Barracuda: il ritorno dei BoomdaBash tra Fabri Fibra e Jake La Furia

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I BoomdaBash si preparano a ritorno roboante. Anzi… affilato!
Uscirà infatti il prossimo 6 aprile Barracuda, il nuovo singolo della band salentina, che per l’occasione sarà affiancata da due autentici assi dell’hip-hop italiano: Fabri Fibra e Jake La Furia.
Prodotto da Takagi & Ketra, il brano – come nel tipico stile della band – mischierà elementi variegati, facendo incontrare raggae, soul, drum and bass e hip hop.
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Come dichiarato dalla stessa band, il nuovo singolo può essere letto come una metafora della carriera dei BoomdaBash, che nel corso degli anni si sono conquistati credibilità nel music show biz lottando in un mare di squali con tutte le proprie forze senza nessuna paura, proprio come dei barrauda. 
Il testo esalta il successo di tutte quelle persone che con coraggio sono riuscite a riprendere in mano la loro esistenza, lottando per la propria libertà, valore assoluto e inalienabile di ciascun individuo.

Il video sarà visibile da lunedì 9 aprile.

Molto più di un film: il 13 aprile arriva il nuovo album di Federica Carta

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Anticipato dal singolo che gli ha dato il titolo e più recentemente da Sull’orlo di una crisi d’amore insieme ai La Rua, uscirà il 13 aprile Molto più di un film, il nuovo album di Federica Carta.

Undici brani inediti per un disco prodotto da Dario Faini, Antonio Filippelli e Andrea Rigonat e che vede il ritorno di Federica a poco meno di un anno dall’uscita dell’album di debutto Federica e dopo la collaborazione con Shade nel singolo Irraggiungibile.

Il 2018 vede Federica protagonista anche come conduttrice TV: da gennaio presenta il programma di Rai Gulp “Top Music”, appuntamento musicale con le classifiche ufficiali Fimi/GfK della musica più venduta in Italia.

Dopo le prime date live di Roma e Milano, a maggio partirà inoltre il primo tour in tutta Italia.
Queste le date finora confermate:
3/05 Treviso-New Age Club
5/05 Milano-Magazzini Generali
8/05 Bari-Demodé Club
11/05 Napoli-Hart
12/05 Roma-Quirinetta
15/05 Firenze-Viper
18/05 Catania-Land La Nuova Dogana
19/05 Palermo-I Candelai
25/05 Torino-Hiroshima Mon Amour
26/05 Nonantola (MO)-Vox Club.

MADMAN: al via il 7 aprile dall’Orion di Roma l’atteso BACK HOME LIVE TOUR.

MADMAN

PARTE IL 7 APRILE DALL’ORION DI ROMA L’ATTESO

BACK HOME LIVE TOUR

PER PRESENTARE AL PUBBLICO IL NUOVO DISCO “BACK HOME”

GIÀ CERTIFICATO ORO

  

Al via il 7 aprile dall’Orion di Roma l’atteso BACK HOME LIVE TOUR, durante il quale MADMAN presenterà al pubblico il nuovo album di inediti “BACK HOME” (Tanta Roba Label / Universal Music Italia), già certificato ORO (certificazioni diffuse da FIMI / GfK Italia)!

  

Queste le date del Back Home Live Tour:

7 aprile – Orion Club di Roma (Viale J.F.Kennedy 52, Ciampino)

13 aprile – Tattoo Convention di Lecce (Piazza Palio) 

14 aprile – New Age Club di Roncade – TV (Via Tintoretto 14) 

20 aprile – Fabrik di Cagliari (Via Goffredo Mameli 216)

21 aprile – Campus Industry Music di Parma (Largo Simonini) 

24 aprile – PalaBattisti di Intra – VB (Via Brigata Cesare Battisti 27) 

27 aprile – Duel Beat di Pozzuoli – NA (Via Antiniana 2/a) 

28 aprile – Cycas Discoteque di Tito – PZ (Zona Industriale) 

30 aprile – Bounce di Locorotondo – BA (C.da Tagaro 16)

maggio – One Day Music Festival di Catania (Viale Presidente Kennedy) 

3 maggio – Hiroshima Mon Amour di Torino (Via Carlo Bossoli 83) – SOLD OUT

4 maggio – Afterlife di Perugia (Via della Gomma 28)

5 maggio – Viper Theatre di Firenze (Via Pistoiese 309/4)

8 maggio – Alcatraz di Milano (Via Valtellina 25)

12 maggio – Lanterna Azzurra di Corinaldo – AN (Via Madonna del Piano)

“BACK HOME”, che ha esordito al primo posto della classifica dei dischi più venduti della settimana TOP OF THE MUSIC FIMI/GFK (dati diffusi venerdì 9 febbraio da GfK Italia), è stato anticipato da “Trapano, singolo certificato Oro da Fimi/GfK Italia un mese dopo la sua uscita (novembre 2017) e “Centro” ft. Coez (il cui video è visibile al linkhttps://youtu.be/D9sZpdezxW0)!

