ASPETTANDOSANREMO: "Mi tremano le gambe, ma sono una donna forte". Quattro chiacchiere con… Elodie

elodie1new_ph-marco-laconte_bElodie ha due occhi bellissimi. Grandi, profondi e bellissimi, di un colore indefinibile, accompagnati da un sorriso larghissimo.
Sì, lo so che per chi si interessa di musica questi non dovrebbero essere dettagli importanti, ma io sono tra quelli che di un artista non solo ascoltano le canzoni, ma ne osservano anche i gesti, i colori, ne ascoltano il tono della voce quando parlano.
Ed Elodie ha due occhi bellissimi che sembrano parlare più della sua voce nel dire quanto lei sia sicura di quello che fa. Una donna forte, proprio così, lo dice anche lei, “Voglio che il pubblico mi veda come una donna forte”.
Pur con solo 26 anni alle spalle e neanche due di notorietà, la ragazza appare seriamente sicura di ciò che sta cercando e di ciò che vuole. In primavera si è conquistata il secondo posto ad Amici ed ora entra a Sanremo dalla porta principale, quella dei big, portando in gara Tutta colpa mia, un brano su una storia d’amore andata in frantumi firmato tra gli altri da Emma (e ascoltandolo non si potrebbe in effetti pensare altrimenti).
Il 17 febbraio sarà poi la volta dell’album dal titolo omonimo, mentre il 26 aprile Elodie è attesa a Milano per il suo primo vero appuntamento live.
Chissà se per quel giorno la gamba avrà smesso di tremare…

Nella canzone sembra di avvertire un senso di imperfezione da parte della protagonista, che quasi si rimprovera la fine di una storia: ti ritrovi in questa situazione,pur non essendo tu l’autrice del brano?
La canzone non è mia ma parte da una storia d’amore importante che ho vissuto qualche anno fa, una storia in cui avevo messo tanto coraggio, ma dall’altra parte non ho trovato lo stesso spirito. Non sono perfetta, nel brano va letta anche una certa ironia: posso dire comunque di essere felice di quello che sono oggi e che cerco di migliorarmi ogni giorno. I momenti d’ombra ci sono e vanno accettati, senza paura di toccare il fondo.
Senti qualche responsabilità nei confronti di Emma, tua coach ad Amici e ora autrice del pezzo?
Interpretare una canzone altrui è sempre un impegno, però il regalo più importante che mi ha fatto Emma è stata la possibilità di condividere il suo team: a Sanremo devo dimostrare che valgo e che tutta questa fiducia me la merito. Non sono più un’allieva della scuola di Amici, adesso devo diventare una professionista.
Emma ti ha dato qualche consiglio per Sanremo?
Per Sanremo in particolare no. Mi ha sempre detto di respirare, sorridere e di mettere tutte le mie energie, indipendentemente dal palco su cui mi trovo.
Perché la scelta di Quando finisce un amore per la serata delle cover?
Cocciante, insieme a Mia Martini e Loredana Bertè, è uno degli artisti che ho più nel cuore, perché ha messo tutto se stesso nella musica. Non so se avrò un’altra possibilità come questa, quindi ho scelto di reinterpretare un brano che mi mettesse alla prova, e questo lo sento sotto pelle.

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Come ti senti in questo momento?
Felice, molto felice e nello stesso tempo tutto mi sembra irreale. Non avrei ma pensato di poter arrivare a questo punto, Sanremo è il sogno di chiunque voglia fare questo lavoro, ma non ho aspettative tanto verso il Festival in sé, perché Sanremo è un colosso, sta fermo lì, quanto piuttosto su di me. Spero di fare bella figura e di rispettare quel palco, la sua tradizione. Voglio esibirmi con dignità nei confronti della musica italiana, restando ben a fuoco e dominando l’emotività. Le prime volte che mi esibivo in pubblico tremavo tutta, non potevo togliere il microfono dall’asta, e pochi giorni fa alle prime prove con l’orchestra ho cantato per tutto il tempo senza smettere di muovere la gamba.
C’è qualcosa che il pubblico magari non sa ancora di te e che vorresti venisse fuori n questa occasione?
Vorrei si capisca che sono una donna forte, non presuntuosa, ma forte. Qualunque cosa si faccia nella vita va portato avanti con determinazione e puntando a farlo al meglio. E sbaglia chi pensa che il talent sia una scorciatoia: ho passato periodi in cui non avevo un obiettivo, mi sentivo persa, e Amici è stato un aiuto. Non ci sono tante possibilità per noi giovani artisti, e chi le offre non va discriminato. 

