concerti già annunciati si aggiunge infatti ora una sesta data il 27 ottobre (biglietti già disponibili su ticketone.it e in tutti i punti vendita Ticketone e tutte le rivendite autorizzate: posto unico – €35,00+5,25 diritti di prevendita).
Cover Tutto tua madre
Riguardo al nuovo singolo invece, queste la parole con cui J-Ax ha scelto di presentarlo: 
“Ho voluto scrivere un pezzo per le persone che vivono il dramma di voler creare una nuova vita, senza riuscirci, situazione in cui per qualche anno mi sono trovato anch’io. In Italia siamo in tantissimi, ma per qualcuno siamo troppi. Dovremmo essere zero. Infatti leggiamo più spesso di iniziative che questo Governo vorrebbe prendere contro la fecondazione assistita e tante altre procedure che aiutano decine di migliaia di coppie italiane a creare una famiglia insieme. Trovo assurdo che un Governo fatto, almeno per la parte più gialla, di persone che ho sempre rispettato e ammirato per la scelta di portare avanti principi di libertà e giustizia possa rendersi partecipe di una ingiustizia simile. Anche perché di certo non è una scelta di nessuno trovarsi in una situazione così, ma si tratta di qualcosa che colpisce tutti trasversalmente, senza favoritismi o pregiudizi: destra, sinistra, leghisti, comunisti, grillini e gente che si nutre solo del proprio respiro. Per questo motivo, prima di andare fino in fondo e negare a centinaia di migliaia di italiani il diritto di avere un figlio, vi chiedo un piccolo gesto di empatia: come vi sentireste voi se, da un momento all’altro, il rumore del respiro e le risate del vostro bambino sparissero? Quel vuoto è quello che vivono tanti italiani come voi. Quel voto tanti non desiderano altro che colmarlo con l’amore. E l’amore, voi, o chiunque altro, non avete il diritto di fermarlo”.

Dj Jad ospite speciale ai live di J-Ax al Fabrique. Gli Articolo 31 insieme sul palco dopo 15 anni

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“Eccomi qua. 25 anni di carriera. Perché vado ancora avanti? Che cosa volevo fare 25 anni fa?  Io, in questa vita, sono venuto per vivere ad alta voce. Per dare fastidio. Per far spostare da dov’è seduto comodo il conformismo italiano e fargli cambiare vagone.
Sono partito da zero, dal paese di 1738 abitanti e sono arrivato a riempire lo stadio con 79500 persone.
Per essere felice non mi serve altro che fare musica.
Per questo motivo 25 anni di carriera significa celebrare voi con 5 concerti al Fabrique di Milano. Un modo per vederci dritto in faccia e per farvi vedere il mio futuro.
‘Il problema del mondo,’ diceva Charles Bukowski, ‘è che le persone intelligenti sono piene di dubbi, mentre le persone stupide sono piene di sicurezza’.
Nel dubbio, sono sicuro che questa sarà la scelta migliore”.

Con queste parole J-Ax ha descritto gli ormai imminenti cinque concerti  da solista in programma a ottobre al Fabrique di Milano.
J-Ax 25 – Live, questo il nome dello show, ha già registrato il sold out dell’appuntamento di domenica 21 ottobre.

Nel frattempo il rapper milanese ha dato un annuncio che in molti sperato, ma in cui forse pochi ormai avrebbero scommesso: ospite speciale delle serate sarà infatti Dj Jad, l’altra metà degli Articolo 31, ovvero la più importante realtà hip-hop italiana degli anni ’90.
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Dopo 15 anni sarà così possibile rivedere (e soprattutto risentire) insieme sul palco la storica coppia: per una parte del concerto, durante tutte le cinque date, Dj Jad affiancherà J-Ax sul palco per celebrare insieme a lui i suoi 25 anni di carriera.

Questo il calendario degli show al Fabrique di Milano:
lunedì 15 ottobre 2018
martedì 16 ottobre 2018
mercoledì 17 ottobre 2018
domenica 21 ottobre 2018 SOLD OUT
lunedì 22 ottobre 2018

Prezzo biglietti:
Posto unico: €35,00+5,25 diritti di prevendita

I biglietti sono già disponibili su ticketone.it e in tutti i punti vendita Ticketone e tutte le rivendite autorizzate.

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

Cristina D'Avena, la nostra icona pop

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Cristina D’Avena
è un mito, uno di quelli veri.

