BITS-RECE: lemandorle, Per un album è ancora presto. Elettropop agrodolce

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Un po’ più di un singolo, molto meno di un album, quasi un EP.
Tre inediti.
D’altronde, le mani le hanno già messe bonariamente avanti nel titolo: Per un album è ancora presto, che è anche una risposta a chi probabilmente in questi anni chiedeva come mai non avessero ancora pubblicato un disco dopo l’uscita dei primi singoli.
Sfruttando i vantaggi della realtà digitale, che permette oggi a un artista – specie se emergente – di muoversi con molta più libertà che in passato, svincolandolo dall’obbligo dell’LP, lemandorle (per chi non lo sapesse, sì, si scrive proprio così, tuttoattaccato) hanno pensato di chiudere l’estate raccogliendo tre nuovi pezzi in un mini EP che prosegue sul percorso già tracciato a partire dal 2016, quando il brano d’esordio Le ragazze è apparso in rete e ha fatto conoscere questo interessante progetto elettropop.
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La matrice è sempre quella, ben definita: ritmi danzereccio perfetto per il club e un’attitudine un po’ ironica e un po’ malinconica per raccontare storie ordinarie su melodie elettroniche eredi dei gloriosi anni ’80.
Ecco allora Marta, Adesso e Se tu ti prendi, tre canzoni figlie della gioventù dei giorni nostri, quella a ridosso della consapevolezza adulta, in tutta la sua complessità, tra ricerca dell’identità, le contraddizioni, le relazioni sfuggenti, gli incastri difficili.

Per ora ci accontentiamo, ma la voglia di album cresce….

https://open.spotify.com/album/4YWpxwJAqS8SKNj9hpSUYY

Da Mahmood a MYSS KETA: un’estate oltre i tormentoni

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Amore e capoeira
 è fisso ai piani più alti delle classifiche, Italiana di Fedez e J-Ax ce la ritroviamo ogni due minuti in radio, il reggae-pop di Non ti dico no dei Boombadash con la Loredana nazionale lo stiamo amando tutti già da un paio di mesi e Nero Bali di Elodie e Michele Bravi è indubbiamente un bel pezzone tropical-italiano.
Ma se i supertormentoni fanno già parte delle playlist da portarsi in vacanza, appena un passo al di là del circuito radiofonico c’è un mondo altrettanto pop che vale la pena scoprire prima di partire, anche solo per variare un po’ tra un gorgeggio della Ferreri e una rima di Baby K.
Ecco qui allora una piccola e arbitraria selezione di 12 (perché le cifre tonde sono noiose, soprattutto in estate) singolini estivi, allegramente in ordine sparso.
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Achille Lauro featuring Cosmo, Angelo Blu
E’ la traccia che apre Pour L’Amour, l’ultimo album di Achille Lauro ed è un perfetto quanto sorprendente incontro tra la samba trap dell’artista romano e il nuovo genietto dell’elettropop nostrano. Un trip visionario e psichedelico di dipendenza ed elettronica.

MYSS KETA, Monica
Lei è stata senza dubbio una delle grandi scoperte del 2018. Già sulla scena da qualche anno, ma fino a pochi mesi fa confinata nell’underground meneghino, la diva mascherata più misteriosa in circolazione ha pubblicato ad aprile il suo primo album con Universal, UNA VITA IN CAPSLOCK, di cui Monica è il quinto estratto. Ironia a tonnellate, riferimenti alla cultura di massa, slogan iconici e la produzione di Populous ne fanno un’arma affilata per le serate a bordo piscina nella villa di Arcore.

Mahmood, Uramaki
Lui è una delle grandi promesse dell’urban italiano: lo abbiamo visto a Sanremo nel 2016 e lo abbiamo ascoltato l’anno scorso con Pesos. Quest’anno torna con un singolo tra elettropop e R&B con un testo introspettivo, ambientato nelle vie più esotiche di Milano, con una grande voglia di evasione.

Marianne Mirage, Copacabana Copacabana
Un’immersione nel carnevale di Rio, con la produzione sempre oculatissima di Big Fish e Rhade. Copacabana Copacabana è la sorpresa iper-carioca che non ti aspetti da Marianne Mirage, cantautrice raffinatissima di casa Sugar.

Eman, Milano
Con quel suo stile che è hip-hop senza essere hip-hop, rock senza essere rock ed elettronico senza essere elettronico, Eman traccia con contorni profondi un ritratto senza sbavature e indulgenze della metropoli lombarda.

DJ Besford featuring Eleonora Mazzotti, Todo Rainbow
Sonorità elettroniche e tropicali fanno da sfondo a un inno alla positività e alla leggerezza realizzato dal fashionissimo DJ Besford, qui in collaborazione con la romagnola Eleonora Mazzotti.

lemandorle, Gelato colorato
Si può descrivere il capolinea di una storia d’amore senza cedere ai toni avvilenti della tristezza? A giudicare da quello che ha fatto il due lemandorle in Gelato colorato, sì, decisamente si può. Elettropop dall’aura vagamente vintage e una metafora caleidoscopica per guardarsi negli occhi e dirsi che è finita.

Lele, Giungla
Un pezzo per Napoli e i napoletani, così Lele ha parlato del suo ritorno con Giungla. L’r’n’b incontra il pop, mentre le parole portano in altissimo l’orgoglio della città partenopea spogliandola di tutti i pregiudizi.

Luana Corino, Gita al mare
Non sempre l’abbandono fa rima con la solitudine. Nel suo ultimo singolo, per esempio, Luana Corino racconta una storia di libertà. Una rivendicazione femminile serena come una gita al mare promessa, non mantenuta e poi recuperata. Anche da soli.

