BITS- CHAT: Un rap verso l'assoluto. Quattro chiacchiere con… Peligro

È nato nel 1992 – quindi quest’anno fa 25 anni -, ma dietro di sé ha già una discografia invidiabile.
Andrea Mietta, aka Peligro, è un rapper milanese. Lo scorso dicembre ha pubblicato il suo ultimo EP, Assoluto, quattro tracce che dall’hip-hop trovano spazio per accogliere influenze EDM, acustiche e soul, e che nei testi arrivano a parlare anche di razzismo e discriminazione citando Jesse Owens, l’atleta divenuto simbolo della lotta razza nelle Olimpiadi di Berlino del 1936.

Il 9 marzo, nell’ambito dell’Emergenza Festival, Peligro sarà sul palco milanese del Legend 54, dove presenterà i nuovi brani ma promette anche sorprese.   
Peligro_foto di _b
È la prima volta che ci “incontriamo”, per cui parto con una domanda quasi doverosa: perché questo nome?

Quella sul nome d’arte è una storiella simpatica: oltre ad Assoluto, anche i miei primi due dischi sono stati prodotti da Hernan Brando, originario di Buenos Aires, quindi di madrelingua spagnola. Una mattina mi ha telefonato euforico e mi ha detto: “L’ho sognato, l’ho sognato! Tu ti chiamerai Peligro!”. Ci siamo fatti una risata, però poi a mente fredda ci siamo confrontati e ci siamo detti: “Suona bene… perché no?”
Quando hai iniziato ad avvicinarti all’hip-hop? E quali sono stati i primi artisti che ti hanno fatto appassionare al genere?
Non saprei dire, credo che sia il genere a scegliere l’artista e non il contrario. La prima volta che sentii un pezzo rap ero alle scuole medie, avevo appena iniziato ad approcciarmi alla musica – merito della mia famiglia, che la ama da sempre e l’ha sempre suonata e fatta suonare in casa -, ma i miei ascolti andavano in tutt’altra direzione. Poi non so, il pezzo giusto sentito al momento giusto, quel codice comunicativo è entrato nei miei tessuti quasi inconsapevolmente, ed ora eccomi qui. Il primo artista per cui ho avuto una vera predilezione e che mi ha avvicinato al rap è stato Bassi Maestro, poi ci sono stati i Club Dogo, gli Articolo 31. Quando ho “scoperto” il rap però, in Italia non erano tantissimi a fare questa musica.
Sei giovanissimo, ma hai già alle spalle una discografia piuttosto nutrita: riusciresti a riassumere quello che è stato il tuo percorso fino ad oggi?
Mi viene difficile fare un vero e proprio riassunto: da quando ho iniziato a scrivere canzoni mi sono buttato a capofitto in questa avventura e molti dei miei lavori sono, diciamo, usciti da soli. Mi rendo conto di avere già all’attivo diversi album, nonostante l’età; ho sempre cercato di non avere un atteggiamento “schizzinoso” nei confronti delle mie canzoni, anche delle prime, perché è per merito di ciò che siamo stati che oggi siamo quello che siamo.
CD100_out
L’ultimo tuo EP, Assoluto, è arrivato a pochi mesi dall’uscita dell’album Tutto cambia: come mai un intervallo così breve?
In realtà, quando Tutto cambia è stato pubblicato, Assoluto era già pronto. L’idea di pubblicare entrambi prima della fine del 2016 ha un significato: volevamo tirare una riga su quanto era stato fatto fino a quel momento e iniziare il 2017 come un nuovo capitolo, con nuovi stimoli e nuove destinazioni.