Questa la tracklist di “BACK HOME”: Niente Proprio (Prod. Ombra, Kang Brulèe); Trapano (Prod. Pherro); Successo (Prod. Pherro); Salsa (Prod. PK, Ombra); Ciò Che Fa Per Me (Prod. PK); Hollywood feat. Gemitaiz (Prod. PK, Ombra); Extraterrestri feat. Priestess (Prod. PK, Ombra); Centro feat. Coez (Prod. PK); Niente Da Dividere (Prod. PK, Ombra); Storie (Prod. Nate Walka p/k/a “ntG.world”, Tha Radio); Mickey Rourke (Prod. PK, Ombra); Grande (Prod. Dub.Io)

L’edizione Deluxe contiene il bonus disc “MM Vol.2”, mixtape cult del web e campione di plays in streaming nel 2017, che non è mai stato pubblicato finora su supporto fisico. Da “MM Vol.2” sono estratti i due singoli certificati platino “Veleno 6” e “Bolla Papale Freestyle”.

MADMAN, classe ’88, nato nell’ambiente underground è destinato al successo: dalla vittoria del Tecniche Perfette Puglia nel 2006 alla firma con Tanta Roba Label nel 2013. Grazie al proprio talento e alle rime taglienti, è protagonista di un percorso artistico in ascesa: nel 2012 le prime produzioni con l’amico Gemitaiz, il mixtape “Haterproof” e l’EP “Detto Fatto”.  Sfonda con “Come ti fa Mad” (dal Mixtape MM Vol 1) raggiungendo più di 1.500.000 click su Youtube. Nel 2014 debutta con Gemitaiz in prima posizione nella classifica FIMI con “Kepler”, disco che in soli due mesi viene certificato Oro. Il primo album ufficiale di Madman è “Doppelganger” del 2015, con cui conquista la prima posizione della classifica FIMI in una settimana. Nel 2016 il rapper pugliese pubblica in free download il suo secondo mixtape ufficiale intitolato “MM Vol. 2”, anticipato dai singoli “Bolla Papale freestyle” (1 milione di clic in una settimana e 5 milioni di clic nei primi mesi del 2017) e “Veleno 6” (ft. Gemitaiz), quest’ultimo seguito da un video rimasto per settimane tra i più popolari di YouTube. Nel 2017 realizza in collaborazione con Ubisoft il brano “For Honor”, prodotto da PK, canzone che celebra l’uscita dell’omonimo videogioco, il videoclip di MadMan raggiunge subito il milione di clic. A giugno comincia al Nameless Festival di Lecco il “Tanta Roba Label Night” e nel frattempo “Instagrammo” (da “Kepler”) e “Preso Male” di Gemitaiz feat. MadMan (da “Nonostante Tutto”) vengono certificati oro da FIMI e “Veleno 6” e “Bolla Papale Freestyle” (tratti da “MM vol. 2”) singoli di platino. A Novembre esce il singolo “Trapano”, a cui seguono il video ufficiale e il Tanta Roba European Tour.

#MUSICANUOVA: Kylie Minogue, Stop Me From Falling

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A meno di una settimana dall’uscita del nuovo album Golden, in arrivo il 6 aprile, Kylie Minogue rilascia il video del secondo singolo estratto, Stop Me From Falling.
Girato al Cafè de la Danse di Parigi e diretto da Colin Solal Cardo, il video vede Kylie scaldarsi insieme alla band nel backstage prima del concerto tenuto nella capitale francese il 18 marzo scorso, tappa di un mini tour di presentazione del nuovo album.

Il singolo prosegue sulle atmosfere country-pop che avevano già caratterizzato Dancing e che faranno da filo conduttore per buona parte del nuovo disco.

Questa la tracklist di Golden:
Dancing
Stop Me From Falling
Golden
A Lifetime To Repair
Sincerely Yours
One Last Kiss
Live A Little
Shelby ’68
Radio On
Love
Raining Glitter
Music’s Too Sad Without You (with Jack Savoretti)

LIAM GALLAGHER: in attesa dello show agli I-DAYS il 21 giugno, annunciati due nuovi concerti in Italia.

