Swing, orchestra e brillantina. Achille Lauro inaugura il “1920”

Big party, paillettes, black swing, gessati, Chicago, vecchi Gangster italo-americani, Rodolfo Valentino… Dopo gli sfoghi punk-rock di 1696 e il tributo alla dance di 1990, Achille Lauro sorprende ancora e si fionda dritto negli anni ’20 per quello che viene ufficialmente pubblicato come un side project, ma nella realtà è l’ultima tappa di un sensazionale percorso musicale come in Italia non se ne vedano da tempo.

1920 – Achille Lauro & The Untouchable Band prende ispirazione dal desiderio di leggerezza nato durante il Proibizionismo dei primi anni del ‘900 e dalle atmosfere musicali che proprio in quegli anni hanno trovato le loro radici.
“Gli anni ruggenti, li chiamano. I roaring Tweenties raccontano un’epoca di liberazione, sfogo, reazione, evoluzione. Sono gli anni del primo dopoguerra, della fine dell’influenza spagnola, di una breve e meravigliosa parentesi in cui l’umanità ha trovato sconsolato riparo. Come un sogno, gli anni ’20 sarebbero svaniti presto, ma si sarebbero portati dietro il dolceamaro della nostalgia.”


Otto tracce, tra brani inediti e riedizioni in pieno ritmo jazz anni ‘20, un dialogo tra passato e presente, l’improvvisazione più ricercata. Cover, come My Funny Valentine, Tu vuò fa’ l’americano e Jingle Bell Rock; inediti, tra cui Piccola Sophie, Pessima e Chicago; riedizioni, come Cadillac 1920 e Bvlgari Black Swing. Achille Lauro aggiunge al progetto la collaborazione di importanti artisti del panorama musicale italiano: Gigi D’Alessio, colonna portante della musica italiana; Izi e Gemitaiz, affermate star del mondo urban; Annalisa, ormai al fianco di Achille Lauro dall’incredibile esibizione sul palco dell’Ariston e nella rivisitazione di Sweet Dreams.
E proprio il nuovo duetto con Annalisa in Jingle Bell Rock è il primo singolo estratto.

In 1920 – Achille Lauro & The Untouchable Band Achille Lauro si reinventa ancora una volta dedicandosi anche alle partiture per l’orchestra e per i cori: “Sono tornato completamente cambiato da questo viaggio negli anni ’20. La mia concezione di fare musica è sconvolta, tutto ciò che pensavo prima si è capovolto. Inizialmente mi concentravo solo sulla mia ossessione di seguire da vicino tutti i minimi dettagli del lavoro; oggi, grazie a questa trilogia ‘69 – ‘90 – ‘20, ho capito che è stato tutto solo l’entrée di quello che sto per proporre”.
Il progetto è per l’artista la prima esperienza di produzione di un intero album live, realizzato con la Untouchable Jazz Band, guidata dal Maestro Dino Plasmati. Partecipazioni d’eccezione, quali quella del maestro Israel Varela alla batteria, o del maestro Flavio Boltro alla tromba, impreziosiscono la già favolosa performance della LJP Jazz Band, che vanta eccellenti musicisti della tradizione jazz e swing.

Un’orchestra di ottoni, piano, chitarre e bassi colora il black and white anni ‘20, un party alla Grande Gatsby, interamente dal vivo, che unisce alla tradizione della musica jazz l’esperienza di una band di musicisti dal valore artistico unico e l’estro folle dell’artista più discusso degli ultimi anni, che questa volta adatta a sua immagine una big band, scrive parti e dirige un quartetto di coristi.

Il progetto sarà raccontato da Achille Lauro lunedì 14 dicembre, ore 19:00, durante l’evento Feltrinelli Live, lo spazio digitale di laFeltrinelli che ospita i protagonisti della musica e della letteratura nel proprio spazio digitale. Chi acquisterà 1920 – Achille Lauro & The Untouchable Band su lafeltrinelli.it, IBS.it e i punti vendita laFeltrinelli entro il 14 dicembre, otterrà infatti il codice per accedere e assistere a un incontro esclusivo di 45 minuti con l’artista, con anche la possibilità di chiedere qualche curiosità sul nuovo progetto.

Norma Miller: 97 anni di swing, entusiasmo e smalto rosso

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Dire che la musica – e l’arte in generale – non ha età e non ha razza è troppo semplice, quasi un luogo comune. Un concetto che si dà talmente per scontato che si rischia di dimenticarne il vero significato. 
Poi però succede che un giorno ti trovi davanti una come Norma Miller, e allora capisci cosa vuol dire.