Tra i tuoi punti di riferimento citi Nina Simone, un’artista che ha avuto un vissuto piuttosto pesante: in cosa la senti vicina?
Nina Simone, così come Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald e tutte le cantanti di colore di quegli anni, è stata una donna forte: sentirla vicina è come una pacca sulla spalla. Io stessa vengo da una famiglia di origini africane, mia nonna è delle Antille Francesi, per cui ho respirato un certo clima culturale. E’ bello quando le minoranze diventano di polso, è segno che se ci sono passione e spinta a reagire chiunque può farcela.

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Il 26 aprile è in programma un appuntamento live all’Alcatraz a Milano: come ti stai preparando?
Per ora mi concentro sul Festival, altrimenti impazzisco… Inizierò a lavorarci seriamente dal giorno dopo. Sarà un’altra novità, perché per la prima volta il pubblico sarà lì apposta per me, e questo non aiuterà a gestire la tremarella.

Hai un’immagine che racchiude il significato del Festival per te?
Penso a Loredana Bertè e Mia Martini: in questo momento ho in mente Amici non ne ho di Loredana. Penso ci voglia tantissimo coraggio a spiattellare quelle cose in faccia al pubblico. Loredana è una donna che stimo tantissimo.
  
Prima di salire sul palco cosa farai?
Non ho riti scaramantici né portafortuna. Semplicemente penso che farò un bel respiro, gesticolerò un po’, farò un inchino, sorriderò e poi via, quando il maestro sarà pronto, canterò.

ASPETTANDOSANREMO: Al Festival con il nu soul. Quattro chiacchiere con… Lele

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In meno di un anno è passato dalla finale di Amici al palcoscenico di Sanremo, dove concorre tra le Nuove Proposte (con i suoi 20 anni è il più giovane in gara quest’anno) con Ora mai.
In mezzo, Lele ha aperto alcun date di Emma ed Elisa e ha pubblicato il suo primo disco, Costruire, in cui ha messo la sua firma in molti brani e che il 10 febbraio sarà ripubblicato in una versione 2.0 con alcuni pezzi inediti.
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C’è un motivo particolare per cui hai scelto di proporre alla commissione del Festival proprio Ora mai?

