Linkin Park: esce venerdì “ONE MORE LIGHT LIVE”, l'album dedicato alla memoria di Chester Bennington

LINKIN PARK

ESCE VENERDI 15 DICEMBRE

“ONE MORE LIGHT LIVE”

L’ALBUM LIVE DEDICATO ALLA MEMORIA DEL CANTANTE DELLA BAND CHESTER BENNINGTON

 

Esce venerdì 15 dicembre “ONE MORE LIGHT LIVE”, l’album live dei Linkin Park registrato dal vivo durante l’ultimo indimenticabile ONE MORE LIGHT WORLD TOUR 2017 e dedicato alla memoria del cantante della band Chester Bennington, prematuramente scomparso il 20 luglio scorso.

“Vogliamo dedicare questo album live a nostro fratello Chester, che ha messo tutto il suo cuore e la sua anima nell’album ONE MORE LIGHT. – raccontano Joe, Dave, Rob, Mike & Brad – Dopo aver registrato l’album, scherzavamo con Chester dicendo che, avendo alzato l’asticella così in alto durante le registrazioni,  non ce l’avrebbe mai fatta a riprodurre dal vivo la stessa incredibile alchimia. Ovviamente, aveva accettato la sfida. I concerti all’inizio dell’estate sono stati straordinari. Chester pensava che fosse il miglior tour di sempre. La gioia e la complicità che si creava sul palco rifletteva la stretta connessione che legava noi, i fan e la musica. Ogni sera, prima di salire sul palco, ci mettevamo in cerchio, ci concentravamo e condividevamo tutto quello che ci passava per la testa. Chester si inventava sempre dei giochi di parole sul nome della città in cui suonavamo, questo era il nostro rituale, ma più di tutto era un momento in cui  esprimevamo tutta la nostra gratitudine per vivere in un sogno. Chester non scordava mai di ringraziare tutta la crew – gli uomini e le donne che viaggiano con noi per il mondo, trasformando il nostro sogno in realtà sera dopo sera. Senza di loro, i nostri concerti non esisterebbero.  Chester era sempre entusiasta, generoso, sensibile, ottimista, divertente e gentile. Con la sua voce, trasformava il dolore in catarsi, autenticità in arte e passione in relazione. La dedizione che ha impiegato nel creare queste canzoni è stata a dir poco trionfante. A coloro che sono venuti a vedere questo tour vanno i nostri ringraziamenti. Per tutti gli altri, ci auguriamo questo album live possa farvi capire, anche solo per un attimo, quanto questi concerti fossero magici per noi sei.”

 

TRACKLIST:

  1. Talking to Myself
  2. Burn It Down
  3. Battle Symphony
  4. New Divide
  5. Invisible
  6. Nobody Can Save Me
  7. One More Light
  8. Crawling
  9. Leave Out All the Rest
  10. Good Goodbye feat. Stormzy
  11. What I’ve Done
  12. In the End
  13. Sharp Edges
  14. Numb
  15. Heavy
  16. Bleed It Out

I Linkin Park hanno pubblicato sette album e venduto oltre 70 milioni di dischi. Il loro primo lavoro, Hybrid Theory, è l’album di debutto di maggior successo di questo secolo nel loro Paese ed è stato certificato “album di diamante” con oltre 10 milioni di copie vendute. I LINKIN PARK hanno vinto molti Premi oltre ai  2 Grammy Award, tra questi 5 American Music Award, 4 MTV VMA Award, 10 MTV Europe Music Award e 3 World Music AwardIn Italia 5 album in studio e il live hanno raggiunto la certificazione  ORO per le vendite.

I LINKIN PARK, con gli oltre 62 milioni di follower, sono la band più seguita al mondo su Facebook, il loro canale youtube ha oltre 5 miliardi di visualizzazione  e oltre 10 milioni di iscritti.

I Linkin Park hanno tenuto l’ultimo  concerto in Italia per l’ I-Days Festival di Monza il 17 giugno e lo scorso 27 ottobre hanno organizzato un live in memoria di Chester Bennington  a Los Angeles, all’Hollywood Bowl, insieme ad alcuni amici ospiti.