LIAM GALLAGHER

Due nuovi concerti in Italia

15 novembre 2018 Conegliano (Zoppas Arena)

16 novembre 2018 Roma (Palalottomatica)

 

Biglietti in vendita generale dal 6 aprile

 

Liam Gallagher torna in Italia con due nuovi concerti. Il celebre artista inglese si esibirà infatti il prossimo 15 novembre alla Zoppas Arena di Conegliano (TV) ed il giorno seguente, il 16, al Palalottomatica di Roma.

I biglietti per i due show saranno disponibili dalle ore 10.00 di mercoledì 4 aprile in anteprima per gli iscritti a MyLiveNation suwww.livenation.it per 24 ore. La messa in vendita generale partirà invece dalle ore 10.00 di venerdì 6 aprile su www.ticketmaster.it,www.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati.

L’album di Liam, intitolato “As You Were”, è andato al primo posto nella classifica inglese degli album più venduti e la versione vinile del disco è stata la più venduta degli ultimi 20 anni. Il disco è stato ora certificato platino in Inghilterra e ha raggiunto oltre 60 milioni di stream su Spotify. Gallagher ha ricevuto invece il premio Q Icon e Best Live Act ai Q Awards e il prestigioso “Godlike Genius” Award agli NME.

Tra le varie canzoni contenute nel disco troviamo “Wall Of Glass”, “Chinatown”, “For What It’s Worth”, “Greedy Soul  e l’ultimo singolo “Paper Crown”. L’album  è prodotto da Dan Grech-Marguerat (Radiohead, Lana Del Rey ,The Killers) e Greg Kurstin (Adele, Sia, P!nk, Foo Fighters).

Riguardo al disco, che riprende e rivisita allo stesso tempo certe influenze musicali anni ’60 e ’70, Liam  ha dichiarato: Non ho voluto reinventare nulla o lanciarmi in viaggi ipergalatticiÈ lo stesso suono di Cold Turkey di Lennon, degli Stones, dei classici. Ma fatti a modo mio, ora”.

La copertina dell’album è un’iconica nuova immagine di Liam scattata dal celebre fotografo, fashion designer e direttore creativoHedi Slimane. L’album è disponibile nella versione CD, CD DELUXE e LP.

Liam è attesissimo sul palco degli I-DAYS il prossimo 21 giugno all’AREA EXPO- Experience Milano.

SFERA EBBASTA il 21 luglio al Rock in Roma 2018.

ROCK IN ROMA 2018: SFERA EBBASTA IN CONCERTO

IPPODROMO DELLE CAPANNELLE, 21 LUGLIO

SFERA EBBASTA

21 LUGLIO 2018

ROCK IN ROMA

Ippodromo delle Capannelle, Roma

Prezzo biglietto

Posto unico intero:

€ 25,00 + € 3,75 d.p.

Apertura porte: 18:00

Inizio concerti: 21:45

Prevendite:

Rockinroma.com, Ticketone,

Box Office Lazio, ETES 

Sulla scia dello straordinario successo del tour in partenza ad aprile, tutto sold out, Sfera Ebbasta arriva questa estate al Rock in Roma 2018: il “Trap King” della musica italiana sarà in concerto il 21 luglio all’Ippodromo delle Capannelle.

Considerato come uno dei migliori rapper della nuova generazione contemporanea italiana e internazionale, SferaEbbasta è il personaggio più fresco e seguito del momento con oltre un milione di followers su Instagram.

Il suo omonimo primo album, pubblicato a settembre 2016 su etichetta Universal/Def Jam e certificato disco di platino per aver superato le oltre 50.000 copie vendute, è un best seller della cultura hip hop: è stato per oltre 65 settimane nella top 40 dei dischi più venduti (classifica FIMI).

I singoli “Figli di papà”, “BRNBQ” e “Visiera a becco” sono stati certificati platino, mentre “Notti” e “Bang Bang” hanno raggiunto l’oro

Il caso discografico di Sfera e il suo personale percorso è stato anche protagonista del progetto editoriale “Zero”, prima e vera autobiografia del rapper. Il suo ultimo album di inediti, “RockStar” (Universal/Def Jam) è stato rilasciato sul mercato Venerdì 19 Gennaio scorso. 

Dietro Sfera Ebbasta si cela Gionata Boschetti,, classe 1992, rapper originario di  Cinisello Balsamo. L’immaginario di Sfera Ebbasta affronta con una spontaneità quasi disarmante le tematiche della vita nei quartieri con lo sguardo critico e attento di chi il quartiere lo ha vissuto per davvero, descrivendo con estrema chiarezza uno spaccato di realtà giovanile comune in molte periferie delle principali città italiane.

 

Posto unico intero:

€ 25,00 + € 3,75 d.p.

