Le cinque fasi del dolore: il ritorno di Romina Falconi tra pop e psicanalisi

Le 5 Fasi del Dolore cover
Nei giorni scorsi sono state avvistate in alcune città italiane (Milano, Roma, Firenze, Padova, Bari) alcune misteriose spose abbandonate che vagavano in lacrime per le strade, nei parchi e nella metropolitana.
I video e le foto hanno fatto il giro del web e in molti hanno iniziato a chiedersi chi fossero quelle donne, arrivando in alcuni casi a sospettare che si trattasse di una campagna pubblicitaria: bene, il mistero è ora svelato.
Si è trattato infatti di una gigantesca rappresentazione di ciò che nell’immaginario collettivo rappresenta il più tremendo stato dell’abbandono, una sposa lasciata sull’altare.
Proprio di questo parla Le Cinque Fasi del Dolore, il nuovo singolo di Romina Falconi in uscita il 28 settembre e già in pre-order.
Romina Falconi
“Mi dicono che raramente esprimo quello che sento ma quando lo faccio, lo faccio in modo viscerale. Per me questo è l’unico modo di scrivere. Crudo. Questa volta ho voluto parlare di abbandono.
Le Cinque Fasi del Dolore e cita il famoso modello sviluppato dalla psichiatra Elisabeth Kübler Ross sull’elaborazione del lutto, dell’abbandono. La paziente sono io. Forse è vero che il maestro migliore è il dolore, ma che me ne faccio della lezione imparata se mi hanno abbandonato? Che me ne faccio di me, se il mio desiderio è distrutto?
Ho pensato di rappresentare l’abbandono nelle piazze di alcune città, nel modo più tenero possibile: una ragazza vestita da sposa, in lacrime. Ero presente mentre una dolce sposina disperata vagava tra la gente allibita. Poche signore si sono avvicinate cercando di dare conforto. L’abbandono ci fa così paura? Ho voluto fotografare quel momento, descrivendo con precisione chirurgica cosa ho provato durante un abbandono, ridendo e piangendo di me. Volevo essere sincera, a qualunque costo.
Ho deciso di scrivere canzoni emotive. Ma forse non è una scelta. Forse, non avendo io grande padronanza della mia vita e dei miei sentimenti, ho voluto mappare le emozioni che provo, perché spero che lì fuori ci sia qualcuno che abbia sentito le stesse cose. Forse scrivo per non sentirmi più sola”.

Il singolo vede la produzione di Francesco “Katoo” Catitti, già produttore di Michele Bravi e collaboratore di Elisa.

Mahmood: adesso l’urban italiano ha la sua voce

mahmood_gioventu
Quando lo abbiamo visto la prima a Sanremo nel 2016 dovevamo ancora metterlo a fuoco, e lui, Mahmood, probabilmente lo sapeva. La sua Dimentica, presentata quell’anno in gara tra le Nuove proposte, era qualcosa di piuttosto distante dagli standard sanremesi: non era il solito pop, non era il solito pezzo di “belcanto” all’italiana, non era il cantautorato a cui eravamo abituati. Era qualcosa di lontano, di esotico: era r’n’b, un genere che qui eravamo pronti a sentir cantare dagli americani, ma prima di ricordarcelo nella discografia di un altro artista italiano dovevamo pensarci un po’.
Di tutto questo, ripeto, Mahmood doveva essere perfettamente consapevole, tanto che quando lo intervistai e gli chiesi notizie di un album, lui rispose candidamente “Quale album?”, perché in effetti in programma non ce n’era alcuna traccia.
Oggi che finalmente esce il suo primo EP se ne capisce la ragione. Gioventù bruciata arriva infatti a più di due anni da quel Sanremo: un periodo di tempo molto lungo e insidioso per un artista emergente, che lui ha saputo però sfruttare per elaborare bene il suo progetto. 
Nel 2017 è arrivato Pesos, poi un po’ a sorpresa c’è stata la collaborazione con Fabri Fibra in Luna, mentre quest’anno è stata la volta di Uramaki, rilasciato in primavera, e Milano Good Vibes, di sole poche settimane fa.
E se come interprete risultava sempre più chiara la direzione che il ragazzo stava prendendo, come autore le soddisfazioni non sono mancate, visto che Nero Bali, che porta anche la sua firma, è stato uno dei successi dell’ultima estate. E sua è anche Sobrio, contenuta nell’ultimo album di Gue Pequeno.

