On Your Side: un respiro anni ’90 nella house di Miki Zanetti

Un spirito vintage tipicamente anni ’90 caratterizza i beat house di On Your Side, nuovo EP di Miki Zanetti.
Prodotto principalmente con l’utilizzo di macchine analogiche,per favorire la realizzazione di ricercate sfumature vintage, l’EP infonde un’anima volutamente grezza a sonorità solari e dal mood estivo.

OnYour Sidela traccia che da il titolo al lavoro, è costruita su batterie, un basso energico e un synth house anni 90, mentre la versione remixata da Mario Arici vede laggiunta di un rhodes che ne esalta un sound più melodico.

1994 è invece una sorta di manifesto a un periodo d’oro per la house music: Zanetti ha creato un sound accattivante con l’utilizzo di synth analogici, e batterie hardware.

La drum machine, vero e proprio Deus ex machina di moltissime produzioni elettroniche dagli anni ’80 a oggi, è infine la protagonista di Untitled (909 Bonus Track).

Tutto passa, tutto resta. Come nel nuovo album dei Subsonica

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«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», si legge nelle pagine de Il Gattopardo, intramontato capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Lì si parlava di Sicilia, di Risorgimento, di ‘800. In questo caso prendo a prestito il riferimento letterario per parlare di Torino, di musica, di 2018.

Tutto cambi, perché tutto resti immutato. Tutto passa, e quindi tutto resta. Corsi e ricorsi della storia. La teoria dell’eterno ritorno.
Mettetela come volete, il concetto è il medesimo ed è chiaro: quel che era potrebbe tornare. Anzi, sicuramente tornerà. Lo sanno bene i Subsonica, che hanno applicato questo principio al loro nuovo album, l’ottavo in carriera, 8.
Da buoni torinesi, hanno portato avanti la tradizione esoterica su cui si fonda la loro città, ed ecco che il titolo del disco acquista anche un significato filosofico: 8 come il simbolo dell’infinito, di ciò che non passa mai davvero.
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Dopo un lungo periodo passato ognuno in progetti paralleli o solisti, avrebbero potuto cavarsela con un Greatest Hits di pezzi riarrangiati, per poi raccontare con un’aria annoiata e compiaciuta che per loro erano come dei veri inediti, una pratica molto in voga tra i loro colleghi. Invece, hanno fatto un album di 11 veri pezzi nuovi, in cui è però possibile ripassare sui sentieri sonori battuti in questi vent’anni e più di attività. Da quando, cioè, nel 1997 si sono affacciati sul panorama musicale italiano, per poi affermarsi come una delle grandi realtà del rock elettronico. 
Ma ai retaggi del passato, Samuel, Boosta, Max, Vicio e Ninja hanno aggiunto anche una spinta che dal presente li proietta verso il futuro, il moderno, verso soluzioni non ancora esplorate fino a oggi.
Ecco allora che in 8 si ritrova il fermento degli anni ’90 in episodi come Punto critico o La Fenice, ci sono baldanzosi inserti di groove elettrico, già proposto per esempio nel singolo Bottiglie rotte, e ci sono le sperimentazioni eclettiche, come nei beat afro e nei bassi ossessivi di Nuove radici, dedicata a quei giovani che scelgono di tornare alla terra.  
E poi c’è la poesia, quel lirismo delle parola e dei suoni che i Subsonica non hanno mai davvero abbandonato, ma che hanno manifestato con particolare evidenza solo in certe situazioni: qui lo fanno con le punteggiature sintetiche di L’incredibile performance di un uomo morto e soprattutto con Le onde, il delicato e ispirato omaggio al produttore Carlo Ubaldo Rossi, scomparso in un incidente nel 2015.

Seppur forse lontani dal riproporre pezzi destinati alla memoria come Tutti i miei sbagli o Nuvole rapide, i Subsonica dimostrano che la loro formula alchemica funziona ancora: il tempo l’ha cambiata, ma il suo DNA non si è troppo alterato.
E’ cambiato tutto, ma i Subsonica sono ancora qua. 

