Dopo il successo dei due tour che hanno seguito l’uscita dell’album Apriti cielo, registrando oltre 150mila presenze, e dopo le recenti vittorie del Premio De André e del Premio Giovani di Collisioni, Mannarino si prepara all’ultimo appuntamento live in programma mercoledì 25 luglio a Rock In Roma all’Ippodromo Delle Capannelle, che avrà il sapore di una grande festa di “arrivederci”, prima di una pausa dedicata a nuovi progetti e alla scrittura del prossimo album. Un’ultima festa che vedrà Mannarino sul palco accompagnato da una band che riunirà i suoi musicisti per ricreare quel fronte sonoro che ha reso preziose le esperienze dei tour “Apriti Cielo Tour”, “RomaRio” e “L’Impero Crollerà”.
In scaletta, per la prima volta, ci sarà anche Ultra Pharum, il brano pubblicato a marzo e scritto a quattro mani insieme a Samuel, voce dei Subsonica, che salirà sul palco di Rock In Roma.
L’apertura sarà affidata ai Mistura Maneira, un carovana di percussionisti ispirati ai “batuqueiros” brasiliani, che sfileranno tra il pubblico.
Il concerto sarà trasmesso in diretta sulle frequenze di RaiRadio2 in una puntata speciale di “Radio2 Live”, condotta da Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini.
Apertura Porte: 18.00 Inizio Concerto: 21.45 Prezzi: posto unico €25,00 + €3,75 diritti di prevendita / posto unico ridotto (disoccupati e studenti): €10,00 + €1,50 diritti di prevendita (in vendita solo nei punti vendita)
3 giorni, 2 artisti, 1 brano. Ultra Pharum è il frutto della prima collaborazione tra Samuel e Mannarino, un brano scritto e registrato in tre giorni a bordo del RedBullStudioMobile sulla costa di Castellammare del Golfo, in Sicilia.
“Poter andare a scrivere una canzone di fronte al mare è un sogno che si avvera” racconta l’artista torinese “è esattamente come stare in uno studio vero, la differenza è che quando esci da quella porta ti trovi di fronte ad uno scenario che hai scelto tu. Portare la musica in mezzo alla vita ti aiuta ancora di più a portare la vita nella musica, perché chi scrive canzoni racconta la vita degli esseri umani”.
È Samuel ad aver invitato Mannarino a seguirlo: “Alessandro è un artista che ha saputo trasportare lo spirito della canzone italiana all’interno di ritmi provenienti da tutto il mondo. Appartiene ad un mondo molto diverso dal mio e volevo confrontarmi con lui proprio per questo. Cercare i linguaggi possibili tra le nostre differenze. Ho scelto di scrivere in Sicilia luogo di scambio tra etnie diverse che nel tempo ha generato una stratificazione culturale. Terra molto stimolante per creare.”
A due passi dal mare e lontano dalle proprie abitudini i due artisti hanno cercato di trasferire nel pezzo le vibrazioni del posto che li ha accolti, a partire proprio dal titolo Ultra Pharum che hanno scoperto e scelto durante gli ultimi giorni di registrazione: il nome antico dell’isola “oltre il faro”, utilizzato durante il Regno delle Due Sicilie per indicare la parte insulare del regno. Ed è proprio “oltre il faro” che, ancora oggi, si raccolgono infinite storie di migranti e viaggiatori, quella porta che unisce e separa l’Europa dall’Africa e che fa incontrare civiltà e popoli diversi che guardano allo stesso mare. Ed è da queste riflessioni che nasce il testo della canzone. Con lo stesso spirito, per raccontare la Sicilia con gli occhi di chi la vede come la terra promessa, sono state coinvolte nel progetto le persone incontrate sul posto durante la registrazione: dalla voce francese della cantante siciliana Benedetta di Pasquale, al coro senegalese “la mano di Francesco” passando per le numerose comparse locali che in quei giorni hanno frequentato lo studio mobile e che appariranno la prossima settimana nel videoclip girato in Sicilia che ha interpretato perfettamente i temi del brano: una storia che è la narrazione di un incontro tra diversità, ognuna con il proprio linguaggio e la propria ricchezza.
La genesi del brano e la storia dell’incontro fra Samuel e Mannarino sono raccontate in un documentario disponibile su www.redbull.com/ultrapharum
Il Red Bull Studio Mobile è uno studio di registrazione d’avanguardia su ruote, provvisto di tutto quello di cui deve disporre oggi uno studio di registrazione di altissimo livello. È fornito di strumentazioni audio e video che permettono di creare contenuti originali. Una presenza “mobile” della scena musicale italiana e internazionale. Un asset flessibile, trasportabile in giro per tutta l’Italia: un punto d’incontro innovativo e itinerante, un luogo diffuso nello spazio in grado di far incontrare le persone, che insieme possono realizzare progetti e format innovativi, da quelli in piccola scala a quelli più grandi e complessi. Nel 2017 oltre 40 artisti sono stati ospiti dello studio: da Jovanotti con Paolo Baldini, a Ghemon, Clementino, Ensi, Joan Thiele, Mudimbi, Mecna e tanti altri.
