Cruda verità e presunta incoerenza: ecco la Playlist di Salmo

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In un’epoca in cui in Italia il rap non ha mai goduto di tanta esposizione e ormai da anni si contende la vetta delle classifiche con i fenomeni dei talent e con gli artisti del pop melodico, capita non di rado che i rapper abdichino alla loro stessa natura per piegarsi alle più bieche ed elementari regole di mercato, forse nel nome di una ancora più ampia visibilità. Nulla di male per carità, l’importante è dirselo chiaro in faccia.
Perché se è noto che uno degli elementi distintivi dell’hip-hop è quello di essere allergico alle censure e a ogni tipo di addomesticamento, è altrettanto sempre più evidente che molti rappresentanti nostrani del genere preferiscano spendere tempo ed energia per “dissarsi” tra di loro o indirizzare la presunta rabbia delle loro rime contro bersagli non sempre chiarissimi da individuare. Per non parlare della denuncia politica, praticamente assente nella maggior parte dei dischi rap italiani.
Poi, per fortuna, ci sono le eccezioni: Nitro, Noyz Narcos, Rancore, ma anche Fabri Fibra. E Salmo, il nome di cui si è più scritto e parlato nelle ultima settimane, quelle che hanno preceduto l’uscita del suo quinto album, Playlist.
Un disco ruvido, rumoroso, lucido, sardonico e oscuro. Abissale e introspettivo nel suo andare a scandagliare i fondali dell’anima per portare a galla il tema della depressione, tabù tra i più inviolabili non solo nella musica, ma che Salmo affronta a muso duro in Ho paura di uscire e con elementi ancora più autobiografici in Lunedì, il pezzo che chiude il disco con le poco accomodanti parole “La gente come me morirà da sola”. Ecco il rap che si spoglia e resta nudo con la sua verità, anche se questa è solo l’ultima in ordine di apparizione all’interno del disco.
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Al capo opposto dell’album, in apertura, il tono è molto diverso, impregnato di ironia, ma la lucidità è la stessa: il pezzo è 90 min ed è una una satira irruenta nei confronti dell’Italia mediocre, dove non si fa fatica a cogliere anche un riferimento alla xenofobia salviniana. Nessuna diplomazia di convenienza, le parole parlano chiaro.
Ma nel mirino di Salmo ci finiscono in molti, anche l’attuale scena hip-hop, con le classifiche dominate dai “rappusi” citati in Stai zitto, in featuring con Fabri Fibra e che ha fruttato anche un’inutile polemica via social con Biagio Antonacci. Cose che capitano quando c’è di mezzo un rapper e una buona dose di misuderstanding.
Molto discusso, per non dire contestato, è stato poi il featuring con Sfera Ebbasta in Cabriolet, per il quale Salmo è stato tacciato di incoerenza. E qui l’impressione è che sia il pubblico a non aver colto fino in fondo la mossa di Lebon, che in passato se l’era sì presa presa con la trap, ma solo per metterne in ridicolo gli stereotipi. Come dichiarato in un’intervista a Rolling Stone, per Salmo coinvolgere il trap king di Ciny non significa sconfessare se stesso, ma solo riconoscere il talento e il primato a colui per primo che ha saputo portare in Italia il fenomeno della trap. Insomma, una presunta incoerenza spazzata via dalle reali intenzioni di un artista ben consapevole delle proprie azioni, compresa quella di creare scompiglio tra i suoi stessi fan.

In Playlist c’è poi sorprendentemente spazio anche per l’amore, trattato al di fuori dei cliché in Il cielo nella stanza, in  duetto con Nstasia, e non si può non segnalare Tiè, un pezzo strumentale in cui Salmo si siede alla batteria e mette a frutto più che altrove tutta l’eredità hardcore coltivata fin dall’inizio della carriera.

Eccola la Playlist di Salmo: schiacciate play e sedetevi, ma sappiate che potreste non sentirvi così comodi…

If That Was You: il bullismo raccontato da Alex Palmieri

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Per il quarto singolo estratto dal suo ultimo album, Reset, la scelta di Alex Palmieri è caduta su If that was You, un brano che si allontana dal resto del disco e caratterizzato da atmosfere decisamente più introspettive e con un testo che va a toccare la sfera personale di Alex come non era mai accaduto prima.  

