Volare: per il nuovo singolo Rovazzi chiama Morandi. Genio o paraculo?

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Paraculo, autoreferenziale e deliziosamente fastidioso.
Fabio Rovazzi continua a seguire alla grande le orme del suo mentore Fedez, e per il terzo singolo cala una vagonata di assi a metà strada tra il trash e il geniale.

La canzone si intitola Volare e (fortunatamente) non è un remake del classico di Modugno (anche perché quello si intitola Nel blu dipinto di blu). È un pezzo tra pop e rap – esattamente come i precedenti – tremendamente appiccicoso, come lo sciroppo usato per i ghiaccioli e le granite, e proprio come i ghiaccioli e le granite rischia di non levarsi di torno prima della fine dell’estate. Ma siccome Rovazzi non sarebbe Rovazzi senza il mondo del web, non bastava creare un tormentone ad arte sulla scia di Andiamo a comandare e Tutto molto interessante, ma bisognava alzare la posta: ecco allora che stavolta è stato chiamato in causa un altro genio del male dei social, anche se un po’ più stagionato, Gianni Morandi. Proprio lui, l’originale, che probabilmente fiutando la potenza dell’operazione ha dato l’ok e si è prestato al gioco diabolico.
Nel pezzo e nel video si gioca sulla differenza generazionale, ci sono badilate di ironia, c’è una buona dose di populismo e riferimenti autoreferenziali (“La gente ti odia, Fabio, perché hai fatto successo”, biascica all’inizio del video un Maccio Capatonda invecchiato e sul letto di morte) e qualche colpo di genio (si veda la trovata del rapimento di “Anna”, la moglie di Morandi, ormai anche lei figura mitologica della Rete). E ci sono le guest star (uno su tutti, Javier Zanetti).

Insomma, l’anno scorso Rovazzi sembrava destinato a essere spazzato via insieme alle foglie secche dell’autunno, invece non solo è sopravvissuto all’inverno, ma rischia di mettersi comodo in classifica anche per tutta l’estate. Pure senza trattore.

#MUSICANUOVA: Le Deva, Un’altra idea

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Dopo L’amore Merita e L’Origine e un piccolo cambio di formazione, i pezzi del puzzle si stanno componendo: Laura Bono, Greta, Verdiana e Roberta Pompa, tornano con Un’altra idea, primo singolo che darà vita al nuovo progetto che vede le 4 ragazze legate ed unite in uno solo nome: Le Deva.

La canzone, è stata scritta e composta da Antonio Maggio, da Zibba, che è anche consulente artistico dell’intero progetto, da Marco Rettani, e dalla stessa Verdiana.
Le quattro ragazze sono attualmente in studio per finalizzare la scrittura del loro primo disco, 4, in uscita a giugno.

I’m An Alcoholic, il ritorno di L’Aura

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A sei anni di distanza dal suo ultimo album, dopo un periodo di maternità e di intenso lavoro in studio, L’Aura torna il 19 maggio con il singolo I’m An Alcoholic, il primo singolo estratto dal suo nuovo album Il Contrario dell’Amore in uscita a fine estate.

“Si può essere dipendenti da molte cose: dallo zucchero, dall’alcool, ma anche dall’amore. Queste sono fra le dipendenze più dolci e devastanti che conosciamo. “I’m An Alcoholic” è la voce di una donna che crede di controllare la propria dipendenza, senza capire che è la dipendenza a controllare lei”
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Francesco Gabbani all’Eurovision. Chi entra papa…..


Cronaca di una sconfitta che ci siamo tirati addosso. Ovvero, chi entra papa poi esce cardinale.Quante volte lo abbiamo detto e lo abbiamo sentito dire? Una regola che sembra inossidabile, in ogni situazione e in ogni tempo, come una tremenda legge di Murphy al contrario.

Francesco Gabbani ne è stato solo l’ultima vittima. 