Cosa rappresenta per te l’Assoluto?
Sono contento che tu me lo chieda! Il termine “assoluto” deriva dal latino ab solutus, cioè “sciolto da vincoli”. Quando dico che “la mia musica mi porta verso l’assoluto” intendo dire che mi porta a non avere vincoli, il che ha un duplice significato: da un lato quello prettamente musicale, perché questo EP è molto sperimentale e per noi era fondamentale non porci limiti di genere, dando totale libertà alla sperimentazione, e dall’altro quello della vita, mi piace pensare che la mia musica sia un mondo all’interno del quale sono libero di essere completamente me stesso.
Mi ha colpito la quarta traccia, Jesse Owens/Farenheit: da dove ti è arrivato lo spunto per un brano dal contenuto così importante?
Questa canzone è in assoluto l’esperimento creativo più stimolante che abbia mai realizzato. Nel rap le “canzoni doppie” non sono un’invenzione recente, ci sono innumerevoli esempi sia in Italia che nel mondo: la vera sfida era creare una canzone che, pur essendo “composta”, mantenesse una certa unità, come se fossero due facce della stessa medaglia. Ho deciso di affrontare delle tematiche importanti, anche delicate. Parlare di riscatto razziale dal punto di vista di un ragazzo bianco nato e cresciuto in Italia vuol dire assumersi il rischio costante di cadere nel banale e nel luogo comune. Così ho deciso di approcciare la cosa partendo da un fatto storico, dalle vicende di Jesse Owens, che oltre ad essere simbolo del riscatto razziale è anche simbolo del riscatto personale e del superamento dei limiti. È stato un modo per rendere più vicina a me questa vicenda. Per Farenheit, invece, è stato Ray Bradbury ad ispirarmi, col suo capolavoro Farenheit 451: il punto di vista è lo stesso del libro, quello del vigile del fuoco che ha il compito di cercare i criminali possessori dei libri, arrestarli e bruciare i volumi. Quel libro è illuminante, fa vedere chiaramente come senza la cultura sia più difficile avere un pensiero autonomo e come sia facile diventare vuoti e manipolabili. La stessa mancanza di cultura può portare all’odio verso il diverso, che poi è la tematica affrontata nella prima parte del brano.
1. Peligro_foto di _b
Il 9 marzo salirai sul palco del Legend 54 di Milano: cosa rappresenta per te questo live e quanto Milano ha influito sulla tua musica?
Sono molto contento di poter suonare al Legend 54. È un locale che negli anni ha ospitato tantissimi rapper ed è un onore per me portare questo genere musicale su quel palco. Milano è una città piena di stimoli musicali e di costante ispirazione: sono contento di viverci e quando sono altrove ne sento la mancanza. A conti fatti, non credo che nella mia musica si possa riscontrare una marcata territorialità, gli stimoli che mi portano a scrivere arrivano spesso da me stesso, dall’interno.
Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
Per me la ribellione è innanzitutto personale. Trovo che non ci sia niente di più “sovversivo” della consapevolezza: essere consapevoli di quello che si sta facendo e del contesto in cui si sta operando ci dà il potere di compiere scelte libere. C’è qualcosa di più ribelle di questo?