VASCO ROSSI: Non Stop Live 2018 a giugno negli stadi di 5 città

VASCO NON STOP LIVE 2018

Chi le desiderava sotto l’albero di Natale, sarà felice ora di conoscere le date ufficiali e le località del VASCONONSTOP LIVE 2018, lo spettacolo rock più potente ed emozionante al mondo che arriverà a giugno negli stadi di 5 città.

Un grande e importante ritorno a Messina e poi Bari, Torino, Padova e Roma tutte con doppio concerto.

Dopo la “Tempesta perfetta” di Modena Park, l’evento che rimarrà nella storia della musica rock italiana, è lo stesso Vasco che dalla sua pagina di facebook annuncia :

“ Per l’estate 2018 prossima, noi procediamo per…Stadi. Il concerto del 1 luglio scorso è stato un evento straordinario, ma unico e irripetibile”.

Vasco ricomincia dagli stadi, con tanta voglia di sorprendere e di sorprendersi. Di divertire e di divertirsi con il suo pubblico. Le canzoni non mancano, la band “migliore al mondo” c’è.

LE DATE:

01 Giugno TORINO Stadio Olimpico

02 Giugno TORINO Stadio Olimpico

06 Giugno PADOVA Stadio Euganeo

07 Giugno PADOVA Stadio Euganeo

11 Giugno ROMA Stadio Olimpico

12 Giugno ROMA Stadio Olimpico

16 Giugno BARI Stadio San Nicola

17 Giugno BARI Stadio San Nicola

21 Giugno MESSINA Stadio San Filippo

Apertura vendita generale giovedì 14 dicembre alle ore 13.00. 

Presale Il Blasco Fanclub mercoledì 13 dicembre a partire dalle ore 10.00.

Biglietti disponibili su Vivaticket al seguente link: vascononstop.vivaticket.it

Moby: Everything Was Beautiful, and Nothing Hurt – Il Nuovo album

OGGI ESCE IL NUOVO SINGOLO/VIDEO

“LIKE A MOTHERLESS CHILD”

E ANNUNCIA IL NUOVO ALBUM

EVERYTHING WAS BEAUTIFUL, AND NOTHING HURT

IN USCITA IL 2 MARZO 2018

GUARDA IL VIDEO QUI:

“LIKE A MOTHERLESS CHILD”

http://moby.la/lamcvideo

Eschatology – the part of theology concerned with death, judgment, and the final destiny of the soul and of humankind.

La vita come la conosciamo ha smesso di esistere.

Una tempesta infuria dall’alto, gettando un’ombra senza fine che soffoca il volto di un mondo un tempo vibrante. La somma delle scelte sbagliate e degli errori di un’epoca si fondono a creare un’oscurità quasi fisica. È opprimente. Soffocante.

Ma nella periferia … un bagliore. Fievole ma scintillante. Un po’di grazia non ancora spenta.

Il quindicesimo album in studio di Moby, Everything Was Beautiful And Nothing Hurt, si racconta in un deserto post-apocalittico nel dopo l’abbandono dell’Uomo da parte del Divino. Mentre l’uomo moderno collettivo corre verso un futuro insostenibile, Moby isola l’individuo ed esplora le frustranti scelte distruttive fatte lungo il percorso. Tuttavia, queste scelte meritano anche compassione, visto che l’individuo prende decisioni che considera nel suo migliore interesse in quel preciso momento. Tenendo presente questo paradosso, Moby esplora l’individualità, la vulnerabilità, la fede e la frattura dell’umanità. Dal punto di vista sonoro Moby si ispira al trip-hop di Bristol, a Smith & Mighty, al duo dub Sly & Robbie e al poliglotta francese Wally Badarou. Moby fa anche riferimento a “Hard Times” del cantante soul americano Baby Huey nel brano “Welcome to Hard Times”. Queste influenze si fondono per produrre un incandescente arazzo di suono fluido con radici nel trip-hop, soul e gospel.

