Roberto Cacciapaglia: il 25 novembre esce il doppio best Atlas

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Dopo il successo nel 2015 di Tree Of Life, l’artista ritorna con un nuovo lavoro ricco di pagine e di sfumature: 28 tracce racchiuse nel doppio album best Atlas, una collezione di brani tra i più significativi della storia musicale del compositore, arricchita da due inediti e dall’omaggio a David Bowie attraverso una versione strumentale di Starman.
All’uscita discografica seguirà una serie di concerti, nei quali un organico composto da pianoforte, archi, e postazione elettronica darà vita ad Atlas sui palchi dei teatri d’Italia. Già note le prime cinque date live ufficiali:
11 gennaio 2017 – Ivrea
12 gennaio – Biella
20 gennaio- Savona
30 marzo – Follonica
2 aprile- Potenza.
Il tour internazionale avrà inizio a Mosca l’11 febbraio 2017.
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#MUSICANUOVA: Shakira, Chantaje feat. Maluma

Shakira torna con un bel reggaeton!
Chantaje arriva dopo la collaborazione con Carlos Vives in La Bicicleta ed il è primo singolo ufficiale in lingua spagnola della star colombiana dopo La la la.
Shakira è attualmente in studio a lavorare al nuovo album in lingua spagnola di prossima uscita.

#MUSICANUOVA: Feder, Lordly feat. Alex Aiono

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Lordly
 è il nuovo, sballante singolo di Feder – all’anagrafe Hadrien Federiconi – realizzato in collaborazione con il cantante americano Alex Aiono (classe 1996!).

Dopo le hit Goodbye e Blind, Lordly è il terzo singolo del DJ di Nizza. Una miscela di house e techno che sarà la sigla ufficiale dei prossimi Handball World Tournament (Campionati mondiali di pallamano) che si terranno in Francia nel 2017.
Tra i remix ufficiali del brano, le versioni di Khaen, Magtfuld, MDZN, The Parakit, TRXD e Wielki.
Il successo di Goodbye e Blind ha portato Feder alla ribalta facendogli conquistare nel 2015 un NRJ DJ Award come Best New French DJ e lo ha portato inoltre a suonare al Tomorrowland in Belgio lo scorso luglio insieme a colleghi del calibro di Robin Schulz e Lost Frequencies.

BITS-CHAT: L'ordine nel labirinto. Quattro chiacchiere con… Tricarico

Parlare con Francesco Tricarico, anzi solo Tricarico, è come trovarsi davanti a un’oasi di pace.
In un mondo in cui sembra vincere sempre e solo che grida di più e dove il chiacchiericcio regna imperante, lui mantiene una calma invidiabile. Non però con l’aria snob di chi non vuole mischiarsi al popolo, ma semplicemente con l’atteggiamento di chi vive il proprio lavoro con il solo scopo di creare qualcosa di bello, gratuitamente bello, senza secondi fini e senza fastidiose ambizioni arriviste. Nel suo caso, musica e pittura.

Il suo nuovo album, Da chi non te lo aspetti, arriva a tre anni dal precedente Invulnerabile, e in 10 canzoni (più una bonus) tira fuori il lato più semplice, giocoso e innocente della musica. Per rendersene conto, basta ascoltare pezzi come La bolla, la spassosissima Il motivetto, Brillerà, insieme ad Ale e Franz, ma anche Una cantante di musica leggera, una sorta di dialogo elettropop tra un uomo e la sua musa.
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Da chi non te lo aspetti: perché questo titolo?