Un motivo in particolare no: è un brano che fin da subito è sembrato adatto ad essere proposto a un’orchestra, per cui la scelta è stata quasi naturale. Inoltre, è una canzone sulla fine di una storia d’amore, ma se ne parla con consapevolezza, nonostante io abbia solo 20 anni.
Cosa significa sentire per la prima volta un’orchestra che suona un tuo brano?
È come immaginarsi di vedere un figlio crescere nella pancia della mamma e poi ritrovarselo tra le braccia. La sensazione che ho avuto durante la prima prova con l’orchestra è stata quella di sentire la realizzazione fisica di quello che avevo scritto insieme a Fabrizio Ferraguzzo, è stato come poter osservare a occhio nudo qualcosa che non si può vedere, qualcosa di immateriale.
Rispetto a quando sei arrivato ad Amici come ti senti cambiato?
Mi sento molto più consapevole. Grazie ad Amici sono cresciuto umanamente e professionalmente, anche con l’aiuto di Elisa ed Emma, e fortunatamente ho potuto vivere quel percorso fino alla fine. Quindi ho voluto trasportare tutto quello che ho imparato negli cinque nuovi brani che fanno parte della riedizione dell’album: ho proprio notato un passo in avanti sia nell’approccio tecnico sia in quello interpersonale. Per la mia età mi considero ancora in costruzione.
Questa partecipazione a Sanremo per te cosa rappresenta, un nuovo inizio, un arrivo, una continuazione?
È un’altra tappa del mio percorso. Un punto di partenza no, perché non lo è stato nemmeno Amici, e ancora prima nemmeno The Voice, ma è stato quando ho iniziato a studiare musica da piccolino. Tutto quello che è successo da lì in avanti lo considero parte di un cammino che ha come filo conduttore la mia passione per la musica.
Come ti trovi nell’ambiente discografico?
Dal primo giorno in cui sono entrato in Sony ho trovato intorno a me un ambiente coeso, determinato e affettuoso, cosa che non mi aspettavo nel mondo della discografia. Ho sempre avuto la percezione di un team di persone che lavoravano per me e con me: mi piace molto il lavoro di squadra, credo che faccia la differenza per la creazione di un progetto univoco. Spero che si possa andare avanti lavorando in questo modo.
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Per i nuovi brani che su quali sonorità ti sei mosso?
Poco tempo fa mi è capitato di leggere una recensione in cui si parlava di Ora mai come di un classico brano sanremese, ma non penso sia così, mi risulta sia che di solito a Sanremo si usino le tastiere in quel modo. Negli altri brani mi sono spinto ancora di più attraverso le influenze dell’hip-hop straniero e del nu soul, e mi sono divertito molto.
Anche alla luce dei talent, oggi partecipare al Festival tra le Nuove Proposte è diverso rispetto a dieci anni fa?
Sì, è sicuramente diverso, ma arrivare a Sanremo dopo la notorietà del talent è un’arma a doppio taglio: ti porti dietro il pregiudizio di uno che vuole solo apparire e arrivare alle ragazzine, senza essere mosso da un reale interesse per la musica. Questa purtroppo è una deriva che la televisione ha preso da un po’ di anni, ma è un metro di giudizio qualunquista. Io spero di essere giudicato solo per la canzone, anche perché poi alle persone è quello che resta in testa, non se arrivi da un talent o da un’accademia. È tutta gavetta.
Cosa ti aspetti e come ti aspetti Sanremo?
Voglio restare concentrato sulla canzone, spero di eseguirla al meglio e che possa arrivare al pubblico. Il festival invece me lo aspetto come il grande evento che ogni anno ferma l’Italia per una settimana, un evento totale.

Fabrizio Moro: il 10 marzo il nuovo album, poi i live

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In gara sul palco del Teatro Ariston con Portami via, Fabrizio Moro riceverà la “Menzione Premio Lunezia per Sanremo” come miglior testo in gara nella sezione Campioni del 67° Festival di Sanremo.
Infatti, come da tradizione, il vertice del Premio Lunezia ha espresso lo scorso 2 febbraio le sue preferenze sui testi pubblicati da TV Sorrisi e Canzoni e sui brani dei giovani, e la scelta è caduta su Fabrizio Moro.
Portami via sarà contenuto nel suo nuovo album d’inediti, Pace, in uscita il 10 marzo.
Nella serata di giovedì l’artista interpreterà La leva calcistica della classe ‘68 di Francesco De Gregori.
Già fissate inoltre due anteprime live il 20 aprile al Fabrique di Milano e il 26 maggio al Palalottomatica di Roma.
I biglietti sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it.
 

Paola Turci: dopo Sanremo, il 31 marzo il nuovo album

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Il grande ritorno di Paola Turci al Festival di sanremo è con il brano Fatti bella per te, scritto dalla stessa Paola con Giulia Ananìa, Luca Chiaravalli, Davide Simonetta e prodotto da Luca Chiaravalli, che dirigerà l’orchestra della Rai.