Scritto da Alex Palmieri e prodotto da Livio Boccioni ed Alex Zitelli, If That Was You affronta un aspetto dell’adolescenza di Alex rimasto sconosciuto fino ad oggi: il pezzo è infatti dedicato al tema del bullismo e vuole dare un messaggio di speranza a tutti i ragazzi che si sentono oppressi da questa macchia della società moderna.
“E’ stato complesso scrivere If That Was You e inserirla nel disco” spiega Alex, “perché per farlo ho dovuto tirare fuori dalla mente ricordi di un’infanzia difficile dove venivo discriminato per la mia sessualità, o semplicemente perché mi sentivo già un piccolo artista e avevo dei modi diversi di impiegare il mio tempo e questo mi portava a fare i conti con una società che non fa sconti su chi esce dagli schemi. Prima di essere un cantante, prima di un bel videoclip, di un concerto scenografico, sento che il mio dovere è quello di lanciare messaggi e questo singolo vuole esserlo a tutti gli effetti. Perché dopotutto si cresce, si diventa forti, alla fine tutto passa e quel tutto ci rende spesso migliori.
Ci tenevo particolarmente ad uscire con questo brano perché nel mio piccolo mi piacerebbe fermare quei gesti estremi che molti giovani compiono presi dalla disperazione: oggi, a distanza di circa un decennio da quei ricordi lontani, posso confermare che non ne sarebbe valsa la pena”.

Il videoclip ha coinvolto il corso di recitazione del Liceo Manzoni di Lecco e vede Alex cantare il brano in mezzo ai banchi di scuola, introducendo le storie problematiche di diversi ragazzi che si intrecciano tra loro: tra i vari temi affrontati ci sono l’emarginazione, la discriminazione e l’abuso dei social.

Il ritorno dei Backstreet Boys e la reunion delle Spice: gli anni ’90 non sono mai stati così vicini

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Per non avere dubbi controllo il datario del PC, che mi conferma che non mi sbagliavo: siamo nell’anno Domini 2018.

Eppure mai come in questi in giorno nell’aria si diffonde una frizzante atmosfera di Nineties, visto che due dei nomi più iconici di quel decennio si stanno preparando a fare un grande ritorno sulle scene musicali.

Da una parte ci sono le Spice Girls, che dopo anni di annunci e smentite si sono finalmente decise a tornare, seppur orfane di Victoria Beckham (e pazienza).
Attraverso un video pubblicato nei giorni scorsi su Facebook, lo speziato quintetto (ora quartetto) inglese, tirato in gran spolvero, ha infatti annunciato una reunion live per la prossima estate con lo Spice World – 2019 UK Tour, una serie di concerti negli stadi. Inizialmente gli show previsti erano soltanto 6, ma nella mattinata di sabato 9 novembre le prevendite online sono state talmente prese d’assalto dai fan da convincere gli organizzatori ad aggiungerne di nuove, fino a portare il calendario a 11 date spalmate tra il 29 maggio e il 15 giugno a Manchester, Coventry, Sunderland, Edimburgo, Bristol e Londra (e solo a Wembley i concerti in programma sono ben tre!). Nel caso voleste provare, il link per l’acquisto dei biglietti è questo.

Per il momento Ginger, Baby, Scary e Sporty non hanno comunicato date al di fuori del Regno Unito, così come nulla è stato detto riguardo a un possibile ritorno discografico, ma come si dice in questi casi le dita sono tutte incrociate con la speranza di novità.
Backstreet Boys
Dall’altra parte, e quasi in contemporanea con le “colleghe” inglesi, anche i Backstreet Boys, altra autorità del pop degli anni ’90, stanno scaldando i motori per un comin back, che nel loro è sia discografico che live.
La band, che a dire il vero in questi anni è sempre rimasta attiva musicalmente, ha infatti già pubblicato il nuovo singolo, Chances, che porta la firma di Ryan Tedder (leader dei OneRepublic) e di Shawn Mendes, mentre il nuovo album si intitolerà DNA e arriverà il prossimo 25 gennaio.