Apertura porte: 18:00

Inizio concerti: 21:45

PREVENDITE:

Rockinroma.com e Ticketone.it da martedi 3 aprile alle ore 11:00

Disponibili nei punti vendita Ticketone, Box Office Lazio, Etes da venerdi 6 aprile alle ore 10:00

 

ARTISTI GIA’ ANNUNCIATI:

 

20 GIUGNO 2018

THE KILLERS – Ippodromo delle Capannelle

 

24 GIUGNO 2018

JEFF BECK – Rock in Roma @ Teatro Romano di Ostia Antica

 

26 GIUGNO 2018

PARKWAY DRIVE Thy Art Is Murder + Emmure – Ippodromo delle Capannelle

 

28 GIUGNO 2018

MEGADETH – Ippodromo delle Capannelle

 

3 LUGLIO 2018

MACKLEMORE – Ippodromo delle Capannelle

 

7 LUGLIO 2018

COEZ – Ippodromo delle Capannelle

 

8 LUGLIO 2018

HOLLYWOOD VAMPIRES – Auditorium Parco della Musica

 

10 LUGLIO 2018

CIGARETTES AFTER SEX – Rock in Roma @ Teatro Romano di Ostia Antica

 

10 LUGLIO 2018

POST MALONE – Ippodromo delle Capannelle

 

13 LUGLIO 2018

LO STATO SOCIALE – Ippodromo delle Capannelle

 

14 LUGLIO 2018

ROGER WATERS – Circo Massimo

 

16 LUGLIO 2018

CAPAREZZA – Ippodromo delle Capannelle

 

19 LUGLIO 2018

THE CHEMICAL BROTHERS – Ippodromo delle Capannelle

 

21 LUGLIO 2018

SFERA EBBASTA – Ippodromo delle Capannelle

 

26 LUGLIO

FABRI FIBRA – Ippodromo delle Capannelle

BITS-CHAT: Non parlo (quasi) più d’amore. Quattro chiacchiere con… Giuseppe Anastasi

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Sincerità
, La notte, Meraviglioso amore mio, Controvento, Il diario degli errori
Sono tutte canzoni che almeno una volta ci siamo ritrovati ad ascoltare, senza sapere, forse, che avevano tutte qualcosa in comune: la firma. Per la precisione, quella di Giuseppe Anastasi.
Siciliano di Palermo, classe 1976, dopo una luna gavetta trascorsa a Roma, Anastasi è oggi uno degli autori di maggior successo della musica italiana, ma in tutti questi anni passati a scrivere per altri non aveva mai pensato che anche quello del cantante potesse essere un lavoro divertente.
Poi qualcosa è cambiato, e lo scorso 19 gennaio è uscito Canzoni ravvicinate del vecchio tipo, il suo primo album, in cui ha raccolto 11 brani old style. In cui ha messo pochissimo amore.

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Cosa sono queste canzoni ravvicinate del vecchio tipo?

Sono canzoni in cui c’è poca elettronica. Non perché la strumentazione acustica sia necessariamente old style, ma è innegabile che oggi la maggior parte delle canzoni sia piena di elettronica, io invece ne ho usata pochissima in tutto il disco. Sono canzoni del vecchio tipo anche perché sono attraversate da una logorrea di parole: i testi sono lunghissimi, come nella tradizione cantautorale italiana. Ecco perché si possono definire un po’ rétro.

I tuoi riferimenti artistici arrivano quindi da lì?
Sono nato con i cantautori e sono 19 anni che lavoro con Mogol: avendo 42 anni, sono old style anche in questo. Battisti, De Andrè, De Gregori, Fossati, Guccini, Vecchioni, Concato, Dalla… Tra gli artisti internazionali posso citare i Queen, i Beatles. Tutti ascolti molto standard.

Il disco è uscito quest’anno, nonostante tu sia attivo come autore già da anni. Come mai non hai pubblicato prima?
Non ci avevo mai pensato davvero, ma il motivo principale che mi ha spinto a pubblicare ora un disco è stata la paternità, che mi ha fatto trovare una nuova forza e una visione più attenta del futuro, con il pensiero proiettato su qualcun’altro al di fuori di me: anche per questo non ci sono canzoni d’amore, o comunque parlo di un amore diverso, anche se forse il pubblico mi conosce principalmente per La notte, Controvento o Il diario degli errori. Volevo a lasciare un messaggio diverso, concentrandomi di più sulla quotidianità. Se avessi saputo che diventare padre sarebbe stato così figo l’avrei fatto prima!