Moby si lascia ispirare anche dalla poesia di W.B. Yeats. Due dei titoli dei brani dell’album sono tratti dalla poesia di Yeats “The Second Coming”. In “Mere Anarchy” immagina un paesaggio desolato, privo delle città che un tempo si ergevano alte e il sole che una volta le illuminava. “Ceremony of Innocence” si rivolge alla fine del mondo da diverse prospettive. All’interno del disastro possiamo anche trovare la bellezza? In tutto l’album, Moby parla della controversa relazione spirituale dell’uomo. “Like a Motherless Child” e “The Last Goodbyes” raccontano le trasgressioni sempre crescenti dell’uomo e la sua eventuale caduta dalla grazia. In “This Wild Darkness”, “Falling Rain and Light” e “A Dark Cloud Is Coming”, le prime canzoni austere del passato sono state ricontestualizzate come preghiere basate sull’elettronica che descrivono un uomo che tenta di riconnettersi con L’Onnipotente. Moby ci fa notare che in ogni canzone di Everything Was Beautiful and Nothing Hurt c’è qualcosa di sbagliato o mancante. Queste imperfezioni possono essere piuttosto piccole – come una traccia vocale non masterizzata – o qualcosa di più evidente come nel caso della linea di basso mancante in “The Ceremony of Innocence”. Riflettendo su come questo si collega alla spiritualità del suo album, Moby spiega come è stato ispirato dai tessitori di tappeti mediorientali che intenzionalmente incorporano le imperfezioni nei loro tappeti per simboleggiare come l’unica perfezione nella vita sia il Divino.

Everything Was Beautiful And Nothing Hurt  è stato registrato nello studio della camera da letto di Moby a Los Angeles durante la primavera e l’estate del 2017.

ROGER WATERS: Presale su Virginradio.it per i concerti di Luglio a LUCCA e ROMA.

Roger Waters ha annunciato due nuove date in Italia: 
11 luglio Lucca – Mura Storiche e 14 luglio Roma – Circo Massimo
.
Due nuovi concerti inediti con una rappresentazione molto diversa da quelli nei palazzetti. Una produzione imponente e spettacolare finora messa in scena solo a Città del Messico e allo storico Desert Trip Festival lo scorso anno e che il genio creativo dei Pink Floyd ha deciso dopo una lunga attesa di portare anche in Europa.

PREVENDITA IN ESCLUSIVA PER GLI ASCOLTATORI DI VIRGIN RADIO

Virgin Radio sarà radio ufficiale dei due eventi e per la prima volta nella sua storia offrirà un’opportunità unica a tutti i suoi fedelissimi ascoltatori che dalle 9.00 di lunedì 11 dicembre fino alle 23.59 di mercoledì 13 dicembre potranno acquistare in anteprima esclusiva i biglietti di ROGER WATERS.
Per acquistare i biglietti sarà necessario registrarsi o effettuare il login su virginradio.it e, cliccando sull’apposito bottone, richiedere il codice alfanumerico. Una volta ottenuto il codice sarà possibile scegliere se andare direttamente alla pagina ticketone.it/virginradio e acquistare i biglietti (acquisto massimo consentito 4 biglietti per utente, disponibilità limitata) o stampare il codice e andare sulla paginaticketone.it/virginradio in un secondo momento.
I codici saranno disponibili non prima delle ore 09.00 di lunedì 11 dicembre e saranno validi fino alle 23.59 del 13 dicembre.

LA PRESALE ESCLUSIVA avrà inizio dalle ore 09:00 di LUNEDI’ 11 DICEMBRE fino alle 23.59 di MERCOLEDI’ 13 DICEMBRE.

La general sale sarà invece attiva sul sito Ticketone.it dal 14 Dicembre e da quel momento saranno disponibili anche i Vip Package con ingresso anticipato e gadgets esclusivi.
I punti vendita apriranno dal 15 Dicembre.La versione outdoor dell’ Us + Them tour arriva in Europa per 3 concerti unici con la sua imponente scenografia e straordinari effetti speciali.
Due location mozzafiato in Italia si aggiungono alla data di Londra.