A Sanremo la mannaia si era abbattuta sulla Mannoia (bisticcio di termini mai così azzeccato), osannata vincitrice già prima dell’inizio della kermesse e poi finita al secondo posto, scavalcata proprio da Gabbani, con la sua scimmia e il ciclone di Occidentali’s Karma.

A fronte di un tale successo, a detta di molti inaspettato, in vista della partecipazione all’Eurovision Song Contest, gli occhi di tutti si erano quindi puntati sul “mascalzone” di Carrara, e già da settimane non solo in Italia, ma in diversi angoli d’Europa, si erano levati pronostici (troppo) ottimisti sull’esito finale del concorso a vantaggio del nostro paese.

Beh, alla fine papa Gabbani all’Eurovision ci è uscito davvero cardinale, se non addirittura vescovo, perché non è che la vittoria sia sfuggita per un soffio di voti, ma è proprio stata mancata alla grande, e l’Italia è scivolata ben sotto al podio, vedendosi superata tra gli altri da Moldavia, Bulgaria e Portogallo, poi risultato vincitore con Salvador Sobral e la sua Amar Pelos Dois.

Una sconfitta che brucia, tanto, perché quest’anno ci credevamo tutti, come mai era successo prima. Spiace anche per Gabbani, che probabilmente è arrivato a quest’avventura con la leggerezza che lo contraddistingue sempre, senza farsi le grandi aspettative che invece gli erano state buttate addosso da noi tutti.

Pazienza, Occidentali’s Karma è e resta un gran pezzone, che forse non è stato compreso fino in fondo, perché la sua forza sta per metà nella freschezza sonora del suo pop, e per metà nel testo, caustico e acuto al punto giusto. Oppure più semplicemente in Europa si ascolta e si apprezza altro. Almeno, il premio della stampa se lo è aggiudicato.

Fatto sta che la scimmia nuda non ha fatto il colpaccio che ci si aspettava, e la vittoria è andata a una canzone che – diciamocelo pure fuori dai denti – è musicalmente noiosa e ammorbante come poche altre. Se poi a far presa sul pubblico e le giurie sia stata la storia strappalacrime di Sobral non lo so, e francamente è un’ipotesi che preferirei non considerare neanche.

L’Italia torna a casa con una sonora batosta piazzata tra capo e collo, anche se Occidentali’s Karma continua a macinare download, visualizzazioni e apprezzamenti sul web. Che poi alla fine è quello che ogni artista cerca davvero.

Piuttosto che crucciarci, cerchiamo di trarre un piccolo insegnamento da questa esperienza, e impariamo a non fare gli spavaldi senza aver prima fatto i famosi conti senza l’oste, sia che si tratti dell’Eurovision, di una partita di campionato o di un torneo alla bocciofila sotto casa.

A marginare di questi pensieri vorrei inoltre manifestare un certo fastidio che ho provato nell’ascoltare i commenti di Flavio Insinna e Federico Russo durante le dichiarazioni di voto dei vari Paesi: man mano che diventava chiaro che per Gabbani si metteva male, i due presentatori si sono lasciati andare a frasi stizzite e piene di rancore verso gli altri concorrenti e i rappresentanti delle varie giurie. Capisco la passione e la tensione del momento, ma sotto certi livelli si può tranquillamente evitare di scendere, soprattutto quando si è in diretta su Rai 1.

Adesso comunque abbiamo tempo un anno per prepararci, con una buona canzone e soprattutto nervi saldi.

Enzo Dong ai Magazzini Generali di Milano il 12 maggio

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Venerdì 12 maggio
Enzo Dong fa tappa a Milano e sarà lo special guest live d’eccezione dei Magazzini Generali (via Pietrasanta 16).

Considerato come uno dei migliori rapper della nuova scena italiana e contemporanea e molto seguito dagli amanti del genere, Enzo Dong ripercorrerà alcuni dei brani che lo hanno consacrato quale idolo nel nuovo rap, dalla recente hit Italia Uno, a Higuain e Oi ma’.

I biglietti disponibili in prevendita su mailticket al seguente link o acquistabili direttamente in loco.