Il prossimo 27 aprile Nick Carter, Howie Dorough, Brian Littrell, AJ McLean, Kevin Richardson concluderanno la residency che da mesi li sta già tenendo impegnati a Las Vegas, e l’11 maggio partiranno con il “DNA World Tour”, che si annuncia come il loro più grande tour nelle arene da oltre 18 anni.
Questa volta ci sono buone notizie anche per il pubblico italiano:  la band sarà infatti al Forum di Assago il 15 maggio.
I biglietti per la data italiana saranno disponibili per la vendita generale a partire dalle ore 11.00 di venerdì 16 novembre su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati. Gli iscritti a MyLiveNation su www.livenation.it avranno accesso esclusivo alla prevendita già dalle ore 10.00 di mercoledì 14 novembre (per 48 ore).

Durante questi tre mesi la band si esibirà in Europa e Nord America, con concerti alla O2 Arena di Londra, all’Accor’Hotels Arena di Parigi e alla Mercedes Benz-Arena di Berlino.
“Il nostro gruppo si è formato 26 anni fa – racconta Howie D – e abbiamo passato tanti alti e bassi durante la nostra carriera. Ma dalle nostre singole esperienze abbiamo capito che la cosa più importante era fare ciò che fosse meglio per il gruppo”.

Insomma, bentornati anni ’90!!

In No Sense? Nonsense!: Ripubblicato il terzo album degli Art Of Noise

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E’ stato ripubblicato da Warner Music Italt In No Sense? Nonsense!, il terzo album degli Art Of Noise, ampiamente considerato il lavoro più avventuroso e più sperimentale della band inglese.

Il pacchetto deluxe doppio CD contiene l’audio rimasterizzato del disco più 22 registrazioni inedite estrapolate dai nastri originali, diverse versioni singole e una moltitudine di missaggi, alcuni disponibili su CD per la prima volta.
Le collaborazioni includono Paul McCartney in Spies Like Us e Duane Eddy in Lost Innocence e Spies che completano la trilogia del gruppo con il maestro del Twang, collaborazione che iniziò con la rielaborazione di Peter Gunn, vincitore di un Grammy Award nel 1987. I singoli includono inoltre “Legacy” e “Dragnet” con il campionamento di Dan Aykroyd e Tom Hanks.

“Pubblicato originariamente nella tarda estate del 1987, In No Sense? Nonsense! è un album di giustapposizioni. In quel periodo gli Art of Noise non erano più un gruppo, ma erano diventati un duo: Gary Langan aveva lasciato il progetto dopo In Visible Silence lasciando Anne Dudley e JJ Jeczalik al timone. Essendo più che due semplici musicisti, con stili differenti sono riusciti ad affiancare due modi completamente diversi di fare musica. Una serie di collaboratori americani – da Arthur Baker ai Fat Boys passando per Duane Eddy – sono stati contrapposti alla quintessenza inglese, il coro della Ely Cathedral e il suono dell’Intercity 125. La tecnologia all’avanguardia – the Akai S900 e la Fairlight Series III- è stata invece opposta a pezzi classici e al piano. E da un album che originariamente includeva solo un singolo furono estrapolate una serie di tracce che furono utilizzate come soundtrack per i film di Hollywood: Dragnet (che fece guadagnare agli Art of Noise una seconda nomina ai Grammy), Spies Like Us (con Paul McCartney), Earth Girls Are Easy (per Julian Temple), Silence Like Glass e Disorderlies. Gli Art Of Noise sono riusciti in qualche modo a pubblicare il loro lavoro più connesso e fluido: 70 minuti di armonia ininterrotta e in progressione. Nonostante queste giustapposizioni o forse grazie a queste?” (Ian Peel, dalle note di copertina della deluxe edition)

Tracklist:
Disc One. The Original Album
Galleons of Stone
Dragnet
Fin du Temps
How Rapid?
Opus for Four
Debut
E.F.L.
Ode to Don Jose
A Day at the Races
Counterpoint
Roundabout 727
Ransom on the Sand
Roller 1
Nothing was going to stop them then, anyway
Crusoe
One Earth
The Singles
Legacy (7” Mix)
Dragnet (7” Mix)
Spies Like Us (Alternative Mix) – Paul McCartney
Spies – Duane Eddy
Ode to Don Jose (7” Edit) *
Opus III
Lost Innocence – Duane Eddy
Acton Art
Ransom on the Sand (7” Edit) *
Debut (7” Edit) *
Dragnet ’88 (7” Mix)