È partito tutto da un’esposizione dei miei quadri che si è tenuta la scorsa primavera al Jamaica di Milano: dovevo scegliere un titolo e insieme al curatore della mostra, Alberto Maria Martini, abbiamo pensato proprio a questo, perché in quel momento c’era una persona che aveva fatto una cosa per noi inaspettata. Da lì è arrivata poi l’idea per la canzone: ho voluto però dare un’accezione positiva a questa espressione, perché da chi non ci aspettiamo può arrivarci una pugnalata alle spalle, invece io dico che da chi non ci aspettiamo può arrivare un bacio. Dipende comunque da noi permettere alle cose belle di arrivare e fare in modo che gli eventi spiacevoli siamo solo dei momenti, dei passaggi per arrivare a qualcosa di buono.
Una lettura in positivo dettata da ottimismo verso il genere umano?
Io sono molto ottimista verso il genere umano! L’ottimismo deve essere alla base, anche se oggi sembra esserci un pensiero che porta a vedere con sfiducia il prossimo. Ma penso che si supererà.
Definisci questo disco come un concept album: ma in un’epoca in cui tutto è personalizzabile con le playlist, che senso ha fare un concept album?
Oggi tutti siamo impegnati con i selfie, siamo protagonisti dei film che noi stessi ci costruiamo sui social, abbiamo sempre lo sguardo sui telefonini: sono tutti così distratti, che se fossi un borseggiatore, sarei felicissimo! Tutto è rimandato alla parte visiva, al punto che se non avessimo gli occhi, sembra che non potremmo gioire di nulla. Dovremmo invece ricominciare ad essere più presenti rispetto a quello che ci accede intorno, accorgerci della bellezza delle cose e delle persone. Se io e chi ha lavorato con me siamo riusciti a suscitare una curiosità dell’ascoltatore per tutta la durata del disco, abbiamo fatto davvero un lavoro eccezionale! Per questo penso che oggi più che mai fare un concept abbia senso, perché vai spezzare un meccanismo. Poi non importa in che ordine si ascolteranno i brani, può piacere anche una canzone sola, l’importante è aver portato al centro la musica.
Il duetto con Arisa in Una cantante di musica leggera è davvero ben riuscito: come siete arrivati a collaborare?
Io e Gennaro Romano, coautore del brano, eravamo a Napoli a un concorso di cantautrici dedicato a Bianca D’Aponte. Ci siamo trovati davanti a tante canzoni elaborare, sofisticate e guardandoci in faccia abbiamo pensato invece che ci voleva una canzone leggera, che usasse immagini semplici per descrivere un fiore, la primavera… Abbiamo quindi iniziato a giocare un po’ con le immagini, lo spumante frizzante, un giorno al mare, insomma, situazioni condivisibili da tutti, e ci abbiamo aggiunto il ritornello in cui questa cantante risponde. Per il duetto ho pensato ad Arisa perché c’è stima reciproca, è brillante, coraggiosa, una grande interprete, e in passato mi aveva proposto di lavorare insieme.


Tra la tua pittura e la tua musica c’è qualche legame?
Mi piace l’idea di vedere una tela bianca che si riempie che poi resta lì, visibile, invece la musica non esiste: abbiamo imparato a registrarla e inciderla, ma un tempo non era così, il musicista la eseguiva e poi tutto finiva, non restava nulla. Forse si completano: una resta, l’altra se ne va ma poi può ritornare. Mi sono anche reso conto che più una cosa è bella, più c’è disinteresse verso tutto il resto, è come una magia, l’opera vive solo per sé.
Guardando i tuoi quadri si notano degli elementi ricorrenti: il labirinto, il melograno… Hanno un significato particolare?
Dal labirinto si deve uscire, e per farlo serve razionalità, tecnica, ordine. Il labirinto serve a riportare ordine in mezzo al caos, anche se può diventare claustrofobico. Il melograno invece mi piace perché simboleggia la fortuna con i suoi chicchi rossi, come una sorpresa da scoprire. In ogni opera comunque lascio entrare tutto quello che mi passa per la testa.
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A differenza di tanti tuoi colleghi, non sembri molto presente sui social: è un mezzo non che non ti attira?
Non capisco questa abitudine di far vedere tutto di sé. Li uso come personaggio pubblico, per lavoro, ma perché devo far vedere casa mia, quello che cucino o le foto di mio figlio? Queste sono cose che di solito si fanno vedere agli amici: quindi significa che se tu mi fai vedere che hai cucinato un piatto di pasta, io posso venire da te e farmela offrire? Se ti citofono e ti chiedo di salire, tu giustamente come minimo chiami la polizia, no? È allora che senso ha? Dobbiamo farci gli anticorpi per un buon utilizzo di questi mezzi, non li sappiamo ancora usare. Un po’ come chi va ai concerti e li segue da dietro lo schermo del telefono: non ci si rende conto che si sta perdendo un momento, lo si sta vivendo con un filtro, e tutto per paura di dimenticarlo in futuro.
Dove ti piacerebbe portare queste canzoni dal vivo?
Mi piacerebbe suonare in posti molto diversi e indipendentemente dalle uscite discografiche. Negli ultimi tre anni, anche se non avevo dischi in arrivo, non ho mai smesso di suonare dal vivo e vorrei continuare a farlo, perché è questo il vero valore della musica, creare un momento che non si ripeterà più. Per i prossimi concerti stiamo studiando i luoghi.
Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
Ribellione è cercare di capire tutti i meccanismi che viviamo. Se sai come stanno le cose, sai anche come cambiarle. La ribellione nasce da un malessere, dalla presa di coscienza che qualcosa non va. A quel punto puoi manifestare la tua rabbia, ma diventi subito riconoscibile e vieni bloccato, oppure puoi cercare di capire e continuare a fare quello che vuoi senza essere notato. La chiave di tutto sta nella sapienza: se conosci, puoi disinnescare tutto quello che vuoi.

