Marco Mengoni: un red carpet… da leone a Los Angeles


E’ ufficiale, Marco Mengoni sarà la voce di Simba adulto nella versione italiana del Re Leone, il nuovo flive action targato Disney in uscita nelle sale il prossimo 21 agosto.
Il 9 luglio il cantante, reduce dalla trionfale tournée dell’Atlantico Live, è stato invitato alla premiere mondiale del film a Los Angeles, sfilando sullo stesso red carpet di Beyoncé (che dà la voce a Nala adulta nella versione inglese), Donald Glover (Simba adulto), il regista Jon Favreau e gli altri membri del cast americano.

Nel Marco interpreta anche L’amore è nell’aria stasera, versione italiana del brano di Elton John Can You Feel The Love Tonight.

Photo by Alberto E. Rodriguez/Getty Images for Disney

Intanto il 14 luglio, Mengoni partirà per il Fuori Atlantico Tour, una serie di speciali appuntamenti live alla scoperta della natura e delle bellezze italiane nel completo rispetto dell’ambiente. L’ennesimo riconoscimento, nell’anno in cui festeggia i 10 anni di carriera con 50 dischi di platino, dopo il successo dell’album doppio platino e un tour sold out in Italia ed Europa con oltre 200mila biglietti venduti.

Ligabue diventa Liga Duck: il rocker sulla copertina di “Topolino”


Cosa accade se per una straordinaria occasione le Luci d’America si trasformano in Luci di Paperopoli?
Tra una tappa e l’altra dello Start Tour 2019, Luciano Ligabue fa una sosta storica nel mondo Disneyano e riceve la celebre attestazione di merito del fumetto di casa Panini Comics: un artistico colpo di matita lo “paperizza” e lo trasforma nel suo alter ego di Paperopoli, Liga Duck.
Eccolo quindi suonare insieme al mitico Paperino sulla copertina di Topolino 3318 in edicola da domani, mercoledì 26 giugno, firmata da Alessandro Perina, perfettamente a suo agio nei panni di rocker in becco e piume.

All’interno del settimanale è presente un’intervista speciale al cantante fatta da Jacopo, batterista modenese di 9 anni, per l’occasione Toporeporter, ovvero giornalista sul campo: tra consigli da musicista, domande di vita quotidiana, battute sul calcio e pose a favore di obiettivo, il risultato è un mix di simpatia e intesa reciproca.

E dalla lunga chiacchierata avvenuta negli studi di Correggio sono nati anche gli spunti per le sceneggiature delle tre tavole a fumetti scritte da Francesca Agrati e Davide Catenacci per i disegni sempre di Alessandro Perina. Liga Duck, tra palco e disneyanità, convincerà Pico De Paperis a sperimentare l’energia pura della musica live, si farà aiutare dalla famiglia dei paperi (ottimi “compagni di viaggio”) a organizzare un concerto e regalerà sogni di rock’n’roll a tutti i suoi nuovi amici. Ovviamente il tutto interpretando le sue hit più famose… in versione disneyana: Luci di Paperopoli, Balliamo sul Melo, Gazzosa e Pop-corn.

Ligabue riprenderà il tour negli stadi il 28 giugno a San Siro a Milano, il 2 luglio sarà allo Stadio Olimpico di Torino, il 6 luglio allo Stadio Dall’Ara di Bologna, il 9 luglio allo Stadio Euganeo di Padova e il 12 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.

25 anni dopo, Angela Lansbury fa rivivere la magia della Bella e la Bestia

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E’ stato un momento di meravigliosa nostalgia quello andato in scena all’Alice Tully Hall presso il Lincoln center di New York il 18 settembre scorso.

Durante la serata, organizzata nell’ambito della ventinovesima edizione del New York FilmFestival, si è tenuta una proiezione speciale del classico Disney La Bella e la Bestia, che proprio quest’anno festeggia il venticinquesimo anniversario.
In sala erano presenti alcuni degli storici doppiatori, fra cui anche Angela Lansbury, che all’epoca prestò la voce a Mrs. Potts (Mrs. Bric nella versione italiana), la teiera. Proprio la Lansbury è poi salita sul palco e con l’entusiasmo di una bambina, accompagnata al pianoforte da Alan Menkel, l’autore della musica, ha intonato il celebre tema musicale del film, che valse alla pellicola l’Oscar.