Denny lahome: il nuovo singolo arriva il 17 marzo. Rovazzi dirige il video

16999236_1451947388148857_5384859194789802851_n
Era da un po’ che lo avevamo perso di vista.

Ma Denny lahome si prepara alla grand rentrée, fissata per il 17 marzo con il singolo Irreversibile. Anzi, IRЯEVƎRSIBILE.
Alla regia del video, Fabio Rovazzi.

https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2FDennylahomeOfficial%2Fvideos%2F1455548587788737%2F&show_text=1&width=560

Clementino: il 24 marzo arriva Vulcano

vulcano-cover-album-1
“Ho deciso di chiamare il mio album Vulcano perché io stesso mi sento un po’ come un vulcano: tutto il fuoco che ho dentro è uscito fuori attraverso le rime. Ho scritto i testi interamente e per la prima volta ho interpretato ogni canzone da solo, senza alcun featuring. In Vulcano ho messo al centro me stesso, Clementino, sperimentando anche sonorità che non avevo usato prima”.

Vulcano, il nuovo album di Clementino uscirà il 24 marzo: tredici tracce inedite interamente scritte da Clementino, tranne il brano presentato in gara a Sanremo, Ragazzi Fuori, composto nel testo insieme a Marracash.
Questa la tracklist:
UE’ AMMO (prodotto da Deliuan)
STAMM CCA’ (prodotto da TY1)
CENERE (prodotto da Shablo)
TUTTI SCIENZIATI (prodotta da Marz)
KEEP CALM E SIENTETE A CLEMENTINO (prodotto da Amadeus)
RAGAZZI FUORI (prodotto da Shablo e Zef)
DESERTO (prodotto da Shablo)
JOINT (prodotto da Yung Snapp)
COFFEE SHOP (prodotto da Swan)
LA COSA PIU’ BELLA CHE HO (prodotto da Deleterio e Fabrizio Sotti)
SPARTANAPOLI (prodotto da Shablo)
A CAPA SOTTO (prodotto da Swan)
PAOLO SORRENTINO (prodotto da David Ice)

Sfera Ebbasta: il 3 e 4 marzo le ultime date del tour ai Magazzini Generali di Milano

SFERA 120MM-14 COLOR  007-MOD 001
Sulla scia dello straordinario successo del 2016, venerdì 3 e sabato 4 marzo Sfera Ebbasta arriva ai Magazzini Generali di Milano (via Pietrasanta 16) per un doppio appuntamento live già sold out, che chiude il suo Sfera Ebbasta tour.

“La dimensione live è quella che preferisco– dichiara Sfera Ebbasta – mi permette di entrare in contato diretto con il mio pubblico. Con il supporto dell’organizzazione diretta da Thaurus Live abbiamo in riservo tante sorprese e special guest che sul palco dei Magazzini si alterneranno sul palco, insieme a me e al producer Charlie Charles, dando vita ad un vero e proprio show”.
Accanto ai brani del suo ultimo lavoro, l’artista riproporrà al contempo i successi che hanno segnato l’inizio della sua carriera musicale da XDVR a Panette, Rapina, Mercedes Nero, e Blunt & Sprite, fino a Ciny, inno alle proprie origini.
Dallo scorso dicembre è inoltre disponibile il cofanetto Sfera Ebbasta – Special Box contenente l’album omonimo e per la prima volta, in formato fisico, anche lo street album XDVR in versione reloaded, che nel 2015 lo ha fatto conoscere al pubblico.

Il 10 marzo esce Era ora, il primo album di Ketty Passa

ketty-passa_b
Arriva il 10 marzo Era ora, l’album d’esordio da solista di Ketty Passa.

Il progetto è stato finanziato da una campagna su Musicraiser che ha coinvolto i fan, superando i risultati prefissati, ed è stato presentato in anteprima con due showcase a Milano e a Roma.

Era ora strizza l’occhio all’urban, tra l’electro rock e il tribal hip hop, pur mantenendo il cantato in lingua italiana.

Il nuovo singolo, Caterina, sarà in radio dall’8 marzo, in occasione della Festa della Donna: il brano era stato presentato alle selezioni di Sanremo Giovani per la 67° edizione del Festival di Sanremo, dove è rientrato tra i 60 finalisti.

#MUSICANUOVA: Soulcè & Teddy Nuvolari, Soundtrack

01-soulce-teddynuvolari-web
Soundtrack è title track, apripista e manifesto del progetto: una serie di istantanee di forte impatto visivo che hanno nella paura il loro fil rouge. Nel ritornello, la sintesi di tutto il disco. Colonne sonore da un altro mondo.”
Così Soulcè & Teddy Nuvolari parlano dell’omonimo primo estratto del nuovo album di prossima uscita per Greenline Label, etichetta indipendente siciliana nata nel 2013.
Una svolta per il duo di Ragusa: il loro rap d’autore, con una ricerca di linguaggio e stile, proposto nella trilogia composta dall’esordio Sinfobie, Cromosuoni e Pentadrammi, qui fa un passo nella modernità. L’approccio vocale in bilico tra quello del rapper, dell’attore, del poeta e del cantautore di Soulcè trova una nuova dimensione sull’electro-soul intriso di pathos di Teddy Nuvolari.

