Svelati i primi nomi dei big della musica italiana che si esibiranno sul palco di FESTIVAL SHOW 2018.

COMINCIA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER

FESTIVAL SHOW 2018!

Dall’8 luglio nelle piazze con i big della musica

Conduce Bianca Guaccero, madrina d’eccezione Maria Grazia Cucinotta

Ecco gli artisti che si alterneranno sul palco itinerante:

 

AL BANO, ALESSIO BERNABEI, ANNA TATANGELO, ANNALISA, BIANCA ATZEI, DAVIDEPETRELLA, DEAR JACK, DOLCENERA, ELETTRA LAMBORGHINI, ELODIE e MICHELE BRAVI, ENRICO NIGIOTTI, ENRICO RUGGERI e i DECIBEL, ERMAL META, EX-OTAGO, FAUSTO LEALI,FRED DE PALMA, GUÈ PEQUENO, IRAMA, LE VIBRAZIONI, LOREDANA BERTÈ e BOOMDABASH, MARIO VENUTI, MORENO, MR. RAIN, NESLI, PAOLO BELLI, RED CANZIAN, ROBY FACCHINETTI e RICCARDO FOGLI, SHADE, THE KOLORS, THOMAS, VEGAS JONES e tanti altri! 

REAL TIME (CANALE 31) È MEDIA PARTNER PER IL TERZO ANNO

Mancano meno di 20 giorni alla diciannovesima edizione di FESTIVAL SHOW, che si prepara a portare in otto fortunate piazze d’Italia il suo palco itinerante, dove si esibiranno gli artisti protagonisti della colonna sonora dell’estate italiana, per una nuova stagione di musica e divertimento! 

I primi artisti confermati, che si alterneranno sul palco itinerante a partire dall’8 luglio, spaziano da big della musica con decine di anni di carriera, a nuove proposte che si sono affermate in breve tempo vendendo migliaia di dischi, dal pop più classico, al rap, dai più bravi e personali interpreti, alle band che stanno segnando la musica italiana: AL BANO, ALESSIO BERNABEI, ANNA TATANGELO, ANNALISA, BIANCA ATZEI, DAVIDE PETRELLA, DEAR JACK, DOLCENERA, ELETTRA LAMBORGHINI, ELODIE e MICHELE BRAVI, ENRICO NIGIOTTI, ENRICO RUGGERI e i DECIBEL, ERMAL META, EX-OTAGO, FAUSTO LEALI, FRED DE PALMA, GUÈ PEQUENO, IRAMA, LE VIBRAZIONI, LOREDANA BERTÈ e BOOMDABASH, MARIO VENUTI, MORENO, MR. RAIN, NESLI, PAOLO BELLI, PELIGRO, RED CANZIAN, ROBY FACCHINETTI e RICCARDO FOGLI, SHADE, THE KOLORS, THOMAS, VEGAS JONES.

Quest’anno la conduzione è affidata all’apprezzata attrice BIANCA GUACCERO, artista dai mille talenti, insieme a Paolo Baruzzo, da sempre al coordinamento della kermesse organizzata da RADIO BIRIKINA e RADIO BELLA & MONELLA, che ogni anno incasella numeri da record.

Madrina di Festival Show 2018, a sorpresa, è la stella del cinema internazionale MARIA GRAZIA CUCINOTTA, che sarà presente nella prima e nell’ultima tappa della kermesse.

Rinnovata la partnership con REAL TIME (canale 31 del gruppo Discovery Italia) che, per il terzo anno consecutivo, seguirà l’evento come media partner e confezionerà tre speciali con il meglio del Festival Show 2018, in onda durante l’estate.

Lo spettacolo di Radio Birikina e Radio Bella & Monella si è ormai affermato come uno dei più apprezzati eventi estivi ad ingresso libero, grazie alla passione e alla professionalità di anni di esperienza e alla qualità degli sponsor. Ogni data si trasformerà in un grande evento live, capace di entusiasmare il pubblico di tutte le età!