Jean-Michel Jarre chiude la trilogia di Oxygène per 40 anni di carriera

“Due anni fa, mentre registravo Electronica, ho scritto un brano (oggi Oxygène 19) che mi ha fatto pensare a cosa sarebbe Oxygène se lo scrivessi oggi. Così mi sono dato il 40° anniversario del mio album di esordio come termine entro il quale provare a comporre questo nuovo capitolo in sole sei settimane (proprio come avevo fatto con il primo disco), probabilmente per evitare di pensarci troppo, di riflettere troppo sulle idee, e anche per registrare tutto in un’unica session.
L’idea non era quella di copiare il primo album, quanto piuttosto di continuare a condurre gli ascoltatori in un viaggio dall’inizio alla fine del disco attraverso diversi capitoli interconnessi.”

Jean-Michel Jarre
negli ultimi 40 anni ha composto, inciso e prodotto musica che ha ispirato e conquistato gli ascoltatori di tutto il mondo.

Tutto ha avuto inizio con la pubblicazione in Francia di Oxygène, un album che ha contribuito all’affermazione della musica elettronica e continua ad essere attuale ancora oggi.
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Ora, a 40 anni di distanza dall’enorme successo di Oxygène in tutto il mondo e a 20 anni dall’uscita del secondo volume, Oxygène 7-13, Jean-Michel Jarre completa la trilogia con Oxygène 3, in arrivo il 2 diembre e contenente le nuove parts 14-20.
A ispirare questi nuovi brani, la voglia di aggiungere un tocco di contemporaneità a quel disco leggendario. Riprendendo l’ambiente di Oxygène con il suo linguaggio musicale cupo e a tratti piuttosto allegro, in Oxygène 3 Jarre cita composizioni tratte da tutto il suo repertorio, dalla produzione musicale classica e al contempo moderna.
“Ciò che all’epoca rese il primo Oxygène così particolare era probabilmente l’aspetto minimalista e la quasi totale assenza di batteria. Ho voluto mantenere questo approccio, creando il groove perlopiù con sequenze e la struttura delle melodie.
Quando realizzai il primo Oxygène all’epoca del vinile, avevo in mente una struttura divisa in due parti, il lato A e il lato B dell’album. Stavolta mi sono divertito a fare altrettanto: un lato più cupo e un lato più allegro. Per cui, a ben pensare, Oxygène 3 ha effettivamente due lati…
Il primo Oxygène l’ho fatto con un registratore a 8 tracce e pochissimi strumenti. Essere minimalista era una scelta obbligata. Lo stesso approccio minimalista che ho utilizzato per Oxygène 3: alcuni momenti del disco sono costruiti intorno a uno o due elementi, proprio come nel primo volume.”
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In linea con la saga di Oxygène, il nuovo album esplora ulteriormente l’ambivalenza tra lo spazio cosmico e il nostro spazio vitale. Per questo motivo la copertina del disco riveste particolare importanza. Reinterpretando l’artwork che Michel Granger aveva curato per il primo album, per Oxygène 3 Jean-Michel Jarre ha fatto realizzare un modello in 3D del famoso teschio.
“40 anni fa scoprii l’universo visivo di Michel Granger e capii subito che si sposava bene con la musica che stavo componendo. Da allora la copertina del disco è diventata famosa: una sorta di monito ecologico, cupo e surreale, in grado di evocare lo spazio cosmico e il nostro spazio vitale. Per me questa immagine è ormai un tutt’uno con la musica. Volevo che il visual di Oxygène 3 mantenesse lo stesso concept e quindi ho voluto rivisitare l’artwork originario di Michel Granger semplicemente guardando l’immagine da un’altra angolazione, che poi è esattamente l’approccio che ho utilizzato per creare questo nuovo capitolo della mia musica. Ho quindi chiesto a Michel di realizzare un modello 3D della sua creazione per cambiare l’angolo della visuale, e lui ha gentilmente accettato.”
Oxygène 3 sarà disponibile su CD, vinile e Ultimate OXYGENE Trilogy Box Set, contenente tutti e tre gli album su CD e vinile più libro illustrato con foto rare e commenti sulla genesi di Oxygène.