ASPETTANDOSANREMO: Al Festival con il nu soul. Quattro chiacchiere con… Lele

lele_2
In meno di un anno è passato dalla finale di Amici al palcoscenico di Sanremo, dove concorre tra le Nuove Proposte (con i suoi 20 anni è il più giovane in gara quest’anno) con Ora mai.
In mezzo, Lele ha aperto alcun date di Emma ed Elisa e ha pubblicato il suo primo disco, Costruire, in cui ha messo la sua firma in molti brani e che il 10 febbraio sarà ripubblicato in una versione 2.0 con alcuni pezzi inediti.
lele_ph-riccardo-ambrosio_2_b

C’è un motivo particolare per cui hai scelto di proporre alla commissione del Festival proprio Ora mai?

Un motivo in particolare no: è un brano che fin da subito è sembrato adatto ad essere proposto a un’orchestra, per cui la scelta è stata quasi naturale. Inoltre, è una canzone sulla fine di una storia d’amore, ma se ne parla con consapevolezza, nonostante io abbia solo 20 anni.
Cosa significa sentire per la prima volta un’orchestra che suona un tuo brano?
È come immaginarsi di vedere un figlio crescere nella pancia della mamma e poi ritrovarselo tra le braccia. La sensazione che ho avuto durante la prima prova con l’orchestra è stata quella di sentire la realizzazione fisica di quello che avevo scritto insieme a Fabrizio Ferraguzzo, è stato come poter osservare a occhio nudo qualcosa che non si può vedere, qualcosa di immateriale.
Rispetto a quando sei arrivato ad Amici come ti senti cambiato?
Mi sento molto più consapevole. Grazie ad Amici sono cresciuto umanamente e professionalmente, anche con l’aiuto di Elisa ed Emma, e fortunatamente ho potuto vivere quel percorso fino alla fine. Quindi ho voluto trasportare tutto quello che ho imparato negli cinque nuovi brani che fanno parte della riedizione dell’album: ho proprio notato un passo in avanti sia nell’approccio tecnico sia in quello interpersonale. Per la mia età mi considero ancora in costruzione.
Questa partecipazione a Sanremo per te cosa rappresenta, un nuovo inizio, un arrivo, una continuazione?
È un’altra tappa del mio percorso. Un punto di partenza no, perché non lo è stato nemmeno Amici, e ancora prima nemmeno The Voice, ma è stato quando ho iniziato a studiare musica da piccolino. Tutto quello che è successo da lì in avanti lo considero parte di un cammino che ha come filo conduttore la mia passione per la musica.
Come ti trovi nell’ambiente discografico?
Dal primo giorno in cui sono entrato in Sony ho trovato intorno a me un ambiente coeso, determinato e affettuoso, cosa che non mi aspettavo nel mondo della discografia. Ho sempre avuto la percezione di un team di persone che lavoravano per me e con me: mi piace molto il lavoro di squadra, credo che faccia la differenza per la creazione di un progetto univoco. Spero che si possa andare avanti lavorando in questo modo.
lele_cover-costruire-2-0_b
Per i nuovi brani che su quali sonorità ti sei mosso?
Poco tempo fa mi è capitato di leggere una recensione in cui si parlava di Ora mai come di un classico brano sanremese, ma non penso sia così, mi risulta sia che di solito a Sanremo si usino le tastiere in quel modo. Negli altri brani mi sono spinto ancora di più attraverso le influenze dell’hip-hop straniero e del nu soul, e mi sono divertito molto.
Anche alla luce dei talent, oggi partecipare al Festival tra le Nuove Proposte è diverso rispetto a dieci anni fa?
Sì, è sicuramente diverso, ma arrivare a Sanremo dopo la notorietà del talent è un’arma a doppio taglio: ti porti dietro il pregiudizio di uno che vuole solo apparire e arrivare alle ragazzine, senza essere mosso da un reale interesse per la musica. Questa purtroppo è una deriva che la televisione ha preso da un po’ di anni, ma è un metro di giudizio qualunquista. Io spero di essere giudicato solo per la canzone, anche perché poi alle persone è quello che resta in testa, non se arrivi da un talent o da un’accademia. È tutta gavetta.
Cosa ti aspetti e come ti aspetti Sanremo?
Voglio restare concentrato sulla canzone, spero di eseguirla al meglio e che possa arrivare al pubblico. Il festival invece me lo aspetto come il grande evento che ogni anno ferma l’Italia per una settimana, un evento totale.