Disc Two. The Making Of…
Fin du Temps (Air) *
Domestic Disco *
Roller 1 (Out-take)*
Faberge 12 (Opus for Four) *
Theatrical (E.F.L.) *
Galleons of Crusoe *
Western (Ode Take 1) *
Moog and Baboon (Ode Take 2) *
More Moog and Baboon (Ode Take 3) *
Judo 3 (Ode Take 6) *
Sam (Demo for Duane Eddy) *
Nobody told me anything *
Racing *
Sweet Reason (Judo 2) *
Exercise and Pool Montage *
Last Chance to Dance (Edit) *
Ringing in the Ears *
The Mixes
Stop Here! — Legacy (12” Mix)
Dragnet (12” Mix)
Dragnet ’88 (12” Mix)
Spies (Espionoise Mix) – Duane Eddy
2 Many Thankyous *
One Earth (New Mexico Mix) *

Boomdabash: dal 20 novembre in tour in Europa e in Italia. Concerto-evento il 24 gennaio a Milano

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Dopo essere stati i trionfatori dell’estate 2018 con Non ti dico no insieme a Loredana Bertè, i Boomdabash non intendono fermarsi e, dopo aver registrato il tutto esaurito con una prima tranche estiva di concerti, tornano alla dimensione live annunciando “Il Barracuda winter tour”, una nuova ondata di concerti dal vivo che li vedrà protagonisti tra novembre e gennaio nei club italiani ed europei.

La leg invernale dei Boomdabash partirà il prossimo 20 novembre da Barcellona per proseguire il 21 a Londra, il 22 a Parigi, il 23 a Bruxelles, il 24 ad Amsterdam il 28 a Siviglia, il 29 a Madrid e il 30 a Zurigo.

Il pubblico italiano potrà invece gustare l’energia live dei Boomdabash nei club delle principali città italiane a partire dal 15 dicembre da Corato (BA) per continuare il 26 Maglie (LE), il 18 gennaio a Roma, il 19 gennaio a Castellaneta Marina (TA) , il 25 gennaio a Torino e il 26 gennaio a Parma.

Il nuovo tour invernale della band salentina avrà la sua massima espressione con un grande concerto – evento che darà vita all’indimenticabile “Boomdabash & Friends”, attesissimo show live unico nel suo genere previsto per il prossimo 24 gennaio all’Alcatraz di Milano.

Uno straordinario evento live con il quale i Boomdabash festeggeranno i loro primi 15 anni di carriera. Uno show che si preannuncia epico in tutti i sensi, un concerto che prevedrà un set up di palco unico e completamente rinnovato pieno di luci colori ed effetti scenografici ad hoc per la speciale occasione. Uno show emozionante che vedrà alternarsi sul palco i migliori protagonisti della musica italiana, amici e colleghi che hanno condiviso con i Boomdabash i successi degli ultimi anni.

“Siamo molto felici di celebrare i nostri primi 15 anni di carriera – dichiara la band- abbiamo deciso di mettere in piedi in live più epico di tutti questi anni. Un regalo per tutti i supporters della band, da sempre parte integrante del percorso di Boomdabash.

Ci sarà Boomdabash sul palco dell’Alcatraz di Milano e ci saranno tanti, ma tanti ospiti, con i quali abbiamo avuto l’onore ed il piacere di lavorare, scrivendo con loro alcune delle hit più ascoltate di sempre. Il 24 Gennaio celebreremo un traguardo importante, 15 lunghi anni di musica. Un’avventura fatta di sacrifici ma tante soddisfazioni. Per la prima volta i fan di Boomdabash assisteranno ad un live con una line up di altissimo livello, per uno spettacolo che difficilmente potranno dimenticare e che sicuramente lascerà un segno indelebile”.
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In questa nuova avventura live Biggie Bash, Payà, Blazon e Mr. Ketra proporranno dal vivo le loro ultime hit Barracuda, brano in feat con Fabri Fibra e Jake la furia il cui video ha già superato le oltre 5 milioni e mezzo di views sulla rete e Non ti dico No, ma anche i loro maggiori successi, da Portami con te a Il solito Italiano fino a A tre passi da te, ripercorrendo al contempo i momenti più salienti della loro carriera musicale.

Le prevendite delle nuove date del “Barracuda winter tour” nei principali live club europei ed Italiani sono disponibili sui canali Boomdabash al seguente link e acquistabili direttamente in loco.

Le prevendite dello speciale concerto evento “Boomdabash & Friends” sono invece disponibili su ticketone al seguente link.