Nella serata di giovedì 9 febbraio Paola Turci proporrà la sua versione di Un’emozione da poco di Anna Oxa.
Durante il Festival verrà messo in vendita un vinile 45 giri a tiratura limitata con copie numerate contenente il brano di Sanremo e la cover.
Fatti bella per te anticipa la pubblicazione del nuovo album di inediti Il secondo cuore in uscita il 31 marzo.
Inoltre, due eventi live il 9 maggio a Roma e il 22 maggio a Milano saranno gli apripista di un nuovo tour.

Martedì 9 Maggio 2017
Roma, Auditorium Parco della Musica (via Pietro de Coubertin 30)
Platea: € 35 + d.p.
Galleria: € 28 + d.p.
Lunedì 22 Maggio 2017
Milano, Auditorium LaVerdi Fondazione Cariplo (largo Gustav Mahler)
Primo settore: € 35 + d.p.
Secondo settore: € 28 + d.p.

I biglietti saranno disponibili sul circuito ufficiale Ticketone (sito e punti vendita) dalle ore 10 di lunedì 6 febbraio.

Elisa'97-'17: tre live speciali all'Arena di Verona e il passaggio a Universal

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“Sarà come avere tre prime date di tre diversi tour immaginari”.

Ferdinando Salzano, presidente di F&P Group, descrive così i tre appuntamenti live fissati all’Arena di Verona per il 12, 13 e 15 settembre e che vedranno protagonista Elisa.
Si tratta infatti di tre serate uniche completamente diverse una dall’altra, organizzate in occasione dei 20 anni di carriera dell’artista di Monfalcone.
Era infatti il luglio del 1997 quando, dopo una serie di live nei piccoli locali del Friuli e della Slovenia, Elisa si è ritrovata ad aprire due date di Zucchero a Trieste e Palermo, davanti a 20.000 spettatori. Il suo album d’esordio, Pipes & Flowers, sarebbe arrivato un paio di mesi dopo, e nessuno sapeva ancora che quella ragazza a distanza di vent’anni si sarebbe ritrovata con oltre due milioni e mezzo di copie vendute, diventando una delle più importanti popstar italiane. 
Il ventesimo anniversario doveva quindi essere festeggiato degnamente, e per questo si è pensato a tre appuntamenti speciali, per un evento che forse non trova precedenti in Italia.
 