BITS-RECE: Ligabue, Made In Italy. C'era una volta Riko…

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Si fa presto a dire Ligabue. Dopo più di 25 anni di canzoni, uno pensa di conoscerlo, almeno per un po’, per il suo modo di usare la voce, la scrittura, la stesura degli accordi. E lui invece ti spiazza pubblicando un disco al di fuori degli schemi, quantomeno i suoi, e lo intitola semplicemente Made In Italy. Roba che prima di ascoltarlo, uno si immaginava un album che raccontava l’Italia nelle sue vette e i suoi abissi, ma pur sempre nello stile “del Liga”. Invece…
Invece Ligabue è arrabbiato, forse come non lo era mai stato prima, neanche con Mondovisione, dove pure una certa rabbia veniva fuori. La sua è però una rabbia mista alla delusione per un paese “che fa finta di cambiare e intanto resta a guardare”, come canta in La vita facile, il pezzo che apre il disco. E poi c’è comunque l’amore per questa terra.

Una foschia di sensazioni che Luciano ha riversato in quello che, per sua stessa dichiarazione, si può considerare un concept album, il primo della sua carriera.
Il collante è proprio quello del racconto delle piccolezze e dei drammi italiani, non però dal punto di vista del cantautore Ligabue, ma di Riko, una sorta di suo alter ego, un uomo pressato dalla vita, quello che lui sarebbe diventato se la sua sorte non gli avesse riservato la vita che ha avuto. Quello arrabbiato che racconta è quindi idealmente questo Riko, è lui a prendersela con la superficialità dilagante, i politici che promettono “più figa e meno tasse”, ed è ancora lui quello che al venerdì intima agli altri di non rompergli i coglioni.
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E proprio in questo gioco di specchi viene il bello. Perché in Made In Italy, del Ligabue che eravamo abituati a sentire c’è poco. Non proprio nulla, ma molto, molto meno rispetto al solito. Già G come giungla avrebbe dovuto darci qualche sentore, perché un pezzo con quei suoni il Liga non lo aveva mai fatto.

Ci sono un po’ di suoni muscolari, potenti, molto belli tra l’altro, che avevano riempito la scena con Mondovisione, e ci sono alcuni pezzi classici “alla Ligabue”, come appunto La vita facile, Vittime e carnefici e anche il pezzo che dà il titolo all’album, ma in mezzo ci sono riferimenti molteplici, come The Who e il loro Quadrophenia. Ma non ci sono pezzi d’amore e mancano le rapide pennellate di parole con cui Ligabue era solito descrivere scene di realtà.
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La storia di Riko passa attraverso un matrimonio comatoso, un linguaggio duro come mai prima, la frustrazione per la politica e il mondo del lavoro sempre più precario, e poi una brutta avventura con un poliziotto che gli procura qualche punto in testa e qualche minuto di celebrità mediatica, fino al lieto fine di Un’altra realtà, questo sì in perfetto stile Ligabue: “non ho dormito / ma ho visto l’alba / ecco che spunta / un’altra realtà”.
Non so dire se tutta questa impalcatura del concept e di Riko mi ha davvero convinto, forse lo spaesamento è troppo grande e forse Made In Italy non è il lavoro di presa più immediata di Luciano Ligabue, ma suona piuttosto come un disco di passaggio.
Certo è che quando Ligabue “fa Ligabue” la stoffa del fuoriclasse torna fuori.