RTL 102.5 è media partner ufficiale del “Barracuda tour”

Questo il calendario delle date:
20 novembre – Barcellona, Sala Apolo
21 novembre – Londra, Brixton Jamm
22 novembre – Parigi, L’ International
23 novembre – Bruxelles, Gc de Maalbeek
24 novembre – Amsterdam, Q Factory
28 novembre – Siviglia, Sala Malandar
29 novembre – Madrid, Sala Silikona
30 novembre – Zurigo, Komplex Klub
15 dicembre – Corato (BA), Jubilee
26 dicembre – Maglie (LE), Industrie Musicali
18 gennaio – Roma, Planet
19 gennaio – Castellaneta Marina (TA), Cromie
24 gennaio – Milano, Alcatraz – speciale concerto–evento “Boomdabash & Friends”
25 gennaio – TOorino, Hiroshima
26 gennaio – Parma, Campus Music Industry

Sold out i biglietti per l’area PIT per il concerto dei KISS.

KISS 

END OF THE ROAD

WORLD TOUR

SOLD OUT I BIGLIETTI 

PER L’AREA PIT

PER L’UNICA DATA IN ITALIA

DEL TOUR DI ADDIO DELLA BAND

MARTEDÌ 2 LUGLIO 2019

MILANO SUMMER FESTIVAL

IPPODROMO SNAI – SAN SIRO

 

BIGLIETTI IN VENDITA ESCLUSIVAMENTE SUL CIRCUITO VIVATICKET

Siamo lieti di annunciare che nel giro di pochissimi giorni dall’apertura delle prevendite del concerto sono già andati sold out i biglietti per la zona PIT e che restano ancora disponibili i biglietti per il posto unico in piedi. Ricordiamo che l’unico appuntamento italiano con la band è fissato per martedì 2 luglio 2019 presso Milano Summer Festival – Ippodromo SNAI San Siro e che i biglietti in prevendita sono disponibili esclusivamente suVivaticket. Raccomandiamo ai nostri clienti di non acquistare i biglietti da rivenditori alternativi non autorizzati ma di servirsi solo ed esclusivamente dell’unico circuito autorizzato!

Dopo una straordinaria carriera lunga 45 anni che ha inaugurato l’era delle leggende del rock’n’roll, i KISS hanno annunciato che nel 2019 intraprenderanno il loro ultimo tour, non a caso chiamato END OF THE ROAD. Il primo annuncio è stato fatto poco più di un mese fa durante America’s Got Talent e ha mandato internet in tilt con fan speranzosi di avere la band nella loro città per godersi un ultimo, grande show. Famosi per le performance incredibili e decisamente fuori dagli schemi, i KISS hanno dimostrato per decadi perché i loro show sono senza dubbio i più emblematici del Rock’n’Roll e, dopo aver venduto oltre 100 milioni di album in tutto il mondo, dedicano questo tour ai milioni di fans della KISS Army.

«Tutto ciò che abbiamo costruito e conquistato negli ultimi quattro decenni non sarebbe mai potuto esserci senza i milioni di persone in tutto il mondo che hanno riempito club, palazzetti e stadi in tutti questi anni. Questa sarà l’ultima occasione di festa per coloro che ci hanno visti, e l’ultima possibilità di vederci per coloro che non l’avessero già fatto. KISS Army, vi stiamo dicendo addio nel nostro tour finale con il nostro più grande show di sempre e usciremo di scena nella stessa maniera in cui ci siamo entrati… Insolenti e Inarrestabili», dichiarano i KISS.

Quello del prossimo 2 luglio sarà il dodicesimo concerto dei KISS organizzato da Barley Arts, che vanta una collaborazione trentennale con la band sin dalla storica edizione del Monsters of Rock del 1988, fino ad arrivare ai concerti di Bologna e Torino dello scorso anno.

KISS

End of the Road World Tour

Martedì 2 luglio 2019

Milano, Milano Summer Festival @ Ippodromo SNAI San Siro – Piazzale dello Sport, 16

Biglietti

Pit: Biglietti esauriti

Posto unico in piedi: € 80,00 + prev.

KISS VIP Meet & Greet Package

–        1 Biglietto Pit

–        Meet & Greet con i KISS

–        Possibilità di fare una foto personale con i KISS

–        Poster autografato dai KISS “End of the Road” 8×10

–        Voucher di $100 di merchandise da usare nello store online KISS “End of the Road”

–        Pass laminato KISS VIP

–        Accesso ad un’area merchandise dedicata

–        Accoglienza dedicata sul luogo dell’evento.