Eccole qua, le magnifiche 30 del 2017. Arrivati a fine anno, fare un bilancio musicale degli ultimi 365 giorni resta un gioco divertente e spietato, a cui anche stavolta non ho voluto sottrarmi nonostante qualche difficoltà. Ovviamente, si tratta di una selezione parziale e soggettiva: questa non è la classifica di vendita o degli streaming registrati o delle visualizzazioni dei video, ma semplicemente la classifica di BitsRebel, stilata con gusto e giudizio totalmente personali. 30 canzoni scelte e ordinate tra quelle pubblicate durante l’anno, tra mainstream e panorama indipendente, nella scena italiana e internazionale, tra singoli e brani rimasti nascosti all’interno degli album. Ecco allora il 2017 secondo BitsRebel. Stay Rebel, forever! 30. Lady Gaga, The Cure
29. Angelo Sava, Merlo 28. Fabri Fibra, Fenomeno 27. Pula +, Addio a modo mio 26. Sophie, It’s Okay To Cry 25. Fabio Cinti, Amore occasionale
24. Taylor Swift, Look What You Made Me Do 23. Samuel, La luna piena 22. Fiorella Mannoia, Siamo ancora qui 21. Francesco Gabbani, Occidentali’s Karma 20. Giso featuring Romina Falconi, Solo sesso
19. Mannarino, Un’estate
18. Francesco Gabbani, Spogliarmi
17. Noemi, Autunno
16. Nina Zilli, Il mio posto qual è
15. L’aura, Il pane e il vino
14. Ilaria Porceddu, Sette cose
13. Brooke Candy, Living Out Loud
12. Amara, Grazie
11. Arca, Piel
10. unòrsominòre., Varsavia Un’aria greve, nuvolosa e desolante fa da sfondo a questo brano in cui riferimenti storici e letterari si accumulano in un denso flusso di pensieri. Una canzone maestosa che avanza lenta e inesorabile, partorita nell’underground nostrano dalla mente di Emiliano Merlin, celato dallo pseudonimo di unòrsòminòre., e che meriterebbe un posto di riguardo nel moderno cantautorato italiano.
9. Fergie, Love Is Pain Se ascoltando Love Is Pain avrete (o avete avuto) l’impressione che qualcosa vi suonasse famigliare, non siete proprio fuori strada, perché anche se nei crediti ufficiali non se ne fa menzione la canzone è una sorta di omaggio a Prince. “Il dolore è amore e l’amore è dolore”, canta Fergie, e lo spettacolo è tutto lì, negli occhi e nelle orecchie.
8. Miley Cyrus, Malibu (Lost Frequencies Remix) Quando il remix fa meglio dell’originale. Il country-rock dell’album version di Malibu mi aveva lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma poi tra i remix ufficiali è spuntata fuori questa versione house firmata Lost Frequencies: leggerissima e semplicemente magica.
7. Fabrizio Moro, Pace Un grido disperato di aiuto, una preghiera levata altissima, e nello stesso tempo un manifesto di intenti e di speranza. Fabrizio Moro ha messo in Pace tutta la carica viscerale di cui è capace, regalandoci un momento di autentico amore.
6. Christaux, Surreal Christaux, ovvero Clod, ovvero la metà maschile degli Iori’s Eyes, quest’anno ha pubblicato Ecstasy, un album di pop elettronico dal profilo magniloquente, barocco e liturgico. Tra i momenti più struggenti e paradossalmente più scarni, Surreal si fa strada con la sua melodia disarmante e accecante.
5. Noemi, I miei rimedi Per il suo nuovo album, in arrivo presumibilmente appena dopo Sanremo, Noemi sembra aver optato per l’elettropop. La sua versione di I miei rimedi dei La Rua (ma inizialmente proposto a lei per Sanremo 2016) ha il graffio giusto per parlare delle disillusioni e degli equivoci con cui troppo spesso ci difendiamo inutilmente dai colpi dell’amore. E il video è una delizia.
4. Baustelle, Amanda Lear Primo singolo estratto da L’amore e la violenza, Amanda Lear non è semplicemente un omaggio all’icona degli anni ’70 e ’80, ma soprattutto un esempio di pura poesia “bianconiana” con la sua patina di malinconia, il racconto di qualche amore vissuto di sfuggita e un pungente profumo di vita. I Baustelle sono e restano una certezza.