Gekai Music Week: dall’7 all’11 dicembre una settimana dedicata alla musica elettronica

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Un’Accademia per giovani talenti della produzione di musica elettronica: ecco cosa nascerà al Villaggio Olimpico di Bardonecchia, dal 7 all’11 Dicembre 2016.

Un progetto unico ed innovativo che vedrà la partecipazione dei più importanti protagonisti della scena musicale italiana. Tra i tutor e gli ospiti infatti ci saranno: i djs Merk & Kremont, Marnik, Lush & Simon, Favulous, Gigi Barocco, uno dei migliori sound engineer italiani , i professionisti del settore Andrea Corelli (Sony Music Italy), Paul Sears ed Enrico Mutti, lo youtuber Tudor Laurini e, infine, Chiara Santoro, Music Partnership Manager YouTube Italia.

Durante questa settimana sulle piste da sci della Via Lattea, i partecipanti potranno far ascoltare e ricevere feedback sui propri demo, prendere parte a clinics, masterclass ed esercitazioni: dalla produzione artistica al djing, dalla compressione del suono sino alla gestione di un contatto con una casa discografica.

Gli spazi comuni saranno allestiti con studi di registrazione, aree per l’esercitazione con le consolle da dj, stand dimostrativi di nuovi prodotti e zone di svago.

Tutte le informazioni sono disponibili a questo link.

#MUSICANUOVA: Demonology HiFi, Totem

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Musica da ballare prodotta con un approccio “scientifico” alla materia più oscura, pulsionale e irrazionale che esista.
Demonology HiFi
: due esorcisti del beat, Max Casacci e Ninja presentano il loro nuovo progetto che approfondisce il rapporto con il mondo delle pulsazioni a bassa frequenza, già alla base del suono dei Subsonica.

Ritmi dispari, innesti tra generi differenti, modificazioni genetiche di archetipi della dance culture.

Totem è il singolo che anticipa il primo album in uscita a gennaio: un brano potente ed evocativo – a suo modo spirituale – nel quale profonde pulsazioni urbane si mescolano a suggestioni rituali africane, fino a sfiorare l’afro beat.

Il singolo è accompagnato da un video di Gabriele Ottimo, che ha indagato il micromovimento in termini di loop: “Ho voluto creare delle scene dal forte potere simbolico, quasi religioso” racconta il regista “ma che contenessero all’interno delle micro-azioni scientifiche ed estremamente fredde. Volevo che il loop si ricreasse anche nella narrazione quindi ciò che crea l’alchimista durante il suo esperimento e’ lo stesso tesoro che lo sciamano custodisce ed utilizza nei suoi riti.”

Giocare esteticamente con iconografie, superstizioni, credenze occulte, invita a ricreare un perimetro di sacralità intorno all’espressione umana più intensa che esista: la musica. 
Il dancefloor è il luogo nel quale il rapporto con la musica può ancora essere vissuto in tutta la sua gioiosa, fisica e spirituale pienezza.

Movement Torino Music Festival: l’undicesima edizione dal 26 ottobre al 1 novembre

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Movement Torino Music Festival
, cugino italiano del leggendario Detroit Electronic Music Festival (DEMF), porta a Torino la sua undicesima edizione da mercoledì 26 ottobre a martedì 1 novembre 2016, con una speciale preview sabato 22 ottobre.

Dopo l’incredibile decimo anniversario dello scorso anno e un’estate eccezionale con le ultime strepitose edizioni di Kappa FuturFestival e Movement Croatia, Movement porterà a Torino le performance originali dei migliori dj internazionali per un’esplorazione a 360° dei confini della musica elettronica.