*Attenzione: la possibilità di fare la foto con i KISS avverrà prima che loro salgano sul palco. Essendo il concerto a posto unico, non possiamo garantirvi che potrete tornare al vostro posto se decidete di lasciarlo.

EMMA, TAKAGI & KETRA e ENNE sono i primi ospiti del party di chiusura della Milano Music Week organizzato da BILLBOARD ITALIA, il 25 novembre al Base di Milano!

BILLBOARD ITALIA

porta alla Milano Music Week

EMMA

TAKAGI & KETRA e ENNE

 

25 NOVEMBRE – BASE DI MILANO

 

BILLBOARD ITALIA svela i primi artisti che saliranno sul palco del grande party che, il 25 novembre al Base di Milano, chiuderà la Milano Music Week: EMMA, con la sua inconfondibile voce e grinta, i producer multi platino TAKAGI & KETRAENNE, il primo artista della loro nuova etichetta PLTNM Squad. 

La serata “Milano Music Week Official Closing Party by Billboard” si preannuncia come una delle più attese della settimana della musica. Le porte apriranno alle ore 21.00, ingresso gratuito previa iscrizione (fino ad esaurimento posti) scaricando o aggiornando l’App di Billboard Italia a partire dal 16 novembre 2018 (per iOS e Android). 

Ma non è finita qui, perché nuovi nomi di questa imperdibile line up d’eccezione saranno svelati nei prossimi giorni. L’occasione per festeggiare è infatti doppia: non solo la chiusura di un’importante rassegna della città meneghina ma anche il primo compleanno di Billboard Italia, la prima edizione europea di uno dei brand musicali più influenti al mondo.

 

#billboarditalia #milanomusicweek #mmw18 #musiccitymilano

 

Ancora una volta, a fianco di Billboard Italia, ci sarà SEAT, la casa automobilistica main sponsor dell’evento, che ha messo la musica al centro della sua comunicazione accompagnando il grande hub creativo attraverso i più importanti eventi musicali in programma quest’anno. 

Ma sono ancora tanti i regali che Billboard Italia ha deciso di fare al suo pubblico. Primo fra tutti, sempre in partnership con SEAT, la possibilità di incontrare di persona durante la Milano Music Week il protagonista della cover story del prossimo numero di Billboard Italia. Chi sarà l’artista misterioso? Sarà possibile scoprirlo in edicola dal 14 novembre! Maggiori informazioni per iscriversi all’iniziativa saranno svelate sui canali social di Billboard Italia e SEAT Italia. 

Billboard è arrivato in Italia un anno fa, con l’obiettivo di creare una piattaforma multimediale capace di avvicinare il mondo dell’industria discografica, delle major, degli indipendenti, delle radio e degli artisti al grande pubblico. Oggi è una grande famiglia che unisce massima competenza a semplicità di comunicazione, in cui gli artisti si sentono a casa loro.  

A portare in Italia Billboard è stata Parcle Group, media company di Milano. La sua esperienza nella realizzazione di contenuti si unisce a un’autentica passione per lo sviluppo di nuove tecnologie digitali. L’approccio data-driven di Parcle rappresenta la chiave per la pianificazione di soluzioni di advertising su misura per i bisogni di ogni specifico brand. 

MILANO MUSIC WEEK, seconda edizione della settimana dedicata alla musica pop e alla sua filiera curata da Luca De Gennaro a Milano dal 19 al 25 novembre 2018, è un progetto ideato e promosso da Comune di Milano, SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), Assomusica (Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal Vivo) e NUOVOIMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti o Esecutori).

Lorenzo Live 2018: lo show di Jovanotti domenica 11 novembre in TV

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Dopo il grande successo di Storytellers, e dopo aver seguito le tappe del progetto più importante della stagione musicale, Viacom International Media Networks Italia e la Jova Tv di Lorenzo Cherubini propongono in anteprima assoluta il “Salone delle feste” di Lorenzo Live 2018.

A conclusione di un anno che ha visto Jovanotti protagonista di un tour da record, che ha collezionato oltre 600mila spettatori tra Italia ed Europa in 67 concerti, i canali fta di Viacom Italia – Paramount Channel (canale 27 del dtt), Spike (canale 49 del dtt) e VH1 (canale 67 del dtt) – trasmetteranno in prima tv la versione integrale della spettacolare ultima data del tour svoltasi a Milano: Lorenzo Live 2018 sarà in onda in contemporanea sui tre canali domenica 11 novembre alle ore 21.10 per un grande evento tv.