Per i non cultori dello swing e del lindy hop, forse il suo nome non dice molto, ma la signora in questione non solo oggi ne è considerata la regina, ma è una delle pochissime testimoni ancora viventi dell’epoca in cui quello stile trionfò nei club di New York per poi esplodere in tutto il mondo. Stiamo parlando degli anni ’30, un’epoca lontana ormai anni luce sul piano sociale e culturale, e ad Harlem era in fortissimo fermento il Savoy Club, il primo ad aver abbattuto le barriere razziali e a permettere anche le esibizioni di ballerini neri.
Da qui, proprio dalla sala da ballo del Savoy, è partita la storia straordinaria della giovane Norma Miller. Rimasta abbagliata dallo swing e dalle movenze acrobatiche del lindy hop, questa ragazza americana una domenica di Pasqua, mentre era in pista a provare le mosse che aveva visto fare dai ballerini del locale, è stata notata da Twistmouth George, uno dei precursori del lindy hop, che l’ha portata in sala prove e le ha aperto le porte della danza.

Una carriera che da quel momento non si sarebbe più fermata: Norma ha vissuto tutto il fulgore di quegli anni meravigliosi e difficili, ha visto lo swing trionfare in tutto il mondo, ma lo ha visto anche passare di moda a favore del mambo e del bee bop, ha diviso la scena con Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Chick Webb, Bill Cosby, e ha girato il mondo.
Quando si è accorta che il suo corpo non le consentiva più di eseguire le acrobazie del lindy hop ha lasciato la pista e si è messa dietro al microfono per cantare, dedicandosi allo swing e al jazz.
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Oggi Norma Miller ha novantasette anni, gira ancora il mondo, calca il palcoscenico e con piglio d’acciaio e lucidissimo rilascia interviste in cui infila volentieri frasi cantate e “swingate”, muovendo a tempo le sue lunghissime dita smaltate di bianco e rosso.
I ricordi della sua vita sono stati ora raccolti in Swing, Baby Swing, una biografia scritta con l’amico e musicista Maurizio Meterangelo, pubblicata nel giorno del 103esimo compleanno di Frankie Manning, il padre del lindy hop, scomparso otto anni fa.

Pare che il suo medico le abbia detto “Norma, non so cosa prendi per essere così in forma, ma qualunque cosa sia continua a prenderla”. 
L’età, così come la bellezza, non è certo un merito, ma uno spirito così deve nascondere un segreto. Forse, sta nell’ism, quello specie di flusso magico che si espande da una persona all’altra durante il ballo, oltre ogni età e ogni razza.

Erano gli anni ’30, erano gli anni di Harlem e del Savoy, erano gli anni dello swing. Erano gli anni di Norma Miller.
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Le Sorelle Marinetti presentano la loro…. Famiglia canterina

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Le Sorelle Marinetti sono tornate, e questa volta non sono sole.Turbina, Scintilla ed Elica presentano infatti la loro Famiglia canterina, che oltre a essere il titolo del loro ultimo album, è un allegra combriccola di cantanti e musicisti con cui vogliono presentare al pubblico il loro allegro repertorio.

Dall’inizio della loro carriera, ormai un decennio fa, le tre “sorelle” hanno rispolverato il mondo dell’Italia degli anni ’30 e ’40, un periodo complesso è affascinante, fatto anche di grandi contraddizioni.
Erano gli anni tra le due grandi guerre, gli anni del Fascismo, dell’autarchia, del ritorno agli antichi valori della patria, l’epoca dei telefoni bianchi e dell’EIAR, di Carnera, l’età delle Avanguardie artistiche e dei manifesti del Progresso. 
Non a caso hanno scelto Marinetti, il più grande esponente del Futurismo, per il loro nome, e non a caso hanno scelto tre termini chiave per i loro nomignoli – Turbina, Scintilla, Elica -, simboli di sviluppo e modernità. 
Cover_La Famiglia CanterinaMa più di tutto, quello che le Sorelle Marinetti vogliono far riscoprire è l’incredibile patrimonio musicale di quegli anni, fatto di canzonette leggere, di canti armonizzati e di swing. Un repertorio che in buona parte si è conservato nella memoria dei nostri nonni e dei nostri padri, ma che è andato anche perduto.
Con il loro nuovo album, accompagnate dalla loro speciale famiglia, le sorelle a Marinetti presentano 18 brani composti tra il 1935 e il 1943, all’epoca portate al successo da artisti oggi più o meno celebri come l’immancabile Trio Lescano, Silvana Fioresi, Maria Jottini, Lina Termini, Dea Garbaccio.
Tra questi, T’aspetterò al caffè, Scintille, Ma l’amore no.
Nel cast della Famiglia canterina, i solisti Francesca Nerozzi, e Jacopo Bruno e il trio jazz dell’Orchestra Maniscalchi.
Sotto le parrucche e le vesti delle sorelle, ci sono Nicola Olivieri, Marco Lugli e Matteo Minerva.


Foto di Luca Marenda.

BITS-RECE: Parov Stelar, The Burning Spider. Elettronica, swing e luccichio

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Il suo nome è sulla scena già da un bel po’, ma qui in Italia il grande pubblico ne ha sentito parlare solo qualche mese fa, quando la sua All Night, targata 2012, è stata scelta dalla TIM per lo spot – vagamente ossessivo – con il ballerino che sgambetta.
E proprio adesso Parov Stelar arriva con un nuovo album, The Burning Spider. Un disco che è una grande gioia per lo spirito e le orecchie, grazie al suo indovinatissimo incontro di echi del passato e influenze presenti, in quello che viene definito electro swing.
Davanti alla sua consolle, il producer austriaco ha preso sintetizzatori e ritmi house e ci ha iniettato dentro lo spirito festoso dello swing e del jazz, con tutta la loro voglia di ballare e improvvisare, tra giri sprintosi di pianoforte e fiammate di fiati e con l’aiuto dei contributi storici di Lightnin Hopkins, Muddy Waters, Anduze, Stuff Smith e Mildred Bailey, ma anche di ospiti del nostro tempo, come Lilja Bloom.
RET_parov3109_(c)Jan Kohlrusch+
Un disco freschissimo, pieno di vitamine sonore, che soffia sulla polvere del passato per portarne alla luce la più spensierata leggerezza.
Pronti a muovere le spalle?

La Famiglia Canterina delle Sorelle Marinetti al Blue Note di Milano il 5 marzo

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La Famiglia Canterina
è un originale spettacolo teatral-musicale, un vero e proprio salto a ritroso nel tempo. La proposta è semplice: trascorrere una serata a teatro calati Anni in cui l’Italia – o meglio l’Italietta – sperimentava un regime in preagonia e l’approssimarsi di nuvole nere all’orizzonte, mentre si illudeva di bastare a se stessa (autarchia) e di aver raggiunto traguardi assoluti di modernità. È l’Italia dei “telefoni bianchi” di Camerini (le commedie cinematografiche brillanti), delle “sale per danze” eleganti (un esempio su tutti la Sala Gay di via Pomba di Torino), della radio, delle radiocronache calcistiche, della Fiat Topolino e della Balilla, del pugile Primo Carnera e del trasvolatore Italo Balbo. L’Italia dei nostri nonni – in qualche caso dei nostri genitori –, che ha saputo trovare un motivo di sorriso e spensieratezza nelle “canzoni della radio” in un momento tutt’altro che facile.

Domenica 5 marzo Le Sorelle Marinetti portano La Famiglia Canterina al Blue Note di Milano (Via Borsieri, 37).
Nel corso della serata le sorelle Turbina, Elica e Scintilla Marinetti si esibiranno con canzoni quali Ma le gambe, Maramao, Pinguino Innamorato, Appuntamento Con La Luna, La Famiglia Canterina, Vieni In Riva Al Mare, La-dà-dà e molte altre, che hanno reso intramontabili nomi come Silvana Fioresi, Maria Jottini, Lina Termini, Dea Garbaccio, Alberto Rabagliati, Odoardo Spadaro, Enzo Aita, Oscar Carboni, Gianni Di Palma e Alfredo Clerici.
Proprio come il Trio Lescano si è sempre accompagnato con le migliori voci femminili e maschili di quegli anni, il trio Marinetti salirà sul palco del Blue Note insieme a Francesca Nerozzi e Jacopo Bruno, co-protagonisti con le Sorelle della commedia musicale Risate Sotto Le Bombe.
Si esibiranno insieme a loro anche alcuni dei musicisti dell’Orchestra Maniscalchi, sotto la direzione musicale di Christian Schmitz.
Lo spettacolo al Blue Note anticipa l’uscita di La Famiglia Canterina, il disco che raccoglie 18 brani – di cui 3 strumentali – presentati dal vivo da quella che è stata definita “la prima famiglia allargata dello swing italiano”.
Il prezzo dei biglietti acquistati entro le due ore precedenti il concerto è di 25,00 euro (prezzo “advance”) mentre il prezzo dei biglietti acquistati direttamente all’ingresso dello spettacolo è 30,00 euro (prezzo “door”).

BITS-RECE: Caravan Palace, °_°. Quando lo swing si veste di elettronica

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Immaginate di essere invitati a una grande festa in un grande palazzo, un grande party in costume a tema anni ’20, la golden age dello swing, del charleston e del jazz. Velette, gonne a frange, frac e cilindri. E poi immaginate che a questa meravigliosa serata venga aggiunto un tocco di modernità, piazzando in consolle un DJ che faccia sposare il passato al presente.

Cosa ne verrebbe fuori? Sicuramente qualcosa di molto, molto, molto simile al suono di <I°_°I>, l’ultimo album dei francesi Caravan Palace. Non provate a pronunciare il titolo, è scritto proprio così, e non provate a dare un nome a questa musica, perché qualsiasi definizione vi risulterebbe troppo “corta”, come una coperta che non riesca a coprire tutto.
Elettro-swing? New jazz? Jive? Boh! Ma in fondo, importa davvero?
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Quello che invece conta è che <I°_°I> sia un disco freschissimo, vivo, luccicante di vitalità, nuovo e dirompente verso le regole del tempo e delle mode: pop, dance, hip hop, swing, jazz, jive. Qui dentro c’è proprio tutto, ed è mescolato con maestria da una band di grandissimi musicisti.

Se cercate qualcosa di “diverso” e che vi faccia scuotere i fianchi ma con stile, questo è il vostro album.

La belle époque non è mai stata tanto vicina.
Ladies & Gentlemen, si scende in pista!!