Lunedì 31 ottobre avrà luogo il Main Show, durante il quale si alterneranno sui 4 palchi del Lingotto Fiere più di 30 dj tra i più interessanti della scena mondiale: Sven Vath, Pan-Pot, Kink (live), Ilario Alicante, Adam Beyer, Gary Beck, Ben Klock b2b Marcel Dettmann, Steve Rachmad, Phuture (live), Derrick May, Jeff Mills, Le Loup, Djebali b2b John Dimas, Chris Carrier, Apollonia (extended set).
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Movement Torino Music Festival 2016 ha da poco ricevuto il prestigioso patrocinio della Commissione Europea grazie alla sua rilevanza culturale e la continua attenzione a temi strategici dell’intrattenimento intelligente e dell’innovazione. Inoltre il New York Times ha inserito Torino tra i posti da visitare nel 2016, premiandone l’offerta turistica diversificata, l’architettura e gli eventi culturali con speciale menzione a Movement.

INNOVAZIONE
Movement si conferma tra i “most consumer friendly” festival in Italia assicurando un facile accesso alle informazioni, pacchetti ticket+hotel a prezzi accessibili e un sistema di acquisto di biglietti semplice e veloce operato da Movement Ticketing System. MOVEMENT propone anche quest’anno la sua tecnologia cashless: il metodo di pagamento digitale con loyalty card, dotata di chip RFID, per acquistare i beni e i servizi offerti al Festival. Per la prima volta sarà possibile riutilizzare la stessa card ricevuta nella recente edizione di Kappa Futurfestival e l’eventuale credito residuo.

L’OFFERTA CULTURALE E IL TERRITORIO
Con questa undicesima edizione si consolida anche lo stimolo creativo delle iniziative targate Movement, il format di Intrattenimento Intelligente di musica e arte contemporanea con una selezione artistica di alto profilo, location eccezionali, attenzione ai temi ambientali. Anche nel 2016 il festival trasformerà il territorio e la città appropriandosi di luoghi che diventeranno spazio per le molteplici rappresentazioni dell’elettronica contemporanea.

Venerdì 28 ottobre al Politecnico di Torino si terrà il sesto workshop “Musica, tecnologie e creatività digitale”: un nuovo appuntamento orientato alle interconnessioni creative delle nuove tecnologie con la musica e un’occasione per dialogare con i creatori e i DJ che parteciperanno all’happening musicale “Movement”, una realtà internazionale connubio di creatività e comunicazione

MOBILITA’ E OSPITALITA’
Per i moltissimi che approfittano del Festival per conoscere Torino e il Piemonte Movement propone poi il suo “Movement Mobility & Hospitality System”, il proprio sistema integrato per la ricezione e mobilità intelligente degli ospiti: incentiva lo scalo all’Aereoporto di Torino (Sagat), veicola i pernottamenti negli hotel del territorio grazie al protocollo d’intesa tra BookingPiemonte e Festicket, stimola l’utilizzo di mezzi pubblici (GTT e Taxi Torino), e infine promuove attività culturali di Città di Torino e di Regione Piemonte.

Le prevendite e tutte le informazioni sono disponbili su www.movement.it
Vip Experience www.movement.it/2016/vip-experience

 

#MUSICANUOVA: To You Mom, Your Innocence

Si intitola Your Innoncence il brano che apre le porte al nuovo progetto dei To You Mom, duo tutto italiano formato da Massimiliano Santoni e Luca Lorenzi.
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Tratto distintivo della loro musica è quello di pitturare i suoni con i colori delle stelle e portare l’ascoltatore in una dimensione notturna e onirica. Lo avevano fatto l’anno scorso con l’album We Are Lions e lo fanno ora con questo nuovo inizio, in cui si aggiunge una fresca carica elettronica.

Enjoy…