Lorenzo Live 2018 è stato un tour clamoroso, non c’era mai stato niente di simile in Italia: 14 date al Forum di Milano, 10 al Palalottomatica di Roma, 9 al Mandela Forum di Firenze, e tanti altri sold out tra Italia e Europa, Lorenzo live 2018 è unanimemente ricordato come lo show dei record.
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Domenica 11 novembre alle 21.10 in anteprima assoluta sui canali Paramount Channel, Spike e VH1 la festa arriverà nelle case degli italiani per rivivere la stratosferica data milanese che ha chiuso il tour del Lorenzo Live 2018.

Lorenzo Live 2018 è prodotto da Trident Music.
La regia è di Leandro Emede.

BITS-REPORT: Achille Lauro e la spettacolosa apocalisse della sambatrap. Milano, Alcatraz, 7 novembre 2018

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C’è stato anche l’imprevisto dello spray al peperoncino spruzzato in mezzo al pubblico da qualche buontempone, che ha causato uno stop di un quarto d’ora. Ma neanche questo è bastato a guastare la festa roboante di Achille Lauro e Boss Doms, che il 7 novembre hanno messo in scena all’Alcatraz di Milano la loro personalissima reinterpretazione de La morte del cigno

Una vera e propria celebrazione, anzi, un'”apocalisse” – come era stata annunciata – della sambatrap, quella nuova contaminazione sonora con cui il rapper e il producer romani si sono ripresentati sul mercato discografico lo scorso giugno pubblicando l’album Pour L’Amour. Un ciclo giunto ora alla sua conclusione, e che meritava di essere chiuso degnamente con due serate-evento (la seconda sarà il 10 novembre a Roma). 
Stelle filanti, getti di fumo, visual, trampolieri, costumi diavoleschi con ali illuminate da luci al led, ballerine in tutù: nel circo di Achille e Boss non è mancato davvero nulla.
Uno spettacolo per gli occhi, oltre che per le orecchie, soprattutto per il pubblico di adoranti discepoli che da sotto al palco seguivano ogni mossa dell’idolo più visionario e sfacciatamente barocco che la scena rap italiana possa vantare. Lui saltava, loro saltavano; lui ordinava di stare bassi, loro andavano giù; lui li invitava a spogliarsi restando solo in pantaloni, loro si toglievano le t-shirt senza batter ciglio.

Dopo l’apertura affidata al celeberrimo tema del Lago dei cigni di Čajkovskij rivisitato con una rovente chitarra elettrica mentre l’ombra di una ballerina veniva proiettata sul telone bianco, in due ore di show i decibel e i beat dell’autotune hanno preso il volo senza più toccare terra, e una raffica di ospiti ha raggiunto sul palco i due padroni di casa: da Gemitaiz a Clementino, da Emis Killa a Cosmo. Ecco quindi, sparsi in scaletta, Ulalala, Thoiry Remix, Angelo blu, BVLGARI, Ammò. Ma il vero asso della serata è stato calato solo sul finale, quando è arrivata lei, l’outsider della trap e dell’hip-hop, l’artista italiana che forse meno di tutte ci si aspetterebbe di trovare in una situazione del genere, Anna Tatangelo, freschissima di collaborazione con Achille e Boss nel remix di Ragazza di periferia presentato in anteprima per l’occasione (il singolo è in uscita il 9 novembre). E poi ancora La bella e la bestia.
Foto Posata Achille Lauro e Boss Doms
Prima di chiudere la serata, Lauro e Doms concedono un’ultima, paiettatissima apparizione per Penelope: Achille nelle vesti di angelo nero, Boss in tutina superglam bicolore.
Un inchino per salutare il pubblico ed ecco compiuta l’apocalisse della sambatrap, ultimo atto prima di buttarsi – chissà – in qualche altra contaminazione o in qualche nuovo progetto da piazzare di traverso alle mode. D’altronde, Lauro lo aveva detto già presentando l’ultimo album: il materiale per i prossimi dischi c’è già, ed è tutto rivolto al futuro.

La morte del cigno replica il 10 novembre all’Atlantico di Roma.