foto di Attilio Cusani
ph. Attilio Cusani

Quello che ci si presenta oggi davanti è un artista in piena evoluzione, ma con un’identità e una personalità molto ben definite: una promessa dell’urban italiano che si sta sempre di più trasformando in una conferma. I cinque pezzi del disco danno spazio alla poesia metropolitana e un po’ sfacciata dei singoli Uramaki e Milano Good Vibes, quest’ultimo ritratto decisamente alternativo della città meneghina, ma anche alle metafore giganti dell’incomunicabilità di Asia Occidentale (mi chiamerai sotto casa / farò finta di niente / come se io fossi l’Asia / e tu l’Occidente), mentre spiazza ritrovare di nuovo Fabri Fibra in Anni 90. Perché si sa che Fabri Fibra non è uno che i duetti li svende.
Mai figlio unico è invece il pezzo più personale ed entra nel vissuto di un ragazzo italo-egiziano vissuto nella periferia milanese.

La musica è un melting pot di r’n’b, pop ed elettronica, cesellata di dettagli tropicali ed esotici, anche se l’elemento che fa la differenza lo mette Mahmood con la sua voce: amorevolmente pigra, sorniona, sensuale, ammiccante.
La voce di una nuova era e di una generazione ormai abbastanza grande per farsi sentire.

Ecco, lo possiamo dire: l’urban italiano ha trovato la sua nuova voce.

ED SHEERAN: annunciati tre concerti in Italia a Firenze Rocks, Roma e Milano.

ANNUNCIATI NUOVI SHOW
IN TUTTO IL MONDO NEL 2019!

TRE CONCERTI IN ITALIA: 

14 GIUGNO 2019 – FIRENZE ROCKS
16 GIUGNO 2019 – ROMA (STADIO OLIMPICO)
19 GIUGNO 2019 – MILANO (STADIO SAN SIRO)

I biglietti per lo show al Firenze Rocks saranno disponibili in anteprima tramite l’APP ufficiale del festival dalle ore 11.00 di lunedì 1 ottobre e 
in vendita generale dalle ore 12.00 di martedì 2 ottobre; 
i biglietti per le date di Roma e Milano 
saranno invece in vendita dalle ore 11.00 di giovedì 27 settembre 2018

La superstar internazionale Ed Sheeran ha annunciato oggi nuovi concerti e date all’interno di festival in tutto il mondo, che fanno seguito al tour negli stadi in Sud Africa previsto per marzo e già sold-out.

Il cantautore inglese farà tappa in Italia con tre grandi concerti: si esibirà infatti come headliner della seconda giornata del festival Firenze Rocks il 14 giugno alla Visarno Arena, a cui faranno seguito  due show rispettivamente allo Stadio Olimpico di Roma il 16 giugno e allo Stadio San Siro di Milano il 19.

I nuovi concerti lo vedranno impegnato a maggio, giugno, luglio e agosto dell’anno prossimo con date in Francia, Portogallo, Spagna, Germania, Austria, Romania, Repubblica Ceca, Latvia, Russia, Finlandia, Danimarca, Ungheria e Islanda prima di culminare con quattro show nella sua terra natale, la Gran Bretagna, a Leeds (West Yorkshire) il 16 e 17 agosto presso il Roundhay Park e a Ipswich (Suffolk) il 23 e 24 agosto presso Chantry Park.

Per quanto riguarda i concerti italiani, i biglietti per lo show a Firenze Rocks saranno disponibili in anteprima tramite l’APP ufficiale del festival dalle ore 11.00 di lunedì 1 ottobre, con messa in vendita generale a partire dalle ore 12.00 di martedì 2 ottobre su www.ticketmaster.itwww.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati. I biglietti dei concerti di Roma e Milano, invece, saranno disponibili per l’acquisto a partire dalle ore 11.00 di giovedì 27 settembre sempre su www.ticketmaster.itwww.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati.