A soli 3 mesi dai 6 concerti già sold out in programma ad Aprile nei palasport di Milano e Bologna, Roger Waters torna sui palcoscenici Italiani.
Lo fa però con una rappresentazione molto diversa, una produzione imponente e spettacolare finora messa in scena solo a Città del Messico e allo storico Desert Trip Festival lo scorso anno e che il genio creativo dei Pink Floyd ha deciso dopo una lunga attesa di portare anche in Europa.
Delle 3 città del Vecchio Continente in cui questo incredibile spettacolo andrà in scena ben 2 sono Italiane. A Londra che ospiterà il concerto ad Hyde Park si aggiungono infatti Lucca e Roma che accoglieranno il mega show nei loro angoli più suggestivi: le Mura Storiche nella città Toscana e il Circo Massimo nella Capitale.

Lo show debutterà in Italia l’11 Luglio al Lucca Summer Festival, nell’area adiacente alle Mura Storiche. Non si tratta di una scelta casuale ma di un indirizzo preciso dell’Artista affascinato dal collegamento tra le Mura cinquecentenarie che avrà al fianco del palcoscenico e The Wall, la sua opera
principe, i cui brani avranno una parte fondamentale nella scaletta di questo show che vedrà Roger Waters interpretare tutti i grandi classici del repertorio dei Pink Floyd insieme ai brani del suo nuovo album “Is This The Life We Really Want?”

La seconda data Italiana si terrà invece nell’affascinante scenario del Circo Massimo di Roma, laddove si respira come in nessun altro posto il fascino della storia. Un concerto che segnerà il ritorno di Roger Waters a Roma a 5 anni di distanza dalla sua rappresentazione di The Wall allo Stadio Olimpico.

La versione outdoor di Us + Them, andata in scena finora solo in 3 show a Città del Messico e nelle già leggendarie 2 esibizioni al Desert Trip Festival, include elementi di altissima spettacolarità a partire da un palco innovativo che riproduce la Battersea Power Station di Londra che evoca la storica copertina di Animals, pietra miliare della produzione dei Pink Floyd. Agli effetti speciali che vedono, tra le altre cose, il leggendario maiale volare sopra tutto il pubblico e un aereo da guerra schiantarsi contro il palcoscenico, si aggiunge un sistema di amplificazione avanguardistico che regalerà al pubblico una nuova esperienza di ascolto.
Il titolo del tour è tratto invece dal brano “Us and Them” che faceva parte del disco record di vendite “Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd.

Due serate che si preannunciano già leggendarie sia per gli scenari mozzafiato che li ospiteranno che soprattutto per l’unicità dello spettacolo messo in scena che non mancherà di richiamare in “pellegrinaggio” i Pink Floydiani di tutta Europa a Lucca e Roma.

SUUNS in arrivo a Marzo 2018 per due date con un nuovo album

A due anni di distanza dal loro ultimo e acclamato lavoro, “Hold/Still”,

pubblicato ad Aprile 2016 via Secretly Canadian,

SUUNS si preparano a far ritorno in Italia con un nuovo album in uscita ad inizio 2018.

La band canadese di Montreal arriverà in Italia a Marzo:

GIOVEDÌ 29 MARZO | MONK | ROMA

www.monkroma.it

Via Giuseppe Mirri, 35, 00159 RM

Biglietto: 13,00 euro + d.p.

Prevendite disponibili su www.i-ticket.it

VENERDÌ 30 MARZO | MAGNOLIA | MILANO

www.circolomagnolia.it

Via Circonvallazione Idroscalo, 41, 20090 Segrate MI

Biglietto: 15,00 euro + d.p.

Prevendite disponibili su www.mailticket.it

Fin dall’inizio, i Suuns hanno cercato di fare le cose diversamente. La band nasce nell’estate del 2006 quando il cantante/chitarrista Ben Shemie e il chitarrista/bassista Joe Yarmush iniziano a scrivere le prime canzoni. Al duo si aggiunse ben presto il batterista Liam O’Neill ed il bassista/tastierista Max Henry.