La trap, X Factor, la politica e la voglia di fermarsi. Salmo si racconta a Rolling Stone

Un tempo ha rischiato di fare l’uomo sandwich, ora è numero 1 in classifica. Tra orgoglio hardcore, l’odio per il razzismo e la depressione, l’invito a fare il giudice di X-Factor e il desiderio di smettere un po’ di fare musica per dedicarsi allo studio della regia, per la prima volta Maurizio Pisciottu, meglio conosciuto come Salmo, si racconta fino in fondo a Rolling Stone, che gli dedica la cover in edicola dall’8 novembre.
Il suo nuovo album, Playlist, esce il 9 novembre.
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Si parte proprio dall’ultimo disco, il nuovo capitolo nella carriera della più luminosa anomalia del rap italiano: “Ci sono dentro elementi nuovi e classiconi, c’è una grande varietà di temi e suoni. Per me è una Playlist, appunto, quindi ognuno ci può trovare dentro quello che vuole. E ogni pezzo fa storia a sé”.

“Mi sono chiesto per anni cosa sia il rap, e ora credo di avere la risposta: è una chiacchierata al bar con gli amici. Grazie alle commistione tra rap e pop ora molti di noi scrivono per farsi capire da tutti”. E ora tocca parlare di trap: “La versione italiana, con i ragazzini pallidi che cantano di troie e fattanza, rende decisamente meno. Il fatto è che questi ragazzi diventano famosi a vent’anni, senza aver mai sparato né imparato a rassettare il letto. Ma sul palco sei solo con le tue strofe e devi essere preparato; altro che money, money”.
Si finisce inevitabilmente a parlare di politica, visto che nel secondo singolo di Playlist, 90 Minuti, Salmo fa detonare una rima come “aprono i conti, ma chiudono i porti”.
E a differenza di molti suoi colleghi che si trincerano dietro a dichiarazioni  di diplomatica prudenza, lui non si trattiene: “Quello non è un pezzo schierato, ho solo cercato di fotografare l’Italia ‘media’ di oggi, dove la gente pensa solo a scopare e al pallone, vuole le pistole e parla in dialetto’, dice. “Io non so se quella dei porti sia una mossa di comunicazione politica, o questi siano davvero stronzi. Quello che mi manda fuori di testa sono i ragazzini rappusi che dicono ‘che grande Salvini’ e mi scrivono in privato che sono delusi perché ho infamato il loro idolo. Vi dò una notizia: io sono sempre stato dalla stessa parte, siete voi che non avete capito un cazzo. Non puoi stare con Salvini e ascoltare hip hop, non è giusto. Strappa le mie magliette, brucia i cd. Oppure riflettici su, e cambia la tua idea del cazzo”.

Nell’intervista c’è spazio anche per parlare di X Factor: “Qualche settimana fa mi hanno chiamato per fare un provino. Sai qual è la cosa più figa di X Factor? Che ci sono le band, gente che suona per davvero. Tipo i Måneskin: oh, secondo me sono bravi. Ero tentato, perché mi sono divertito, ma ho detto di no, come ho fatto anche con Sanremo in passato. Ho sempre avuto la fissa di farcela da solo, senza la radio e la tv. Magari in futuro, chi lo sa”.

“Sono stati sei anni vissuti intensamente e dopo quest’album mi voglio fermare“. “Sono stanco, mi sono rotto il cazzo del rap game e della competizione. Voglio smettere un po’ con la musica, imparare un po’ la dizione, approfondire il discorso della regia. Non ho mai studiato in vita mia, è la volta buona che comincio”.
La sua città, Olbia, l’ha salvato tre anni fa, nel momento più duro della sua vita: “Un giorno mi sono detto: allora è questa la famosa depressione. Avevo capito di avere un problema, ma non capivo quale fosse e quindi non potevo risolverlo. Cadere nel buco è facile, so di altri rapper cui è capitato. Allora vado da mio papà, che a 72 anni ha un fisico che fa spavento perché da giovane faceva le gare di body building. ‘Sei uno straccio’, mi fa, ma non mi chiede nulla’. Lo riempie di frutta e beveroni, lo fa allenare duro. “Sono stato blindato in casa per sei mesi; mi riposavo, non mi drogavo e non ascoltavo musica. Dopo qualche tempo ho visto le costole sparire, il mio corpo era come se fosse sbocciato”.