Una leggenda, una figura sicuramente unica panorama italiano, e forse anche oltre. Le sue sigle dei cartoni ormai da anni non sono più sigle, ma a tutti gli effetti pezzi irremovibili di storia della canzone nostrana: Kiss Me Licia, Sailor Moon, Pollon, Occhi di gatto si sono prese il loro posto vicino a classiconi d’autore, canzoni d’amore e di protesta. E Cristina D’Avena ha smesso da anni di essere considerata una cantante per bambini, guadagnandosi lo statuto di icona, al pari una Carrà o di una Pausini, capace di riempire palazzetti con un pubblico cresciuto insieme a lei, ma che in lei non vede la nostalgia dell’infanzia, ma lo splendore di una diva.
Eppure da un po’ di tempi a Cristina D’Avena veniva chiesto di provare a uscire dal suo mondo incantato per buttarsi finalmente nel pop, quello “vero”, senza capire che lei pop lo è da sempre. Anzi, forse è la più pop di tutte le popstar.
Negli anni Cristina ha resistito alle lusinghe del palco sanremese (tranne che salirci da ospite, in gran tripudio, cantando i La canzone dei Puffi), ha resistito all’idea di vestire i panni della fatalona provocante, come i dettami del pop chiedono, ha resistito al richiamo delle radio, che notoriamente non sono tanto propense a trasmettere le sigle dei cartoni. In tutti questi anni Cristina D’Avena ha avuto la forza di restare fedele a se stessa, e il tempo ci dice che ha avuto ragione, perché diversamente Cristina D’Avena non sarebbe stata Cristina D’Avena.
A lei i panni dell’interprete da sigle non sono mai stati stretti, lei in quelle canzoni ci crede ancora davvero, si cala nelle storie di quei personaggi e diventa parte di loro. E mica è roba facile! Perché un conto è cantare le gioie dell’amore o la disperazione di un abbandono, un altro è essere credibili e mantenere una dignità impersonando una giocatrice di pallavolo, una paladina della luna o una bambina dotata di un braccialetto magico.
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Per quello bisogna crederci davvero dentro al cuore.
Lo avevano capito già anni fa i Gem Boy, che l’avevano coinvolta in una serie di fortunatissimi concerti, a cui lei partecipava dimostrando un grandissimo senso dell’umorismo.
La devozione dei fan è però diventata così grande che a un certo punto anche Cristina ha capito che il suo pop doveva e poteva incontrarsi con quell’altro, quello “da grandi”, senza doverlo per forza guardare dal basso.
Ed ecco l’idea per un compromesso perfetto, la sintesi ottimale per far entrare finalmente i suoi successi nella grande festa pop: un album di duetti con i protagonisti della musica italiana. Ma anche in questo caso, è stata Cristina a vincere: non è lei a essere uscita dal suo mondo in technicolor, ma ci ha fatto entrare i colleghi. Li ha voluti, li ha cercati personalmente e ha aperto le porte di casa sua. E loro ci sono entrati al volo.
Tutto questo è successo in Duets, il vero miracolo discografico italiano degli ultimi mesi: sedici sigle storiche riarrangiate e reinterpretate con altrettanti nomi della musica di casa nostra. Da Noemi a J Ax, da Emma a Loredana Bertè, da Baby K a Elio, “tutti cantano Cristina”, come di fatto recita il sottotitolo del disco. Una festa in musica in cui rock, hip hop e cantautorato si mettono al servizio di un genere che forse non ha neanche un nome, se non quello – assolutamente riduttivo – di “musica per bambini”.
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Alcune coppie funzionano perfettamente (ascoltare Baby K alle prese con Kiss Me Licia o Noemi che canta Lady Oscar, o ancora Ermal Meta che trasforma Piccoli problemi di cuore in un momento commovente), altri meno (il nuovo arrangiamento di Occhi di gatto spegne un po’ il brano e Loredana non riesce a dare il meglio), ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: non è questione di età o di stile, se la musica vuole arrivare lo fa senza chiedere permesso.
E Cristina D’Avena è una vera, iconica popstar. E continua a cantare le sigle dei cartoni.

Modern Art: urbanesimo e tropici per il ritorno di Nina Zilli

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Due anni fa cantava di frasi e fumo, oggi inaugura l’era dell’urbanesimo.
Proprio così, “urbanesimo”, nel senso che dal soul e dalle sonorità vintage con cui l’avevamo lasciata, Nina Zilli si è spostata sul versante dell’urban, quello cioè che ingloba in un insieme pullulante r’n’b, hip hop e reggae, mettendoci anche una discreta quantità di elettronica e pop ad alto tasso di beat. L’altro termine che lei stessa associa al suo nuovo capitolo discografico è tropicale, perché zeppo di colori (a partire dalla copertina e dal booklet, in cui i testi sono ripresi dalle pagine di un diario di Nina).
Questo nuovo capitolo discografico ha un titolo eloquente, Modern Art, a indicare qualcosa di nuovo, “moderno” per l’appunto, come i suoni che lo riempiono, profondamente versatile e con i piedi ben piantati sulla strada.
Se prima c’erano le nuvole, oggi c’è il sole, che precisamente è quello dello Giamaica, dove il disco ha preso forma, insieme a Milano.
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Dodici brani in tutto, di cui undici inediti e una rivisitazione urbana, “moderna” e piuttosto ben riuscita di Il mio posto qual è di Ornella Vanoni. Unico ospite, J-Ax in Butti giù.
Si parla di amore, inteso nella sua più ampia accezione di sentimento universale e condiviso, perché, anzi, quello privato rischia di riservare le più grandi delusioni: proprio oggi in cui tutto viene condiviso virtualmente, Nina lancia dei brani-manifesto richiamando l’attenzione sull’importanza di una condivisione reale di intenti e di amore, l’unico modo davvero efficace per annullare il desiderio di guerra e di violenza. Pacifismo. Una condivisione autentica, come quella che si realizzava prima che Facebook ingurgitasse il nostro stile di vita.

Un album che punta uno scalino più in su del precedente mostrando forza, consapevolezza e assoluta libertà di movimento, e che rappresenta – se non proprio un’evoluzione – una svolta stilistica nel percorso di un’artista che eravamo abituati a vedere incasellata nella pur elegante cornice del soul, ma che ha sempre avuto anche una certa familiarità con il reggae, tornando ora a calpestarlo.
Forse un po’ spiazzante a un primo impatto (il singolo Mi hai fatto fare tardi non è in effetti tra i momenti più incisivi), Modern Art ha dei grandi punti di forza in brani come 1xunattimo, nel pop uptempo di Notte di luglio e nella cover Il mio posto qual è, e riesce a stare in piedi senza cadere in una riduttiva imitazione dei modelli d’oltreoceano, dove l’urban è effettivamente di casa.