Alessandro Casillo, Ancora qui
Del ragazzino che avevamo conosciuto in TV un po’ di anni fa c’è ben poco: dopo essersi preso una bella pausa, Alessandro Casillo è tornato con un singolo, Ancora qui, che ha l’aria di essere qualcosa di più di un semplice comeback discografico.

Arashi, Sud America
Punta dritto al di sotto dell’Equatore e all’ombra delle palme Riccardo Schiara, in arte Arashi. Urban, house e vividi colori tropicali sono la colonna sonora di un viaggio in Sud America, da un open bar di Bogotà all’ultimo piano in ascensore… ma attenzione agli alligatori!

Briga, Che cosa ci siamo fatti
Un pezzo così malinconico sembrerebbe non azzeccarci nulla con il clima leggero dell’estate, ma è pur vero che anche al mare ci sono i giorni grigi di temporale. Questa canzone è proprio per quei momenti di nuvoloni, in cielo o nella testa.

#MUSICANUOVA: Lemandorle, Gelato colorato

Ricorda che siamo mammiferi,
ma in amore siamo fiammiferi

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Gelato Colorato è il racconto di una storia giunta al capolinea appena prima dell’estate: non sempre la formula della felicità è “du gust is megl che uan”, come recitava una famosa pubblicità di qualche anno fa. A volte in due si è più soli che da soli e ci si ritrova a guardarsi mentre tutto finisce, ognuno con la propria verità.

Gelato Colorato, in bilico tra malinconia ed euforia, uno stato d’animo che ricorda gli ultimi giorni di scuola, è però anche un brano da ballare, una canzone pop che descrive il momento in cui si è a metà strada tra un inizio e una fine appoggiandosi su un beat di musica elettronica.

“Siamo come quei libri per bambini, ancora da colorare, in attesa che siano gli altri a renderci noi stessi. Siamo l’estate e l’inverno. Al di là delle stagioni. Al di là dei calendari. Siamo un gelato colorato”.

Gelato Colorato è il primo videoclip scritto e diretto da LEMANDORLE, che li vede protagonisti non solo in fase di regia ma per la prima volta anche davanti alla macchina da presa.

Un flusso di libere associazioni visive e quadretti surreali, alternate a scene di backstage, come a mescolare senza soluzione di continuità realtà e finzione, costruzione scenica e spontaneità privata.
Una metafora della vita, in cui a volte ci mettiamo a nudo e altre ci nascondiamo dietro a maschere e convenzioni sociali.

#MUSICANUOVA: lemandorle, Le 4

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In attesa del loro primo album, atteso in primavera, lemandorle presentano il video del nuovo singolo, Le 4.

La storia descrive uno spaccato notturno che in modo giocoso rappresenta la complessità delle relazioni affettive: un’improvvisa battaglia che scoppia fra due ragazzi per un motivo futile e inaspettato e degenera passando per una fase onirica che allenta la tensione portandoci in una realtà parallela, sino a culminare in un finale che scioglie tutte le tensioni in una risata.

Una dimensione notturna tra la realtà e il mondo onirico per un ritratto di coppia scarabocchiato all’ultimo minuto: mosso, fuori campo ma con colori ancora troppo vividi per essere già dimenticati.

#MUSICANUOVA: lemandorle, Ti amo il venerdì sera

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Una canzone d’amore a 125 bpm da ascoltare la notte in macchina, mentre sul finestrino si riflettono mille luci baluginanti.

Ti amo il venerdì sera è il nuovo singolo de lemandorle, progetto nato per gioco in coda alla Salerno Reggio Calabria.
Un “pop daltonico” dalle tinte scure, un inno per un rituale collettivo, universale, liberatorio, una melodia spudoratamente indie che rincorre se stessa senza sosta condensando in pochi versi la felicità effimera e malinconica dei weekend.
Un venerdì sera come atto di fede
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Lemandorle si scrive così: tutto attaccato.
Lemandorle hanno la barba.
Lemandorle sono punk: con i computer, Google e la tecnologia al posto di chitarra, basso e batteria.
Lemandorle adorano le contraddizioni e non hanno senso di appartenenza.
Lemandorle sono in due: un po’ dj, un po’ producer, un po’ cantautori.
Lemandorle amano Kanye West, gli Stooges ed Enzo Carella.
Lemandorle sono nati in coda sulla Salerno-Reggio Calabria, in un pomeriggio d’agosto degli anni ottanta, mentre alla radio suonava “Musica È” di Eros Ramazzotti.
Lemandorle vogliono solo essere amati, senza preconcetti.

È già stato scritto e detto di tutto.
Lemandorle lo sanno e non hanno presunzioni: solo la gioia di giocare finalmente al tavolo dei grandi.

#MUSICANUOVA: lemandorle, Le ragazze

Le ragazze racconta l’estate e le sue contraddizioni. Una giornata afosa e una spiaggia affollata. Amori estivi, la musica che sbuca ovunque, i brividi sui corpi appena usciti dall’acqua. Un rito nazional popolare da accarezzare senza pregiudizi ma con tenerezza, perseguitati dal fantasma dell’auto consapevolezza. Una fotografia a colori, scandita da un beat che fa battere a tempo il piede. Una canzone per l’estate 2016. Ma anche per quella del 2022.”

Così recitava il comunicato stampa della versione originale del brano, qualche mese fa, ed era già “sballante”.
Adesso sono arrivati pure i remix ufficiali!

Due note importanti sugli artisti: lemandorle hanno la barba.

lemandorle sono punk: con i computer, Google e la tecnologia al posto di chitarra, basso e batteria.