Tre concerti molto diversi per andare fino in fondo in ogni dimensione, un “tuffo verticale” come la stessa Elisa definisce questo progetto: un’occasione per rivisitare alcuni brani (“ma senza imbastardirli”).
La serata del 12 settembre sarà quella Pop – Rock, ed è stata concepita per far emergere l’energia più pura della musica, lo scambio spontaneo tra l’artista e il pubblico: verrà quindi dato spazio a brani come Labyrinth, L’anima Vola, Cure Me e Together.
La serata del 13 settembre sarà invece Acustica, e lascerà spazio ad atmosfere più intime, come quelle di Lotus e Ivy. Ad accompagnare l’artista sul palco, tanti musicisti impegnati in un mix di strumenti acustici, etnici e street.
Infine, lo show del 15 settembre sarà Orchestra e vedrà Elisa accompagnata da oltre 40 elementi: sarà questa l’occasione per proporre alcuni grandi classici della canzone, come Caruso, Fly Me To The Moon (canzone con cui a inizio carriera l’artista ha fatto per la prima volta esperienza con una big band) e Amor Mio, ma anche brani significativi del suo repertorio riarrangiati per orchestra come Eppure Sentire (un senso di te) e Almeno tu nell’universo.
Naturalmente, vi saranno alcuni brani riproposti in ogni serata, ma sempre in veste diversa, come Luce.
In via di definizione anche la scelta degli ospiti.
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Ma il 2017 si apre per Elisa con un’altra importante novità: dopo vent’anni di collaborazione, l’artista lascia la Sugar,sua storica casa discografica, per approdare nella grande famiglia Universal.
Una decisione ponderata molto a lungo, per anni, e molto dolorosa, ma che, ha dichiarato la cantante, non lascia nessun sentimento negativo nel suo cuore. 
“Sono e sarò sempre grata a Caterina Caselli per avermi dato la possibilità di intraprendere questa strada ormai quasi vent’anni fa. Caterina è stata per me un grandissimo punto di riferimento ed è stato un onore avere avuto da parte sua così tanta fiducia nei miei confronti, sin dall’inizio. Ringrazio anche Filippo Sugar per il grande lavoro che successivamente abbiamo fatto insieme e per tutto il supporto che ho ricevuto da Sugar. Contemporaneamente ringrazio Alessandro Massara e tutta la Universal per l’entusiasmo e l’energia con cui stiamo iniziando questo nuovo capitolo”. 
Nel parlare – con non poca emozione – di questo passaggio, Elisa ha ricordato che fu la madre a firmare il suo primo contratto proprio in Sugar, essendo lei ancora minorenne.
Al momento tutti gli sforzi sono concentrati sui prossimi live, per cui è presto per parlare di nuovi progetti discografici. Di certo si sa che molto presto uscirà per Sugar un grande lavoro antologico dedicato a Elisa.
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I biglietti per i concerti all’Arena di Verona saranno disponibili in prevendita dalle ore 15.00 di venerdì 3 febbraio su www.ticketone.it (per info: www.fepgroup.it).
Vista l’unicità di ogni singolo show è stato previsto l’abbonamento per la gradinata non numerata al prezzo complessivo di €80,00 per tutti e tre gli spettacoli.
Inoltre, dopo il successo di Ligabue e Marco Mengoni, Elisa sarà la nuova protagonista di FoxLive in un docufilm sceneggiato dal lei stessa che andrà in onda in prima visione assoluta sui canali Fox la prossima primavera.
Per i fan di Elisa sono previste condizioni agevolate per la prenotazione e le tariffe degli hotel di Verona. Le agevolazioni saranno disponibili a partire da lunedì 20 febbraio presso COOPERATIVA ALBERGATORI VERONESI – Veronabooking.com (Email info@veronabooking.com – www.veronabooking.com) e su www.fepgroup.it.
In occasione dell’evento inoltre, Trenitalia ha previsto una particolare offerta dedicata ai fan che si sposteranno sulle Frecce e raggiungeranno l’Arena di Verona per assistere ai tre show: si potrà infatti viaggiare in Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca usufruendo del 30% di sconto sul prezzo Base del biglietto ferroviario. Lo sconto sarà valido per i viaggi di andata e ritorno per/da Verona.
Per agevolare afflusso e deflusso per le date di Verona è stato poi stipulato un accordo con Eventi In Bus, società leader in Italia per il trasporto a concerti ed eventi: sarà attivato un servizio autobus andata/ritorno da tutta Italia con partenza da circa 100 città nello stivale comprese le partenze dagli aeroporti di Bergamo, Firenze per agevolare anche chi proviene da Sicilia e Sardegna.
Sarà possibile prenotare il servizio dal sito www.eventinbus.com a partire da venerdì 3 febbraio dalle ore 15.00.

Sergio Sylvestre: il "big boy" da Amici a Sanremo

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Nel 2016 ha vinto Amici e tra pochi calcherà il palco di Sanremo.

A neanche un anno dalla vittoria alla quindicesima edizione del talent di anale 5, Sergio Sylvestre si prepara infatti ad affrontare il Festival tra i big con Con te, una ballad che racconta di una storia d’amore finita tra dubbi, insicurezze e tanti interrogativi alle spalle, e che può vantare la firma di Giorgia per il testo e dello stesso Sergio con Stefano Maiuolo per la musica. 
Nella serata dedicata alla tradizione della canzone italiana, Sergio interpreterà insieme ai Soul System la cover di Nino Ferrer Vorrei la pelle nera, un inno al suo amato Rhytm and Blues.
Il 10 febbraio uscirà il suo primo, omonimo album di inediti.
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Questa la tracklist:
1. The Last Kiss Goodbye
2. Running
3. Con te
4. Planes
5. Lucky Ones
6. Point of You
7. Running up the Hill
8. Come il sole ad ottobre
9. The Way You Are
10. Down We Go
11. Lie to Me
12. Honesty
A marzo Sergio sarà inoltre protagonista di due anteprime live: il 30 marzo a Roma (Orion) e il 31 aMilano (Magazzini Generali).
I biglietti saranno disponibili dalle ore 11.00 di mercoledì 1 febbraio su www.ticketone.it. Per info www.livenation.it – infoline 02 53006501