Sono quindi tutte canzoni nate nell’ultimo periodo?
Negli ultimi due anni, dopo la nascita di mio figlio. Soltanto due me le porto dietro da un po’, le altre sono frutto dell’esperienza di padre.

Quando scrivi pensi a un eventuale interprete a cui poi affiderai il brano?
Io scrivo quando ho qualcosa da dire, e lo faccio come una forma di auto-analisi per evitarmi lo psicologo. In fase di scrittura non penso mai a chi potrebbe andare un brano, quello è un passaggio che avviene dopo, insieme al mio editore. Ogni canzone ha una sua vita e una sua storia: La notte, per esempio, è rimasta nel cassetto per sei anni prima di essere proposta ad Arisa.

Ricominciare, uno dei singoli del disco, racconta la storia, vera, di un uomo che si ritrova a dover ripartire dopo i quarant’anni senza un lavoro. A te è mai capitato di dover ripartire da qualcosa?
La storia che racconto è quella di un mio amico, un mio coetaneo. Io sono ripartito tante volte: quando mi sono trasferito dalla Sicilia a Roma per fare il cantautore mi sono ritrovato a fare un sacco di lavori diversi: ho lavorato anche come commesso in un negozio di animali. Ho fatto una gavetta di 10 anni, e quando vedi che il tempo passa e i tuoi desideri non si realizzano, la forza per andare avanti la devi trovare ogni giorno. Ricominciare significa però anche volersi migliorare, e quindi rimettersi in gioco, e quello lo faccio ancora ogni volta che mi rimetto a scrivere.

Che rapporto hai con la Sicilia, la tua terra, a cui dedicato Trinacria?
Un rapporto splendido, viscerale: sarò magari campanilista, ma la Sicilia è una terra straordinaria, per l’ambiente e il patrimonio culturale. È l’isola più grande del Mediterraneo, è passata sotto tantissime dominazioni, e quando lasci una terra così è difficile trovarne un’altra uguale. Chi nasce in Sicilia resta isolano per sempre, e si ritrova quindi un po’ isolato quando si trasferisce: ora vivo in Umbria, una delle poche regioni italiane a non avere il mare, e devo dire che mi manca poter vedere l’orizzonte.
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Prima hai accennato alla tua lunga collaborazione con Mogol. Come vi siete incontrati?
È stato il mio maestro quando frequentavo come allievo il CET nel 1999: è stato il primo a notare la mia propensione alla scrittura e mi ha proposto prima di fare l’assistente e poi di diventare docente della scuola, ruolo che ricopro ancora oggi. Da allora non ci siamo più staccati.

Come ti trovi in veste di insegnante?
È l’attività più bella di tutte. Potrei rinunciare a scrivere o a cantare, ma non all’insegnamento: mi dà molte soddisfazioni, ho un bel rapporto con gli allievi e mi piace aiutare come posso chi secondo me lo merita. Quando mi fanno leggere o ascoltare le cose che scrivono sento che si fidano di me, perché nel mostrare agli altri una canzone devi superare il pudore. Mia madre è un’insegnante, forse questa vocazione l’ho ricevuta da lei.

In queste settimane stai presentando il disco dal vivo: che accoglienza hai trovato da parte del pubblico?
Essendo la prima volta che ci metto la faccia, sono molto contento: sia la data di Roma che quella di Milano hanno radunato molta gente. A Roma me l’aspettavo un po’ di più, mentre l’accoglienza di Milano mi ha stupito. Superati i quarant’anni sto imparando un mestiere nuovo, e sto imparando che cantare mi piace. 

Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
È un concetto che associo molto a quello di saturazione: la ribellione arriva quando non ce la fai più, è una reazione umana, un istinto. Come l’amore o l’amicizia, è un elemento umano, e senza ribellione non ci sarebbe progresso umano. È una forma di democrazia.

Queste le prossime date dal vivo:
13 aprile – Isola (Slovenia), Palazzo Manzioli
22 maggio – Bologna, Bravo caffè
27 maggio – Roma, Auditorium Parco della Musica

 

Ultra Pharum: l’incontro speciale di Samuel e Mannarino sul mare della Sicilia

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3 giorni, 2 artisti, 1 brano.

Ultra Pharum è il frutto della prima collaborazione tra Samuel e Mannarino, un brano scritto e registrato in tre giorni a bordo del RedBull Studio Mobile sulla costa di Castellammare del Golfo, in Sicilia.

“Poter andare a scrivere una canzone di fronte al mare è un sogno che si avvera” racconta l’artista torinese “è esattamente come stare in uno studio vero, la differenza è che quando esci da quella porta ti trovi di fronte ad uno scenario che hai scelto tu. Portare la musica in mezzo alla vita ti aiuta ancora di più a portare la vita nella musica, perché chi scrive canzoni racconta la vita degli esseri umani”.