Nel 2010 la band entra ai Breakglass Studios con Jace Lasek di Lakes co-producing and engineering, dove registrano il loro primo vero album. Il gruppo voleva creare qualcosa che non fosse etichettato come semplice indie rock. “Jace ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale nell’aver portato alla luce il grande sound della band, essendo aperto e disponibile a qualsiasi idea avessimo” spiega Ben.

Il risultato è “Zeroes QC”, un caldo ma oscuro propulsivo mix di pop, post-punk e rock sperimentale – quello che consente al gruppo di mutare forma musicalmente senza perdere il senso di tensione e disagio che attraversa il disco. Impressionante, è però, come i Suuns si sforzino di scolpire memorabili canzoni pop da blocchi sperimentali, usando frequentemente il rumore e lo spazio come spunti reali.

Il loro album di debutto “Images Du Futur” nasce durante le proteste studentesche del Quebec. Ciò che Ben Shemie chiama “un clima di entusiasmo, di speranza e frustrazione,” i Suuns hanno cercato di renderlo e diffonderlo con questo album.

Quando a Maggio 2015 la band si mise a pensare al terzo lavoro capì che doveva cercare un nuovo approccio alla musica. La band decise quindi di spostarsi a Dallas, in Texas, per lavorare con il produttore John Congleton (St Vincent, The War On Drugs, Sleater-Kinney). Tre intere ed intense settimane di lavoro, nelle quali i quattro hanno prodotto “Hold/Still”.

Il risultato è senza dubbio il lavoro che più rispecchia la band: nell’album si sente il suono di un band che lavora in completa sincronia, una musica libera da ogni vincolo di genere o tradizione.

In tour negli ultimi due anni la band ha visitato molti paesi, spingendosi fino in Messico, Marocco, Beirut, Taiwan e Istanbul, e stretto nuove collaborazioni, come quella con l’amico Radwan Moumneh del progetto multimediale Jerusalem In My Heart, con il quale nel 2015 hanno pubblicato il disco “Suuns & Gerusalemme In My Heart”.

Con un nuovo album in uscita ad inizio 2018 non ci resta che aspettare trepidanti il ritorno sulla scena musicale dei Suuns.

LE VIBRAZIONI: Il 14 dicembre ai Magazzini Generali di Milano l'attesissimo reunion party.

LE VIBRAZIONI

15 anni insieme per la band multiplatino

IL 14 DICEMBRE AI MAGAZZINI GENERALI DI MILANO

L’ATTESO REUNION PARTY

 

Le Vibrazioni, dopo essersi riuniti quest’estate a cinque anni di distanza dall’ultimo concerto, si esibiranno di nuovo insieme dal vivo e lo faranno il 14 dicembre ai Magazzini Generali di Milano per un grande e attesissimo reunion party.

La serata celebrerà i 15 anni di carriera della band, ripercorrendo i più grandi successi a cominciare da Dedicato a te, la prima canzone che ha portato al successo la band milanese nata dall’incontro di quattro amici con la passione per il rock e gli anni ’70.

Una serata speciale in cui sarà possibile riascoltare altri brani indimenticabili come In una notte d’estateVieni da MeSono più serenoRaggio di sole, SeDrammaturgia, che sono solo alcune delle hit con cui la band multiplatino ha scalato le classifiche. 

La band milanese tornerà sul palco nella sua formazione originale, con Francesco Sarcina alla voce e chitarra, Stefano Verderi alla chitarra e alla tastiera,Marco Castellani al basso e Alessandro Deidda alla batteria.

Dall’esordio del 2003 ad oggi Le Vibrazioni hanno pubblicato quattro album in studio: Le VibrazioniLe Vibrazioni IIOfficine Meccaniche e Le strade del tempo, oltre che un album live En Vivo e un best of Come far nascere un fiore.

I biglietti per l’evento sono disponibili sui circuiti Ticketone (www.ticketone.it) e Mailticket (www.mailticket.it).