Evento in collaborazione con:
Snapout | https://www.facebook.com/wearesnapout
Satamorte streetwear, new collection ss17 | https://www.facebook.com/Satamorte

Apertura porte ore 23:30
Ingresso gratuito entro la mezzanotte
Dopo mezzanotte ingresso a 10 € incluso un drink, 15 € incluse due consumazioni (con tessera universitaria)

Partito il 9 maggio da Roma “Il secondo cuore Tour” di Paola Turci

E’ partito il 9 maggio dall’Auditorium Parco della Musica di Roma Il secondo cuore Tour di Paola Turci, che proseguirà per tutta l’estate con altri 12 appuntamenti in tutta Italia:
16 maggio a Fermo (Teatro dell’Aquila)
17 maggio a Trento (Auditorium Santa Chiara)
22 maggio a Milano (Auditorium La Verdi)
23 maggio a Reggio Emilia (Teatro Valli)
24 maggio a Vicenza (Teatro Comunale)
1 luglio a Pavia (Castello Visconteo)
2 luglio a Torino (Festival d’Estate c/o Piazzetta Reale)
4 luglio a San Miniato – PI (Francigena Melody Road c/o Piazza Duomo)
19 luglio a Trieste (Piazza Unità d’Italia)
29 luglio a Molfetta – BA (Bari in jazz)
4 agosto a Loano – SV (Arena Giardino del Principe)
11 agosto a Marina di Pietrasanta – LU (Teatro La Versiliana).

Un live che testimonia la rinascita di Paola con uno spettacolo in cui si concede completamente al suo pubblico, dall’ultimo singolo La vita che ho deciso, che racchiude appieno il significato dell’album, a Volo così, Mani giunte, Questione di sguardi, fino ad arrivare a Bambini e Fatti bella per te, il brano che ha segnato il grande ritorno della cantautrice.

BITS-REPORT: Marco Masini, Milano, Teatro Linear Ciak, 7 maggio 2017

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Ci sono concerti che servono come promemoria, come bigliettini da appiccicare alla parete o segnalibri da puntare tra le pagine per fermare una frase, un momento, un ricordo. Concerti che non sono importanti non solo in quanto eventi, ma perché si presentano come pietre miliari per segnare la strada fatta finora, misurare il peso e la lunghezza degli anni trascorsi.

Con la tournée di Spostato di un secondo, Marco Masini ha fatto incontrare bene tutti i passaggi della sua storia, partendo dagli stimoli elettropop dell’ultimo album per arrivare ai classici degli anni ’90, quelli forse più tormentati e duri, che hanno fatto di lui uno dei più efficaci interpreti della rabbia e della disperazione.
A febbraio, in partenza per Sanremo, aveva assicurato che questo tour sarebbe stato dedicato soprattutto ai fan più veraci, quelli della prima ora, e che un buono spazio sarebbe quindi stato lasciato a pezzi un po’ meno prevedibili.
Uno in fila all’altro sono così passati in rassegna Ti vorrei, Ci vorrebbe il mare, Malinconoia, Un piccolo Chopin, Cenerentola innamorata, fino ai più recenti Ma quale felicità, Tu non esisti, Spostato di un secondo, Una lettera a chi sarò e la sua rivisitazione di Signor tenente.
Spazio ovviamente anche alle immancabili colonne di una discografia di tutto rispetto, da Disperato (solo chitarra e voce, con tanto di video in diretta Facebook) a T’innamorerai, L’uomo volante, Bella stronza e Vaffanculo. Quasi trent’anni di musica ben riassunto in circa due ore.
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Sono dell’idea che un concerto ha funzionato davvero bene quando ti fa tornare a casa con la voglia matta di riascoltare le canzoni dell’artista: io il giorno dopo ho ascoltato solo Masini.

L’intera gallery della serata è disponibile a questo link (foto di Luca Marenda).