È Samuel ad aver invitato Mannarino a seguirlo: “Alessandro è un artista che ha saputo trasportare lo spirito della canzone italiana all’interno di ritmi provenienti da tutto il mondo. Appartiene ad un mondo molto diverso dal mio e volevo confrontarmi con lui proprio per questo. Cercare i linguaggi possibili tra le nostre differenze. Ho scelto di scrivere in Sicilia luogo di scambio tra etnie diverse che nel tempo ha generato una stratificazione culturale. Terra molto stimolante per creare.”
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A due passi dal mare e lontano dalle proprie abitudini i due artisti hanno cercato di trasferire nel pezzo le vibrazioni del posto che li ha accolti, a partire proprio dal titolo Ultra Pharum che hanno scoperto e scelto durante gli ultimi giorni di registrazione: il nome antico dell’isola “oltre il faro”, utilizzato durante il Regno delle Due Sicilie per indicare la parte insulare del regno. Ed è proprio “oltre il faro” che, ancora oggi, si raccolgono infinite storie di migranti e viaggiatori, quella porta che unisce e separa l’Europa dall’Africa e che fa incontrare civiltà e popoli diversi che guardano allo stesso mare. Ed è da queste riflessioni che nasce il testo della canzone.
Con lo stesso spirito, per raccontare la Sicilia con gli occhi di chi la vede come la terra promessa, sono state coinvolte nel progetto le persone incontrate sul posto durante la registrazione: dalla voce francese della cantante siciliana Benedetta di Pasquale, al coro senegalese “la mano di Francesco” passando per le numerose comparse locali che in quei giorni hanno frequentato lo studio mobile e che appariranno la prossima settimana nel videoclip girato in Sicilia che ha interpretato perfettamente i temi del brano: una storia che è la narrazione di un incontro tra diversità, ognuna con il proprio linguaggio e la propria ricchezza.

La genesi del brano e la storia dell’incontro fra Samuel e Mannarino sono raccontate in un documentario disponibile su www.redbull.com/ultrapharum

Il Red Bull Studio Mobile è uno studio di registrazione d’avanguardia su ruote, provvisto di tutto quello di cui deve disporre oggi uno studio di registrazione di altissimo livello. 
È fornito di strumentazioni audio e video che permettono di creare contenuti originali. Una presenza “mobile” della scena musicale italiana e internazionale. Un asset flessibile, trasportabile in giro per tutta l’Italia: un punto d’incontro innovativo e itinerante, un luogo diffuso nello spazio in grado di far incontrare le persone, che insieme possono realizzare progetti e format innovativi, da quelli in piccola scala a quelli più grandi e complessi.  
Nel 2017 oltre 40 artisti sono stati ospiti dello studio: da Jovanotti con Paolo Baldini, a Ghemon, Clementino, Ensi, Joan Thiele, Mudimbi, Mecna e tanti altri.

BITS-RECE: Diplo, California. Meno BPM e più hip-hop

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
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No, questa volta niente EDM e niente moombahton.
Se cercate il nuovo inno riempipista dovrete guardare altrove, non nella California di Diplo.
Per il suo ultimo EP, Thomas Wesley Pentz ha infatti messo da parte i carichi di BPM e le scansioni in levare che hanno fatto la fortuna sua e dei Major Lazer per far spazio alle sonorità urban dell’hip-hop.
Succede così che ascoltando le sei tracce del disco, la sensazione sia quella di trovarsi davanti non al lavoro di uno dei più influenti producer del globo, ma a una compilation delle nuove leve del rap d’Oltreoceano.
I nomi coinvolti infatti non nascondo una buona dose di coraggio, essendo per la maggior parte quasi del tutto ignoti al grande pubblico al di là dei confini americani: stiamo parlando di gente come Lil Yatchy e Santigold, Desiigner, DRAM, Trippie Redd, Lil Xan e Goldlink. Non veri e propri emergenti – almeno alcuni – ma sicuramente ancora lontani dalle stelle più brillanti del rap internazionale. L’eccezione alla regola è rappresentata da MØ, talento danese dell’elettropop.
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E così, dopo aver messo mano a successoni di Sia, Madonna e Beyoncé, ecco Diplo raccontare la California in salsa elettro-urban, con soluzioni spurie di hip-hop, r’n’b e naturalmente la trap, con tutti i suoi incantesimi al vocoder, che se sono una novità qui in Italia in America non suonano certo come una rivoluzione.
Sì, un po’ di reggaeton c’è, ma resta confinato su uno sfondo di autotune e fumosa poesia in barre. Anche questo è Diplo, e tutto sommato funziona.