GRIZ: A febbraio al Circolo Magnolia l'elettronica e il future funk di GOOD WILL PREVAIL

GRIZ

A FEBBRAIO AL CIRCOLO MAGNOLIA L’ELETTRONICA E IL FUTURE FUNK

DI  GOOD WILL PREVAIL

 

Musicista future funk, dj e sassofonista di talento, forte del successo che sta riscuotendo in USA, Griz è pronto a portare anche in Europa il suo nuovo album Good Will Prevail. L’appuntamento in Italia, che darà il via al tour europeo, è fissato per mercoledì 1 febbraio al Circolo Magnolia di Segrate (MI). I biglietti per il concerto saranno disponibili sul circuito ufficiale Ticketone dalle ore 10 di lunedì 21 novembre; l’ingresso è riservato ai possessori di tessera ARCI.

Unendo il suo background fatto di funk, soul, dub, rock’n’roll, musica dance elettronica con il suono del suo sax, Griz continua a dare un enorme contributo alla definizione del future funk come genere. Dopo il suo debutto nel 2011 con End Of The World Party, seguito nel 2012 e nel 2013 rispettivamente da Mad Liberation e Rebel Era, Griz spinge ancora oltre ogni limite la sua sperimentazione e la sua impronta personale di future funk. Il risultato è Good Will Prevail, album composto e realizzato in un intenso periodo di viaggi: Griz e la sua crew l’hanno registrato tra uno studio e l’altro in tutto il Paese.

Good Will Prevail ha debuttato al secondo posto nella classifica di album dance e elettronica della Billboard e al quarto in quelle di Heatseekers e ancora al primo posto sia su iTunes che su Amazon. L’album ha ricevuto sin dai primi ascolti una grande attenzione da parte della stampa e del pubblico: definito dal Consequence of Sound come “tutto ciò che si può desiderare” Good Will Prevail stupisce per la sua miscela di luminosità, per le linee sinuose di jazz e funk che dialogano con ritmi elettronici. L’insaziabile passione di Griz per vari generi musicali si sintetizza perfettamente nelle collaborazioni che attraversano l’album, con Cory Enemy, Sunsquabi, Artifakts, Cherub e Eric Krasno e ancora Griz incontra il soul con il pianista soul Leo Napier, l’R&B con Son Little.

I live di Griz sono considerati tra i più popolari spettacoli dal vivo degli ultimi tempi, tra sold out in importanti città americane e festival e con un pubblico sempre crescente, l’artista in live colpisce per varietà e immediatezza e spinge  ogni volta più in là i confini e i limiti del suo suono.

SOTTOSOPRA: ROBERTO SAVIANO RACCONTA | Lunedì 28 novembre, ore 20.30 | ALCATRAZ di Milano

SOTTOSOPRA

ROBERTO SAVIANO RACCONTA

Lunedì 28 novembre, ore 20.30

ALCATRAZ, Via Valtellina 25, Milano

conduce la serata DEBORA VILLA

con letture di

GUIDO CATALANO, CLEMENTINO, GEPPI CUCCIARI, JOVANOTTI, LUCIANO LIGABUE,

LINUS, TERESA MANNINO e

NADIA TOFFA

Accompagnamento musicale della Woody Gipsy Band

A seguire dj set di SATURNINO

Ingresso 10 euro

Ingresso + una copia del romanzo “La paranza dei bambini” 25 euro

Da acquistare su www.mailticket.it

(il ricavato andrà al Nuovo Teatro Sanità di Napoli)

 

Raccontare un libro significa raccontare le infinite sfumature delle storie che lo compongono e raccontarlo bene, oggi, significa farlo nell’infinità di modi che il nostro tempo ci mette a disposizione.
Per questo motivo, in occasione dell’uscita del romanzo di Roberto Saviano “La paranza dei bambini” (Feltrinelli), abbiamo pensato a una tipologia di incontro inedita, che potesse in qualche modo rendere onore ai delicati temi trattati dal libro: la partecipazione degli adolescenti al sistema della camorra, la vita dei giovanissimi tra armi e droga, adulti indifferenti o impotenti e strade irrimediabilmente sbagliate.

“SottoSopra” ha due obiettivi: avvicinare i lettori a questo mondo terribilmente reale e creare dibattito proprio dove ci si sente lontani dai fatti raccontati, a distanza di sicurezza, estranei.
E hanno risposto all’invito Guido Catalano, Clementino, Geppi Cucciari, Jovanotti, Luciano Ligabue, Linus, Teresa Mannino, Saturnino, Nadia Toffa e Debora Villa che accompagneranno Roberto Saviano in questa serata i cui ricavati saranno devoluti al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, un piccolo gioiello incastonato in uno dei quartieri più belli e drammatici della città. Il teatro è nato quattro anni fa dall’impegno di giovani attori che vogliono essere baluardo di legalità in un quartiere dimenticato, periferico per tutti, ma centrale per le paranze di camorra. Questi ragazzi apparentemente normali, ma coraggiosissimi saranno presenti all’Alcatraz insieme al direttore artistico Mario Gelardi.