Attualmente impegnato nella leg nordamericana del suo “Divide” Tour negli stadi, Ed non è soltanto uno dei cantanti di maggior successo di sempre a livello mondiale, ma è anche uno tra i migliori performer. Durante i suoi concerti in Gran Bretagna quest’estate, Ed ha suonato e cantato per oltre 1 milione di persone, con 4 show al Wembley Stadium di Londra (si tratta del più grande tour solista, senza band, di tutti i tempi  in UK). Il prossimo anno Ed Sheeran ritornerà nella sua terra natale per quattro grandi concerti che si svolgeranno nell’arco di due week-end.
Ed Sheeran – l’artista di maggior successo nel mondo nel 2017 (IFPI) – ha rilasciato il suo terzo album in studio ‘÷’ nel marzo del 2017 (vincitore del Grammy Award). Voce e autore di una generazione, Ed ha continuato a dominare le chart in tutto il globo con oltre 15,5 milioni di copie vendute del disco (in Italia è stato certificato 5 volte Platino). Dall’album sono stati tratti i singoli “Shape of You” (certificato Diamante in Italia e canzone con più stream in assoluto su Spotify), “Castle on the Hill (certificato 3 volte Platino nel nostro Paese)”, “Galway Girl” (4 volte Platino), “Perfect” (7 volte Platino) e “Happier” (certificato Platino).  L’album di debutto di Ed Sheeran, ‘+’ (Plus), è uscito nel 2011 e ha venduto 10 milioni di dischi (il disco contiene il suo primo singolo “The A Team”, certificato Platino). Nel 2014 il cantautore inglese ha pubblicato il suo secondo disco ‘x’ (Multiply), che include la smash hit globale “Thinking Out Loud” (6 volte Platino) e il brano “Photograph” (5 volte Platino). ‘x’ si è piazzato al primo posto delle classifiche di tutto il mondo ed è stato classificato dalla Official Charts Company come uno dei dischi più venduti di tutti i tempi (il disco è ora certificato 90 volte Platino e ha venduto oltre 16 milioni di copie nel mondo).
L’artista è stato insignito del prestigioso premio MBE per i servizi prestati in ambito musicale e di volontariato alla fine del 2017. Durante la sua carriera ha vinto, tra gli altri premi,  4 Grammy Awards, 4 Ivor Novello, 5 BRIT Awards e 6 Billboard Awards.
NUOVI SHOW NEL 2019
24 Maggio           Lione, Francia                                    Groupama Stadium
29 Maggio           Bordeaux, Francia                             Matmut Atlantique
1 Giugno              Lisbona, Portogallo                          Estadio Da Luz
7 Giugno              Barcellona, Spagna                          Estadi Olímpic de Montjuïc Lluís Companys
11 Giugno            Madrid, Spagna                                Wanda Metropolitano
14 Giugno            Firenze, Italia                                    Firenze Rocks (FESTIVAL)
16 Giugno            Roma, Italia                                      Stadio Olimpico
19 Giugno            Milano, Italia                                     Stadio San Siro
23 Giugno            Hockenheim, Germania                    Hockenheimring
28 Giugno            Klagenfurt, Austria                            Wörthersee Stadion
3 Luglio                Bucharest, Romania                         Arena Națională
7 Luglio                Praga, Repubblica Ceca                   Letiště Letnany
12 Luglio              Riga, Latvia                                       Lucavsala Park
19 Luglio              Mosca, Russia                                  Otkritie Arena (Spartak)
24 Luglio              Helsinki, Finlandia                             Malmi Airport
28 Luglio              Odense, Denmark                             Tusindaarsskoven
2 Agosto               Amburgo, Germania                         Messegelände
7 Agosto               Budapest, Ungheria                          Sziget Festival (FESTIVAL)
10 Agosto            Reykjavik, Islanda                              Laugardalsvöllur
16 Agosto            Leeds, UK                                          Roundhay Park
17 Agosto            Leeds, UK                                          Roundhay Park
23 Agosto            Ipswich, UK                                        Chantry Park
24 Agosto            Ipswich, UK                                        Chantry Park

Barley Arts: DIE ÄRZTE, le leggende del punk rock tedesco a Milano il 23 maggio!