BITS-CHAT: Ci piace (ancora tanto) Chopin. Quattro chiacchiere con… Gazebo

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Diciamoci la verità, gli anni ’80 non se ne sono mai del tutto andati.
Nella musica come nella moda, non si contano i riferimenti più o meno latenti ancora oggi legati a un decennio che ha sconvolto le regole esistenti imponendone di nuove. Erano anni di sperimentazioni, ma soprattutto di elettronica; gli anni della italo disco, quel glorioso fenomeno musicale che ha scosso le classifiche europee, e anche oltre, partendo direttamente dall’Italia: Easy Lady, Self Control, Tarzan Boy...
Tra i protagonisti, anche Paul Mazzolini, conosciuto dal pubblico come Gazebo: nato a Beirut da padre friulano e madre statunitense, negli anni ’80 ha lasciato il segno con singoli come Masterpiece e I Like Chopin, per proseguire poi la carriera durante i decenni successivi.
Oggi rende Gazebo rende omaggio alla italo disco con Italo By numbers, una raccolta di successi, suoi e dei colleghi, tutti rigorosamente italiani. Tranne uno.
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Italo By Numbers
. Perché?

Italo è un diretto riferimento alla italo disco, quel genere che negli anni ’80 ha avuto un successo enorme, facendo vendere a noi che ne facevamo parte qualche milione di copie. I numbers sono invece da una parte i numeri delle classifiche che hanno segnato il successo di queste canzoni, e dall’altra sono i numeri che compongono i disegni delle Settimana Enigmistica. In America li chiamano “drawings by numbers”, ed è per questo che ho voluto riportarli anche sulla copertina del disco: unendo i numeri si scopre Trinità dei monti, che simboleggia un po’ tutta l’Italia. Anche la Lambretta è un rimando a quegli anni.

A proposito di copertina, è molto interessante anche quella sul retro, e che fa da cover all’edizione in vinile.
Abbiamo voluto giocare sullo stile di Arcimboldo, ricostruendo il mio volto non con la frutta e la verdura, ma con i pezzi della strumentazione dell’epoca. Rappresenta un po’ l’altra faccia della italo disco, cioè l’elettronica. A differenza della disco music, che ha caratterizzato gli anni ’70, la italo disco è infatti figlia della new wave ed era tutta basata sull’elettronica e i sintetizzatori. Masterpiece, il mio primo singolo, era di fatto un brano new wave. L’approccio era piuttosto semplicistico, con la batteria programmata dalla drum machine: si creava musica adatta per ballare. In un certo senso, la italo disco è stata un’antesignana della house, intesa come musica creata in piccoli studi e con pochi mezzi a disposizione.

Da quella montagna di eredità, come sei arrivato alla selezione dei brani?
Penso di aver toccato solo la punta dell’iceberg: ho scelto i primi che mi sono venuti in mente, quelli a cui ero più legato per vari motivi. Self Control di Raf è un brano poderoso, mentre Survivor l’ho scelta per l’affetto che mi legava a Francesco (Puccioni, nome anagrafico di Mike Francis, ndr), che purtroppo ci ha lasciati alcuni anni fa. Ho guardato soprattutto alla scena romana dell’epoca perché noi a Roma eravamo pochi, e con meno mezzi di Milano, ma forse compensavamo con più poesia e maggiore qualità. L’intento non è stato comunque quello di stravolgere quei brani, ma far conoscere un mondo diverso ai ragazzi di oggi, che riescono ad apprezzarlo perché ci ritrovano i suoni che ascoltano in discoteca. La differenza è che all’epoca c’erano le strofe, le strumentali, pezzi suonati davvero.