Davide Shorty: arriva Straniero

unnamed-13
“Sono un fiero cittadino del mondo, dedito alla ricerca e alla celebrazione della diversità in quanto chiave della bellezza degli esseri umani. Mi sono sentito per assurdo straniero nel mio paese, e adesso lo sono di fatto in una città come Londra che però mi ha dato la possibilità di crescere a contatto con una dimensione multiculturale. Come diceva Nina Simone, gli artisti hanno il dovere di rispecchiare i tempi che vivono, ed é proprio questo il mio obiettivo”.

Arriverà il prossimo 24 febbraio, a un anno di distanza dalla partecipazione ad X-Factor, Straniero, il primo album di Davide Shorty.
L’indipendenza artistica ottenuta con la sua nuova etichetta Macro Beats è stata necessaria all’artista per essere pienamente soddisfatto del suo progetto d’esordio, in cui ha voluto parlare non solo a se stesso, ma a una generazione che si sente “straniera”, isolata ed emarginata in un mondo pieno di divisioni.
Straniero unisce il classico e il moderno, tra sonorità hip hop, soul, funk e jazz e testi figli della grande tradizione cantautorale italiana
Un lavoro ricco di collaborazioni importanti: Daniele Silvestri e la sua band, la neo soul band romana ThrowBack, il rapper Tormento e la stella del rap underground Johnny Marsiglia.
16298905_10154951477375682_5124551420519812162_n
Shorty ha composto e prodotto i brani del disco in prima persona con la collaborazione del tastierista Claudio Guarcello e del chitarrista Alessandro La Barbera dei Retrospective For Love, e si è avvalso di un vasto team di musicisti.
Dopo la pubblicazione a sorpresa del nuovo album di Mecna Lungomare Paranoia lo scorso 13 gennaio, Straniero continua i festeggiamenti per il decennale di Macro Beats, una delle più importanti etichette indipendenti italiane.
Questa la tracklist:
Terra
Sentirò
Fare A Meno (ft. Tormento)
Ci Amo
Plastica
Fenomeno (ft. Daniele Silvestri)
Nessuno Mi Sente
Tutto Scorre/Good Times (ft. ThrowBack)
Se Solo Ti Lasciassi Andare
Viaggio Breve
Dentro Te (ft. Johnny Marsiglia)
Sono già disponibili i pre-order iTunes ad un prezzo speciale con il download immediato del brano “Terra”, che da oggi è anche disponibile su Spotify. Inoltre solo su www.musicfirst.it sono aperti i pre-order del disco in formato Cd e Vinile autografati.

#MUSICANUOVA: Missy Elliott, I'm Better (feat. Lamb)

16195092_10154227084987555_5534637866697554256_n
Missy Elliott
è viva e lotta insieme a noi!
È da un sacco di tempo che la grande Signora del rap non si fa sentire con un vero nuovo progetto discografico: il suo ultimo album, The Cookbook, è di ben 12 anni fa, mentre nel 2015 era arrivato WTF e nel 2016 Pep Rally, che avevano dato l’illusione di precedere qualcosa di più sostanzioso. Che però, al momento, non è arrivato.
Ora è la volta di I’m Better, in collaborazione con Lamb.
Nulla di particolarmente sconvolgente (anche se il video non è niente male!), ma almeno lascia aperta la speranza di vedere prima o poi il vero ritorno di un’artista che ci manca davvero tanto…