3. Brooke Candy, Volcano Se il pop ha un volto sporco e cattivo, non può che essere quello di Brooke Candy. Il 2017 sarebbe dovuto essere l’anno del grande salto verso il mainstream, ma i disaccordi con la Sony hanno bloccato l’uscita del suo primo disco. Lei però si è rimessa al lavoro e ha riesumato Volcano, un pezzo che aveva da un po’ nel cassetto: il risultato è una seduzione tra pop elettronico e rap, con un testo che esplode di metafore incandescenti.
2. Romina Falconi, Cadono saponette Nessuno in Italia sa fare pop come Romina Falconi, mescolando ironia e spietata verità. In Cadono saponette tutto questo è evidente: chi altro avrebbe il coraggio di dirvi che “il pessimismo in amore può far bene”? Eppure sappiamo tutti quanto sia maledettamente vero. Perché almeno una volta tutti ci siamo piegati… alle regole della vita.
1. Miley Cyrus, Younger Now Diciamolo pure, la svolta country di Miley Cyrus non ha particolarmente convinto il pubblico e Younger Now, il suo ultimo album, ha fattoregistrare numeri piuttosto miseri. Resta il fatto che la titletrack è una delle cose che sprizzano più gioia tra quelle sentite quest’anno: un inno al cambiamento e un manifesto di rinnovata giovinezza. Mi è entrata nelle orecchie ad agosto e non ci è mai uscita, marchiando definitivamente il mio 2017.
La playlist dei brani è disponibile a questo link.
Esordio con doppio sold out per Mannarino il 25 e il 26 marzo al Palalottomatica di Roma con il suo Apriti Cielo Tour. Il tour al debutto conta già 50mila biglietti e numeosi sold out, tra cui Torino, Milano e Bologna, che hanno triplicato dopo che i biglietti sono andati esauriti in poche settimane, e la data di Napoli. Un tourbillon di colori e sound trascinante con 12 musicisti di livello che si accompagnano con oltre 30 strumenti provenienti da tutto il mondo evocando atmosfere che fanno viaggiare gli spettatori, trascinati in piccoli carnevali dove celebrare la vita e far ballare la tristezza. Per l’Apriti Cielo Tour Mannarino è accompagnato dalla sua carovana di musicisti e polistrumentisti, a cui si aggiungono per l’occasione nomi di grande prestigio. Sul palco l’elemento trainante sono percussioni e batteria, le prime suonate dal brasiliano Mauro Refosco (percussionista dei Red Hot Chili Peppers e della band Forrò in the dark, già al lavoro per con David Byrne e Brian Eno e parte del supergruppo Atoms for Peace composto da Thom Yorke dei Radiohead, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Nigel Godrich, Joey Waronker), mentre ala batteria vi è uno dei più apprezzati musicisti italiani, Puccio Panettieri, che vanta collaborazioni con i più importanti artisti italiani.
Dopo i due concerti romani che hanno registrato il tutto esaurito in poche settimane, Mannarino tornerà live nella capitale il 6 luglio al ROCK IN ROMA (Ippodromo delle Capannelle), terza data romana dove per l’occasione si darà vita ad una festa “molto speciale” e ad una lunga giornata di musica. Il tour proseguirà per tutta l’estate con nuovi attesissimi appuntamenti dal vivo tra luglio e settembre, facendo tappa anche al Sud Italia e concludendosi il 3 settembre con una data speciale all’ HOME FESTIVAL di Treviso.