Quindi l’elettronica si incontrava con la tecnica.
Per fare musica dovevi saper suonare. Venivamo dagli anni ’70, che avevano visto la grande esplosione del progressive, le influenze della musica classica. Avevamo un background pazzesco. L’elettronica era un colore in più, ma alla base c’erano musiche “suonate”. Oggi si può fare musica sul tram, utilizzando semplicemente un tablet, ma senza sapere cosa si sta facendo. I DJ non conoscono le tecniche per fare musica, e ne ho avuto le prove conoscendo quelli che sono venuti in studio da me. Tutto si basa sulla cassa in 4 tempi, con il solo scopo di far ballare: negli anni ’80 invece si ballava, ma soprattutto si cantava, e dopo un brano di italo disco potevi sentire un pezzo black o l’elettronica dei Kratwerk o un pezzo rock, oppure anche un pezzo di puro pop come Sarà perché ti amo.
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Nonostante il grande successo, all’epoca la italo disco è stata considerata un genere di serie b. Perché secondo te?
In molti casi si pensava di più alle vendite che a produrre musica di qualità; inoltre, i cantanti cambiavano spesso, qualche volta erano dei veri e propri turnisti, oppure si usavano dei modelli per i video e le esibizioni in playback. Insomma, la percezione era quella di un genere minore, snobbato dall’intellighenzia della discografia che preferiva la musica impegnata dei cantautori, anche se spesso si trattava di cloni degli stranieri. Eppure con la italo disco l’Italia per la prima volta ha esportato qualcosa all’estero, con ottimi risultato tra l’altro: un fatto che non si è mai più verificato. I Pet Shop Boys venivano in Italia per ispirarsi alla nostra musica, e lo hanno dichiarato loro, la stessa cosa per i Modern Talking, un gruppo tedesco nato proprio grazie a I Like Chopin.

Gli anni ’80 fanno pensare anche a un grande coraggio di osare e sperimentare, nella musica ma anche nell’immagine. Un’audacia che forse oggi è stata confinata all’underground.
La verità è che siamo andati incontro a un’uniformazione, in discoteca così come in radio, e questo ha portato al terrore di sperimentare, perché se fallisci perdi soldi. Oggi governa la triade talent-radio-major discografiche e un talento, prima che musicale, deve essere televisivo: ti selezionano, ti spremono, ti fanno fare un singolo, se ti va bene fai l’album, altrimenti arrivederci e grazie. Il tutto con conseguenze psicologiche devastanti. In un meccanismo così, gente come Battisti, Dalla o Battiato non avrebbe avuto alcuna possibilità di emergere.

Secondo te l’Italia può avere ancora la possibilità di tornare a dettare moda in campo musicale, come è stato negli anni ’80?
Gli anni ’80 sono stati un periodo molto particolare: l’Italia usciva dagli anni di piombo, dalla contestazione, dalla crisi petrolifera; l’entusiasmo era a mille. Poi è successo alla Spagna, con la fine del Franchismo, e così per tutti i Paesi, portando come conseguenza la nascita di fenomeni singoli. Oggi invece è più difficile trovare movimenti di questo tipo, tutto si muove più compatto e su scala globale, dalla musica alla moda, e una buona parte di responsabilità ce l’hanno in questo i social.

GAZEBO Homestory in Rom (I)
Nel disco c’è anche un inedito, La Divina. Ma è un vero esemplare di italo disco rimasto nascosto fino a oggi o è nato negli ultimi anni?
Per usare un termine tanto in voga oggi, direi che è un fake degli anni ’80! Tutto è nato da Untouchable, un brano che mi è stato mandato da un musicista greco mio fan, e che avevamo pensato di affidare a un artista fittizio chiamato George Valentino, da Giorgio Armani e Valentino, operazione frequente negli anni ’80. Poi una sera ho visto uno speciale dedicato a Maria Callas e mi è venuto in mente il mio maestro di canto di quando ero ragazzo, Alberto, un cantante lirico che nutriva per la Callas un’autentica venerazione. Passava più tempo a parlarmi di lei che a insegnarmi a cantare! Era omosessuale, e per questo diceva sempre di essere stato messo da parte. A metà degli ’90 l’ho incontrato di nuovo, camminando un giorno per Roma. Viveva da clochard in una roulotte fatiscente. Passava le giornate ascoltando le registrazioni della Callas da una vecchia radiolina e nella roulotte aveva una sua gigantografica che guardava come se lei fosse davvero lì presente. Il giorno dopo sono tornato, volevo aiutarlo, ma di lui e della roulotte non c’era più traccia. Da questo ricordo ho scritto di getto il testo della canzone, scegliendo per la prima volta di cantare in italiano. Ne faremo anche un video ispirato proprio ad Alberto.

Pensando all’immensa eredità degli anni ’80, c’è qualcosa di cui avremmo potuto fare a meno?
Oltre alle spalline e ai capelli cotonati? (ride, ndr) Non me la sento di fare esempi, ogni decennio ha le sue caratteristiche: forse tra dieci anni guarderemo con orrore i tatuaggi dei millenials.

Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
La ribellione è l’essenza stessa dell’identità: ribellandosi, una persona impone la sua personalità. Se nessuno si ribellasse, saremmo tutti degli ectoplasmi. Da darwinista convinto, penso che l’evoluzione stessa della vita sia il risultato di un atto di ribellione avvenuto nel corso dei millenni. Senza ribellione, tutto sarebbe rimasto fermo, stagnante.

Video realizzato sul set del videoclip di La Divina: