Il “Mambo salentino” dei BoomdaBash e Alessandra Amoroso


L’estate dei BoomdaBash e di Alessandra Amoroso si apre al ritmo di Mambo Salentino, il nuovo singolo che tra reggae, pop e hip-hop vede l’inedita collaborazione made in Salento tra la band e l’ex vincitrice di Amici, frutto di un rapporto di reciproca stima e affetto genuino che dura da molti anni.

“Siamo molto felici di tornare a duettare con Alessandra – dichiara la band – una persona estremamente speciale per noi, non solo un’amica ma un’artista di grande talento dotata di una rara sensibilità. In realtà la nostra prima collaborazione risale al 2015 in A tre passi da te e già allora avevamo instaurato un ottimo feeling. Con il Salento nel cuore abbiamo voluto lavorare a questo nuovo singolo che affonda le radici nel grande amore che entrambi nutriamo per la nostra terra”.

“E’ stato tutto molto naturale, è stato come essere in famiglia – racconta Alessandra Amoroso –  sono felice di questa collaborazione che ci riporta a casa e ci fa raccontare la nostra terra, le nostre radici, il nostro Salento. Come la prima volta i Boomdabash mi hanno accolta a braccia aperte… e mi hanno fatto preparare moltissimi caffè! E’ una bellissima amicizia”.

Il video, prodotto da Borotalco Tv e diretto dall’attenta regia di Fabrizio Conte, è stato interamente girato in una caratteristica masseria a Martina Franca.

BITS-RECE: Luce, Segni. Il tepore di una voce

BTS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
booklet_B_ESTERNO

Quanti dischi di “nuovi talenti” escono sul mercato ogni giorno? Una stima è probabilmente impossibile, tra chi si autoproduce e chi invece ha la fortuna di essere supportato da un discografico. Una cosa è però certa: ogni giorno di “nuovi fenomeni” della musica ne nascono tanti. Anzi, troppi.

E la disgrazia che per molti di questi prestanti giovani, cantare o suonare equivale pressappoco a guadagnarsi uno spicchio di notorietà, senza aver la benché minima idea di cosa voler raccontare al pubblico con la propria musica. Vi sarà capitato di sentirne di gente così, e penso possiate capire di cosa sto parlando.

Poi, per fortuna, esistono quelli che “giovani talenti” lo sono per davvero, quelli che hanno storie da raccontare, e sanno trovare il giusto modo per farlo, magari arrivando in silenzio, senza lo scintillio della TV.

Proprio tra di loro sta Lucia Montrone, o meglio, Luce, come ha scelto di farsi conoscere dal pubblico.
LUCE_29

Il suo primo album si intitola Segni, perché parla di tutti quei piccoli e grandi marchi che la vita ci lascia durante il cammino. Un titolo scelto non a caso, visto che lo scorso dicembre Luce è rimasta coinvolta in un incidente che le ha lasciato in ricordo – appunto – un segno sul viso.

Scorrendo le dieci tracce dell’album, si ha subito la sensazione che in questa ragazza ci sia qualcosa, quel “qualcosa in più” che molto spesso cerchiamo e poche volte riusciamo a intercettare in un artista. 

C’è, nella sua voce, un misto di limpidezza e sicurezza che ti fa capire che lei sa esattamente quello che canta, lo sa perché lo ha vissuto, lo ha scritto e poi lo ha messo nelle sue canzoni. Canzoni che sono proprio sue, e non potrebbero essere di nessun altro, perché se le è cucite addosso a sua misura. Che poi è esattamente quello che dovrebbe fare ogni cantautore che ambisca a meritarsi questo titolo.

Segni è fatto soprattutto di arpeggi di chitarra, tocchi di pianoforte e fruscii di percussioni, una musica leggera leggera, che anche quando scende a trattare i “segni” più dolorosi non perde la sua gentilezza. Ecco, gentile, la musica di Luce è gentile.

Un giovane talento.