Dopo tutti questi anni, la magia si è rinnovata…

Grazie Jessica…. ah no, grazie Angela!

“Sono pigro, torno alle cover”: Giuliano Palma torna con Groovin’

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Dagli Aristogatti a Elton John, passando per Vasco Rossi.

Dopo Old Boy, uscito due anni fa, per il nuovo progetto discografico, Giuliano Palma torna al mondo delle cover,e lo fa con Groovin’. Il motivo di questa scelta è lui stesso a rivelarlo, tra il serio e il faceto: “Sono pigro, di una pigrizia che a volte rasenta l’accidia: inizialmente volevo tornare con un album di inediti, poi ci sono state delle vicissitudini personali e professionali che mi hanno tenuto lontano dalla scrittura, e la pigrizia ha preso il sopravvento: non volevo pubblicare un disco di cui non fossi convinto, così ho scelto le cover”.
Per la prima volta nella sua carriera, durante la lavorazione di Groovin’ non ha curato personalmente tutti i dettagli – a cominciare dai fiati -, ma si è affidato alle mani del nuovo team, di cui fanno parte Fabrizio Ferraguzzo, Riccardo “Deepa” Di Paola e Riccardo “Jeeba” Gibertini, perché – confessa – aveva capito di potersi fidare e di aver trovato in loro il giusto feeling, il “groove” che dà il titolo all’album.

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E lui il groove è uno che ce l’ha sempre avuto, a differenza di altri che si sono persi, distratti, e che il groove non hanno saputo mantenerlo: sono proprio queste persone quelle che, metaforicamente, compaiono sulla copertina del disco girate di spalle, mentre lui prosegue per la sua strada guardando dritto l’obiettivo (“Dicono che sono un crooner, e quindi croono“), sempre attraverso gli immancabili occhiali neri.
E proprio parlando di groove e del nuovo gruppo di lavoro, Giuliano non riesce a trattenersi dall’esprimere il rammarico e la rabbia per la fine del rapporto professionale con il suo storico collaboratore e amico Fabio Merigo: “Insieme avevamo una missione, e dopo tanti anni non avrei immaginato che finisse così, invece l’ho visto perdersi per strada per una donna. E’ stato come un tradimento”.

Nelle 13 cover dell’album non mancano le partecipazioni, come quella di Cris Cab nella versione italiana di Bada Bing, scelta come primo singolo (“Per la versione italiana la casa discografica si è rivolta a me: è la prima volta che metto in un mio album un pezzo di cui sono solo ospite”), Fabri Fibra per Splendida giornata di Vasco Rossi, riletta in chiave reggae, Clementino in I say I’ sto cca di Pino Daniele (“La presenza di Fabri Fibra e Clementino mi aiuta ad avvicinare a miei suoni un pubblico che altrimenti ne resterebbe distante: sono felice che Fibra abbia accettato, perché è un artista per nulla mondano, Clementino ha spaccato rappando in slang”), e Chiara in Don’t Go Beaking My Heart, portata al successo a Elton John e Kiki Dee (“Chiara l’ho conosciuta perché abbiamo lo stesso management: per questo pezzo è perfetta”).
Tra gli altri brani, menzione speciale meritano Eternità dei Camaleonti, You’ll Never Walk Alone, scritto nel 1945 dal duo statunitense Rodgers/Hammerstein e così popolare da divenire l’inno ufficiale del Liverpool (“Quando ci sono le partite è bellissimo vedere tutto il pubblico, dal bambino alla vecchietta con la sciarpa della squadra, intonare la canzone”), Qui e là di Patty Pravo, e Alleluja! Tutti jazzisti, tratta dal cartone animato Gli Aristogatti e già presente in We Love Disney (“Questo era il pezzo che tutti gli artisti coinvolti nel progetto volevano fare, ed è stato affidato a me!”).

A chiudere l’inedito Un pazzo come me (“Parla degli inquieti”).

Groovin’ è dedicato a Carlo Ubaldo Rossi, musicista e produttore scomparso nel 2015 in un incidente: “La sua perdita è uno strazio, non saprei definirla diversamente”.