Queste le prossime date: 28/03/2017 – MANNARINO Bologna @ Estragon – SOLD OUT 31/03/2017 – MANNARINO Firenze @ Nelson Mandela Forum 01/04/2017 – MANNARINO Padova @ Gran Teatro Geox 03/04/2017 – MANNARINO Milano @ Fabrique – SOLD OUT 04/04/2017 – MANNARINO Milano @ Fabrique – Seconda data – SOLD OUT 06/04/2017 – MANNARINO Venaria Reale (TO) @ Teatro della Concordia – SOLD OUT 08/04/2017 – MANNARINO Pescara @ Palasport Giovanni Paolo II 10/04/2017 – MANNARINO Napoli @ Casa della Musica – SOLD OUT 12/04/2017 – MANNARINO Bologna @ Estragon – Seconda data – SOLD OUT 13/04/2017 – MANNARINO Venaria Reale (TO) @ Teatro della Concordia – Seconda data – SOLD OUT 14/04/2017 – MANNARINO Venaria Reale (TO) @ Teatro della Concordia – Terza data 18/04/2017 – MANNARINO Milano @ Fabrique – Terza data 19/04/2017 – MANNARINO Bologna @ Estragon – Terza data 21/04/2017 – MANNARINO Cesena @ Carisport 22/04/2017 – MANNARINO Riva Del Garda @ Palameeting 01/07/2017 – MANNARINO Molfetta (BA) @ Banchina San Domenico 06/07/2017 – MANNARINO Roma @ Postepay Sound Rock in Roma – Ippodromo delle Capannelle 08/07/2017 – MANNARINO Pistoia @ Pistoia Blues Festival 09/07/2017 – MANNARINO Villafranca di Verona (VR) @ Villafranca Festival 11/07/2017 – MANNARINO Collegno (TO) @ Flowers Festival 15/07/2017 – MANNARINO Riola Sardo (OR) @ Festival Abbabula c/o Parco dei Suoni 18/07/2017 – MANNARINO Salerno @ Arena del Mare 21/07/2017 – MANNARINO Perugia @ Arena Santa Giuliana 22/07/2017 – MANNARINO Cattolica (RN) @ Arena della Regina 16/08/2017 – MANNARINO Gallipoli (LE) @ Postepay Sound Parco Gondar 19/08/2017 – MANNARINO Soverato Marina (CZ) @ Summer Arena 23/08/2017 – MANNARINO Marina di Castagneto (LI) @ Bolgheri Festival 25/08/2017 – MANNARINO Macerata @ Arena Sferisterio 31/08/2017 – MANNARINO Palermo @ Festival Porto D’Arte 01/09/2017 – MANNARINO Taormina @ Teatro Antico 03/09/2017 – MANNARINO Treviso @ Home Festival foto: Ilaria Magliocchetti Lombi
Alessandro Mannarino fa parte della nuova generazione di cantautori, di quella nuova messe di musica italiana che per anni si è mossa tra i cunicoli della scena indipendente e poi pian piano a iniziato ad affiorare, affiancandosi ai nomi più illustri, talvolta soppiantandoli, anche solo per un fattore generazionale. In questo nuovo a vigoroso esercito, oltre a Mannarino figurano Brunori SAS, Le luci della centrale elettrica (ovvero Vasco Brondi), Cosmo, Paletti, Dente, Edipo, Ermal Meta e tanti, tanti altri. Il loro è uno sguardo nuovo, per certi aspetti ancora incontaminato, “vergine”, ma attento, lucido: non sono più mossi dall’onda politicante dei loro maestri De Gregori, Fossati, Guccini, spesso usano l’ironia, sconfinano trai generi, portando il rock nell’elettronica, il pop nell’hip-hop. Mannarino, per esempio, per il suo quarto album Apriti cielo, ha fatto una grande (grandissima) ricerca sonora che ha collegato il Mediterraneo con le sponde del Brasile, il blues con il folk, il pop con le suggestioni di Bahia, ha fuso mandolino e samba. Nelle nove tracce del disco si parte da Roma – e da dove sennò – per arrivare al folklore del sud, dell’Africa, del jazz, fino appunto al vento brasilero, lo stesso che anni fa ispirò la Vanoni, tanto per fare un altro grande nome. A differenza delle opere di molto suoi colleghi, Apriti cielo non è un album grigio, non disegna cieli nuvolosi: al contrario, è un disco in cui splende un sole meraviglioso, anche se di motivi per festeggiare non c’è ne sono poi così tanti.
“Mi piace il fatto che l’espressione “apriti cielo” – racconta Mannarino – possa essere letta in modi diversi, sia come un’esortazione che come esclamazione, e mi piace il fatto che ognuno possa dare il proprio senso e significato al titolo, come quando si guardano le nuvole o le stelle e si creano delle forme. Siamo noi che mettiamo i significati nelle cose della vita, possiamo trovare un senso positivo o negativo a tutto quello che viviamo… questo è un po’ il significato del disco: la tua vita dipende da te”.Non è che Mannarino le tragedie non le veda o non ne parli: di inquietudini c’è ne sono, soprattutto sul finale, ma non si sente quella voglia di sedersi sui problemi, crogiolarcisi dentro piangendo lacrime commiserevoli. Si canta per esempio la Roma ferita, così come c’è il riferimento doloroso ai migranti, raccontato con trasparente e imbarazzante verità, ma non si può non sentire tutta la forza vitale dei cori inseriti in diversi punti dell’album, come in Apriti cielo, Arca di Noè, la quasi favolistica Babalù e addirittura la conclusiva Un’estate, che è tutto tranne che una canzone positiva. Tanti, più di 30, i musicisti che hanno dato il loro apporto (Enzo Avitabile tra questi), mentre a mixare è stato chiamato Michael H. Brauer. La nuova era dei cantautori italiani è davvero arrivata.