#MUSICANUOVA: Ex-Otago, Gli occhi della luna (feat. Jake La Furia)

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L’incontro tra gli Ex-OtagoJake La Furia è stato un vero e proprio colpo fulmine, avvenuto durante inaspettata ospitata di Jake sul palco con la band a rappare Gli occhi della luna in occasione della data milanese al Serraglio durante la prima parte del Marassi tour.

Del brano è stata ora realizzata una nuova versione, in cui le rime di Jake si sposano con le strofe degli Ex-Otago.
Il video è stato girato all’interno dello stadio Marassi.

Cosa siamo diventati, il ritorno lieve (e doloroso) di Diodato

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“Qui dentro c’è la storia che ho voluto raccontare, una storia probabilmente simile a tante altre, ma in fondo unica, come lo sono tutte.

C’è un vissuto fatto di fragilità, di sensi di colpa, di felicità, di incontri luminosi e distacchi dolorosi, di ombra e di luce, di caduta e di rinascita.
C’è la consapevolezza che tutto si arrende all’inarrestabile divenire delle cose”.
A tre anni dall’album d’esordio E forse sono pazzo, e dopo il tributo ai grandi della musica italiana con A ritrovar Bellezza, Diodato torna con un nuovo lavoro, Cosa siamo diventati: “Ho lavorato a lungo a questo album perché volevo potesse essere una fotografia nitida del mio vissuto e della mia attuale visione musicale. Ho cercato a lungo le parole giuste arrivando a scavare a fondo in un processo che talvolta, non lo nego, è stato anche doloroso. Volevo ci fosse tutta la verità, tutta la sincerità possibile. Cosa siamo diventati doveva rappresentarmi appieno e doveva anche essere un deciso passo in avanti rispetto ai miei precedenti lavori. Oggi posso dire d’essere davvero felice del risultato finale”.
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Anticipato dal singolo Mi si scioglie la bocca, il nuovo album è stato in gran parte registrato in vere e proprie sessioni live in quella che fino a qualche anno fa era la casa di Renzo Arbore e che ancora oggi custodisce parte delle sue collezioni, migliaia di vinili, oggettistica singolare e giocattolini meravigliosi.
Tutto il lavoro produttivo successivo ha cercato di tutelarne l’intensità e di valorizzare il dialogo creatosi tra i musicisti.

Occidentali’s karma: il pop elettronico di Gabbani torna a Sanremo

Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, il prossimo 7 febbraio Francesco Gabbani torna sul palco dell’Ariston tra i big, per presentare Occidentali’s karma, un brano scritto insieme al fratello Filippo Gabbani, a Fabio Ilacqua e a Luca Chiaravalli.
La canzone, in uscita nelle radio, in download e in streaming dopo la prima esibizione al Festival, sarà contenuta nel nuovo disco che verrà pubblicato a fine aprile per BMG, e di cui si termineranno le registrazioni dopo Sanremo.
Il brano sarà anche disponibile in edizione 45giri colorato, a tiratura numerata e limitata (1000 copie).
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Per Francesco Gabbani, “occidentali non identifica l’occidente geografico o l’uomo occidentale, ma il modello culturale occidentale e gli effetti sull’uomo contemporaneo. Occidentali’s Karma è uno spaccato sulla contemporaneità. Le nostre azioni, le nostre scelte, tracciano quello che possiamo chiamare destino o Karma. Protagonista è l’uomo, che, pur presentandosi in giacca e cravatta, non sembra essere tanto cambiato dal suo progenitore che viveva nelle caverne e che, spogliato delle sue sovrastrutture, si presenta per quello che è, ovvero una scimmia nuda”.