Questa serata rappresenta quindi la volontà condivisa di rispondere a un problema che riguarda non solo Napoli, ma l’adolescenza dimenticata, trascurata, senza prospettive e preda delle organizzazioni criminali ovunque nel mondo. Il lavoro che il Nuovo Teatro Sanità svolge a  Napoli è prezioso perché dimostra, ancora una volta, che cultura, bellezza e arte non sono concetti astratti, ma insegnano il rispetto reciproco, il rispetto dei propri compagni, dei ruoli e degli spazi condivisi.

Ed è quello che vogliamo trasmettere con questa serata che è per tutti: adolescenti e adulti. Tra racconti, ricordi, storie, video, musica e arte.

L’evento è organizzato da Feltrinelli Editore e Smemoranda in collaborazione con Babel Agency.

Ad ulteriore sostegno del progetto, i ricavati di tutte le corse effettuate con Uber da e per la location dell’evento, nel corso della serata del 28/11, verranno devoluti dalla Società al Nuovo Teatro Sanità di Napoli.

Andrea Bocelli: 20 anni di Romanza

“Per me Romanza è prima di tutto la sintesi della mia storia personale e artistica. Si tratta di un pezzo del mio cuore che, attraverso il miracolo della musica, sono stato in grado di condividere con il mondo.
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Andrea Bocelli
festeggia il 20esimo anniversario del suo più celebre album, Romanza, con Romanza – 20° Anniversario, una straordinaria nuova edizione rimasterizzata.

Il disco italiano più venduto di tutti i tempio, torna a rivivere sulla scena musicale il 18 novembre, con una nuova versione arricchita da tre bonus tracks con arrangiamenti inediti di Con te partirò (Time To Say Goodbye).
Con te partirò diventò un successo planetario nel 1996 quando venne eseguito da Andrea Bocelli in duetto con Sarah Brightman nel corso dell’ultimo incontro di boxe del pugile tedesco Henry Maske che scelse la come colonna sonora per il suo addio al ring. La partita fu vista da 21 milioni di telespettatori e proprio quella partecipazione introdusse Bocelli sulla scena mondiale. 
In Romanza – 20° anniversario sono due le nuove versioni del brano: una con una grande orchestra e l’altra con un arrangiamento pianoforte e voce.
La versione digitale dell’album comprende anche una versione strumentale di sola orchestra e un’ulteriore interpretazione di coro e orchestra.

All’interno dell’album, anche adattamenti rimasterizzati dei grandi successi del tenore: da Vivere a Vivo per lei, da Miserere a Romanza, fino a Il mare calmo della sera, title track del primo omonimo album in studio del tenore.

Justice: il nuovo album è Woman

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Nel 2007 la deflagrante destrutturazione di elementi techno, pop, R&B, electro, funk, metal ha trasformato i Justice in una delle esperienze musicali francesi più vitali ed esportate anche al di fuori dei propri confini nazionali.

Il loro secondo album Audio, Video, Disco li ha spinti oltre ulteriori confini, consentendo al duo di imbarcarsi un tour mondiale che li ha portati ad esibirsi come headliner di festival come il Coachella e Lollapalooza.
Dopo 5 anni di silenzio in studio il duo è tornato con il singolo Safe And Sound, che tra bassi slappati, fantastici synth e archi ha anticipato l’uscita del nuovo disco Woman, in arrivo il 18 novembre.
Tutto il disco è caratterizzato da un approccio più live alla registrazione, dal pop-R&B, ai piani elettronici battenti, clavinet e pavoneggiamenti da dancefloor.
 Anche Diplo non ha mancato, solo alcun giorni fa, di manifestare il suo apprezzamento su Facebook per il progetto.
Questa la tracklist:
1. Safe And Sound
2. Pleasure
3. Alakazam!
4. Fire
5. Stop
6. Chorus
7. Randy
8. Heavy Metal
9. Love S.O.S
10. Close Call