DIE ÄRZTE

LE LEGGENDE DEL PUNK ROCK TEDESCO A MILANO A MAGGIO!

Die Ärzte, una delle band più censurate nella Germania della Guerra Fredda, arrivano in Italia per un appuntamento davvero imperdibile per gli amanti del punk rockgiovedì 23 maggio all’Alcatraz di Milano. I biglietti saranno in vendita esclusivamente su Vivaticket dalle 10 di venerdì 21 settembre.

Die Ärzte sono un trio di Berlino nato nel 1982 – proprio l’anno in cui il punk rock tentava di sopravvivere in Germania – che non ebbe il minimo successo al suo esordio: le famigerate prime performance della band sfociavano nel caos più totale, coi componenti che non riuscivano a portare a termine gli show perché scordavano le canzoni o scoppiavano a ridere per le battute scambiate sul palco e con il pubblico che rimaneva tra il divertito e il perplesso.

Nonostante le loro abilità musicali siano indubbiamente migliorate, nel corso del tempo i Die Ärzte hanno avuto grossi problemi con la censura in Germania a causa del loro humour particolare e di una serie di scandali che gli fanno ottenere il dubbio titolo di band più discussa del Paese durante gli anni Ottanta. Al raggiungimento di quello che ritenevano essere il punto più alto della carriera, nel 1987 la band decide di sciogliersi e per questo diventa una leggenda del punk rock: il tour di addio va a gonfie vele, il triplo album live Nach uns die Sintflut (“Dopo di noi, il diluvio”), uscito poco dopo lo scioglimento, vende più di tutti i precedenti e il VHS che lo accompagna rimane nelle classifiche video tedesche per otto anni.

Durante la lunga e noiosa estate del 1993, nel vedere le pile di lettere di fan che si accumulavano, il chitarrista Farin Urlaub torna sui suoi passi: insieme al batterista Bela B.assolda il chitarrista Rod per suonare il basso e nasce l’album Die Bestie in Menschengestalt (“La bestia in forma umana”). I tre non sono ancora del tutto consapevoli della quantità di persone che attendevano con ansia questo momento: nel 1994 entrano nella classifica tedesca con cinque diversi album e mettono in calendario più di 100 concerti. Schrei nach Liebe (“Urlare per amore”), contenuta nell’album, è una canzone apertamente politica, con un sound rock più duro, e conquista il pubblico grazie al modo in cui parla del problema dei nazisti tedeschi chiamandoli col giusto nome: “Arschloch!” (“Stronzi!”).

Nel corso degli anni i Die Ärzte continuano ad accumulare esperienze: dalle aperture dei concerti sold out dei Kiss in Germania alle tre date in Giappone – in cui si esibiscono davanti a ben due spettatori – passando dall’MTV Unplugged che la MTV tedesca decide di trasmettere a ciclo continuo per un anno intero. Nel 2013 la band prende una pausa durata fino ad ora, con l’unica eccezione di una breve performance in un piccolo festival nel giardino della famiglia Lohmeyer, durante la quale hanno continuato a chiamare i nazisti col giusto nome.

DIE ÄRZTE

Miles & More Tour 2019

Giovedì 23 Maggio 2019

Milano, Alcatraz – via Valtellina, 25

Inizio concerti h. 20:30

Posto unico in piedi: € 35,00 + prev. / € 40,00 in cassa la sera del concerto.

Biglietti disponibili solo su Vivaticket (sito e punti vendita). Diffidate dai canali di vendita non ufficiali!