Francesco Renga: partito da Milano “Scriverò il tuo nome Live Palasport 2017”

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Dopo il debutto del 5 maggio al Mediolanum Forum di Assago, il Scriverò il tuo nome Live Palasport 2017 di Francesco Renga proseguirà con cinque concerti nei principali Palasport italiani, toccando città dove Francesco si esibirà per la prima volta: il 16 maggio sarà al Palapartenope di Napoli, il 18 maggio al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 20 maggio al Pala Alpitour di Torino e il 22 maggio alla Unipol Arena di Bologna.
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I live saranno resi ancora più speciali dalla partecipazione di Elodie, con cui Francesco Renga proporrà live il brano Così diversa, mentre a Firenze e Bologna per l’occasione saranno ospiti Giorgio Panariello e Luca Carboni.

L’intera gallery della serata è disponibile a questo link (foto di Luca Marenda).

Renato Zero: il 12 maggio il nuovo doppio album Zerovskij…solo per amore

cover-zerovskij-altaris.jpgRenato Zero torna con Zerovskij…solo per amore, doppio album di inediti in uscita il 12 maggio anticipato dal singolo Ti andrebbe di cambiare il mondo?
L’album è composto da 19 nuovi brani che saranno al centro dell’omonimo progetto live, una sorta di “teatro totale” che vivrà sui palcoscenici più suggestivi del nostro Paese attraverso un eccezionale dispiegamento di forze artistiche, fondendo in un abbraccio appassionato musica alta, prosa e cultura pop. Un’operazione artistica e sociale che intende illuminare tante risorse del nostro Paese sempre più delegittimato nei suoi pilastri fondanti: l’arte e la cultura.
Una stazione improbabile, diretta da un misterioso Zerovskij, vedrà transitare Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita non più come astratti concetti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato, con i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva. Realtà? Surrealtà? Iperrealtà?
Una grande orchestra di 61 elementi, 30 coristi e 7 attori per uno spettacolo senza precedenti che consacra 50 anni di carriera del nostro artista più rappresentativo e più illuminato.
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Un progetto arricchito dal prestigio delle location scelte.
Zerovskij…solo per amore partirà infatti da Roma a luglio con 5 appuntamenti dal vivo a Il Centrale Live – Foro Italico.
Queste tutte le date confermate:
1, 2, 4, 5 e 6 luglio a IL CENTRALE LIVE – FORO ITALICO di ROMA;
29 luglio al TEATRO DEL SILENZIO di LAJATICO (PI);
1 e 2 settembre all’ARENA di VERONA;
7 e 9 settembre al TEATRO ANTICO di TAORMINA.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita su vivaticket.it, renatozero.com e nei punti vendita Vivaticket.

BITS-RECE: Raniss, A due passi dalla fine. Burrasca rock

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Copertina A due passi dalla fine2

Nuvoloni plumbei e vento di burrasca all’orizzonte dei Raniss.
Dopo l’EP Niente di positivo, la band toscana si affaccia al primo album tra le acque turbolente di un indie rock sanguigno e violento, minaccioso già dal titolo, A due passi dalla fine.
Un album che paga un grande ed evidente tributo al grunge, e che potenzia (a volte fin troppo) voci e chitarre per dar vita ad atmosfere claustrofiche e disperate. Un universo in burrasca e tormentato, come testimoniano anche i testi di pezzi come la title track, Mantide, Tempesta, Senza sogni.
Storie di disillusione, amori malati, presentimenti quasi apocalittici, in cui si inserisce, perfettamente coerente con l’animo dell’album, la personale rivisitazione di Something In The Way dei Nirvana.
I riferimenti sonori corrono diretti alla band di Kurt Cobain, a certi momenti degli Smashing Pumpkins e a tanta produzione dei nostrani Verdena.
Raniss - Mantide
Un disco con gambe robuste, ma forse non ancora abbastanza lunghe per correre lontano: quello che manca davvero è un pezzo che dia la spinta decisiva verso l’alto, quel pugno allo stomaco che ci si aspetta da un momento all’altro e che almeno per ora resta sospeso a mezz’aria.