Festival Show approderà in alcune tra le più belle piazze e località balneari del Nord Italia. Queste le 8 città che si sono aggiudicate una tappa di Festival Show 2018: l’8 luglio in Prato della Valle a Padova, il 13 luglio a Le Piramidi di Torri di Quartesolo (Vicenza), il 26 luglio all’Arenile Madonna dell’Angelo di Caorle (Venezia), il 2 agosto in Piazza Torino a Jesolo Lido (Venezia), il 9 agosto in Piazzale Zenith a Bibione(Venezia), il 21 agosto alla Beach Arena di Lignano Sabbiadoro (Udine), il 24 agosto in Piazza Ferretto a Mestre (Venezia) e il 1° settembre in Piazza Unità d’Italia a Trieste.

In ogni tappa gli artisti che rappresentano la colonna sonora dell’estate italiana, trasmessi in radio tutto l’anno, saranno accompagnati dal corpo di ballo guidato da Etienne Jean Marie e dall’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana. Spazio anche ai 14 giovani artisti emergenti che hanno vinto le finali di Festival Show Casting 2018: ABBY SCALPELLO da Malta, ALISON MEDINI da Verona, ANDREA SETTEMBRE da Napoli, AURORA CORRAO da Ragusa, FEDERICA MORRONE da Salerno, KATERYNA BIEHU dall’Ucraina, KATRIN ROSELLI da Rovigo, la band LE STANZE DI FEDERICO da Chieti, MONICA dalle Filippine, la band NAMELESS da Ferrara, ORLANDO CAPASSO da Verona, ROBERTO SAITA dalla Svizzera, ROSSELLA da Caserta e SONIA da Catania. Per il secondo anno, in ogni serata una nota di bellezza con l’elezione di Miss Amen, noto brand di gioielli, l’organizzazione è curata da Mauro Casarin.

Festival Show è anche solidarietà, grazie al sodalizio con la Fondazione Città della Speranza che si occupa di raccogliere fondi per i bambini malati di gravi patologie. Da sempre, infatti, promuove nelle piazze una raccolta fondi che alla fine delle otto tappe viene versata nelle casse della Fondazione. Festival show ha donato in questi anni 616.213,00 euro. Roberto Zanella, patron di Radio Birikina e Radio Bella & Monella e ideatore del Festival, è uno dei soci fondatori di Città della Speranza la cui forza principale, da sempre, è data dal volontariato. 

Festival Show nasce nel 2000 come festival estivo del Triveneto, da un’idea di Roberto Zanella, editore del più potente network radiofonico del nord Italia. Da ormai 19 anni, fa tappa in città importanti e località di villeggiatura portando in scena uno spettacolo che miscela sapientemente musica, ballo, vari ingredienti di spettacolo e divertimento. Molti gli ospiti che si sono avvicendati sul palco, nelle varie città in cui ha fatto tappa la kermesse, tra cui: Elisa, Emma, Zucchero, Max Pezzali, Pooh, Francesco Renga, Max Gazzè, Modà, Francesco Gabbani, Baby K, Marco Mengoni, The Kolors, Francesca Michielin, Luca Carboni, Patty Pravo, Loredana Bertè. Nel corso degli anni, il Festival Show è stato presentato da volti noti della televisione e dello spettacolo come Serena Autieri, Laura Barriales, Luisa Corna, Giorgia Palmas, Lola Ponce, Adriana Volpe, Lorena Bianchetti e nel 2017 da Giorgia Surina.

YEARS & YEARS: data unica italiana il 4 febbraio al Fabrique di Milano per presentare il nuovo album PALO SANTO.

YEARS & YEARS
Un’imperdibile data unica italiana 
Per il fenomeno dell’electro pop internazionale
per presentare il nuovo attesissimo album PALO SANTO

04.02.2019 – FABRIQUE, MILANO

Prevendite: https://www.diyticket.it/events/Musica/1250/years-years

Spotify presale: da giovedì 21 giugno ore 10:00
General sale: da venerdì 22 giugno ore 10:00

Guarda “If You’re Over Me”: youtu.be/niviooakBLs
Guarda “Sanctify”: youtu.be/37lXjnflt9M

RADAR Concerti presenta YEARS & YEARS. La band britannica arriva in Italia per un’unica e imperdibile data, il 4 febbraio 2019 al Fabrique di Milano, per presentare PALO SANTO, il nuovo album in uscita il 6 luglio per Polydor e anticipato dai singoli Sanctify If You’re Over Me.

Gli Years & Years sono una delle band più rappresentative della nuova ondata electro pop britannica: il giusto equilibrio tra influenze 80’s e dance, beat elettronici e reminiscenze indie pop hanno portato il gruppo a dominare le più prestigiose classifiche oltremanica diventando un fenomeno worldwide. Nata nel 2010, la band di Olly Alexander, Mikey Goldsworthy e Emre Türkmen vede nel 2015 l’anno della svolta: l’EP “Y&Y” e il debut album “Communion” (Polydor) convincono pubblico, critica e addetti ai lavori. Arrivano così la vittoria del BBC Sound of 2015il titolo di Zane Lowe’s Hottest Record le vette delle principali­­ chart inglesi e internazionali. È solo l’inizio: molteplici nomination ai BRIT Awards e agli MTV Europe Music Awards tra il 2015 e il 2016 definiscono l’impatto della band sul panorama del mainstream pop, innalzandoli a vero fenomeno di massa. È il momento di Wembley, di show magnetici in tutto il mondo e di milioni di play tra YouTube e Spotify.

Il nuovo album PALO SANTO, in uscita il 6 luglio per Polydor, promette di replicare l’impatto di Communion sullo scenario musicale internazionale, sulla scia delle atmosfere electro pop che hanno portato gli YEARS & YEARS a diventare una delle band fondamentali degli ultimi anni.

BITS-RECE: Rodolfo Montuoro, Voices. L’eterna potenza della voce

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Rodolfo-Montuoro_Voices
Farinelli 
voce regina, recitava il titolo di un film degli anni ’90 dedicato al più famoso sopranista della nostra storia. Voce “regina” perché assoluta protagonista di un gioco di virtuosismi che puntava a conquistare note sempre più in alto.
Altrettanto regina, anche se con tutt’altra intenzione, è la voce di Rodolfo Montuoro, al centro del suo ultimo lavoro, Voices, per l’appunto, il primo dopo ben sette anni. Un disco che, a dir la verità, ha due protagoniste sulla scena, ognuna delle due rafforzata dalla presenza dell’altra: voce e musica. Parola e suono, potere atavico e slancio sperimentale.

Non c’è un genere musicale in Voices, ci sono semmai installazioni sonore vicine ora all’elettronica, ora al rock progressivo, ora all’avanguardia armonica, e dentro ognuna di esse c’è l’incanto eterno della voce di Montuoro che si leva profetica, a tratti incerta, con melodie appena accennate, inspiegabilmente magnetica e seducente nel suo cantomuto; a rivestirla, un’aura atavica, oracolare, magica, incantatrice. Quello che Montuoro materializza sotto i nostri occhi è l’incontro tra anima e suono, o – per dirla come gli antichi greci, padri della filosofia – psichè e phonè.

L’apertura di Fall City, narrata dalla voce di Roberto Pedicini (avete presente la voce del protagonista di American Beauty) rimanda ovviamente al mondo di David Lynch e funziona da poetico manifesto programmatico: in un mare di citazioni più o meno esplicite, ecco concretizzarsi il confronto tra immagine e suono, la prima destinata a svanire, il secondo fatto per restare. Ed è proprio questa l’importanza della voce, vera impronta di identità.
A questo punto il percorso tessuto da Montuoro prende davvero il volo: tradizione e sperimentalismo si rincorrono facendo incontrare elettronica e cornamuse, archi e sintetizzatori, il doudouk, il mandolino, la diruba. E la parola scava, incessante e leggera, carica della sua potenza.
Sfondi sonori onirici e visionari a sostenere la profondità della voce, che scava fino ai significati più ancestrali dei suoni, i significati si riflettono sui significanti, insieme a simbolismi e costruzioni ermetiche: nei testi, i riferimenti alla storia e all’attualità non si contano e si confondono tra Africa, declino dell’Occidente, riprese bibliche (in Samael Montuoro risveglia una delle figure demoniache più misteriose e ignorate), distrazioni digitali.

In una fascinazione senza tempo.

AMBRIA MUSIC FESTIVAL: dal 12 luglio ad Ambria (BG) l’edizione 2018 con FORELOCK & ARAWAK, BUGO, BUD SPENCER BLUES EXPLOSION.

AMBRIA MUSIC FESTIVAL 2018

16a edizione – ingresso gratuito

12-13-14 luglio e 19-20-21 luglio, Ambria (BG)

Torna il Festival che fa vibrare la Valle Brembana con una miscela irresistibile di rock, reggae, pop, indie. Sul palco di Ambria Forelock & Arawak, Paletti, Bugo, Mr Vegas & The Soul Rebel Band, Bud Spencer Blues Explosion, e la serata #Noheroes che ormai caratterizza il festival dando spazio alle realtà musicali locali.

Come ogni anno torna puntuale l’appuntamento con uno dei festival più attesi dell’estate lombarda:  Ambria Music Festival, che sta scaldando i motori per la XVI edizione.
Due fine settimana all’insegna della buona musica e della cucina tipica bergamasca. Il festival che fa parte di “Bergamo Suona bene”, rete dei festival orobici, vedrà tanti artisti nazionali ed internazionali salire sul palco nei seguenti giorni 12/13/14 e 19/20/21 Luglio ad Ambria di Zogno (BG).

L’area concerti, di oltre 2.300 mq, è interamente coperta e garantisce lo svolgimento dei live anche in caso di pioggia.
L’intero festival è ad INGRESSO GRATUITO.

Ecco il calendario:

12 luglio
Forelock e Arawak
Junior Sprea & the Seniors

13 luglio
Paletti
Lemandorle
Suvari 

14 luglio
Bugo
Cara calma
Latente

19 luglio
Me Vegas & Soul Rebel
Rebel Rootz

20 luglio
BSBE
Hobos in Dust

21 luglio
serata No HEROES in collaborazione con Hashtag.
Le Capre a Sonagli
Vanarin
Spread
Giulia la sera
Il costato della materia

A fare da contorno l’ottima cucina tipica bergamasca che da sempre caratterizza Ambria Music Festival, fra portate gastronomiche localigriglieriapizzeriabirre selezionate e artigianali, vini del territorio.

Ambria Music Festival 2018 si aprirà giovedì 12 luglio con il primo dei due eventi di#AmbriaLovesReggae, in compagnia di Forelock & Arawak. Esponenti di spicco della scena in levare italiana, hanno da poco pubblicato il loro secondo disco “To the foundation” prodotto da Paolo Baldini. In apertura Junior Sprea & The Seniors per un warm up di assoluto livello.

Venerdì 13 luglio è la volta di Paletti.  Il cantautore bresciano farà cantare e ballare tutti con le canzoni del suo nuovo album “Super” e con i suoi successi precedenti come “Senza volersi bene“, “Adriana” e ancora “Cambiamento”. Prima di lui sul palco Lemandorle e Suvari.

Sabato 14 luglio sul palco di Ambria arriva Bugo, uno degli artisti più alternativi e trasgressivi del panorama indipendente italiano. Dopo aver dato l’addio all’elettronica, ha recentemente pubblicato ROCKBUGO, in controtendenza rispetto alle nuove mode musicali, annunciando un tour a tutto volume che passerà anche da Ambria. Ad aprire la serata i Cara Calma, band bresciana il cui album d’esordio “Sulle punte per sembrare grandi” uscito lo scorso gennaio è stato prodotto da Karim Qqru (The Zen Circus) e Latente band alternative rock dell’hinterland milanese.

Il secondo weekend di Ambria Music Festival si apre col botto giovedì 19 luglio: per la seconda serata di  #AmbriaLovesReggae lo straordinario spettacolo di Mr Vegas & The Soul Rebel Band. Nato nel 1974 a Kingston, Jamaica, Mr. Vegas rappresenta il reggae e la musica giamaicana nel mondo da oltre 20 anni. Dal bashment al lovers rock, dal roots reggae alle dancing tunes, dal gospel al rocksteady, il suo stile ha abbracciato con successo ogni sottogenere del reggae dagli anni ’90 ad oggi. Innumerevoli i suoi successi planetari come “Heads High”, “Hot gal today” (con Sean Paul), “Tek weh yourself”, l’inno popolare giamaicano “Sweet Jamaica”, o la recentissima “Wakanda Jam”. Lo spettacolo dal vivo è un vitale condensato di questa sua lunga storia artistica, uno show coinvolgente fatto di danze, cori ed energia pura. In apertura una delle band rivelazione del panorama italiano, a presentare il nuovo lavoro “Impronte” direttamente da Trento, i Rebel Rootz.

Bud Spencer Blues Explosion saranno i protagonisti della serata di venerdì 21 luglio. In tour il duo rock blues romano formato da Adriano Viterbini (chitarra) e Cesare Petulicchio (batteria), è accompagnato da Francesco Pacenza (basso e voce) e Tiziano Russo  (tastiere e voce), per un appuntamento live di grandissimo impatto. In apertura di serata l’indie-folk coinvolgente e trascinante degli Hobos in Dust.

Ambria Music Festival 2018 si chiude sabato 21 luglio con la serata #NoHeroes organizzata in collaborazione con #hashtag. L’evento, che da alcuni anni caratterizza il festival, offre il giusto spazio anche alle realtà musicali locali: sul palco di Ambria, per una serata che si preannuncia elettrizzante, saliranno Le Capre a Sonagli,VanarinSpreadGiulia la Sera e Il Costato della Materia.

Tango, l’esordio di Joan Thiele tra tigri, montagne ed elettronica

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Non si intitola Tango per richiamare il ballo argentino, ma si intitola Tango per lo stesso motivo per cui il ballo argentino si chiama così, vale a dire il riferimento etimologico al contatto, all’emozione vissuta da vicino, sotto un certo punto di vista anche alla condivisione. Toccare, comunicare, condividere.
Tango è il primo album di Joan Thiele, animo musicalmente nomade, figlia di padre colombiano e madre napoletana. Un’eterogeneità genetica e di influenze che non poteva non trovare una sintesi unica e perfetta in un album d’esordio così personale.
Il lavoro sui brani è partito infatti due anni fa, durante un periodo difficile per Joan: si era recata ad Armenia, in Colombia per far visita al padre e al suo fratello gemello. Un’occasione di riscoperta delle proprie radici, ma anche una spinta a tirar fuori e riuscire finalmente a comunicare certe paure rimaste fino ad allora annidate all’interno. Lì l’ispirazione è arrivata da Cocora, la montagna di fronte ad Armenia, protagonista del omonimo interlude e poi di Mountain of Love, e dal suono tribale di un tamburo del Sud America, quello che scandisce il ritmo di Armenia Quindio
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Accanto agli elementi etnici e acustici, dall’Europa sono invece arrivate le sonorità elettroniche, che rappresentano l’altro volto principale dell’animo sonoro di Joan, quello che ha ereditato dalla madre.
Influenze mescolate e quasi indistinguibili, per dar vita a un genere che respirasse un po’ di Europa, un po’ di urban e un po’ di esotico, senza essere esattamente nulla di tutto questo.
Per registrarlo, Joan è salita a bordo del Red Bull Music Studio, uno studio di registrazione a tutti gli effetti, con la piccola particolarità di essere allestito dentro a un enorme truck in movimento: “Eravamo stazionati alle porte di Milano, con intorno la campagna, le mucche. E’ stato bellissimo registrare e poi uscire per andare a mangiare e ritrovarsi intorno i campi”.

Se singoli come Armenia e Polite erano serviti a dare una prima idea del mondo di Joan Thiele, è solo ora, andando a fondo tra le singole tracce che si osserva davvero tutto il mondo che questa ragazza vuole portare in superficie. Accade, per esempio, in un testo come quello di Blue Tiger, tutto giocato su una metafora visionaria: “Da piccola vedevo mio zio, il gemello di mio padre, partire spesso quando gli chiedevo dove andasse lui mi rispondeva che viveva con le tigri. Solo dopo, crescendo, ho capito che era coinvolto nelle Farc e che stava attraversando un momento complicato della sua vita, ma per me lui è sempre rimasto una tigre blu, diversa da tutte le altre. E alla fine torna a casa”.
A livello di scrittura, non mancano inoltre alcune collaborazioni, come quella con la musicista inglese Kadija Kamara, co-autrice di Polite, e Dario Faini: “Mi piace molto poter condividere la scrittura con altri, l’idea della condivisione, e Tango è anche questo, un album di condivisione”.
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Per una scelta precisa, Tango non viene pubblicato in formato fisico, ma solo in digitale: “Mi sono resa conto che sul computer non ho più spazio per raccogliere nuovi brani e anche in macchina non posso più ascoltare i CD perché non c’è il lettore. Mi sono chiesta allora che senso avesse far uscire un disco anche in formato fisico se poi diventa difficile ascoltarlo”.
Per il lavoro della copertina Joan si è invece rivolta a un grafico speciale: “L’artwork è opera del mio fratello più piccolo, Giovanni, che oltre a essere la persona più importante della mia vita è anche un bravissimo grafico. Non so esattamente quanto io risulti davvero bella nell’immagine, ma volevo qualcosa di impatto: abbiamo quindi pensato all’accostamento di colori forti e mi piace l’idea che il mio volto sembri quasi uscire da un fiore, un papavero. Quasi come un logo. Per il lettering abbiamo invece pensato a qualcosa che distogliesse dall’idea del ballo, per evitare che il disco venisse scambiato per un album di settore”.

In estate Joan sarà impegnata in una serie di appuntamenti live, che dividerà tra concerti come solista con set acustico ed elettronico e date in cui sarà accompagnata dagli Etna, la band con cui ha realizzato l’album. Tra le date più attese, quella allo Sziget Festival di Budapest l’11 agosto e quella all’Home Festival di Treviso il 2 settembre.

Bjork: il concerto alle terme di Caracalla sarà recuperato il 30 luglio

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Just Music Festival e Teatro dell’Opera di Roma sono lieti di poter finalmente comunicare la nuova data del concerto di Björk, che si terrà il prossimo lunedì 30 luglio a Roma, sempre presso le Terme di Caracalla.

Come già annunciato, i biglietti già acquistati per la data del 13 giugno – annullata a causa del maltempo – restano validi e potranno essere riutilizzati per la nuova data.
Tutti coloro che invece vorranno chiedere il rimborso del biglietto, lo potranno fare – a seconda del metodo di acquisto effettuato – presso le biglietterie del Teatro dell’Opera o attraverso il circuito Ticketone (sia online, sia ricevitorie).

Beyoncé e Jay Z, ovvero The Carters: a sorpresa, un album insieme

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Dopo averci piazzato i suoi ultimi due album a sorpresa, Beyoncé poteva forse fare diversamente con la nuova collaborazione che la vede impegnata insieme al marito – nonché stella illustrissima dell’hip-hop- Jay-Z

Certo che no!
E allora eccolo qui, annunciato co un semplice post su Facebook, Apeshit, il singolo che inaugura la nuova collaborazione di The Carters, ormai non più una coppia di sposi, ma un’istituzione dello showbiz.

Il video che accompagna il brano è stato girato nelle sale del Louvre, a Parigi.

Ma non è tutto: Apeshit è infatti solo il primo estratto di Everything Is Love, il primo album realizzato dalla coppia e già disponibile in esclusiva – per ora – solo su Tidal a questo link.

La coppia è attesa in Italia il 6 e l’8 luglio a Milano e Roma per due date dell’OTR II Tour.

MILANO ROCKS: anche Maneskin e The Vaccines nella giornata degli Imagine Dragons.

LA BAND ITALIANA RIVELAZIONE DELL’ULTIMO ANNO

DISCO DI PLATINO PER L’EP DI DEBUTTO “CHOSEN”

DISCO D’ORO PER IL PRIMO INEDITO ITALIANO

“MORIRO’ DA RE” SUBITO ALLA N.1 SU ITUNES

MÅNESKIN

VINCITORI DI UN NME AWARDS COME BEST NEW BAND

OLTRE 1 MILIONE DI DISCHI VENDUTI IN TUTTO IL MONDO

THE VACCINES
SI AGGIUNGONO ALLA LINE UP DI MILANO ROCKS INSIEME A

IMAGINE DRAGONS

PER UNO SHOW IMPERDIBILE

 

6 SETTEMBRE 2018

AREA EXPO –

EXPERIENCE  MILANO

Prezzo dei biglietti:

POSTO UNICO 50,00 EURO + DIRITTI DI PREVENDITA

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

Con la personalità, il carisma e un sound unico i Måneskin tornano ad esibirsi dal vivo per una speciale data estiva e si aggiungono allo straordinario cast di “Milano Rocks il 6 di settembre insieme a Imagine Dragons, arricchendo così la line up della manifestazione che vedrà protagonisti anche The National e Franz Ferdinand il 7 settembre e 30 Seconds To Mars l’8 settembre.

Gruppo rivelazione dell’ultimo anno, i Måneskin stanno continuando a collezionare riconoscimenti: 30 date sold out,50.000 biglietti venduti in poche oredoppio disco di platino per il loro inedito Chosenun platino per l’omonimo EP di debutto e una certificazione Oro per il primo esplosivo singolo in italiano uscito a marzo, “Morirò da re”, (Sony Music), che ha debuttato al n.1 su iTunes e ai vertici delle classifiche di tutte le piattaforme digitali.

I Måneskin sono un gruppo romano composto da quattro ragazzi tra i 17 e i 19 anni: Damiano (cantante), Victoria (bassista), Thomas (chitarrista) ed Ethan (batterista). Il nome viene dal danese, paese dorigine della bassista, e significa “chiaro di luna”. Alcuni dei componenti si conoscono fin dai tempi delle medie, ma è solo nel 2015 che i ragazzi iniziano a suonare insieme. Il sound della band è caratterizzato dalle diverse influenze musicali dei membri: un mix di rock, rap/hip hop, reggae, funky e pop, il tutto tenuto insieme dalla voce soul di Damiano, frontman del gruppo. Tutto ciò si rispecchia anche nel look della band, grazie al loro gusto ricercato che caratterizza lo stile di ogni membro. Durante i live show di X Factor 11, i giovani artisti hanno avuto modo di distinguersi e di colpire l’immaginario del pubblico, mostrando uninsolita padronanza del palco, estremamente notevole vista la giovanissima età. “Chosen”, il loro primo inedito, presentato durante il programma, conta milioni di streaming e visualizzazioni ed è stato certificato doppio platino“Chosen” è anche il nome dell’EP di debutto, edito a dicembre 2017 da Sony Music e prodotto da Lucio Fabbri, che è stato certificato platino a soli due mesi dalluscita. La band ha registrato sold out in poche ore in tutte le 21 date del primo tour prodotto da Vivo Concerti (febbraio/aprile 2018). A marzo esce il nuovo singoloMorirò da Re (Oro), che anticipa il nuovo album in uscita in autunno e il nuovo tour che partirà a novembre (info: www.vivoconcerti.com) .

Dal metal alla trap: il viaggio di Danien & Theo verso La dolce vita

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C’erano una volta gli Upon This Dawning, band rock/metal italiana, ma che in America aveva trovato un buon terreno su cui mettere radici girando in lungo e in largo per concerti. A farne parte erano due amici, Danien, livornese, e Theo, bresciano.
Le cose parevano girare bene, le date dal vivo aumentavano, tanto da portare i due ragazzi in giro per gli Stati Uniti per quattro anni.
Poi qualcosa è iniziato a cambiare: tra un concerto e l’altro, per evadere dai soliti suoni, i due hanno iniziato ad ascoltare la trap, scoprendosene piano piano appassionati. Fino al punto da decidere di lasciare quella vita costantemente on the road, vissuta su un furgone, per tornare in Italia e ricominciare da zero. America-Italia sola andata.
Nuovo pubblico, nuovo ambiente, nuova lingia, nuovo genere: messo da parte il gruppo, Danien & Theo si sono uniti al collettivo KVLTO., formato da musicisti, cantanti, DJ e video maker per dar vita a qualcosa di nuovo.
Un qualcosa che alle chitarre del rock lasciasse soprattutto spazio alle rime urban e racconti di serate al club, ragazze, fumo.
Così ha preso il via il nuovo progetto, di cui esce ora l’album d’esordio, La dolce vita, il primo pubblicato da Urbana Label, etichetta milanese nata lo scorso anno per seguire il catalogo latino di Sony, e poi dirottata sul panorama urban.

Un passaggio sicuramente drastico, che però potrebbe non essere l’ultimo, come spiega Danien: “Ci siamo resi conto che fare rock con la band non ci rendeva più felici, avevamo bisogno di cambiare e di mettere la nostra felicità al primo posto: ecco perché abbiamo mollato una carriera che stava comunque dando i suoi frutti per tornare in Italia, dove non ci conosceva quasi nessuno. Non sappiamo se questo sarà il cambiamento definitivo, probabilmente no, sarà uno dei passaggi che attraverseremo: dopotutto, in America nessuno ti chiede che genere fai, il confine tra i diversi generi non è così netto come da noi. Abbiamo scelto di fare trap, anche se la nostra immagine non è trap ma piuttosto glam, ci rifacciamo a immagini pop. Rivendichiamo anche di essere stati i primi a definire i trapper delle rockstar, ancora prima che lo facesse Sfera (Ebbasta, ndr) e prima che Post Malone ci facesse un singolo”.
Certo è che gli anni americani qualcosa lo hanno lasciato: “Per me l’esperienza in America è stata soprattutto umana: sono tornato profondamente cambiato, sento di aver trovato me stesso”, dichiara Theo. Per Danien invece si è trattato di “imparare a vivere con mezzi di fortuna, a mangiare in quattro con 5 dollari, a lavarti come capita. E’ servita molta costanza, devi crederci davvero: noi abbiamo conosciuto la strada e l’abbiamo vissuta per quattro anni, mentre alcuni musicisti che venivano a suonare con noi resistevano solo pochi mesi e poi volevano tornare a casa”.
Diverso anche il modo di lavorare con la musica: “in America è tutto più veloce”, continua Danien, “lavorano tutti un po’ di più, noi qui dobbiamo darci una svegliata”.
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La dolce vita è come un diario dal mood depresso, spiegano i due amici, racconta momenti di malinconia e altri di iper-felicità. Per rappresentare questo mood, la scelta della copertina è caduta sulla rielaborazione di alcuni quadri di Klimt, su cui sono state inserite nuove texture e nuove immagini: “alla base non c’è stata una ricerca precisa”, dichiara Theo, che ha curato la grafica, “semplicemente questo album me lo immaginavo con questi colori. Era più importante far arrivare questa idea piuttosto che mettere le nostre facce sulla copertina, quelle il pubblico le conosce e le vede nei video”. 

Il disco esce nella versione standard con 10 nuove tracce e in quella deluxe, comprendente altri 9 brani, tra cui i featuring con Samuel Heron (Gipsy) e la Dark Polo Gang (#ByeBye) e i primi brani con cui Danien & Theo si sono fatti conoscere negli anni passati nella scena trap.