Shapiro e Vandelli si ritrovano con Love & Peace

Shapiro Vandelli primo piano quadrata 2 hr_foto Oliviero Toscani
La storia di questo album parte da molto lontano, e ha anche una data precisa: 15 febbraio 1965, ovvero la serata d’inaugurazione del Pier di Roma, lo storico locale di Alberigo Crocetta che poi avrebbe dato “ospitalità” a Patty Pravo, segnandone per sempre la carriera.
Tra gli ospiti di quella sera c’erano anche due gruppi simbolo del beat italiano, l’Equipe 84 e The Rokes, guidati da due personaggi che negli anni sarebbero diventati due punti di riferimento della musica italiana: Maurizio Vandelli e Shel Shapiro.
Animi molto diversi, storie all’opposto (italiano con formazione londinese il primo, inglese trapiantato in Italia il secondo), ma stesso pubblico, collaborazioni in comune, contese ai piani alti delle classifiche, frequentazioni internazionali e quindi inevitabile rivalità, con tutti gli annessi e connessi.

Le cronache riportano che quella sera Vandelli entrò nel camerino di Shapiro per proporgli un pezzo insieme a fine concerto, ricevendo per tutta risposta un laconico “Nessuno può dirmi cosa devo fare e cosa non devo fare”. Vandelli uscì sbattendo la porta e urlando una parola che non era esattamente un saluto cordiale.

Poi sono passati gli anni, le due band hanno fatto il loro corso e nel tempo sono arrivati successi come Che colpa abbiamo noi, Tutta mia la città, Un angelo blu, Io ho in mente te, When You Walk In The Room, 29 settembre.
Vandelli ha continuato con la musica, Shapiro ha trovato nuove ispirazioni nel teatro e nel cinema.
Cover LOVE AND PEACE_ShapiroVandelli_hr
Ma si sa che la storia ci mette sempre il suo zampino, e il tempo ammorbidisce le cose, anche una rivalità come la loro, al punto che il 21 settembre esce un intero album, prodotto da Diego Calvetti, che li vede collaborare insieme. Il titolo è emblematico, Love & Peace, che se per Shapiro è un po’ un richiamo agli ideali degli anni ’60, con l’augurio che oggi le persone tornino ad “allargare le braccia verso il mondo”, per Vandelli è invece più un invito a seppellire l’ascia di guerra, restando “tranquilli”, data anche l’età.
Dentro al disco, i due si dividono le canzone, addirittura se le scambiano. Nessun vero inedito: “Non è stato difficile scegliere, era chiaro quali erano le canzoni che non potevano mancare. Avevamo pronte due o tre nuove canzoni in italiano, ma questa è un’operazione pensata per il recupero. Avremmo rischiato di essere giudicati solo sulle cose nuove, e nessuno avrebbe tenuto in considerazione chi siamo siamo stati”, afferma Vandelli. “Abbiamo voluto stendere un’unica mano di colore, basata sul recupero di pezzi validi”. Il pezzo più recente è l’ultimo della tracklist, You Raise Me Up, successo del 2002 dei Secret Garden: “Nasce come pezzo religioso di lode, noi lo trasformeremo in un ringraziamento al pubblico e dal vivo faremo scorrere il testo in italiano”.

Nonostante l’età non più giovanissima, entrambi dimostrano ancora grande curiosità sulla musica di oggi: “Mi piacciono molto i Kolors e i Maneskin”, dichiara Shapiro, “hanno una grande energia”. Vandelli invece cita i Thegiornalisti e giudica di buon occhio l’apertura digitale della musica: “Io ascolto tutto, vinili, CD, streaming: ben vengano queste nuove tecnologie”.
Shapiro Vandelli figura intera vert 2_foto Oliviero Toscani
A dicembre partirà anche un tour. 
Sarà uno spettacolo con qualche chiacchiera, ma che avrà al centro soprattutto la musica, con un quintetto di musicisti sul palco. Guai però a parlare di malinconia del passato o di un ultimo saluto prima di congedarsi dalle scene: “C’è sempre qualcosa di perverso e commerciale nei tour d’addio”, dichiara fermo Shapiro. “Se uno vuole smettere, lo fa senza rompere le scatole. Magari avremo anche degli ospiti, ma non sempre, altrimenti diamo l’idea di non riuscire a fare da soli. Gli ospiti sono come dei cristalli di Swarovski: belli, ma se ne può fare a meno”.
Resta comunque la consapevolezza che i più giovani la loro musica possono non conoscerla: “Il nostro pubblico ha un’età media di 50 anni. Dovrebbe crearsi un ponte con i giovani, ma deve essere spontaneo. Però penso che ai ragazzi possa piacere il nostro messaggio di unione”.

Queste le prime date: 10 dicembre Firenze (Teatro Verdi), 11 dicembre Roma (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli), 13 dicembre Torino (Teatro Colosseo), 15 dicembre Bologna (Teatro Manzoni). I biglietti sono in vendita sul Circuito TicketOne. Tutti gli aggiornamenti sul calendario del tour sono disponibili su www.tridentmusic.it

Bauhaus: i capostipiti del gothic rock festeggiano i 40 di attività con The Bela Session

bauhaus

The Bela Session è la raccolta delle prime registrazioni dei Bauhaus, effettuate a sole sei settimane dalla formazione della band inglese, il 26 gennaio del 1979.
Il progetto, che raccoglie 5 tracce, 3 delle quali mai pubblicate, uscirà il prossimo 23 novembre e segna la prima reissue ufficiale del singolo Bela Lugosi’s Dead su vinile in oltre trenta anni, così come la prima pubblicazione digitale delle primissime registrazioni di studio della band.
L’audio dei brani è stato rimasterizzato a nuovo da Mandy Parnell al Black Saloon Studios (Bjork, Brian Eno, Aphex Twin)

Questa la tracklist:
Bela Lugosi’s Dead
– 9:36

Some Faces – 2:29 (previously unreleased)
Bite My Hip –  2:57 (previously unreleased yet later reworked, re-recorded, and released as Lagartija Nick in 1983)
Harry – 2:56 (later released as a B-side in 1982)
Boys (Original) – 3:03 – previously unreleased, later re-recorded and released as the B-side of Bela Lugosi’s Dead 

bela sessions

Nati alla fine degli anni Settanta i Bauhaus, originari di Northampton, Inghilterra, sono emersi dalla scena alternative post-punk grazie ai loro album innovativi e ai loro live intensi e drammatici.
Pionieri del gothic rock, Bela Lugosi’s Dead è considerata una pietra miliare nel genere, ma all’epoca non ha avuto una vita facile. Originariamente composto nel 1979 ai Small Wonder Records, il brano non entrò infatti in alcuna classifica pop: ne 1983 è stato inserito come colonna sonora nel film horror The Hunger (uscito in Italia con il titolo di Miriam si sveglia a mezzanotte), con David Bowie, Catherine Deneuve, Susan Sarandon, e nel tempo è stato riproposto da moltissimi artisti tra cui Nine Inch Nails, Massive Attack, Nouvelle Vague e citato da grandi autori come Chuck Palahniuk e Neil Gaiman.
Tre mesi dopo aver composto Bela Lugosi’s Dead, nell’agosto del 1979, i Bauhaus firmano con l’etichetta inglese 4AD, che ne ha pubblicato il disco di debutto, In the Flat Field.

Dal 1981 al 1983 la band ha realizzato altri tre dischi di studio, per poi sciogliersi: mentre gli altri tre componenti si uniscono ad altre band, Peter Murphy intraprende la carriera solista.

Il 2018 segna il 40° anniversario dei Bauhaus e, per l’occasione, Beggars e 4AD ridanno alle stampe in vinile edizione limitata il catalogo della band.

Per ricordare i 40 anni di attività della band, Peter Murphy partirà per un tour insieme a David J che lo porterà anche all’Orion Live Club di Roma il 21 novembre e al Fabrique di Milano il 22 novembre.

https://bauhaus.bandcamp.com/album/the-bela-session

Calma le onde: torna il cantautorap di Dutch Nazari

E se cerchi la protesta nelle classifiche attuali
Rischi di trovare solo la rassegnazione sommessa di giovani anziani
Ieri cantavi “Contessa” in piazza durante i cortei popolari
Oggi se canti Contessa probabilmente si tratta di un pezzo de I Cani

dutch-nazari

Calma le onde è il primo assaggio del nuovo album di Dutch Nazari, e come Speculation nell’ EP d’esordio Diecimila lire e Proemio in Amore Povero, il brano inizia con le parole “In senso lato la vita”.

Dutch Nazari torna con il suo “cantautorap” unico, atipico, sempre personale. Sonorità elettroniche incalzanti, suoni stratificati che si mescolano con le metriche del rap e la cifra comunicativa dei poetry slam. Al centro del brano il testo una carrellata di immagini, situazioni, eventi raccontati attraverso un flow mozzafiato e un’ironia tagliente, fino alla spirale di parole che sembra arrotolarsi su se stessa nel finale.

Poi cala il sole e calma le onde e mi vesto
Ed esco un po’ fuori di me
E un po’ mi isolo e penso che non ci sia nessuno
All’infuori di me
Che a volte mi fisso su cose un po’ stupide
E vado un po’ fuori di me
Ed ho pensieri che so solo io
E che non devono uscire mai fuori
Poi cala il sole e calma le onde
E mi vesto ed esco un po’ fuori di me
E un po’ mi isolo e penso che non ci sia nessuno
All’infuori di me
Che a volte mi fisso su cose un po’ stupide
E vado un po’ fuori di me
Ed ho pensieri che so solo io
E che non devono uscire mai fuori
Fuori di

Stories: la pluri-identità sonora dei Deaf Kaki Chumpy

dk
“Portiamo al pubblico dei brani narrativi, complessi, lontanissimi dai canoni che servono oggi per avere successo sui servizi di streaming. Sogniamo un mondo in cui questa musica trovi il suo spazio all’interno del panorama musicale. Voglio che la gente sappia che esiste altro che le canzoni formate da strofa e ritornello, che la musica è fatta di molto altro, e quel qualcos’altro è bello e vario e sorprendente, a volte commovente”.

Così Alberto e Mancini, pianista e compositore, parla di Deaf Kaki Chumpy, il progetto musicale che ha contribuito a fondare insieme al bassista Andrea Daolio.
Un progetto ambizioso e fuori da ogni schema, nato nelle aule della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano, e che vede la partecipazione di ben 18 elementi.
Non una band canonica quindi,  ma quasi un collettivo, un caleidoscopio di pelli, ottoni, legni, voci, corde, organi e synth per una proposta musicale ambiziosa e originale, sicuramente non facilmente catalogabile.

Il 21 settembre la maxi-band pubblica il suo secondo lavoro, Stories, un disco di suggestioni meticce e fantasiose, che dal funk schizzano al jazz, scivolano sul classico e sul soul e sfrigolano sulle melodie del pop e sui sintetismi elettronici. E poi rock, r’n’b, spunti etnici, hip-hop.
Niente, dagli arrangiamenti alle voci, cede agli stereotipi o rassomiglia a qualcos’altro: tutto ha invece il volto (e il suono) della spontaneità e dell’imprevedibilità.
Nelle tracce di Stories c’è tutto, ci sono riferimenti a generi musicali così sovrapposti che è impossibile (e anche un po’ inutile) cercare di scorporarli e individuarli tutti, e quando si pensa di aver definito l’identità di un pezzo, ecco che questo si interrompe e cambia strada.
DKC_Stories_EP_Cover_3000_DEF

Il primo singolo estratto è Thinking Out Loud, personale rivisitazione del brano di Ed Sheeran, e da lui stesso approvata.

“La prima parola che mi viene in mente ripensando ai nostri brani e all’epopea di questo nuovo EP é ‘resilienza’, racconta Emma Lecchi, una delle cantanti del gruppo, “la capacità di trasformare le proprie sventure in energia positiva. Stories, nella sua interezza, rappresenta al meglio questo concetto e ci rappresenta come grande, meravigliosa ed imperfetta famiglia, in tutti i nostri suoni ed i nostri colori”.

Se questa musica troverà spazio all’interno dei grandi circuiti radiofonici e discografici è difficile dirlo, ma di certo rappresenta un valido e convincente tentativo.

Il 22 settembre il gruppo presenterà il disco al Santeria Social Club di Milano (ore 21, ingresso gratuito).

Back To Black: il 2 novembre esce in DVD e Blu-Ray il documentario sull’album di Amy Winehouse

btb
Sarà pubblicato il 2 novembre in DVD, Blu-ray e in digitale Il documentario sulla realizzazione di Back To Black, il secondo e ormai leggendario album di Amy Winehouse, valso all’artista inglese anche il Grammy come Album dell’anno. Tutti i formati sono arricchiti da una performance privata inedita registrata nel febbraio 2008, in cui Amy esegue i più importanti brani dell’album e alcune cover.

Il documentario racconta la storia di come è nato il lavoro più conosciuto e celebrato di Amy, seguendone il processo creativo con filmati inediti, nuove interviste con i produttori Mark Ronson e Salaam Remi, con i musicisti e altri collaboratori al progetto.
Il film si concentra essenzialmente sulla passione di Amy per la musica, sulla sua arte e l’inconfondibile talento, mettendo in luce le sue doti come cantante, compositrice, musicista e performer.

La stessa Amy spiega, nei momenti iniziali del documentario e col suo tipico understatement: “Ho scritto un album di cui sono davvero orgogliosa su una brutta situazione che ho attraversato … c’è dentro tutta me stessa». 

Per dare ancora maggior splendore al documentario, DVD e Bluray includono anche An Intimate Evening in London, un inedito show privato del 2008, registrato ai Riverside Studios di Londra. È una perla rara e gioiosa, scoperta negli archivi solo di recente: Amy si esibisce, la sera in cui ha vinto 5 Grammy davanti a un gruppo ristretto di familiari, amici e dirigenti della sua casa discografica, lasciando intravedere ciò che sarebbe potuta diventare.

The Gypsy Faerie Queen: la potente fragilità di Marianne Faithfull


unnamedLa “capacità negativa” è quella che il poeta inglese John Keats ha definito con queste parole: “Quando l’uomo è capace di stare nelle incertezze, nei misteri, nei dubbi senza essere impaziente di pervenire a fatti e a ragioni”.

“Capacità negativa, o meglio Negative Capability, è proprio il titolo del ventunesimo album di Marianne Faithfull, in uscita il prossimo 2 novembre.
Da un punto di vista emotivo il lavoro si annuncia come il più potente e importante tra tutti quelli pubblicati nella lunga carriera della cantautrice., permeato da una brutale onestà e da riflessioni autobiografiche, tra cui quelle sulla perdita dei vecchi amici e sulla solitudine della vita parigina, la vita che la stessa artista ha scelto. E poi, naturalmente, l’amore.
Questo nuovo lavoro vede Marianne confrontarsi con il problema dell’artrite, ma vede anche la partecipazione di grandi artisti come Warren Ellis, Nick Cave, Rob Ellis, Ed Harcourt e Mark Lanegan.
Registrato allo Studio La Frette nella periferia parigina e prodotto da Rob Ellis, il produttore di PJ Harvey che collabora con Marianne da ormai cinque anni, e Warren Ellis, Negative Capability è inesorabilmente segnato dal lutto, dalla perdita di carissimi amici come Anita Pallenberg, Martin Stone e Martin Sharp, designer dell’album di Cream.

unnamed (1)
Guidata dalle sue incredibili doti interpretative, da quelle di autrice e dalla giornaliera, triste, battaglia con la malattia e aiutata da grandissimi musicisti, Marianne ha dato vita a un capolavoro che ritrae una donna adulta, piena di quella saggezza che soltanto il tempo sa donare. I testi, ricchi di emotività, possono essere paragonati agli ultimi lavori di Johnny Cash o Leonard Cohen.

Il primo singolo, The Gypsy Faerie Queen, ispirato da Sogno Di Una Notte di Mezza Estate di William Shakespeare, è stato scritto in collaborazione con Nick Cave, che nello stesso ha anche cantato e suonato il pianoforte: “È stato un piccolo miracolo. Avevo chiesto a Nick di dare un suo contributo musicale al brano, ma mi aveva detto che era troppo occupato. Gli ho detto che lo capivo e che mi spiaceva averlo disturbato. Dopo poco, mi ha scritto ‘Grazie per aver capito. Ecco la tua canzone’. È stato davvero stupendo”.