Come è profondo il mare, una nuova edizione per il capolavoro di Lucio Dalla

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A quarant’anni esatti di distanza dalla prima pubblicazione, Come è profondo il mare, uno dei dischi più significativi della carriera di Lucio Dalla, viene ripubblicato in una nuova edizione.

Due le versioni disponibili, CD e LP rimasterizzato, a cui si aggiunge un secondo disco con le tracce dell’album riproposte in versione live.
Come é profondo il mare_cover
Come è profondo il mare è il disco che ha segnato uno spartiacque nella discografia di Dalla, essendo il primo lavoro di cui l’artista è stato anche autore di tutti i testi.
Fino a quel momento infatti il cantautore si era avvalso della collaborazione con il poeta Roberto Roversi, dalla cui scrittura però avvertì a un certo punto la necessità di staccarsi, non senza qualche iniziale malumore dell’altro. Ma mentre Dalla aveva un’idea chiara di cosa voleva creare, nessuno sapeva cosa sarebbe uscito da quel nuovo percorso, e chi all’epoca lavorò al progetto – come Ron – non poté che restare esterrefatto dal risultato raggiunto, da quella scrittura fuori dagli schemi, da quegli elementi rivoluzionari che da sempre hanno caratterizzato la personalità di Dalla: “Lucio sapeva di essere alla vigilia di un qualcosa di grande. In termini di vendita, il disco andò bene, anche se non eccessivamente, ma fu il trampolino di lancio per i due dischi successivi, Dalla e Lucio Dalla“.
Lucio Dalla_b
Oltre al brano omonimo, nell’album sono raccolti pezzi storici come Corso Buenos Aires e Disperato erotico stomp, di cui viene svelata per la prima volta una frase inedita, rimasta censurata nella versione originale del disco.
La nuova pubblicazione di Come è profondo il mare rientra in un’ampia operazione di Sony Music, volta a recuperare alcuni capolavori in veste restaurata di grandi cantautori della scena italiana, e che interessa tra le altre anche le opere di Battisti e De Andrè.

Ad accompagnare l’uscita dell’album è anche un nuovo video ufficiale della canzone che dà il nome al disco, un modo per far avvicinare le nuove generazioni ai capolavori del passato.

BITS-RECE: Marilyn Manson, Heaven Upside Down. La musica salverà il Reverendo?

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Manson
C’è stato un tempo in cui il nome di Marilyn Manson metteva paura solo a pronunciarlo, perché dietro c’era un artista considerato l’incarnazione musicale del demonio, il più maledetto tra la star maledette, l’Anticristo da esorcizzare, la causa del male sociale che colpiva la gioventù d’America e non solo (praticamente in tutte le stragi avvenute in qualche campus universitario o college, si scopriva che tra gli ascolti abituali dei pazzi responsabili c’era Manson, soprattutto Manson).
Erano gli anni ’90, il periodo in cui la stella nera del personaggio creato da Brian Warner era appena sorta a imbrattare di pece la coscienza dell’America bigotta, puritana e anche un po’ ipocrita. Manson metteva paura – oltre che per un’immagine decisamente poco rassicurante – perché arrivava a scuotere i sogni dorati di un popolo, urlava in faccia ai benpensanti, e nel farlo usava l’arma sempre affilatissima della provocazione, giocando astutamente con la religione e il sesso, in una collisione perfetta tra i due volti complementari dell’America, Marilyn Monroe e Charles Manson. C’era chi capiva il senso del messaggio e della sua maschera, e c’era chi ci cascava in pieno.
Marilyn-Manson-2017-Approved
Poi gli anni sono passati e dopo i fasti funesti della trilogia di Antichrist Superstar, Mechanical Animals e Holy Wood e The Golden Age Of Grotesque anche la macchina diabolica di Manson ha iniziato a mostrare le prime falle, avvitandosi su se stessa e riducendosi piano piano a un sempre più patetico baraccone di croci propinate in ogni salsa, mascheroni di cerone, litri di mascara nero e niente più. Sì, qualche episodio degno di memoria c’è stato, ma sembrava frutto di fortuna.
Manson era diventato l’ombra di se stesso, fagocitato da un personaggio da cui non riusciva e non poteva più uscire: quel che c’era da dire era stato detto, restava spazio solo per urlare qualche maledizione, sperando che qualcuno si spaventasse ancora.
Manson aveva perso l’elemento fondamentale per far funzionare qualsiasi progetto artistico, soprattutto se provocatorio come il suo: l’ispirazione.
Poi, dopo qualche disco un po’ così, nel 2015 è arrivato The Pale Emperor, che ha riacceso le speranze di ritrovare un artista che si pensava ormai destinato al tramonto.
A quell’album segue ora Heaven Upside Down, e un fatto pare certo: per come stanno le cose oggi, a salvare la carriera di Manson non saranno certo i contenuti delle sue canzoni. Quelli sono fermi a una decina di anni fa, come la sua immagine tenebrosa (e inevitabilmente modificata dal passare del tempo). Se qualcosa può ancora tenerlo artisticamente in piedi e renderlo minimamente appetibile è la musica, i ritorni al passato che Manson è riuscito a inserire nel nuovo lavoro. Sarà anche abbastanza terribile e desolante, ma è così.
Ascoltate l’ultimo album e provate a farvi turbare dalle parole che lo riempiono, provate a non sbuffare davanti all’ennesimo pseudo-inno diabolico, davanti all’ennesimo abuso dei vari Jesus, God, Devil e repertorio vario. Le provocazioni corrono a vuoto, le idee succulente paiono defunte. La Bibbia nera di Manson si è svuotata di salmodie profetiche.

Invece, ciò che potrebbe trattenervi dallo “skippare” le tracce sono le soluzioni musicali, tra hard rock, industrial, una certa dose di elettronica arroventata e distorta come in Say10, Kill4Me o la ballatona dark Blood Honey.
C’è stato un tempo in cui Marilyn Manson metteva paura. Oggi Marilyn Manson assomiglia un po’ di più al suo fantasma e fa ancora musica, abbastanza bene. Le provocazioni e i colpi di genio però erano un’altra cosa.

O Holy Night: il Natale di Dimaio tra lirica ed elettronica

Dopo l’album Debut, che questa primavera aveva segnato il suo esordio sulle scene, Dimaio prosegue il suo percorso di sperimentazione con uno dei più bei classici natalizi, O Holy Night.
Nuovamente supportato dagli arrangiamenti elettronici di Dardust, alias Dario Faini, il controtenore ha realizzato una personalissima versione del brano, interpretandolo con il suo registro lirico dai tratti barocchi.
Il risultato è una magica, originale contaminazione di generi.

I miei rimedi: Noemi torna tra elettropop e crinoline

Per chi ancora non lo sapesse, l’ultimo singolo di Noemi, I miei rimedi, è una cover. Per la precisione, una cover di un brano dei La Rua, uscito nel 2016.
Un brano che è pero passato tanto inosservato che forse solo i fedelissimi della band sapevano della sua esistenza: era stato proposto a Noemi per Sanremo, ma poi lei ha optato per La borsa di una donna. A posteriori, possiamo dire che forse non ha fatto la mossa giusta. Ma tant’è.
Resta il fatto che più di un anno dopo ci ha ripensato, ha fatto qualche modifica al testo e ne ha fatto il secondo singolo – dopo Autunno – del suo prossimo album, in arrivo nel 2018.
COVER SINGOLO I MIEI RIMEDI
Non c’è che dire, messa a confronto con la versione dei La Rua, quella di Noemi vince a mani basse per la veste elettronica e l’intensità dell’interpretazione, dote che alla “rossa” non manca di certo.
Ad accompagnare il brano è uno dei video più deliziosi degli ultimi anni, girato alla Reggia di Caserta e diretto da Fabrizio Cestari, con chiara ispirazione a Marie Antoinette di Sophia Coppola, tra tinte pastello, crinoline e pasticcini.
Dopo il blues degli inizi e il pop d’autore, l’elettropop sembra essere la nuova via imboccata dall’artista. Per ora, non c’è male.